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Autore: Something Rotten    14/02/2011    6 recensioni
Lui che non ci credeva nell'amore, nella chimica e tutte quelle stronzate là.
Lui che credeva nella genetica, ovvero nel fatto che l'uomo era fatto per stare con la donna, visto che l'uno era fatto per svuotarsi e l'altra per riempirsi.
Lui che sosteneva che l'amore fosse un qualcosa di creato per nascondere la totale incapacità dell'uomo di provare sentimenti.
Le relazioni umane, per lui, si fondavano esclusivamente con la momentanea infatuazione dovuta alla necessità di fare sesso.
Lui si era innamorato, per giunta di un ragazzo, ma non un ragazzo qualsiasi!
Ci mancava altro!
Si era innamorato del ragazzo più etero che conoscesse, quello che durante lo sviluppo e l'adolescenza non aveva neanche calcolato la possibilità di sentirsi attratto da un ragazzo.
Uno che poteva avere tutte le ragazze che voleva senza neanche scomodarsi.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: The Rev, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è San Valentino, ma non ho abbastanza ammmmmore (o.o") da poter scrivere qualcosa di allegro.
Non voglio offendere Jimmy e la sua memoria, non voglio delineare fatti realmente accaduti e soprattutto non scrivo a scopo di lucro.
Tutto frutto della mia fantasia.
Non voglio neanche dilungarmi a parlare xD
Buona lettura +-+ e consiglio di ascoltare Not strong enough degli Apocalyptica, visto che è da lì che ho preso l'ispirazione, il titolo ed alcune parti del testo.

Not strong enough.

[
I just run back to you.
Like a maltha I'm drowning through your flame...
And it's killin' me when you're away, I wouldn't leave and I wouldn't stay.
I'm so confused,So hard to choose.
Between the place I'm around the pain.
And I know it's wrong, and I know it's right.
Even if I try to win the fight, my heart would overwhelm my mind.
And I'm not strong enough to stay away

I'm not strong enough to stay away
]


Non era forte, non era per niente.
 Non era forte da quando l'altro aveva deciso di stargli alla larga per un po di tempo, giusto il tempo necessario per capire quello che gli passava nella testa.
Voleva un po di tranquillità, voleva del tempo per capire cosa realmente provasse per l'altro, ma non aveva capito che non ne aveva di tempo.
Lui era stato chiaro, gli aveva detto che non avrebbe aspettato in eterno, poteva lasciar passare le settimane, qualche mese, ma non i quattro mesi che Zack si era preso, finendo chissà dove.
Se ne era andato quattro mesi prima, quando il tour con gli Avenged era finito, lasciandolo con un bacio ed una richiesta paradossale "Voglio tempo, ti prego.".
Jimmy ne era rimasto sconvolto, pensando a quanto erano stati insieme durante il tour, avevano condiviso la camera, il letto e a volte anche la doccia, erano diventati inseparabili, molto di più di quanto lo fosse con Syn.
Ma forse era stata proprio quell'eccessiva vicinanza a far scattare una molla nel più piccolo, forse era stata proprio quella a causare la lontananza.
"Posso darti tempo, ma non mesi, Zack." aveva risposto lui, prima di salire sul primo aereo per la California e tornare a casa.
Zack , invece si era diretto verso il Regno Unito.
Zack non l'aveva chiamato, mai, neanche per sbaglio.
I loro rapporti erano continuati attraverso la figura di Brian che faceva da portavoce, come se avessero bisogno di una terza persona per parlare.
Si era fatto vivo solo quattro mesi dopo, senza avviso e senza telefonare.
Lo aveva trovato seduto sugli scalini della sua villa.
"Jim." quella voce, quella maledetta e fottuta voce, doveva essere forte e non cedere subito, ma non ci era riuscito.
Aveva guardato gli occhi liquidi e celesti del più piccolo, annegando e perdendo tutta la sicurezza che aveva, come se essa si fosse incastrata tra le lunga ciglia di Zack.
Non poteva più scappare, non poteva più essere sicuro del suo rifiuto, non poteva fare più nulla.
Era inutile, si sentiva una falena che attratta dalla luce del lampione si avvicinava, incurante del dolore e delle bruciature.
Incurante di tutto, si avvicinava alla luce, finendo, alla fine, uccisa dalla stessa.
Una stupida falena, una stupida falena innamorata.
Lui che non ci credeva nell'amore, nella chimica e tutte quelle stronzate là.
Lui che credeva nella genetica, ovvero nel fatto che l'uomo era fatto per stare con la donna, visto che l'uno era fatto per svuotarsi e l'altra per riempirsi.
Lui che sosteneva che l'amore fosse un qualcosa di creato per nascondere la totale incapacità dell'uomo di provare sentimenti.
Le relazioni umane, per lui, si fondavano esclusivamente con la momentanea infatuazione dovuta alla necessità di fare sesso.
Lui si era innamorato, per giunta di un ragazzo, ma non un ragazzo qualsiasi!
Ci mancava altro!
Si era innamorato del ragazzo più etero che conoscesse, quello che durante lo sviluppo e l'adolescenza non aveva neanche calcolato la possibilità di sentirsi attratto da un ragazzo.
Uno che poteva avere tutte le ragazze che voleva senza neanche scomodarsi.
"Zack." aveva biascicato, cercando di reprimere la voglia di abbracciarlo o di baciarlo.
"Posso entrare?" aveva chiesto, indicando la porta alle sue spalle.
"Certo." aveva risposto, salendo gli scalini e aprendo la porta d'ingresso.
Aveva messo la macchinetta del caffè sul fuoco, mentre l'altro si metteva seduto al tavolo della cucina.
"Jimmy..."
"Hai aspettato quattro mesi, puoi aspettare un caffè?" aveva chiesto, sorridendo.
"Giusto..." aveva risposto l'altro, cercando con gli occhi un posacenere.
L'aveva trovato su di una mensola, era a forma di ferro di cavallo, dicevano che portasse fortuna, così l'aveva posato sul tavolino cercando il consenso negli occhi di Jimmy.
"Puoi prenderlo, ma non devi romperlo." aveva risposto.
Lo aveva capito senza che lui parlasse, si sentiva stupido e completamente preso dall'altro.
Il rumore della macchinetta lo aveva risvegliato dal flusso scostante dei suoi pensieri.
"Quanto zucchero?"
"Due, grazie."
Aveva portato le tazzine colme di caffè sul tavolo, invitando, in seguito, il ragazzo a parlare.
"Mi sei mancato."  aveva detto, senza mezzi termini, senza tutte quelle moine che Jimmy si aspettava.
"Bel modo di dimostrarlo, complimenti. Quattro mesi senza una telefonata.."
"Non ci sono riuscito, ma chiedevo ogni giorno a Brian di te."
"Lo so, me l'ha detto. Ma non è abbastanza."
"Io non sono abbastanza, Jim! Io non sono forte abbastanza per starti lontano, ma neanche abbastanza forte per starti vicino."
"Quindi?"
"Lasciami parlare.." aveva commentato, attorcigliandosi nervosamente un ciuffo di capelli " Io non so quello che voglio Jim! Ho creduto che standoti lontano l'avrei capito, avrei fatto chiarezza e tutte quelle stronzate lì, ma non ci sono riuscito.
Ho combattuto ogni giorno contro la voglia di venire da te, paradossalmente ho combattuto anche contro la voglia di restare.. sembravo un pazzo credimi! Non sapevo se dare ragione al mio cuore o alla mia mente..."
Si era bloccato, fissando il più grande, cercando di trasmettergli attraverso la telepatia il resto del discorso.
Ma Jim non lo voleva capire, non voleva ascoltare il resto, voleva che la finisse lì, sorvolando sulla decisione che aveva preso.
Zack continuava a guardarlo e Jimmy non riusciva a distogliere lo sguardo.
I suoi occhi erano ipnotici, così grandi e chiari e sofferenti.
Jimmy ci leggeva dentro tutta la sofferenza che l'altro provava in quel momento.
"Abbiamo passato dei bei momenti durante il tour..." aveva continuato.
"Ma?" aveva chiesto Jimmy.
"Perché ci deve essere un ma?"
"Perché il tono della tua voce e il tuo sguardo fanno intendere che ci sarà un ma."
"Non c'è. Ci siamo divertiti, me ne sono andato e mi sono sentito morire. Mi mancavi Jim, mi mancavi ma non come semplice amico, mi mancavi come amante, mi mancava il tuo corpo ed il tuo profumo, mi mancavano i tuoi occhiali, la tua voce e i tuoi rap a cavolo.. "
"E allora perché te ne sei andato?"
"Sono etero, Jim, etero. Mi piacciono, o mi piacevano, solo le ragazze...tu sei un ragazzo, un bel ragazzo e..ho avuto paura, ok? Paura della reazione di Matt...paura di quello che avrebbero pensato gli altri e diavolo, non puoi biasimarmi.."
"Le paure si affrontano, Zack, in due. Come pensi di stare con me se affronti da solo le tue paure? Non saremo mai una.."
"Coppia?"
"Si."
"Io e te siamo una coppia?"
"No."
"Ma vorresti esserlo?"
"Zack, non ci sto senza te, ma se tu non vuoi non posso forzarti."
Zack era rimasto in silenzio per minuti interminabili.
Jimm sentiva il cuore stringersi in una morsa che si faceva sempre più dolorosa ogni minuto che passava.
Voleva una risposta e la voleva subito.
Non gli importava se era negativa o positiva, voleva una fottuta risposta, così che da mettersi in pace l'anima, così da avere per la prima volta una certezza sulla quale fare affidamento.
"Io non...c'è, non c'è bisogno che mi forzi. Io voglio stare con te, magari non sarà facile, magari Matt vorrà la nostra pelle o peggio ancora ci caccerà fuori dalla band, ma io voglio stare con te. Certo non sei una ragazza, non hai le tette, ma mi piaci dannatamente Sullivan... e non sono abbastanza forte per stare senza di te e mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto tempo prima di darti una risposta, mi dispiace di essere scappato e di non averti chiamato e mi dispiace se non sarò capace di dimostrarti tutto il mio amore o di dichiarartelo e mi.."
Jimmy l'aveva baciato, ponendo fine a quella valanga di parole contorte.
Il sapore di sigaretta e di caffè si era mischiato nelle loro bocche, non era uno dei sapori migliori ma in quel momento sembrava paragonabile a quello della fragola più dolce.
"Non importa quello che riuscirai o non riuscirai a fare. Io voglio stare con te Baker, a costo della mia permanenza nella band o anche della mia stessa esistenza. E ti farò diventare abbastanza forte da poter reggere tutta questa situazione...
Vuoi stare con me?"
Zack aveva annuito, prima di riprendere il bacio che Jimmy aveva interrotto
.

 
   
 
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