Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Onlyna    14/02/2011    7 recensioni
«E se ti baciassi? Ti darebbe fastidio?» continuò il giovane Black, con lo stesso tono suadente, sfiorandogli il lobo con le labbra.
Un gemito sorpreso fuoriuscì dalla bocca socchiusa del licantropo; perché, dannazione, perché gli piaceva così tanto che Sirius gli facesse quelle cose?

Seconda classificata alla seconda edizione del contest "Maghi e Famigli, Animagi e Licantropi" di Fabi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, I Malandrini, Severus Piton | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: Only_ (Only_Me)
Personaggi principali: Sirius Black, Remus Lupin (secondari: James Potter, Albus Silente, Poppy Chips; comparse: Peter Minus; nominati: Severus Piton)
Genere: sentimentale, fluff, introspettivo
Rating: verde
Avvertimenti: Slash, One-shot (aggiungerei anche “LOL”, ma sarebbe più un commento che un avvertimento, quindi evito x°D)
Introduzione:«E se ti baciassi? Ti darebbe fastidio?» continuò il giovane Black, con lo stesso tono suadente, sfiorandogli il lobo con le labbra.

Un gemito sorpreso fuoriuscì dalla bocca socchiusa del licantropo; perché, dannazione, perché gli piaceva così tanto che Sirius gli facesse quelle cose?
Personaggio scelto: Remus Lupin

Traccia scelta:
7. "A volte non ti capisco…" – 16. Litigio, Buio, Dolce – P. La felicità è formata di sventure evitate. (Karr Alphonse)
Note dell'autore: non so davvero cosa dire di questa storia; è nata durante un noioso pomeriggio. Può sembrare un po' frammentaria, a volte, ma è una cosa voluta. Come hai visto, ho cambiato i prompt e i personaggi, come ho segnalato nella discussione. Spero non ci siano problemi; ho controllato ed erano segnati tutti come liberi. Nel caso qualcosa non vada bene, fammelo sapere. Inoltre, il titolo è inutile e brutto e collegato solo ad una parte della fic. Buona lettura, ma chère <3

 

Sweetness

«A volte non ti capisco, Sirius! Sei un ragazzo estremamente intelligente e sveglio, ma ti comporti come uno stupido moccioso ogni volta che si parla di Piton! Dannazione, questa notte sarebbe potuto morire per colpa tua! E ha scoperto il piccolo problema peloso di Remus, per colpa tua!» sbraitò James, fissando in cagnesco il suo migliore amico «Ci hai fatti scoprire da uno che ci odia, lo capisci? Potremo essere espulsi per colpa tua!».
«Jim, rilassati!» sbuffò Padfoot spalancando le braccia in un gesto esasperato «Non è successo nulla alla fine, no? Mocciosus è ancora vivo e non parlerà con nessuno di questa storia perché è in debito con te per avergli salvato la vita; continuo a non capire perché tu l'abbia fatto, comunque...».
«Perché altrimenti Remus sarebbe stato espulso, razza di imbecille! Per quanto Silente sia un mago importante e potente, non potrebbe mai tenere un licantropo assassino a Hogwarts; mi chiedo come sia possibile che proprio tu non ci sia arrivato. Pensavo che ci tenessi, a Remus» insinuò infine James, aspettando una reazione dall'amico.
Sirius sollevò di scatto il viso, fulminandolo.
«Io tengo a Remus, James, lo sai meglio di chiunque altro; non metterlo mai più in dubbio» sbottò, alzandosi dal letto su cui era sdraiato. Uscì dal Dormitorio sbattendo la porta, arrabbiato più per la poca fiducia mostrata da James nei suoi confronti che per il loro litigio.

«Remus, ragazzo mio, come ti senti?».
Il licantropo volse lo sguardo all'imponente figura barbuta del preside.
Come dopo ogni plenilunio, si trovava nell'Infermeria, costretto a letto dalle fasciature e dagli strani impacchi che madama Chips aveva applicato sul suo corpo ferito.
«Buongiorno, professore» salutò con un leggero sorriso, sentendo la pelle del viso tendersi; lo studente si sentiva estremamente sensibile, durante la settimana a cavallo della luna piena «Direi bene... non mi sono staccato nessun arto nemmeno questa volta» tentò di scherzare.
Silente sorrise; aprì la bocca per dire qualcosa, ma fu preceduto dalla voce irritata di madama Chips.
«Signor Black, non siamo in orario di visita! Può venire a trovare il suo amico tra due ore, dalle sette alle otto! Dovrebbe saperlo, ormai, visto che glielo ripeto da anni».
«Suvvia, Poppy, non sia così fiscale con questo ragazzo» si intromise il vecchio preside, prima che Sirius rispondesse malamente alla Madimaga «Non credo che fare uno strappo alla regola, ogni tanto, sia un male» continuò, facendo un giocoso occhiolino allo studente.
Dopo un breve scambio di battute tra madama Chips e Silente, a Sirius fu data la possibilità di avvicinarsi al lettino dov'era sdraiato Remus.
«Ehi» gli sorrise, sedendosi sul materasso accanto alle sue gambe «Come stai?».
Moony storse il naso, guardandolo con un'espressione di puro sarcasmo stampata sul viso, scarno e segnato da vecchie e nuove cicatrici.
«Tu che ne dici, Padfoot? Stanotte mi sono trasformato ed ho rischiato di uccidere un mio compagno perché tu volevi vendicarti di non so cosa» fece con amarezza, fissando gli occhi castani e feriti in quelli grigi dell'amico «Perché hai fatto una cosa del genere, Sirius? Vuoi forse vedermi espulso?».
Sirius chinò il viso con espressione contrita; erano all'incirca le stesse parole che Prongs gli aveva detto quasi mezz'ora prima.
«No, no, Remus» borbottò, continuando a tenere gli occhi bassi.
Non era da lui comportarsi in modo così pentito e vergognoso; qualcosa non quadrava.
«Padfoot, che hai?» chiese il licantropo con un tono di voce più dolce, allungando – non senza sforzo – una mano, fino a sfiorargli i folti e crespi capelli corvini «Che cos'è successo? Hai litigato con James?».
Suo malgrado, Sirius si trovò a ridacchiare, alzando il volto fino ad osservare l'espressione interrogativa su quello dell'amico; perché Remus riusciva sempre a leggerlo così bene?
«Sì, ho litigato con Prongs; ma lascia stare, sono sicuro che riuscirò a sistemare tutto» asserì convinto, prima di aprirsi in un enorme sorriso «Adesso pensiamo a te! Ti ho portato un regalo. Direttamente da Hogsmeade!» continuò soddisfatto, frugando in una tasca della divisa ed estraendone un pacchetto rosso decorato da un elaborato fiocchetto dorato.
«Grifondoro fino al midollo, eh?» mormorò Remus senza riuscire a fermare la risata che gli era nata nel petto «Non cambierai mai, Padfoot».
«Perché dovrei farlo? Sono perfetto così» si vantò ammiccando Sirius, incitandolo con un sorriso ad aprire il regalo «Non perdere tempo adesso; ho preso i tuoi preferiti».
Lentamente, per via della poca sensibilità alle dita, Remus scartò il pacchetto. Non appena ne vide il contenuto, sorrise raggiante all'amico, senza badare al fastidio della pelle che si tendeva.
«Mi conosci troppo bene» fece il licantropo senza smettere di sorridere, aprendo la scatola ed afferrando uno dei cioccolatini ripieni che l'amico gli aveva regalato. Lo portò alle labbra e lo morsicò, chiudendo gli occhi per godersi il sapore dolce del cioccolato misto a quello deciso e speziato del caffè.
«Ce ne sono anche al peperoncino» ammiccò Sirius «Lo so che li adori».
Remus annuì; socchiuse le palpebre, allungando la scatola all'altro.
«Prendine uno anche tu, dai» sorrise, mettendosi in bocca l'ultimo pezzo e leccandosi le punte delle dita per ripulirle di ogni singola traccia residua di cioccolato.
Sirius sobbalzò al gesto dell'amico, sorpreso dei propri – poco casti – pensieri. Remus non gli era mai sembrato provocante quanto in quel momento, con le labbra serrate attorno alle sue stesse dita mentre raccoglieva, suggendo delicatamente, gli ultimi residui della sostanza zuccherina.
Il licantropo avvertì la tensione improvvisa dell'altro ed aprì gli occhi, curioso.
«Tutto ok?» gli chiese, sfilandosi l'indice dalla bocca e piegando appena il capo.
Quell'ultimo gesto fu troppo, per l'autocontrollo già instabile dell'Animagus.
Rapidamente, senza dare la possibilità a Remus di reagire, si piegò su di lui, portando il proprio volto a pochi centimetri dal suo; gli occhi del licantropo si spalancarono, sconvolti.
«S-Sirius, cosa...?».
 

Silente sorrise intenerito, osservando – dall'ufficio di madama Chips – i due ragazzi che si baciavano nell'Infermeria, ascoltando senza molta attenzione le infinite lamentele della Medimaga che ancora non aveva digerito il fatto di essere stata “scavalcata nella sua giurisdizione”.

Dopo il loro bacio, Sirius scappò via dall'Infermeria, lasciando Remus solo e sconvolto sul suo letto, mentre il suo cervello cercava di capire il perché del gesto dell'amico e, soprattutto, com'era stato possibile che gli fosse piaciuto baciare Sirius.

Il licantropo fu dimesso la mattina dopo, molto presto.
Come tutti i mesi, doveva tornare al suo Dormitorio prima che gli altri studenti si accorgessero della sua mancanza. Non che fosse molto difficile; uno come lui passava inosservato senza problemi.
Giunto davanti al ritratto della Signora Grassa, mormorò la parola d'ordine; la Sala Comune era buia e deserta, come sempre.
Il più silenziosamente possibile, il ragazzo si diresse al proprio Dormitorio; socchiuse appena la porta, sgusciando dentro la stanza, e se la richiuse piano alle spalle.
Sempre senza fare rumore, il licantropo si diresse al proprio letto.
«Remus».
La voce di Padfoot lo pietrificò, proprio mentre scostava le tende per sdraiarsi sul materasso. Si voltò nella direzione da cui era giunta, cercando – inutilmente – di distinguere il volto dell'amico nel buio della camera.
«Sirius? Perché sei sveglio?» chiese a bassa voce il licantropo, lasciando ricadere le tende al loro posto e dirigendosi a tentoni verso il letto dell'amico «Stai male?».
Uno sbuffo fu l'unica risposta che ricevette, prima che una mano si serrasse sul suo polso sottile. Con uno strattone, Padfoot se lo portò vicino, prima di abbracciarlo con calore.
«Sirius, cosa c'è?» chiese ancora il licantropo, ricambiando la stretta e godendosi la sensazione delle braccia dell'altro attorno al suo busto.
«Ssh» mormorò Padfoot, insinuando il naso tra i capelli morbidi e profumati dell'altro, inspirando il loro odore «Voglio abbracciarti, ti da fastidio?» sussurrò al suo orecchio.
Remus rabbrividì, sentendo il suo fiato caldo solleticargli la pelle, e negò con il capo.
«E se ti baciassi? Ti darebbe fastidio?» continuò il giovane Black, con lo stesso tono suadente, sfiorandogli il lobo con le labbra.
Un gemito sorpreso fuoriuscì dalla bocca socchiusa del licantropo; perché, dannazione, perché gli piaceva così tanto che Sirius gli facesse quelle cose?
«N-no» si trovò a balbettare «Vorrei che lo facessi».
 

«Stamattina siete particolarmente raggianti, ragazzi, non avete nulla da dirmi?» chiese un divertito James quella stesso giorno, a colazione nella Sala Grande, mentre un goloso ed imbranato Wormtail si rovesciava parte del latte zuccherato contenuto nella sua tazza sulla divisa.
Remus e Sirius si scambiarono un sorriso complice, prima di scrollare le spalle.
«Siamo felici» cominciò Padfoot, allungando una mano sotto il tavolo e intrecciando le sue dita a quelle del licantropo «Non lo sai che l
a felicità è formata di sventure evitate? Non so se nel nostro caso si possa parlare di “sventura evitata”, visto che Mocciosus è ancora vivo e vegeto, ma almeno Remus non è stato espulso per averlo sbranato; non pensate che sia una cosa sufficiente per essere felici? Moony è ancora qui con noi
».
E le dita scheletriche del licantropo strinsero con dolcezza e forza le sue.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Onlyna