Quando l’agnello vinse sul lupo ~
prompt: #019, shining
Il fatto è che Timmy Turner odiava perdere. E il fatto che il suo attuale avversario fosse nientemeno che una popstar mondiale, “bello, simpatico e fichissimo” – questo lo diceva suo padre – che da quando aveva preso a frequentare casa sua gli procurava un sacco di biglietti gratis, non rendeva certo meno odiosa quella cocente sensazione di sconfitta. Lui aveva ancora un orgoglio; mica si chiamava Cosmo, dannazione.
«Non vale. Stai barando, voglio la rivincita.»
La voce marziale di Crash Nebula annunciò il game over nello stesso istante in cui lui mollò il joystick e lo aggredì. Erano seduti per terra, davanti alla tv, ma anche così lo superava in altezza di un buon mezzo metro. Oh, com’era umiliante sentirsi così sovrastati.
«Barare? Io?» Gli occhi blu di Chip si adagiarono nei suoi, spudoratamente dolci, come quella dannata voce che in un primo tempo glielo aveva reso tanto antipatico. «Come puoi accusarmi di una cosa del genere?»
Il peggio era che ci credeva veramente, che era veramente così schifosamente candido. Sorrise, gentile, e per Timmy fu solo l’ennesima presa in giro.
«Non fare l’agnellino! Ecco che lo fai di nuovo!»
«Ma Timmy, cosa vuoi dire?»
«I tuoi denti.» Sbuffò, rabbioso, sibilante, e abbassò lo sguardo. «Sono troppo... perfetti e... e scintillanti. Mi distraggono.»
Chip restò in silenzio per un po’, come in preda a profonda riflessione. Ma eccolo di nuovo, quel luccichio, subito nascosto da una mano – il gesto tipico del bambinetto pescato a organizzare uno scherzo. E avrebbe dovuto essere lui l’adulto, santo cielo.
«Scusa.» Il tono era sinceramente dispiaciuto. «Va bene così? Però non posso darti la rivincita, se devo giocare con una mano sola.»
Timmy lo scrutò. Sbuffò di nuovo. Si voltò verso la consolle, e la spense.
«Al diavolo la rivincita. Tanto non...»
Non avrebbe
saputo dire come fosse accaduto di
preciso che Chip lo avesse circondato con le braccia, da dietro,
posandoselo piano contro il petto; non avrebbe saputo spiegare se la vista gli
si fosse annebbiata per via dell’odore del suo dopobarba o del suo
respiro caldo nell’orecchio. Non avrebbe neppure saputo dare un senso
alle parole che si sentì bisbigliare, così innocentemente,
così – per la miseria – fottutamente inattese.
«Anche a me piacciono i tuoi denti, Timmy.»
Si augurò con tutte le proprie forze che Cosmo e Wanda stessero guardando da un’altra parte.
Il fatto è che Timmy Turner odiava perdere. Ma con Chip Skylark – fu l’ultimo pensiero coerente, prima di voltarsi a incontrare ancora quel luccichio vicino vicino vicino – aveva perso su svariati fronti.
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Nota: Oh, Dio, l’ho fatto! Ho scritto una Chip/Timmy!
xD
Ok, spieghiamoci un po’. L’episodio in cui il nostro
protagonista fa la conoscenza di Chip Skylark, la
stella della musica che secondo lui non è altro che un pallone gonfiato,
salvo poi ricredersi ed instaurare con lui una bella amicizia, è uno dei
miei preferiti. E appunto, ho sempre visto il loro rapporto all’insegna
dell’amicizia. Ma non so... Ultimamente sragiono molto su Chip Skylark. Sul fatto che, tra loro due, alla fin fine
è Chip il bambinone, quello ingenuo, mentre Timmy
all’inizio è così diffidente e sulle sue. Soltanto alla
fine, con il superamento del pregiudizio, c’è una sorta di
rovesciamento di ruoli. E a me tutto ciò sa tanto di pairing.
*-*
Confido che non pensiate che io sia totalmente cerebrolesa. Sono in piena crisi ansiolitica pre-esami, e scrivere questa flash è stato essenzialmente un modo per scaricare l’adrenalina. ^^’ Spero non la giudichiate troppo negativamente.