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Autore: Simphony    15/02/2011    3 recensioni
[Storia classificata II al contest "La Vita non è un Film" indetto da Diana21 sul forum di EFP] E spesso, di notte, mi sorprendevo a piangere. Ho perso tutto lasciando Iwo Jima.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore: Simphony
Titolo: Inchiostro e sangue
Coppia Film-parola: Lettere da Iwo Jima – Inchiostro rosso cremisi
Fandom: Lettere da Iwo Jima
Personaggi/Pairing: Saigo
Genere: Triste, Drammatico
Rating: Arancione
Avvertimenti: One Shot
Introduzione: E spesso, di notte, mi sorprendevo a piangere. Ho perso tutto lasciando Iwo Jima.
Note dell'autore: Il contest è incentrato sulla scelta di un film da una lista. Ad ogni film, corrispondeva una frase e / o una parola.

Ho voluto scrivere su questo film perché subito dopo averlo visto mi era venuto in mente un flash. Di che tipo, non sono riuscita a capirlo fino a quando non mi è uscito con questo contest la frase “inchiostro rosso cremisi”. Spero di aver fatto un buon lavoro.


*°*

Inchiostro e Sangue


*°*


Il flebile rumore della penna che scivola leggera sulla carta, è l'unico rumore che m'impedisce di pensare al deprimente spettacolo piovoso e notturno che mi circonda.


Il leggero stridio di ciò che trascrivo nero su bianco mi fa di volta in volta sbattere le palpebre. I pensieri, fissi su mia moglie e sulla guerra.


Cara Hanako,

ti scrivo questa lettera prima che per sia troppo tardi. Per cosa? Non lo so. Davvero. Ma ricordati, ti amo.


Il ricordo del tuo volto, mi ha scaldato il cuore quando eravamo sotto il bombardamento degli americani.


Il ricordo del tuo sorriso, mi ha permesso di ingoiare qualunque sopruso, di sopportare qualunque sofferenza


Il ricordo della tua mano leggera sulla mia guancia, mi ha dato la forza per non morire, per non arrendermi.


Adesso, si Hanako, anche adesso che mi ritrovo disteso su un lettino in una tenda medica americana, non so cosa mi accadrà.


Ho visto terribili violenze in guerra Hanako. Ho visto terribili scelte. Ho visto persone con le quale fino a pochi minuti prima avevo diviso il poco riso rimasto, uccidersi sotto i miei occhi.


Il loro sangue, le loro membra, perfino le loro budella si sono scontrate contro il mio corpo, dopo che loro si erano fatti esplodere.


E io non ho potuto fare nulla per salvarli.


Tutto questo per “il grande impero giapponese”. Tutto questo perché “l'onore è tutto”. Tutto questo perché Iwo Jima è una “terra sacra” e come tale andava protetta e difesa.


Ma questo non ha impedito al nostro governo di abbandonarci a noi stessi.


Senza rinforzi, acqua e cibo abbiamo cercato di sopravvivere.


E più che a me stesso, in quei momenti pensavo a te. Pensavo a nostra figlia, che forse non avrei mai visto.

Pensavo a come era la nostra vita prima della guerra. Pensavo alla nostra felicità, alla nostra famiglia.


E spesso, di notte, mi sorprendevo a piangere. Ho perso tutto lasciando Iwo Jima Hanako. Sono sopravvissuto, ma allo stesso tempo sono morto insieme ai miei compagni.


Anche adesso non vedo che orrore e sangue.

Anche mentre ti scrivo, non vedo altro che disperazione.

Anche l'inchiostro, con il quale ti sto scrivendo solo rabbia e paura, non mi sembra più nero, ma solo inchiostro color cremisi.


Cremisi, rosso come il sangue che è stato versato in guerra. Cremisi, rosso come il sangue che ho visto sgorgare dal corpo dei miei amici. Cremisi, rosso come il sangue che avrei potuto sputare io nel caso fossi morto.


Se mai tornerò a casa Hanako, forse non sarò lo stesso uomo che hai amato e che hai sposato.

Forse non sarò lo stesso uomo che ti ha donato la nostra splendida figlia.


Forse sarò una persona triste, isolata, a tratti violento e anche pauroso di qualunque rumore strano nel giardino.


Non voglio finire così Hanako. Non voglio. Voglio che tu continui a stringermi fra le tue dolci braccia. Voglio che tu continui a guardarmi con gli stessi occhi di prima, senza farti spaventare da quello che sono diventato.


Ci riuscirò, Hanako?

Se ti avrò accanto e se tu avrai la pazienza di starmi accanto, come una brava e devota moglie, forse riuscirò in questa impresa che adesso mi pare disperata.


Se mi starai accanto e mi sosterrai come sei riuscita a fare nei momenti di difficoltà, forse tutto tornerà come un tempo.


Io, te e la nostra piccola.


Ora devo andare. Arrivano i dottori.


Hanako, non so quello che accadrà. Però sappi, che qualunque cosa mi succeda, io ti amo e ti amerò, sempre.


Tuo devotissimo,


Saigo”



Prima di piegare il foglio in tre parti, ricontrollo per un secondo la moltitudine di ideogrammi che ho scritto, dove ho riversato tutti i miei sentimenti, la mia frustrazione, il mio dolore.


Devo dire che alla fine non posso lamentarmi.
Sono vivo a differenza dei miei amici, dei miei compagni, dei miei superiori.


Sono tutti morti su quell'isola. E io sono stato salvato da colore che un tempo dovevo uccidere affinché non invadessero la terra sacra dell'Impero Giapponese.


Ormai è un mese che mi trovo in questo ospedale, le mie ferite sono quasi del tutto guarite. A forza di stare a stretto contatto con gli americani, ho anche imparato un po' d'inglese.


Fuori sta piovendo a dirotto. La pioggia è fitta fuori dalla finestra e non si vede altro che uno spesso muro d'acqua.

Lampeggia e tuona. Il rumore fa tremare i sottili vetri che ci separano dal freddo e ci tengono al sicuro dall'inferno che si sta scatenando fuori dalla palazzina.


Il solo pensiero di non sapere che cosa sta facendo Hanako mi uccide. Vorrei tornare a casa, ma so che questo potrebbe anche non avvenire.


Non so se tornerò a casa. Non so che cosa mi accadrà. Non so lei che cosa farà.


Ripiego la lettere con le mani che mi tremano. Ho gli occhi lucidi. Scuoto la testa, senza sapere che cosa fare.


Continua a piovere, senza alcuna sosta. Non ha mai piovuto così tanto in questo ultima settimana.


Bussano alla porta della mia stanza di ospedale. E' il dottore.


Devo dire che con il dottor Hender ho legato abbastanza. Anche perché era nella squadra che mi ha trovato ad Iwo Jima. Era a capo della spedizione e, nonostante il mio comportamento, non mi ha ucciso.

Anzi, ho dimostrato una totale e sincera umanità nei miei confronti. Lo ammiro e lo stimo per questo suo lato.


Fa parte degli americani. E' un americano. Ma è la prima persona che sento vicino a me fin da quando mi sono svegliato qua dentro.


« Saigo. » dice solo sorridendomi « Come sta? »


« Bene dottore. » rispondo.


Torno a guardare fuori dalla finestra, il muro d'acqua sembra si sia fatto ancora più impenetrabile


« Continua a piovere. » commento piano « E' quasi una settimana che piove senza tregua. E' deprimente »


« Le manca tanto la sua famiglia, vero? » mi chiede.


Stringo leggermente le dita sulla lettera. Mi devo concentrare per evitare che i ricordi affollino di nuovo la mia mente, senza sosta.


« Si. Molto. »


« Allora Saigo, credo che gradirà quello che ho da mostrarle. »


Il dottore si sposta dalla soglia e dietro di lui vedo mia moglie e accanto a lei una bambina.


Mia figlia.


Mi alzo da letto e corro incontro ad entrambe. Piango talmente tanto che rischio di non avere più lacrime.


Sento le dita di Hanako che si stringono intorno a me e le piccole manine della bambina che si aggrappano al mio pigiama.


Rimaniamo a piangere, in silenzio, io e Hanako a lungo. Abbracciati, stretti l'uno fra le braccia dell'altra e non so cosa dire.


Tutto è cambiato. Tutto è diverso.


Lascio lentamente mia moglie.


Dietro di lui il dottore mi sorride.


« Grazie. » mormoro « Grazie, grazie, grazie. »


Lui sorride ancora. China leggermente la testa e mi guarda.


« E' il minimo che io potessi fare. Spero che adesso, la sua vita in America, rappresenti un nuovo inizio per lei e per la sua famiglia. »


Ho ancora gli occhi pieni di lacrime e la gola secca. Non faccio altro che annuire.


Lui mi lascia solo con la mia moglie e mia figlia. Le stringo di nuovo.


Si, voglio restare con loro.
Per sempre.


« Il vostro devotissimo Saigo. » sussurro piano alle loro orecchie.


Hanako sorride fra le lacrime, la bambina non mi capisce data la sua età.


Adesso, voglio iniziare una nuova vita. Voglio iniziare un altro capitolo del mio destino con loro.


Vi amo.


Fine

   
 
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