Per sempre
Parte 2
L’ultima volta
Chichi era
intenta a lavare i piatti sporchi, dopo una delle
solite cene come al solito, ma quello non era uno dei soliti giorni, una delle
solite sere.
Quella era
l’ultima sera, l’ultima sera che avrebbe passato con tutta la sua famiglia, con
suo figlio, con lui...E poi?
E poi
cosa sarebbe successo?
Cosa
sarebbe successo poche ore dopo?
Sarebbe
stata di nuovo sola, senza un marito e, forse, senza
nemmeno un figlio.
Sola,
come se fosse morta, dispersa nel mondo, dispersa sola nel mare dei suoi
sentimenti e senza nessuno a cui poterli donare.
La donna
si era voltata verso il marito, tenendo le mani sui fianchi con fare quasi
accusatorio, si era spesso ritrovata ad odiare quel sayan e in quel momento non
riusciva a capirne il perché.
Guardando
suo marito e suo figlio rientrare quella sera si era detta”Per sempre, lo
amerò, li amerò per sempre”, ma sarebbe sopravvissuta
al dolore di perderli di nuovo, per sempre stavolta?
Lui ancora seduto sul tavolo, che giocherellava con i bastoncini di legno facendoli
dondolare in precario equilibrio sulle labbra. Sembrava davvero un bambino nei gesti,
nel modo di parlare, nei modi di fare...Sembrava un bambino in tutto,
tranne che nel corpo.
Quel bambino
così dolce,tenero, spensierato era però nel corpo di un uomo, un bellissimo
uomo, l’uomo che era stato fino ad allora suo marito e con cui avrebbe voluto
passare tutta la vita.
Continuava
a chiedersi come poteva odiarlo, non era colpa sua se la lasciava sempre sola,
se doveva salvare il mondo e ogni volta sacrificava persino se stesso pur di
riuscirci. Non era colpa sua se non riusciva ad amarla con la stessa intensità
con cui lei lo amava.
Goku si
accorse che sua moglie lo stava fissando in modo strano, così le chiese,
sfoggiando quei suoi occhioni da cucciolo:
- Ti ho
fatto di nuovo arrabbiare per qualche cosa tesoro? -
Chichi
sorrise, si stava preoccupando del suo umore e l’aveva chiamata“Tesoro”. Le
dava uno strano senso di calore quando lui la chiamava così, si sentiva amata,
anche se non era davvero convinta di esserlo.
- Chichi
scusami se sono così maldestro e se rompo sempre tutto. Io non lo faccio
apposta, non vorrei mai farti arrabbiare
-
Goku si
era alzato, le aveva preso le mani dai fianchi e le
aveva tenute strette nelle proprie e, detto questo, le aveva portate alla bocca
per baciarle lievemente.
- Oh Goku
– la donna aveva intrecciato le sue mani con le proprie e si era sporta in
avanti verso di lui, per poggiare la testa sul suo petto, così duro e muscoloso
che sembrava inverosimilmente scolpito nel marmo.
Il sayan
l’accolse tra le sue braccia e la strinse piano a se, stando attento a non far
male al suo piccolo angelo.
- Oh Goku
– continuò la donna – Non preoccuparti, non sono
arrabbiata con te – disse mentre si stringeva ancora di più a suo marito.
-
Davvero? – chiese lui preoccupato.
Chichi alzò leggermente la testa, guardandolo negli occhi d’ebano– Davvero
– gli rispose prima di dargli un lieve bacio sulla bocca. Poi si sciolse
dall’abbraccio del marito e continuò a lavare i piatti.
Appena ebbe
finito li asciugò accuratamente e li ripose come ogni brava donna di casa.
Decise di
andare a dare la buonanotte a Gohan, poteva essere l’ultima volta e lei non
voleva sprecarla.
La donna
salì al piano superiore, aprì lievemente la porta della stanza del figlio,
provocando un lieve scricchiolio; poi sbirciò all’interno e lo vide steso sul
letto, che dormiva scomposto con una gamba di fuori. Aveva sorpreso anche suo
padre dormire così spesso, Goku aveva un sonno molto“agitato” e spesso anche
suo figlio. A volte le dava fastidio che dormissero
così scomposti ma, quella sera, non aveva mai trovato suo figlio così dolce e
indifeso.
Entrò
nella stanza, lo ricoprì, gli rimboccò le coperte con fare materno e gli diede
un lieve bacio sulla fronte, stando attenta a non svegliarlo.
Chichi
gettò un’ultima occhiata amorevole a Gohan, prima di richiudere la porta e
dirigersi verso la sua stanza.
Respirò profondamente prima di aprire la porta, quella
sarebbe stata la sua ultima
sera con il suo Goku. Il giorno seguente si sarebbe tenuto il Cell - Game e lei
aveva paura di perderlo, le si sarebbe spezzato
definitivamente il cuore se lui fosse morto di nuovo.
Non
avrebbe più avuto ragione di vivere in quel luogo, abbandonata da tutti,
persino da suo figlio che si stava facendo grande, e da suo padre che,
purtroppo, sarebbe presto venuto a mancare.
Senza
Goku non avrebbe avuto più ragione di vivere in quel mondo, che lui aveva
protetto fino alla morte, ma che senza di lui era
vuoto come il mare senza l’acqua o gli alberi senza le foglie.
Finalmente
si decise ad entrare, e rimase stupita davanti alla porta quando non vide suo
marito nella stanza. Era capitato spesso che Goku si assentasse per qualche notte,
lui era uno spirito libero e gli spiriti non amano
essere sempre rinchiusi in casa, legati. Ma perché
proprio quella sera, la loro ultima sera? Perché si
era legato a lei se non voleva averla accanto?
Le
vennero le lacrime agli occhi quando le passò per la mente
il pensiero che forse per lui la loro ultima notte insieme non era poi così
importante.
Per lei,
invece, quella sera, quella notte, era importante, veramente molto importante.
Chichi volevo amarlo un’ultima volta, soltanto un’ultima volta. Era il suo
ultimo desiderio, l’ultimo desiderio di una donna ormai probabilmente
condannata alla solitudine.
Cercò
disperatamente di trattenere le lacrime, mentre girava intorno al letto per
raggiungere il suo lato.
Con
destrezza spostò le coperte e si sedette, si liberò del suo vestito cinese e
tirò fuori dal cassetto del comodino una camicia da
notte bianca di pizzo. Quella era la camicia da notte che aveva indossato la
loro prima notte di nozze e indossava quella stessa camicia da notte quando
avevano concepito Gohan. Era assurdo quanto fosse legata agli oggetti, o forse quanto qualsiasi oggetto
le rievocava qualche ricordo. Era assurdo che portasse quella camicia da notte
in ogni notte importante della sua vita.
La prima notte… quella del concepimento del suo unico
figlio… l’ultima notte.
Strane
coincidenze.
L’aveva
indossata di nuovo, sperando di sentirsi meglio con qualcosa che la aiutasse a ricordare quei bei momenti insieme.
Si
strinse nell’indumento, portava ancora l’odore del suo uomo, di tutte le calde
notti che avevano trascorso insieme.
Fu
sopraffatta da quei ricordi ed un’unica, solitaria lacrima sfuggita al suo
controllo cadde dal suo occhio sinistro, scivolò sul suo viso andando a morire
sulla sua bocca.
Proprio
in quel momento Goku entrò nella stanza facendola sussultare; si girò di
scatto, coprendosi istintivamente con il lenzuolo e tirò un sospiro
di sollievo accorgendosi che era suo marito.
Il sayan
guardò in modo interrogativo sua moglie, poi disse – Che c’è?
-
Chichi si
girò di nuovo velocemente, accorgendosi di avere ancora sulla guancia la scia
umida di quella lacrima.
- Nulla –
rispose. Poi continuò cercando di assumere un tono di
rimprovero – Solo bussa prima di entrare Goku, mi hai fatto prendere un
colpo! -
Sul viso
del sayan si dipinse un’espressione dispiaciuta, mentre saliva sul letto ed
andava ad abbracciare sua moglie.
- Mi
dispiace tanto Chichi, ti prometto che la prossima volta starò più attento – le
disse sfregando la sua faccia contro la guancia di lei.
Al contatto della loro pelle si accorse della piccola scia umida, lasciata da
quell’unica lacrima.
-
Cara...ma tu...tu stavi piangendo? – chiese lui preoccupato.
La donna
si distanziò un poco dal marito e, cercando di asciugarsi gli occhi con il
dorso della mano, poi disse – Non è nulla Goku, credo che mi sia entrato
qualcosa nell’occhio, mi da fastidio -
Ma lui,
ancora più preoccupato, fece per sollevare il suo viso verso il suo dicendo –
Fammi dare un’occhiata -
Lei
voleva ritrarsi, sapeva di avere gli occhi pieni di lacrime e non voleva che
lui le vedesse, si sarebbe preoccupato e lei non
voleva dargli altri problemi, ma ogni tentativo fu vano, era davvero testardo
quel suo sayan.
Quando lei
cercò di allontanarsi lui le prese nuovamente il viso tra le grandi mani e la
fissò negli occhi, accorgendosi subito delle lacrime che imperlavano gli occhi
della moglie, odiava vedere la moglie piangere – Amore perché stavi piangendo? -
La donna
distolse lo sguardo, non aveva voglia di parlarne, soprattutto non voleva farlo
con lui, si sentiva sciocca e non voleva condividere quei pensieri con nessuno.
Goku le
catturò il mento e la costrinse a guardarlo di nuovo negli occhi.
- Proprio
non vuoi dirmelo?...Ma perché Chichi? Lo sai che
possiamo parlare di tutto, e poi io non
sopporto vederti piangere -
A quelle
parole la donna non riuscì più a trattenersi, si buttò singhiozzante tra le
braccia di suo marito, perché Goku doveva essere sempre così innocente, così
dolce, sempre così buono e comprensivo nei suoi confronti?
Con lui
non riusciva ad avere segreti, con i suoi modi di fare riusciva sempre a farle
dire la verità, lei era per lui un libro aperto.
- Oh
Goku...io...io ero entrata e non ti avevo visto...e...ho pensato che...che
anche stanotte ...saresti andato a dormire fuori...che mi avresti lasciata sola
anche stanotte-
Il sayan
accarezzò piano la schiena di sua moglie, nel tentativo di calmare il suo
pianto.
- Calmati
Chichi...Io sono qui, non ti ho lasciato sola. – Le
sussurrò.
Lei lo
guardò dritto negli occhi, i suoi ancora pieni di lacrime - ...ma...domani mi
lascerai di nuovo sola e io...non...non ce la farò a
continuare a vivere senza di te, Goku -
Lui
sorrise e accarezzò piano le guance umide di sua moglie.
- Chichi,
te lo prometto, tornerò da te, non ti lascerò da sola, non ti lascerò sola di nuovo – le disse prima di baciarla e
stringerla a se possessivamente.
L’amava
anche se non lo dava a vedere, era pazzamente innamorato di lei e soprattutto
la desiderava, anche se non era ciò che si definisce
“AMAnTE PERFETTO”
La
accarezzò, la strinse a se e la baciò con tutta la passione di cui era capace
perché l’aveva sempre amata e l’amava ogni giorno di più, perché POTEVA essere
l’ultima volta, ma desiderava con tutto se stesso che non lo fosse,
voleva continuare ad amare sua moglie fino alla fine dei loro giorni, e anche
oltre, ma sapeva che non era possibile.
Era già
morto una volta e sapeva che, nell’aldilà, prima o poi
si dimentica e lui non voleva dimenticare, non voleva dimenticare di amare la
sua famiglia e di amare di desiderare sua moglie. E,
quella notte, si unì a lei cercando di infonderle tutto l’amore che provava per
lei, facendola sentire amata come mai prima.
Fece ogni
gesto, le diede ogni carezza, ogni bacio cercando di usare tutta la passione di
cui era capace, voleva che quella notte fosse indimenticabile per entrambi.
Avrebbe cambiato le cose, anche se fosse morto lui non avrebbe mai dimenticato,
del resto come poteva?
Ripercorse per l’ennesima volta quelle stesse geografie che
ormai conosceva a memoria ma che non si sarebbe mai stancato di ripetere. Sapeva tutto di quel corpo, il corpo
della sua donna e per questo non avrebbe più dimenticato.
...La sua donna...La sua prima ed unica donna...
Chichi
non era solo sua moglie, non erano uniti solo da un
vincolo di tipo matrimoniale. Dopo tutte le battaglie che avevano combattuto
insieme, dopo tutto l’amore che lei gli aveva donato era successo anche a lui,
si era innamorato profondamente.
E poi la sua Chichi
portava su di se il simbolo dell’unione sayan, gliel’aveva spiegato Vegeta.
Durante la loro prima notte di nozze, quando aveva ammesso di amare quella
compagna di tante avventure, aveva sentito il bisogno primordiale di morderla,
un modo quasi animalesco per reclamare la propria compagna. E
quella notte anche lei, per istinto anche lei o forse per ripicca, l’aveva
morso profondamente lasciandogli il segno anche dopo anni.
Il sayan sorrise guardando quella piccola umana
stretta a se, evidente il loro legame sul collo di lei
come sul suo. Quel morso li univa profondamente, così profondamente da farli
sentire sempre vicini, chissà se lei lo sentiva anche quando era nell’aldilà,
come lui.
Sul pianeta di Re Kaioh aveva potuto avvertire
tutto il suo dolore, la sua disperazione e la sua solitudine, si era
allenato con foga solo per poter salvare la Terra e tornare da lei.
Accarezzò col dorso della mano la guancia liscia della moglie, che
sorrise nel sonno. Non poté resistere, così si chinò e le baciò teneramente le
labbra. Lei gemette, aprì lievemente gli occhi e
sorrise.
Nemmeno Chichi avrebbe mai dimenticato quella notte, non ricordava che lui l’avesse mai posseduta con tanto impeto e
tanta passione prima; ma quello non era importante.
L’importante era che quella notte si era sentita davvero amata,
tanto intensamente che avrebbe ringraziato eternamente il Cielo per averle
donato un marito così. Un marito che l’aveva sempre protetta, che l’aveva
sempre apprezzata, che la rendeva felice anche se non dimostrava di amarla ma comunque capace di farle toccare il cielo con un dito anche
solo con una carezza o con un bacio
- Perdonami se ti ho svegliata – disse
lui distogliendola dai suoi pensieri.
Lei scosse la testa – Non fa nulla, è
stato bello essere svegliata da te per una volta e soprattutto essere svegliata
in questo modo- ^__^---à faccia di Chichi dopo
aver aperto gli occhi.
- Ora però dormi, è tardi sai? – continuò
lui.
Chichi scosse nuovamente la testa e si accoccolò ancora più
stretta a suo marito – Non voglio più addormentarmi
stanotte, voglio restare sveglia ad osservarti – Troppa la sua paura di non
trovarlo al suo risveglio e poi non rivederlo mai più.
Goku le diede un lieve bacio per rassicurarla e continuò ad
accarezzarla e a baciarla anche dopo che lei si fu calmata. Continuarono a
cercarsi e a ritrovarsi per tutta la notte, senza voler sprecare un solo attimo
di quella loro ultima volta insieme, fin quando non furono sopraffatti dalla
stanchezza.
La donna si riaddormentò sul petto del suo sayan, ma lui no. A lui
bastavano poche ore per riprendersi, soprattutto dopo
aver passato una notte con la donna che amava. Non si sarebbe mai stancato di
fare l’amore con lei, quello era l’unico modo per
farle sentire ciò che provava e per dimostrarle quanto aveva bisogno di lei. Le
parole non servivano a molto quando si riuscivano a trasmettere le emozioni con
i gesti, perlomeno questo era quello che credeva lui. Ed
era certo che fosse così perché aveva la sensazione che Chichi
avrebbe ricordato quella notte in eterno…
La loro ultima notte prima che fosse morto di
nuovo, la loro ultima notte assieme prima del disastro… La notte del
concepimento del loro secondo figlio…
L’ultima notte… O forse, per quella nuova creatura, la prima?
*°*Fine*°*
Tadaaaan! Alla fine sono riuscita a scrivere la seconda parte di Per Sempre^-^ nessuno credeva che ce l’avrei fatta eh??
*-* spero vi sia piaciuta! Per commenti o critiche, mi raccomando, scrivete a faye-valentine@libero.it ci conto!!
.::Faye Valentine::.