Choji amava il colore del cielo. Non avrebbe saputo dire perché, era solo
certo di adorarlo.
Di solito era Shikamaru quello che guardava il cielo, ma a
lui più che l'azzurro dell'aria interessavano le nuvole. E poi, ultimamente si
concentrava più che altro sul vento. Choji sapeva benissimo perché, ma non aveva
mai approfondito l'argomento. Credeva che l'amico, quando ne avesse avuto
voglia, ne avrebbe parlato per primo. Nel frattempo, si accontentava di
sorridere, soddisfatto, quando l'amico saltava in piedi per andare ad
"accogliere la seccatura di Suna".
Quando Choji rimaneva da solo, allora,
metteva da parte il pacchetto di patatine e si sdraiava sulla schiena a guardare
il cielo. Non si fermava molto a contemplarlo se c'era Shikamaru e la giornata
era tersa, perché l'amico preferiva trovare altri passatempi, piuttosto che
guardare un cielo senza nuvole. Ma quando arrivava Temari, Choji aveva tutto il
tempo per sdraiarsi sull'erba e perdersi in quell'azzurro che lo faceva
impazzire. A dire la verità quell'amore era piuttosto recente, anche se non
improvviso. In quell'ultimo periodo, poi, Choji si era trovato ad amare
moltissime cose che prima non gli interessavano granché. Innanzitutto, aveva
iniziato a piacergli molto il viola. Era stato un colpo di fulmine: un
pomeriggio, dopo l'allenamento, aveva posato per caso lo sguardo sulla gonna di
Ino, ed era stato ammaliato da quel colore.
Come seconda cosa, aveva
sviluppato una vera e propria passione per i fiori. Non che prima non gli
piacessero, solo che, dopo aver visto Ino che trasportava un enorme mazzo di
fiori colorati, si era accorto di quanto fossero dolci e delicati. Li trovava
estremamente armoniosi.
Ma il cielo? Non aveva ancora capito come fosse
successo, ma non poteva farne a meno. Era indispensabile per lui, ed era certo
che se si fosse messo a piovere, e l'azzurro fosse sparito da sopra la sua
testa, non sarebbe nemmeno stato in grado di respirare.
All'improvviso nel suo campo visivo apparve un piccolo pacchetto retto da una
mano sottile.
«Il pranzo!» trillò la voce allegra di Ino.
Choji sorrise e
scattò a sedere. Era da un po' che Ino si presentava ogni giorno con il pranzo.
Lo trovava sempre. Una volta si era persino nascosto per vedere se sarebbe stata
in grado di raggiungerlo, e poco dopo lei era arrivata con l'ormai familiare
pacchetto - a tal proposito, Choji era convinto che la recente amicizia di Ino
con Hinata l'avesse aiutata. Era difficile nascondersi al Byakugan - e l'aveva
salutato ridendo.
«E' andato via il sole.» commentò Ino sollevando lo sguardo
al cielo - ma non era più il cielo che piaceva a Choji. Aveva perso il suo
azzurro -.
Non che ne avesse bisogno, rifletté alla fine mentre Ino
gli sorrideva. Gli occhi di Ino erano un'attrazione sicuramente migliore.
Innanzitutto brillavano, e solo per lui. E poi, come se ciò non fosse bastato,
erano anche del colore del cielo.
Ma non avevo scritto nel mio account di aver abbandonato il fandom di
Naruto? L'avevo fatto, sì. Quindi eccomi qui, perché gli amori sono duri a
morire e ho iniziato a seguire di nuovo il manga.
Detto questo, passiamo alla
storia. Cosa dire? Niente, è una cosuccia fluffosa senza alcuna pretesa. E'
perché ci sono troppo poche ChoIno! Ecco perché! E a me insieme piacciono troppo
quei due, quindi ecco qui. Spero che vi sia piaciuta almeno un pochino. In ogni
caso, mi farebbe piacere avere un vostro parere.
Baci,
rolly too