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Autore: _Ayame_    14/02/2011    2 recensioni
Allora, nasce come Prungary e muore come PruxPru, lo so, la mia pazzia non ha limite.
Sarebbe - come dice il titolo del capitolo - il San Valentino di Prussia.
Prussialone♫!
Ho cercato di mantenere i personaggi più IC possibile,e sono riuscita a trovare un lato comico anche in questo campo.
Se dopo aver letto, pensate che sia la conferenza dei crucchi, non fate male XD
[Accenni FrUk, Spamano, GerIta, AustriaxUngheria e SvizzeraxLiechtenstein, con semi-comparsa di Bad Friends Trio]
Come genere, anche un po' - ma molto vagamente - malinconico/triste e pochissimo shonen-ai.
Citazione:
Gilbert si chiede perché, perché, tutti, eccetto lui, stanno beati a festeggiare San Valentino, in tutto il Mondo, persino il compositore finocchio, e lui è lì, nella vecchia casa sua e di Lud, a non far nulla e vivendo sulle spalle del fratellino, che –ino non era più tanto.
Good luck♥
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hetalia prussiaforveralone un sanvalentino un po speciale
Ecco il mio modo strano di intendere il San Valentino!!
Sarà che volevo torturare un certo prussiano …!
[parole=1312]

Un San Valentino un po’ differente.

Prussia, davanti al caminetto guarda fuoco bruciare lentamente la legna, nella penombra.
«Una Nazione importante come la Prussia, mpf!», dice, bevendo rumorosamente della birra.
Gilbert si chiede perché, perché, tutti, eccetto lui, stanno beati a festeggiare San Valentino, in tutto il Mondo, persino il compositore finocchio, e lui è lì, nella vecchia casa sua e di Lud, a non far nulla e vivendo sulle spalle del fratellino, che –ino non era più tanto.
«Tutta colpa di Ungheria!»,si mette a mormorare come una litania.
Perché ogni anno doveva venire?
«Io ti ammazzo!»,alza gli occhi al cielo, al sentire la voce dello svizzero riferirsi a chissà chi.
Ci manca lui che difende Liechtenstein! Com’è che deve gridare così forte?
Ad un certo punto, stanco di quel dolce far nulla che si prospetta la sua intera giornata, si alza dalla poltrona in velluto rosso, va fino alla finestra e scosta le pesanti tende verde bottiglia.
Vedendo Austria e Ungheria assorti in “smancerie inutili e per nulla awesome”, come le definisce lui, gli viene un’idea, una mezza vendetta, in realtà.
Sorride, soddisfatto del suo – come al solito – Magnifico cervello.
Avrebbe chiamato i suoi amici di sempre, Francis ed Antonio.

«Ehi tu!», dice nella cornetta, credendo di venire riconosciuto all’istante e, come per magia, accade.
«Gilbért, che c’è?», risponde una voce aspettandosi questo.
Forse – e dico forse – perché accade ogni santissimo anno, ad ogni San Valentino concepibile.
«Ehi ehi, Francis, che ne dici di venire qui, a casa mia, a far baldoria?»
«Mh, je non lo sa pas, mon ami…», il francese pareva cauto.
«Perché mai? Che devi fare di tanto importante, se non passare il tuo tempo con l’unica persona che vale idolatrare?».
Nella cornetta si sente una risata sommessa: Gilbert non sarebbe mai cambiato.
«Penso di essere impegnato, mon ami!»
«Con chi? Quest’essere non può essere più importante di me?», Gilbert rimane sconvolto, così sconvolto che grida e fa spaventare il povero pennuto che come al solito è tra i suoi capelli quasi bianchi.
«Ahah, Francis, io contavo su di te per fare tanti bei giri ed infastidire Rod!»
«Proprio non ti va giù quell’austriaco, eh?»
«Mh, non penso lo sopporterò mai! Ma sappi che se non verrai a glorificare la mia persona, considera la tua sfiga ufficialmente iniziata!» e chiude lì la chiamata.
Dall’altro capo, un francese dice: «Mais guarda che strano tipo mi sono trovato per amico!»
«Ehi tu, ti decide a venire o no?»
«Ugh! Arthur, oui, je viens !»
«Come on ! Altrimenti lo stupendo cibo che ho cucinato si raffredda, frog !».
Francia va con fare disperato verso la cucina come un giustiziato va verso il patibolo, pensando: quanto si fa per un chenille!

«Non provare a dare anche tu buca alla mia Magnifica Persona !»
«Eheheh, ma cosa dici mai? Francis ti ha dato buca?»
«Come puoi saperlo?!»
«Oh, lo sospettavo~! E poi mi aveva preannunciato qualcosa»
«Cosa?! A te sì, e alla mia somma, sommissima persona, no?»
«Beh, insomma, così ti aspetti, la Francia, Parigi, Francis stesso, sono l’apice della rappresentazione del amor!»
«E tu da quanto riesci a fare frasi e pensieri così complessi, eh?? Quindi tu sei esentato! Puoi venire, ti do il  mio benestare!», annuncia il prussiano sorridente, capacitandosi di quanto il suo magnifico cervello sia intelligente.
Dall’altro capo, una risata, in sottofondo un grattare di posate sui piatti.
«¡Amigo, yo soy el pais de la pasion!»
«Ciò non ti scusa, mann!»
Altra risata e stavolta in sotto fondo una voce facilmente riconoscibile, ora come non mai, per il Prussia King?
«Bastardo, ho finito il vino!»
«Di nuovo?!», chiede Antonio mettendo una mano sull’apparecchio
«Già, razza di bastardo!»
«E poi non chiamarmela vino, la sangria!»
«Portami altro da bere!!»
«¡Bien, Lovinito!»
«Ah, ecco il tuo motivo, razza di spagnolo maniaco!», dice Gilbert vittorioso e un po’ maniaco anche lui.
Antonio ride: «Che ci posso fare? Lo am-»
«Ah, non lo dire, non lo dire! Okay, “pais de la pasion”, fai quello che ti pare! Ma non dire cose così poco magnifiche alla mia presenza!» dice il prussiano con la sua scarsa pronuncia spagnola.
«Ma tu non sei present-»
«Antonio, torna dal tuo Lovino, per favore!», Gilbert lo interrompe di nuovo, davanti alla palese deficenza che provoca la presenza dell’italiano all’amico.
«Oi!! Antonio! Vieni o ti sfracasso casa!»
«Vengo vengo!»
«Vai, prima che ti fracassi io la casa!»
«¡Bien, amigo!», e senza aspettare altri assensi lo spagnolo riattacca il telefono con un ultimo acuto di Lovino che sbatte le posate sul tavolo così forte da riuscire ad assordire persino ... mh, come si chiama Gilbird.

«Waaah!!» si lamenta il povero Prussia, camminando su e giù per la stanza.
All’improvviso sente dei passi marziali echeggiare nel corridoio.
«West!», corre verso il fratello, sperando in una bevuta tra fratelli, ma no!
Si trova davanti un Lud imbarazzato al cui braccio è fedelmente incollato un saltellante Feliciano.
Ma è una congiura?! Si chiese.
«Bruder!!»
«Ciao, Gilbert~! Ho portato della paaasta!»
«Sì, ciao Feliciano! Guardo, lì ho lasciato della birra per te, su, vai lì!»
«Però posso giocare con Gilbird, ve~?»
«Ja, ja!», e Gilbert lancia tra le mani a coppa dell’italiano il pennuto.
Con un sonoro ‘veeee~’ Nord Italia scappa verso il tavolo massiccio e si siede su una di quelle enormi sedie dove i suoi piedi non toccano il pavimento.
«Fratello!», Gilbert prende per il bavero Ludwig
«Sì?» chiede Germania
«Anche tu abbandomi il Magnifico Me?»
«Lo sai che avevo promesso a Veneziano di passare San  Valentino qui, a casa nostra»
«Sì, ma pensavo che il Grande Me non fosse abbandonato dal suo fratellino!», esclama
«Sì, ma-»
«Niente ma! Ho capito! Va’!» e lo lascia andare.

«Ho capito ho capito, e anche quest’anno forever alone, eh?», dice una confortante quando bella figura a Gilbert.
«Mh, dici? Non importa?» risponde il prussiano, sul volto un’espressione contrariata.
«No, ma che vuoi che importi! Sei così awesome!», replica la figura
«Me lo sentivo, kesekese»
«Ma d’altronde lo sei, awesome, cosa vuoi che ti dica!»
«Ma infatti non c’è bisogno che tu me lo dica!», Gilbert ride.
«Hai ragione! Ho terribilmente ragione! Gil, l’unico che tu possa amare è te stesso!».
E detto ciò si avvicinò alla sua stessa figura riflessa sul vetro di quella finestra che dava sulla gioia delle coppiette all’esterno.
«Du bist schön[1]», si auto-dice contemplando la sua figura, si sfiora una guancia.
Dopo un attimo di felicità – può essere felice anche da solo, perché no? – si è sentito solo: perché lui vuole essere al posto di qualcuno. Lui non merita tutto quello, entrambi i ‘lui’.
All’improvviso, mentre si specchia nel suo stesso sguardo triste e sanguigno, qualcosa preme contro l’interno del suo ginocchio.
Vede un cane, un bellissimo pastore tedesco, puntare il muso nel suo ginocchio, per attirare la sua attenzione.
In fondo quello è stato il suo compagno di mille avventure; i cani possono sentire i sentimenti altrui, non sono egoisti come gli umani, rovinati – forse – dalle parole con cui si esprimono a volte troppo poco accuratamente e finiscono per ferire gli altri, e quel cane, Null, non può sopportare di vedere il suo compagno così.
Gilbert si piega sulle ginocchia voltandosi verso il cane: «Hai ragione! Io ho te!»
Una beccata in testa gli annuncia che Gilbird, in un momento di sua distrazione, era tornato da lui.
«Sì, ho anche te!», dice toccandosi nella parte ‘ferita’.
«Pììì!», conferma il pulcino
«Allora che ne dite di una passeggiata?», chiede il prussiano, con il buon umore rinnovato.
Degli ululati e dei pigolii gli confermano che i suoi animali sono d’accordo, così, dopo aver preso il guinzaglio, anche lui esce dalla stanza cupa e si immerge nella luce sbattendo il portone e correndo verso un luogo imprecisato, ovunque lo portino i piedi.

La porta di casa Beilschmidt si riaprì per Prussia solo molto più tardi, al tramonto, quando ormai le coppie erano rientrate.

~The end~



NOTE più o meno serie:
[1]Significa letteralmente "Tu sei bello".
Null, il nome del cane, significa 'zero'; all'inizio volevo chiamarlo come quello di Cowboy bebop, ma, sì~ È andata così.
Se ci sono errori ditelo che andavo di fretta, come sempre j.j
Mh, che altro dire? Fine note serie, inizano quello a casaccio~ Yo!

NOTE – note in cui il non-sense regna, ma questo non-sense è davvero non-sense, perciò solo se avete coraggio avventuratevi~
Allora, questa è la fine~
Come avrete capito: GilbertxGilbert=forever alone♥
Povero Gil ç.ç
Però in fondo anche _Ayame_ è stata forever alone, quindi, mh … Ayameforeveralone ~
Gil, dai vengo a passeggio anch’io con il mio cane~
Sì, anch’io ho passato il S.Valentino così! Con il mio cane~ *saluta il cane con sguardo alla Spagna*
Beh, alla fine Gil trova compagnia, una compagnia che lo becca in testa e lo morde ai polpacci, ma almeno non lo prende a padellate.
E pensare che all’inizio doveva essere una Prungary, ahah.
Beh, chissà che non lo faccia?
Ora la finisco con il non-sense.
Buon San Valentino ^^!
_Ayame_
   
 
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