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Autore: tre 88    13/02/2011    5 recensioni
Questa storia, è il seguito di "L'Imperatore di Fuoco".
Ormai sono passati tredici anni, da quando Barbanera è scomparso. In questi anni, sono successe molte cose.
Rouge ora ha diciotto anni, ed ha iniziato il suo viaggio.
Riuscirà a cavarsela da sola, o si caccerà nei guai? Per saperlo, dovrete solo leggere.
E' sotto spoiler, solo per chi segue il manga/anime, in italiano.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life of Rouge'
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1° CAPITOLO:

L’ISOLA DI TAY/PARTENZA


 

Ormai sono passati tredici anni, da quando Barbanera è scomparso.
 

Ace anche se ora ha trentanove anni, non è per niente cambiato; è sempre il solito, sia fisicamente, che di carattere.
 

In questi anni, i pirati “zuhika”, non sono più tornati nel Nuovo Mondo; sono stati parecchie volte sull’isola di Tay. L’ultima volta, che ci sono stati, la piccola Rouge aveva dieci anni. Ora lei non è più una bambina, ha diciotto anni; è diventata una bella ragazza,  porta sempre i capelli legati in due codini, indossa una maglia a maniche lunghe arancione e sopra una maglia a maniche corte rossa, pantaloni lunghi fino al ginocchio azzurri e stivaletti neri; di carattere non è cambiata per niente, è tale e quale a come era da bambina, poi le lentiggini sul viso, la rendono proprio una peste; l’unica cosa che è cambiata, è il suo appetito,che è aumentato parecchio, mangia quasi quanto al padre.
 

Rouge da quando aveva dodici anni, usa una falce a mezza luna; è stato Vista, ad insegnarli ad usarla, e tutti i giorni, i due si allenavano.
 

La “Moby Dick” dopo otto anni, si stava dirigendo a Tay; sul ponte Rouge e Vista, si stavano allenando. Ace era con loro, a seguire l’allenamento della figlia; ma appena avevano iniziato, crollò in un sonno profondo.
 

Dopo un’ora, Vista si fermò:-complimenti, Rou-chan. Sei migliorata, moltissimo.- la ragazza appoggiò a terra la falce, e sorrise:-grazie. “zio”. Ho intenzione, di diventare sempre più forte.- Vista si tolse il cappotto, per il troppo caldo:-brava, è così che si fa. Per oggi basta.- poi vide il capitano, nel mondo dei sogni:-Rou-chan, dovresti svegliare tuo padre.- Rouge si voltò verso Ace, e sorrise. Raccolse da terra la falce, e l’appoggiò all’albero maestro; prese un secchio d’acqua, si avvicinò al padre e gli rovesciò, l’acqua addosso. Ace si svegliò di colpo, e vide la figlia che rideva; Rouge aveva un modo tutto suo per svegliarlo, da piccola gli saltava addosso, ora invece gli butta addosso l’acqua. Ace si alzò, e usando i suoi poteri, si asciugò:-Rou-chan, hai finito l’allenamento?- la ragazza sorrise:-si, ho appena finito. Comunque, potresti evitare di addormentarti; non segui mai, i miei allenamenti.- Ace si sistemò il cappello, e sorrise:-non è colpa mia, se mi addormento. Però il poco che vedo, prima di crollare, noto i tuoi miglioramenti.- Rouge sorrise, era felice di sapere che suo padre, avesse notato i suoi miglioramenti:-papà, tra quanto arriveremo a Tay?- pugno di fuoco, sbuffò:-non lo chiedere a me. E’ Paul il navigatore, chiediglielo a lui.- la figlia stava per ribattere, quando Dave chiamò tutti, per il pranzo; padre e figlia, si catapultarono in cucina.
 

Dopo aver divorato quasi tutto, Rouge andò nella sua cabina; fino a qualche anno fa, condivideva la stanza con il padre, ora invece aveva una cabina tutta sua. In parte un po’ gli dispiaceva, gli piaceva dormire con suo padre; ma crescendo aveva preferito, stare per conto suo. Entrata nella stanza, si buttò sul letto; troppi pensieri vagavano nella sua mente, era da un po’, che aveva preso una decisione molto importante, il problema era che non aveva il coraggio, di dirlo a suo padre. Rouge non riusciva a dirglielo, perché aveva molti dubbi sulla sua decisione; di solito, ogni volta che aveva dei dubbi, gli bastava parlare con suo padre, per sentirsi meglio, ma ora doveva chiarire i dubbi da sola; non era più una bambina, era ormai abbastanza grande, per cavarsela da sola.
 

Furia di pensare, Rouge si addormentò; due ore dopo Ace la svegliò, bussando alla porta, bussò così forte, che per poco non la buttava giù; infondo pugno di fuoco, conosce molto bene la figlia, e aveva intuito che dormisse, e dato che quando dorme è impossibile svegliarla, lui aveva deciso di bussare forte, per cercare di svegliarla. Rouge sentendo bussare, si svegliò e andò ad aprire:-papà, così butti giù la porta.- il padre sorrise, aveva trovato il modo per svegliarla:-scusa, volevo dirti che tra poco, attraccheremo.- la figlia sorrise, finalmente erano giunti a Tay. Corse fuori e salì sulla polena, vide l’isola farsi sempre più vicina:-“mamma, sono tornata.”- Ace gli si avvicinò:-sono ormai otto anni, che non ci tornavamo.- la figlia annuì; si ricordava benissimo, dell’ultima volta che vi erano stati, dato che si era ammalata, e furono costretti a fermarsi a lungo.

Mezz’ora dopo la “Moby Dick” attraccò, gli isolani li accolsero felici del loro ritorno; Rouge salutò tutti, infondo per lei, gli abitanti di Tay, erano come una seconda famiglia; mentre Ace, come al solito dormiva.

Rouge la prima volta che era ritornata, aveva fatto amicizia con Emy, una ragazzina di un anno più piccola; erano diventate grandi amiche, e anche se non si vedevano, da molto tempo, la loro amicizia era davvero molto forte. Emy a differenza di Rouge, era una ragazza tranquilla e molto timida; ha i capelli corti e biondi e gli occhi azzurri, indossa un lungo vestito rosso a maniche lunghe; da ormai tre anni, aiuta i genitori al negozio di fiori. Le due ragazze presero a parlare, raccontandosi quello che avevano fatto, in quegli otto anni; Emy ammirava molto Rouge, la trovava una ragazza molto vivace, e ammirava la sua testardaggine, con la quale affrontava ogni cosa, senza arrendersi mai; ad Emy gli sarebbe piaciuto, avere il suo carattere, ed essere più sicura di se come l’amica. Rouge invece ammirava l’amica, perché sapeva essere gentile con tutti, mentre lei lo era, solo con chi voleva bene.

Quella sera a Tay, ci fu una grande festa per i pirati “zuhika”, che finalmente erano ritornati, per gli isolani, i pirati rendevano la vita molto allegra; a Tay non succede mai nulla, e la vita era molto monotona, solo il loro arrivo cambiava la monotonia, rendendo i giorni diversi l’uno dall’altro.

Durante la festa, Rouge andò al promontorio, e si sedette davanti alle tombe di Mira e Barbabianca:-“ciao mamma, e ciao anche a te, nonnino. Scusate, se non vi ho salutato prima.”- la giovane ragazza, osservò il cielo stellato; ogni volta che si trovava lì, desiderava aver potuto conoscere sua madre e Barbabianca; ma anche se non li aveva mai incontrati, li conosceva molto bene, grazie a suo padre e ai suoi “zii”, che avevano raccontato, ogni cosa su di loro. Rouge ripensò, alla sua decisione:-“mamma, secondo te, cosa dovrei fare?”- era molto confusa; poi si rese conto, che i suoi dubbi, erano dovuti al fatto, che aveva paura di allontanarsi dal suo adorato papà. Da quando era nata, era sempre stata con lui, aveva girato mezzo mondo, e non aveva mai avuto paura di niente, perché c’era sempre suo padre, a proteggerla; per lei, suo padre era tutto, non avrebbe saputo come fare, senza di lui, e per ogni cosa, lui c’era sempre ad aiutarla. Ace sbucò dal nulla:-eccotti, qui. Ti ho, cercato da per tutto.- si sedette accanto a lei, e aggiunse:-è tutto il giorno, che sei strana. Qualcosa non va?- Rouge sorrise, poteva nascondere le cose a tutti, tranne a suo padre; lui la conosce meglio di chiunque altro, e si accorge subito, se qualcosa non va:-no, è solo che c’è una cosa, che devo dirti.- Ace non si sorprese, lo sapeva già, che la figlia gli voleva parlare, ma ha preferito aspettare, che fosse lei ha decidere il momento per parlare; quindi non disse nulla, e la lasciò parlare:-io ho deciso, di partire per conto mio. Voglio imparare a cavarmela da sola, e diventare una vera pirata; così potrò essere a tutti gli effetti, un membro della tua ciurma.- Ace sorrise, era davvero orgoglioso di lei; quando Mira morì, temeva di non essere in grado di occuparsi della figlia, ma in qualche modo era riuscito a crescerla, e lei era diventata, una ragazza straordinaria:-incominciavo a pensare, che non me lo avresti mai detto.- la figlia era davvero sorpresa:-vuoi dirmi, che posso partire?- il padre annuì:-ognuno deve vivere, la propria vita.- poi sorrise, e aggiunse:-non devi per forza, far parte della mia ciurma. Se durante il viaggio, trovi gente con cui ti trovi bene, forma una tua ciurma.- Rouge sorrise, lo aveva sempre pensato, ma ora aveva la conferma, che il suo papà, era il migliore del mondo. La figlia, lo abbracciò:-grazie, papà. Quando avrò raggiunto il mio obbiettivo, tornerò a casa.- Ace ricambiò l’abbraccio:-fai quello che credi giusto. Io per te, ci sarò sempre; anche se saremo lontani.- Rouge sorrise, gli sarebbe mancato molto, ma come aveva detto lui, ognuno deve vivere la propria vita.

Il giorno seguente, tutti erano al porto a salutare Rouge; gli isolani gli avevano regalato una piccola nave e delle scorte di cibo, la sua amica Emy invece, gli aveva regalato un ciondolo, che raffigurava il fuoco; Rouge lo prese e se lo mise al collo:-è bellissimo, grazie. Lo porterò sempre, come porterò sempre nel cuore, la nostra amicizia.- poi l’abbracciò, l’amica ricambiò l’abbraccio e sorrise:-sapevo che ti sarebbe piaciuto, tu adori il fuoco. Anch’io porterò sempre, nel cuore la nostra amicizia; mi raccomando, torna a trovarmi.- Rouge annuì, poi si staccò dall’amica, e andò dagli “zii”. Paul spiegò alla ragazza, come governare la nave, e gli diede un log pose, lei lo legò al polso e lo ringraziò. Anche Manny, gli fece un regalo, gli regalò una scorta di medicine, e gli disse di avere cura di se stessa; Rouge lo ringraziò per lo strano regalo, e gli promise che avrebbe fatto attenzione, alla sua salute; poi andò da Marco:-“zio” tieni papà, lontano dai guai.- la fenice rise:-stai tranquilla, a lui ci penso io. Tu però evita di cacciarti nei guai, perché sei come tuo padre.- la ragazza sorrise, e abbracciò lo “zio”. Dopo aver salutato tutti, si accorse che suo padre, non c’era:-qualcuno, sa dove è papà?- Ace gli arrivò alle spalle:-sono qui, tesoro.- Rouge si voltò verso di lui, poi scoppiò a piangere e si buttò tra le sue braccia. Ace la strinse a se:-su non piangere, scimmietta.- la figlia sorrise, era da tanto che non la chiamava così. Una volta che Rouge si staccò, Ace gli diede la sua vivre card:-con questa, saprai sempre come trovarmi. Io ti aspetterò, nel Nuovo Mondo.- la ragazza prese il foglietto, e dopo averlo osservato, lo mise in tasca:-grazie, così saprò sempre, dove sei. Mi mancherai tantissimo.- Ace sorrise, per lui sarebbe stato difficile, viaggiare senza di lei:-anche tu, mi mancherai. Ma ora vai.- lei annuì, poi salì sulla nave e salpò.

Marco si avvicinò, al fratello:-mi hai sorpreso. Non credevo che l’avresti, lasciata andare.- Ace sorrise:-infatti non avrei voluto, che partisse. Però lei deve vivere la sua vita, e io rispetto, ogni sua decisione.- la fenice sorrise:-be come padre, non sei poi così imbranato. Ma diresti così, anche se un giorno, Rouge si presenta con un ragazzo?- a quelle parole, Ace si fece serio:-nessun ragazzo, dovrà avvicinarsi a mia figlia, o gli darò fuoco.- Marco scoppiò a ridere, il suo fratellino, era troppo geloso di sua figlia.

A largo di Tay, Rouge era al timone:-“sono appena partita, e già mi mancano tutti.”- poi sorrise e pensò, alle mille avventure che avrebbe vissuto.
 

 

FINE PRIMO CAPITOLO
 

 
 

 

Ciao, eccomi qui, con il seguito.

Forse questo capitolo, non è un gran che; ma questo capitolo, mi è servito come introduzione, il prossimo sarà più bello. Io comunque, spero che vi sia piaciuto.
Forse non c’è ne bisogno, ma io ve lo spiego lo stesso. Il motivo per cui sono passati tredici anni è semplice; quando Barbanera è scomparso (o morto, fate voi), Rouge aveva cinque anni, ora invece ne ha diciotto. Per l’età di Ace, è ancora più semplice; nel manga, durante la guerra a Marineford, aveva vent’anni, nella storia “Futuro”, essendo ambientata sei anni dopo alla guerra, ne aveva ventisei, e in questa logicamente ne ha trentanove; spero di essere stata chiara (se avete dei dubbi, ditemelo che cercherò di chiarirveli).
Per semplicità (e per non complicarmi, la vita), Rufy non è ancora, diventato il Re dei pirati; ma infondo è normale, su ogni isola che si ferma, si caccia nei guai (e quindi è logico, che ci impiega del tempo).
Le frasi, dopo i due punti e tra le virgolette, lo avrete di sicuro capito, sono i pensieri.

Ho riletto il capitolo e di errori non dovrebbero esserci, se ci sono fatemelo sapere che correggo subito.
Come sempre critiche, suggerimenti e consigli sono sempre ben accetti.
Il prossimo capitolo, lo sposterò il 27 Febbraio, perché il 20, non ci sono (mi dispiace, di dovervi fare aspettare).

A presto, ciao. 

 

  
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