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Autore: Invisible    14/02/2011    2 recensioni
Aha! Eccomi qui di nuovo, nel giro di qualche giorno, a pubblicare ancora in questa sezione. :O E’ solo una piccola flash, di cui non sono molto convinta, che spero però apprezzerete. :3 Per chi non avesse visto la puntata 1x14 ci sono ovviamente, degli spoiler! Buona lettura!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aria Montgomery, Ezra Fitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Aha! Eccomi qui di nuovo, nel giro di qualche giorno, a pubblicare ancora in questa sezione. :O

Ripensando agl’episodi precedenti non ho potuto fare a meno di soffermarmi su una scena della puntata 1x14, sui miei amatissimi Aria&Ezra. E’ solo una piccola flash, di cui non sono molto convinta, che spero però apprezzerete. :3 Come ho detto prima, ho preso spunto dalla scena del parcheggio, dopo la fine del ballo, in cui ci sono Aria ed Ezra che stanno parlando.

Per chi non avesse visto la puntata (correte a guardarla u_u) ci sono ovviamente, degli spoiler.

Aria è la mia “bugiarda” preferita – anche se devo ammettere che mi piacciono tutte. xD E la sua storia con Ezra, il loro “amore impossibile”, mi piace un sacco.<3

Grazie a tutti quelli che hanno recensito/letto le mie Drabbles. :3

Buona lettura!

Invisible.

●●●

This is Love

Love is why we do it, love is worth the pain
Love is why we fall down, get back up again
Love is where the heart lies… love is from above…

 

Simone, Simone, Simone.

Quel nome mi era entrato in testa. Senza che io lo volessi, ovviamente, come quando si ascolta il ritornello di una canzone che si odia alla radio e ti ritrovi a canticchiarlo inconsapevolmente al supermercato o mentre prepari la cena. Era entrato nella mia testa ed ormai, la mia unica preoccupazione, era che un giorno potesse essere associato al nome di Ezra.

Infondo, mi era sembrato che tra loro due ci fosse una certa… sintonia.

Emily vacillò, mentre ci avviavamo all’uscita dell’edificio. La tenevo stretta, mentre Spencer ci raggiungeva poco dopo essersi allontanata da Ian.

«Tutto bene?» Domandai a Spence, una volta che mi fu vicina. Lei annuì debolmente, facendo un cenno con il capo. Passò un braccio attorno alla vita di Em, che dal canto suo sbuffò pesantemente. «Hai bevuto parecchio, eh?» La rimproverò.

«Sarà meglio se la portiamo a casa…» Tentai, guardandomi in giro, cercando il volto di Ezra tra quello dei miei compagni di scuola. Non lo trovai.

«Hai visto Hanna?» Mi chiese Spencer, il suo braccio ancora attorno alla vita della mora.

Scrollai la testa, ma un secondo dopo la biondina era al mio fianco. «Ehi.» Sorrise, ma sembrava avesse gl’occhi arrossati: come se avesse appena finito di piangere. Avrei voluto chiederle cosa le fosse accaduto, ma i miei occhi si posarono su qualcosa che il quel momento catturò completamente la mia attenzione.

Ezra. Finalmente solo.

Chissà che fine aveva fatto Simone. Probabilmente era andata ad incipriarsi il naso o a prendersi da bere. L’unica cosa che sapevo, era che non potevo perdere quell’occasione. Dopotutto, la festa era finita e di lì a poco se ne sarebbero andati via tutti.

«Aria, non vieni?»

La voce di Hanna mi distolse da quei pensieri. Lanciai un’occhiata al professore e poi alle mie amiche. Emily aveva proprio un brutto aspetto. «Ragazze io…» Un’altra occhiata alla parte opposta della sala.

«Vai!» Mi ordinò Spencer.

«Come?»

«Vai da lui, ci pensiamo noi ad Emily, tranquilla.» Confermò. Anche Hanna annuì ed ero sicura che se Emily non fosse stata così sbronza, me lo avrebbe concesso pure lei.

«Grazie.» Sillabai, allontanandomi da loro.

In quel lasso di tempo i più assurdi pensieri mi affollarono la testa. Sentii il cuore battere forte contro il mio petto quando finalmente gli fui vicina. Un cenno del capo e lui puntò i suoi occhi sul mio volto. Dio, come avrei voluto parlargli in pubblico. Avrei fatto qualunque cosa per poter mostrarci davanti a tutti, senza aver il timore di essere giudicati… di essere accusati di vivere un amore totalmente impossibile.

Stringeva un bicchierino di punch tra le mani e guardandosi intorno mi fece cenno di uscire dal retro: lui avrebbe contato fino a cinquanta – proprio come faceva sempre quando andavo a trovarlo a casa sua – e poi mi avrebbe seguito.

Iniziai a camminare, ritrovandomi in seguito nel parcheggio retrostante. Mi appoggiai sul fianco di una macchina, voltandomi. Qualche secondo dopo fu al mio fianco, un debole sorriso gli piegava le labbra. «Stai meglio?» Mi domandò.

«Meglio?» Mi accigliai. «Sì. No… cioè. Perché?» Stupida ansia. Sbuffai e lui sorrise con più decisione.

«Sei stata strana per tutta la sera…»

Forse perché tu eri impegnato a flirtare con Simone, pensai. O meglio, era lei che flirtava con lui. Ma non ebbi il coraggio di dirglielo… non subito, almeno. Annuii, «Sì, sì sto bene.» Mormorai poi, abbassando lo sguardo.

I minuti passavano ed nessuno dei due aveva intenzione di dire qualcosa. Non so per quale motivo, ma una strana sensazione mi attanagliò lo stomaco. «Se vuoi, potresti… andartene con Simone.» Strinsi il cappotto che tenevo tra le mani, abbassando lo sguardo. «Accompagnarla a casa sua, a New York.»

Probabilmente avrei dovuto considerarmi una sciocca, per avergli proposto una cosa simile. Quella serata aveva decisamente peggiorato il mio umore… e se non fosse stato per Spencer, gliel’avrei fatto capire molto prima. Le paure e le insicurezze, mi fecero diventare gl’occhi lucidi.

Ezra mi guardo confuso. «Perché pensi che dovrei…?» Domandò infatti, inarcando un sopracciglio. Possibile che vedessi solo io quel qualcosa tra loro così… realizzabile?

«Beh, perché no?» Sbottai, con un certo tono di accusa. «Lei è bellissima… intelligente e divertente.»

«L’ho conosciuta ieri…» Incalzò lui come se la cosa mi fosse sfuggita di mano.

«E’ una donna di successo. Tu… adori i suoi racconti.»

Ma non era solo questo. C’era molto di più. Cose che per me rimanevano irraggiungibili… che potevo solo sognare. E mi si strinse il cuore al solo pensiero, ma non potevo tenermi dentro tutto quel peso che mi toglieva il respiro. «Ha la tua età. Io…» Incrociai i suoi occhi e per un attimo tentennai. «… io non posso competere con questo.»

Ed era vero. Stare con me significava rimanere nascosti a vita dietro l’immagine sbiadita del professore e della studentessa. Abbassai lo sguardo, di fronte all’evidenza. Con Simone, non avrebbe rischiato nulla.

«Nessuno te lo chiede!» Esclamò lui, catturando di nuovo la mia attenzione.

«Sì ma è vero. Voi due sembrate anche una coppia.» Sentii le guance bagnarsi da quella lacrima ribelle che stavo tentando di trattenere. Mi asciugai velocemente, riprendendo il discorso - scavandomi ulteriormente la fossa. «Puoi ballare con lei e… tenerle la mano davanti a tutti.» Quanto avrei voluto che potesse farlo anche con me.

Continuava a guardarmi, in silenzio, con uno strano sguardo confuso, come se tutto quello che stessi dicendo per lui non aveva senso. Eppure un senso per me ce l’avevano. Forse eravamo semplicemente sbagliati e Simone era stata solamente una scusa per farmelo capire. «Potete uscire dal vostro appartamento insieme, senza contare fino a cinquanta.» Proseguii, imperterrita.

«Aria…» Mi bloccò Ezra, sospirando. «Perché stiamo discutendo di questa cosa?» Sembrava che le mie parole l’avessero spiazzato sul serio. Tentò di parlare, impacciato, ed abbassò lo sguardo senza sapere che dire. Ma poi trovò il coraggio ed incatenando il mio sguardo al suo iniziò a parlare.

«Io sono già innamorato… di un‘altra.» Disse, con una tale dolcezza che mi catturò.

Vidi nei suoi occhi la certezza di quelle parole, e in un secondo tutte le preoccupazioni - che fino a un momento prima mi stavano letteralmente soffocando – si affievolirono. Forse ero semplicemente paranoica.

Avrei dovuto pensare di meno e vivere di più, affinché ogni istante con lui non venisse sprecato. Infondo il bello dello stare con una persona è anche questo… le paure e le incertezze si risolvono insieme.

Sorrisi quando un gruppo di ragazzi ci interruppero proprio nell’istante in cui aveva deciso di baciarmi. Aspettai che fummo ancora soli e – prendendo l’iniziativa – lo baciai.

«Grazie.» Sussurrai, avvertendo il suo sapore sulle labbra.

Love is this, this is love.

{This is Love – The Script}

 

   
 
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