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Autore: PiccolaPerfidaSplendidaMarty    13/02/2011    3 recensioni
E’ passato tantissimo tempo da quando Gabriel ha abbandonato Anna,Rob,Lewis e Kaitlyn, fuggendo dalla casa bianca e proseguendo per la sua strada;ne è passato davvero tanto da quando ha sconfitto Zetes e lo ha comunicato agli altri.
Nessuno ne ha mai sentito parlare da allora
La mia prima FF,spero vi piaccia.
P.S. solo per chi ha letto dark visions "il dono" e "il vampiro psichico"
Recensite in tanti!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, ragazze, volevo solo dirvi che,per capire meglio la scena, le prime 6 battute dovrete leggerle ad alta voce, e MOLTO velocemente... o almeno io l’ho immaginata così, con un’ ironica riconciliazione-OPS! Vabbè, un’ultima domandina... secondo voi cosa è successo a Rob?? Ditemi cosa ne pensate e forse potrei accennarvi qualcosa sul prossimo capitolo ;) ... godetevi la lettura!

Un bacio

Marty occhiblu

PS: scusate per la frasetta finale, ma ho sempre voluto dirlo ( o scriverlo ^-^" )

Kait & Gabriel

 

 

capitolo 14

 

ORO… LIQUIDO.

 

<< Che cosa? >> chiese Rob.

<< In che senso “ che cosa”? >>

<< Quella cosa che devo ricordare,che cos’è? >>  ?

<< Come sarebbe a dire “ che cos’è ” ? E’ una cosa e basta , un ricordo… te lo ricordi? >>

<< Ma che cosa state dicendo? >> intervenne Gabriel.

<< Cosa? Ah, stavo cosand… eh-ehm, chiedendo a Rob, se ricordava quella cos…

- sbuffai spazientita e dissi alzando la voce -

QUELL’ AVVENIMENTO. >> Finalmente.

 Per qualche secondo ci scambiammo occhiate confuse, e scoppiammo a ridere.

Avevo le lacrime agli occhi quando Rob – dopo risatine a sghignazzamenti vari –  tornò serio. Mi abbracciò, e io accettai di buon grado sapendo che quel gesto,quel dolce, caldo abbraccio che si danno i veri amici quando si rincontrano, era spontaneo e consapevole della reale situazione. Gabriel ci osservava con un’espressione indecifrabile. Però Rob non pensò minimamente a salutarlo, evidentemente, credeva che fosse sempre stato con lui.

<< Kaitlyn, sul serio,di cosa stai parlando? >>

Ogni traccia di divertimento era scomparsa nel suo tono, quindi risposi telepaticamente: “ Rob,tu sei convinto di fare ancora l’università? ”

“ Certo, mi mancano solo 2 esami… ”

“ No, Rob, tu hai già superato gli esami. Hai ottenuto la tua laurea in medicina e lavori in un ospedale in periferia. ” come reagirà? Mi chiedevo torturando il bordo della maglia.

<< Macchè! Gabriel, tu te ne sei andato ieri, quindi dillo tu a Kait che oggi è… >>

<< ROB, GUARDA LA DATA! >> esclamai prendendo il polso con l’orologio e portandoglielo davanti alla faccia.

Gli si mozzò il respiro e sgranò gli occhi, come se stesse sulle montagne russe alla fine della salita, in quel momento di stallo dove un istante si dilata all’infinito.

Quasi mi aspettavo un grido euforico; fortunatamente, non arrivò.

Gabriel gli diede una pacca sulla spalla, ma Rob si ritirò immediatamente, come se gli avessero dato una scossa elettrica.

Io invece avevo realmente preso una scossa, era forte e continua, veniva dal polso.

Che sia un nuovo avvertimento psichico?? Però sembrava diverso, più materiale.

Anche Gabriel avvertiva una sensazione simile al collo e istintivamente mi guardai l’avambraccio: il braccialetto che mi avevano regalato mio padre per lo scorso compleanno era incandescente, non più dorato ma bianco e luminoso.

Gabriel,che aveva osservato la scena stupito, si portò una mano nella maglietta e ne tirò fuori una collana dello stesso materiale.

In pochi istanti sia questa che il bracciale caddero a terra sottoforma di goccioline argentee, una leggera pioggia di mercurio.

<< Ma che diamine è successo? >> disse Gabriel chinandosi. I grumi luminosi si contorcevano e si spostavano lentamente verso Rob, caduto in una sorta di shock paralizzante.

Si muoveva, sbatteva le palpebre, ma sentivamo che non lo faceva di propria volontà.

<< Possibile che sia stato lui? >> chiesi piano a Gabriel.

<< Questa storia si sta facendo più complicata di quanto pensassimo. >>

Questa era la verità. La situazione  ci era sfuggita di mano ingannandoci, facendoci credere di controllare tutto il nostro mondo mentre il destino intrecciava il filo della mia vita con quello di altri, aggiungeva sempre più nodi e fiocchi fino a non poterlo più separare o distinguere dalla matassa.

Gabriel si alzò di colpo e si parò di fronte a Rob. Il suo sguardo era indagatore, voleva risposte, le pretendeva com’era nella sua natura; quello di Rob stralunato, cercando le stesse risposte del suo ex-rivale, ma con superficialità, perché non conosceva le domande.

 Io protendevo i miei “tentacoli mentali” nelle barriere del guaritore, e , dopo diversi tentativi riuscii a penetrarvi. Fu come entrare nell’alto dei cieli.

Se prima Rob era una lanterna nel buio telepatico, ora somigliava più a un faro: emanava energia allo stato puro, una luce bianca paradisiaca, e sospirai al solo contatto con essa.

“ Gabriel, senti anche tu, è diverso. Dev’essere successo qualcosa … ” il telepatico non rispose continuando a fissare il nuovo Guaritore sia con gli occhi che con la mente.

I due rimasero a studiarsi per un po’, poi Rob cambiò espressione: da estraniata divenne meravigliata, con gli occhi spalancati ed un sorriso sghembo appena accennato . I piccoli vermicelli luminosi si raggrupparono in un unico grande grumo che avanzava deciso verso Rob il quale mi stava sbattendo fuori dal suo perimetro telepatico. Un campanello d’allarme mi risuonò in testa, la mano sinistra, quella con cui disegnavo, prese a formicolarmi insistentemente.

“ Oh no, non ora! ”

<< Gabriel, presto, mi serve un pezzo di carta e una matita. >>

<< e dove li trovo?! >> il formicolio divenne insopportabile. In attesa del misterioso metallo, il guaritore mi fissava cercando qualcosa da dire. Non mi piaceva affatto: ora sembrava consapevole del suo… potere,in qualche modo.

<< ADESSO! >> Prima che cominci a scrivere con il sangue,pensai

entrò in macchina e frugò per pochi secondi a caso; scossa dalla forza dell’esigenza psichica, come un lampo entrai, scovai penna e foglio dicendo a Gabriel di farsi da parte.

Per primo comparve una macchia,un lago dai bordi irregolari. No, anzi, era sangue, nero e viscoso, che scendeva in rivolotti tra le pieghe di un telo sopra un tavolo. Tra il tavolo ( che si scoprì essere un lettino da ospedale) e il lenzuolo si intravedeva una figura umana; Gabriel probabilmente; uno squarcio in corrispondenza della fronte faceva capire qual era la fonte del fiume nero. Avevo gli occhi lucidi: davvero Gabriel si sarebbe sottoposto all’intervento? E … avrebbe perso tutto quel sangue?? Oh mio Dio… Aspetta,Kait! Non pensare al peggio, guarda cos’altro c’è. Una lunga, riccioluta e ribelle chioma –la mia chioma– era chinata sopra paziente. L’inchiostro della penna si stava scaricando, e il mio profilo apparve in toni chiari e sfumati, tuttavia l’espressione triste non mi sfuggì. Infine, abbandonato su una sediaccia di plastica in fondo alla stanza, Rob si teneva due dita sulle tempie, il viso concentrato con le labbra serrate. Ogni traccia dello stimolo psichico sparì, insieme all’inchiostro.

“ No! Quando avverrà?? Dove?? DOVE?? “ chiesi disperata.

Maledetta visione.

Succedeva sempre così, appariva dal nulla e nei peggiori momenti, senza fornire spiegazioni né chiarimenti, svanendo prima che ci si potesse capir qualcosa e lasciandomi l’amaro in bocca. Sapevo che il disegno sarebbe diventato realtà, ma non conoscevo il luogo e il tempo. Ma allora perché continuavo ad illudermi di poter superare questi limiti? Perché ero così distrutta ogni volta che le oscure visioni tornavano a perseguitarmi?

<< Kait, sai che non ci puoi… >> disse una voce cavernosa e baritona che sarebbe potuta appartenere ad un albero millenario.

Ma che buffo e azzeccatissimo paragone pensai .

<< … fare niente. >> concluse. Mi girai di scatto, sicura che un gigante dell fiabe fosse venuto a trovarci e…<< AH! Rob! Che ti è successo alla voce? >>

Gabriel, che si era voltato un’ istante prima di me, vide a chi apparteneva la voce mostruosa, quindi trasalì.

<< Non lo so…Ma non è questo l’ importante,ragazzi! Devo dirvi una cosa… >>

 

               To be continued…

  
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