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Autore: ElynLC    14/02/2011    4 recensioni
Questa fan-fiction è il seguito di Corrispondenza. Anche in questa presentazione ci sono spoiler sull'altra fan-fiction.
Scorpius e la sua corrispondente misteriosa sono stati ad Hogsmeade e ora si ritrovano nel parco di Hogwarts.
Lei sospirò, poi alzò gli occhi, pur senza guardarlo. «Tu ti vergogni di farti vedere con me» La sua non era una domanda. «Lo sapevo che sarebbe stato meglio se avessimo continuato a scriverci lettere»
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Coppia a sorpresa'
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Come già detto nella presentazione, questa one-shot è il seguito di Corrispondenza, quindiconsiglio a chi non avesse letto la long-fiction di non leggere questa one-shot perchè si rovinerebbe la storia.
Da sottolineare che questi personaggi non sono miei ma di J. K. Rowling e che questa storia è scritta senza alcun scopo di lucro.

Buona lettura!!


 

Ai piedi dell'albero

Sapeva dove l’avrebbe trovata. Al contrario del giorno prima, il tempo quel pomeriggio dava sole, anche se oscurato da qualche nuvola passeggera, e la temperatura era abbastanza tiepida per stare nel parco di Hogwarts. Quindi c’era solo un posto dove lei sarebbe andata.
«Ciao, Rose!»
La ragazza, seduta sotto l’albero con la fronte appoggiata alle ginocchia strette al petto, un libro abbandonato aperto di fianco, sussultò:
«Scorpius! Mi ha spaventato!» esclamò alzando la testa verso il nuovo arrivato. «Come facevi a sapere dove trovarmi?»
«Mmh... vediamo, com’era? “Dall’alto si vede il Lago Nero tra i rami... Vengo quando ho voglia di starmene un po’ per conto mio... Non viene mai nessuno perché è lontana dal castello... È in una macchia d’alberi...” Inoltre doveva essere un albero molto grande se “ha un raggio di 4 metri...”» disse il ragazzo con un sorriso avvicinandosi all’albero. «Direi che sono riuscito a mettere insieme bene gli indizi anche questa volta, anche se ho dovuto fare un paio di giri prima di trovare il punto preciso»
Scorpius si sedette accanto alla ragazza e la guardò, mentre lei continuava a tenere lo sguardo fisso sull’erba ai suoi piedi.
«Rose, che cosa c’è? È da quando ieri siamo tornati da Hogsmeade che fai di tutto per evitarmi. È successo qualcosa?» il suo tono era preoccupato. «Cioè, so che prima di ieri non ci siamo mai parlati granché se non per motivi di studio, ma visto che sei stata tu a dare il via a questa corrispondenza pensavo che ti avrebbe fatto piacere anche vederci...»
Rose sospirò, poi alzò gli occhi, pur senza guardarlo. «Tu ti vergogni di farti vedere con me» La sua non era una domanda. «Lo sapevo che sarebbe stato meglio se avessimo continuato a scriverci lettere»
Il ragazzo aprì la bocca per ribattere, ma lei non glielo permise: «Ho tutte le prove» disse decisa guardandolo in viso. «Mi hai dato appuntamento a un’ora in cui tutti coloro che avessero voluto andare a Hogsmeade sarebbero stati già la, e gli altri nel castello, per non farci vedere che saremmo andati al villaggio insieme. Mi hai portato in un pub sconosciuto al mondo, per non far vedere ai tuoi amici che erano ai Tre Manici di Scopa che eri con me. Sia all’andata che al ritorno abbiamo fatto le strade più strane, per non essere visti da nessuno degli studenti di Hogwarts» Rose prese un profondo sospiro e chiuse gli occhi un secondo prima di continuare: «Tu ti vergogni di me. Prova a dire che non è vero» Il suo tono e il suo sguardo erano minacciosi, lo sfidavano a contraddirla.
«Non è vero» disse Scorpius tranquillo, alzando poi una mano per fermare la ragazza che voleva obiettare.
«Cioè... Non è vero che mi vergogno di uscire con te» riprese poi con un filo di imbarazzo passandosi una mano sulla nuca, rendendosi conto con un secondo di ritardo cosa potesse significare quel “uscire con te”.
«Ma...» cominciò Rose un po’ stupita, anche per come poteva essere interpretato quel “uscire con te”, per una volta senza parole.
«Però è vero che non volevo che qualcuno ci vedesse insieme» disse Scorpius interrompendola. «Aspetta, lasciami spiegare!» aggiunse poi vedendo che lei aveva aperto ancora la bocca. Si staccò dal tronco dell’albero e si sedette in modo da vedere la ragazza in viso mentre parlava.
«Non volevo che qualcuno ci vedesse insieme» ripeté più lentamente «Perché non volevo che qualcuno cominciasse a sparlare alle nostre spalle. Ci sarebbero delle chiacchiere, tante chiacchiere, se Scorpius Malfoy e Rose Weasley fossero visti insieme. Lo hai detto anche tu nelle tue lettere, era la tua motivazione principale per non dirmi chi eri. E ora che so chi sei non posso darti torto»
Scorpius abbassò gli occhi e sospirò: «Mi dispiace che non ti sia divertita ieri. Io ho passato un bel pomeriggio, mi sembrava che lo fosse stato anche per te»
«Ma lo è stato!» replicò Rose. «Sì, mi sono divertita ieri pomeriggio con te» continuò poi, vedendo che il ragazzo la guardava con una smorfia sul viso. «Mi è piaciuto il pub: anche se non l’avevo mai visto e non c’era nessun altro studente, era piccolo e accogliente. E mi è piaciuto anche girare per Hogsmeade senza avere sguardi sulle spalle»
Gli sorrise mentre le guance le si imporporavano e si stringeva di più le ginocchia al petto. «I dubbi mi sono venuti dopo, in camera, soprattutto dopo che Lily mi ha fatto notare che non ci eravamo mai incrociate... E mi ha tolto l’anima a forza di provare a estorcermi il tuo nome» aggiunse.
«E alla fine c’è riuscita?» Scorpius era veramente curioso, anche perché voleva sapere cosa doveva aspettarsi una volta tornati nel castello. Non aveva ancora riflettuto su come avrebbe potuto prendere Albus la notizia che lui si vedeva con sua cugina. Anche se, in effetti, si erano ‘visti’ solo una volta...
«E me lo chiedi tu che ci hai messo due mesi prima di scoprire chi ero?» domandò la ragazza ridendo.
«Sono due cose diverse» rispose lui deciso. «Io potevo usare solo parole scritte su pergamena, dato che non mi sembrava il caso di passare a vie illegali. Lily potrebbe fare un sacco di altre cose essendo con te di persona...»
«Tipo?»
«Tipo... Non so... Prenderti per fame, oppure torturarti facendoti il solletico, sempre se lo soffri...» disse il ragazzo ridendo.
«Non oserebbe fare una cosa simile, perché poi io ricambierei il favore, e non le conviene» sogghignò Rose. «Comunque no, non è riuscita a estorcermi il tuo nome... per il momento...»
«Pensi di dirglielo prima o poi?»
«Non so, e tu?»
«Io?» chiese Scorpius perplesso.
«Sì, tu pensi di dirlo a qualche tuo amico? Tipo ad Albus?»
«Potresti dirglielo anche tu, in fondo è anche tuo cugino...» rispose lui guardandola di traverso e cercando, quasi istintivamente, di passare il testimone. «Comunque no, ancora non ho pensato di dirlo a nessuno. Anche perché volevo vedere cosa sarebbe successo dopo ieri pomeriggio» aggiunse.
«Mi sembra che sia andata bene se hai detto che ti sei divertita. Cosa ti è piaciuto di più?» Scorpius sapeva che questo era un modo molto patetico per cambiare argomento, ma non voleva rischiare di sentirsi dire che non valeva la pena di dire niente a nessuno perché non ci sarebbe stato un secondo appuntamento.
«La cioccolata calda alla vaniglia!» esclamò Rose ridendo. Anche lei voleva accantonare, almeno per quanto era possibile, il discorso di dire ad altri di loro... che poi, c’era davvero un ‘loro’? «Era veramente squisita, densa al punto giusto e senza la pellicina sopra»
«La pellicina?»
«Sì, quello strato di pelle che si forma sopra la cioccolata o la crema se le lascia cuocere troppo o a fuoco troppo alto» disse come se stesse parlando a un bambino. «E a te è piaciuta la cioccolata con... cos’è che l’hai presa?»
«Rum! E anche quella era veramente buona. Quello che ci voleva con il tempo che c’era ieri»
«Non avevo mai visto così tante varietà di cioccolata come in quel bar. Ai Tre Manici di Scopa è tanto se hanno quella bianca...»
«Se il posto ti piace posso sempre portartici ancora. Così assaggi anche gli altri gusti...» Troppo tardi, per la seconda volta in meno di un’ora, Scorpius si accorse che quello che aveva detto poteva sembrare, anzi, era un invito per un altro appuntamento.
«Ok...» rispose lei un po’ titubante. Questo poteva essere considerato un altro appuntamento, giusto? «Però non assaggerò niente che abbia dentro del liquore. E poi neanche tu dovresti, sei un Prefetto» aggiunse subito facendogli una piccola linguaccia.
«E allora? Sono maggiorenne e in giro non c’erano studenti, quindi non ho fatto niente di illegale» sogghignò il ragazzo.
«Va bene, questa volta hai ragione tu. Ma io non berrò niente di alcolico in ogni caso» sentenziò infine Rose.
«Dai, Rose, non è che vai in balla con due dita di rum in una tazza di cioccolata!» esclamò Scorpius. «Comunque...» continuò, vedendo l’occhiata torva che gli stava rivolgendo la ragazza, «ci sono tanti altri tipi di cioccolata da provare, se preferisci»
«Sì, mi piacerebbe proprio assaggiare quella con la meringa»
«Ok, allora assaggerò anch’io qualcosa di nuovo, promesso!»
Seguì un attimo di silenzio un po’ imbarazzato mente i due ragazzi pensavano a questo nuovo appuntamento. Poi Scorpius, tirando la sciarpa blu e bronzo che Rose aveva al collo, esclamò sogghignando:
«Però secondo me non ti piaceva la nostra festa dopo la partita di Quidditch per un motivo ben preciso, o sbaglio?»
«Ok, mi hai beccato» rispose lei ridendo. «È che da una parte speravo vincessimo, ma dovevo immaginarlo che contro te e Albus non avevamo speranze...»
«Scusa tanto, ma non avevi detto che a te non interessava niente di Quidditch?»
«Beh, il fatto che non conosca le regole e che non mi piaccia giocarci non vuol dire che non vorrei che la mia Casa vincesse qualche volta»
«Sembra un ragionamento logico... Anche se non conoscere le Finte Wronsky, tu che sei la cugina di Albus e James Potter!» esclamò Scorpius divertito.
«Oh, non mettertici anche tu, per favore!» disse lei alzando gli occhi al cielo.
«Cosa?»
Rose lo guardò di traverso «Non è che solo perché sono la cugina di Albus e James e la nipote di Harry Potter allora devo essere ferrata sul Quidditch. A dir la verità, l’insistenza con cui ne sento parlare a casa mi ha veramente stufato. Anzi, sai cosa?» chiese improvvisamente «Probabilmente è proprio per questo che mi è venuto il rifiuto totale del Quidditch»
«Ok, capito, cambiamo argomento!» disse Scorpius alzando le mani e ridendo.
In quel momento cominciarono a cadere alcune gocce di pioggia. I due ragazzi alzarono gli occhi per accorgersi che, mentre parlavano, il cielo si era coperto e ora scendeva una pioggerellina fine.
«Secondo te è il caso di aspettare che smetta?» chiese Scorpius avvicinandosi al tronco dell’albero per cercare di ripararsi.
«Non penso che smetterà presto» rispose Rose alzandosi in piedi e stringendo il suo libro al petto. «Le piogge in questo periodo sono stupide perché potrebbero continuare così all’infinito»
«Ok allora, tieni» disse il ragazzo porgendole un capo del suo mantello. Rose lo guardò perplessa mentre si portava l’altro capo sulla testa.
«Che c’è? Così non ci bagneremo. Il tuo giubbino babbano non può svolgere questa funzione bene come un mantello» disse lui sorridendo.
«Questa volta hai ragione» rise Rose tirandosi il mantello sulla testa con una mano.
Scorpius le passò il braccio libero intorno alle spalle, mentre Rose arrossiva e stringeva ancora di più il libro al petto. Così si avviarono verso il portone del castello.



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Lo so che qualcuno sta già pensando di uccidermi perchè non è arrivato il bacio, ma non mi sembrava ancora giunto il momento. Spero però che la storia vi sia piaciuta lo stesso. Ringrazio chiunque abbia letto e comunico che gradisco qualsiasi tipo di recensione XD
Ah, se qualcuno è interessato alla storia vi segnalo anche Momenti di vita quotidiana, una raccolta di one-shot sulla vita di Scorpius durante lo scambio di lettere con la sua ammiratrice segreta. Tutto è comunque racchiuso nella serie che trovate collegata a questa one-shot.

   
 
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