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Autore: sailormoon81    15/02/2011    2 recensioni
Lui voleva vivere. Voleva portare a compimento quella missione di cui si era fatto carico sedici anni prima.
E soprattutto non voleva più fingere.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Solo per te

 

 

Severus Snape aspettava.

La battaglia infuriava, sotto di lui, ma nulla, nemmeno le urla dei suoi amici – se mai ne avesse avuti – avrebbe scalfito la serenità che provava in quel momento.

Sapeva che era questione di minuti, ormai.

Voldemort avrebbe presto preteso il pagamento di un prezzo troppo alto persino per lui che, da sempre, si era vantato di non temere niente e nessuno.

Ma stavolta Severus non era certo di riuscire a saldare il debito col Signore Oscuro.

Lui voleva vivere. Voleva portare a compimento quella missione di cui si era fatto carico sedici anni prima.

E soprattutto non voleva più fingere.

Lo aveva fatto per così tanto tempo che si stupì di come, nel suo animo, potessero albergare sentimenti sinceri.

Ma, si disse, forse era dovuto alla fine che, inesorabile, stava avvicinandosi.

Se chiudeva gli occhi poteva quasi figurarsi la nera signora che avanzava lenta verso di lui, con la mano diafana tesa a reclamare la sua vita.

E Severus si ritrovò a desiderare di poter tornare indietro, a quando tutto ciò che era stato poteva ancora essere cambiato, per regalare un nuovo futuro alla persona più importante della propria vita.

Seduto nello studio di Dumbledore – non si sentiva degno del ruolo che ricopriva, e non sentiva suo neanche quel luogo – stringeva tra le mani un frammento di fotografia: Con affetto, Lily.

Quello era tutto ciò che gli restava della donna che aveva amato più di se stesso, al punto da donare l’intera sua esistenza solo a lei.

Quel misero pezzo di carta, quell’affetto non per lui ma per quel cane rognoso che era stato Sirius Black, e il dolore che gli stringeva il petto ogni qualvolta pensava a lei erano tutto ciò che faceva capire a Severus che Lily Evans era vissuta davvero. Che davvero la dolce ragazzina dagli occhi verdi aveva incrociato il suo cammino, che quel legame che sentiva crescere dentro di sé, nonostante tanti anni fossero trascorsi, non era frutto della sua fantasia.

E Potter ovviamente.

Harry Potter, quel ragazzino presuntuoso e arrogante, così somigliante al suo rivale in tutto. Tranne che negli occhi.

Perché l’odioso Potter junior aveva gli occhi di sua madre. Non dello stesso colore. No, Severus l’aveva notato dal primo momento che li aveva incrociati: erano gli occhi di Lily. La sua Lily.

Cos’altro? Cos’altro gli restava della sia vita?

Nulla, solo una lista infinita di azioni spregevoli che solo Dumbledore aveva saputo capire e perdonare.

Severus si passò una mano sulla faccia come a scacciare quei tristi pensieri.

Aprì il primo cassetto della scrivania e ne estrasse una scatola non più grande del palmo della sua mano.

Ne sollevò il coperchio e contemplò il contenuto per quella che parve un’eternità.

Una pietra azzurra e un biglietto scritto quasi vent’anni prima: Tienilo sempre con te. Ti proteggerà e ti indicherà la via.

Una lacrima osò scendere lungo il suo volto pallido ma Severus non fece nulla per fermarla.

Con mani tremanti prese la pietra dal luogo dove aveva riposato per tutti quegli anni e se la portò al viso, in una muta carezza. Era fredda, dura. Niente a che vedere con la bambina a cui era appartenuta.

Cara, dolce Lily, pensò.

Nascose il viso tra le mani e non trattenne un singhiozzo.

Com’era stato beffardo il destino: aveva portato quell’angelo dagli occhi verdi talmente vicino da farlo illudere che forse anche per lui avrebbe potuto esserci redenzione per i peccati. Peccati altrui, ma che toccava a lui scontare.

E poi, tutto iniziò a correre, il tempo non poteva più essere fermato.

La rivelazione della magia – oh, come dimenticare l’espressione sorpresa ed estasiata quando lui le spiegava chi fosse in realtà! –, l’incontro con Potter e i successivi scontri, fuori e dentro i cancelli della scuola, fino alla tragica notte in cui tutto era stato perduto

E da quel momento la vita di Severus era stata segnata per sempre.

Avrebbe lottato al fianco dell’Oscuro Signore.

Avrebbe goduto nel togliere la vita a esseri inferiori.

Avrebbe…

Avrebbe finto.

E tutto in nome di quell’amore che mai era nato.

Aveva donato a Lily tutta la sua vita, e quella maledetta notte del 31 ottobre Severus era morto con lei.

La sua vita da quella notte era stata una sequela di inganni, falsità, menzogne.

Ma ormai la fine era giunta.

Non avrebbe potuto ingannare ancora Voldemort.

Severus non voleva continuare.

Strinse tra le mani la pietra e con un gesto stizzoso asciugò le lacrime che continuavano a rigargli il volto.

Avrebbe combattuto, stavolta senza fingere. Sarebbe uscito allo scoperto e così facendo sperava che tutti gli inganni perpetrati nel tempo sarebbero stati perdonati, cancellati.

E se questo avrebbe implicato aiutare l’arrogante Potter a vincere la guerra… be’, l’avrebbe fatto.

Per lei. Sempre e solo per lei.

 

Qualcuno bussò alla porta.

« Severus, il Signore Oscuro ti cerca. »

Era giunto il momento: prese un respiro profondo e quasi corse incontro al compimento del suo destino.

 

Voldemort parlava ma la sua mente era altrove.

Severus guardò il cielo.

La luna giocava con le nuvole, e lui si chiese come potesse, un satellite tanto piccolo, condizionare tutto sulla Terra.

Un po’ come aveva fatto il suo astro personale, che con la sua purezza aveva fatto di lui un suo schiavo, per l’eternità.

Perché, Severus lo sapeva, anche dopo la morte, era stata Lily a guidare i suoi passi.

Con lei non avrebbe mai potuto fingere.

Solo lei aveva conosciuto il vero Severus.

E lui l’aveva amata come solo un uomo avrebbe potuto fare.

 

Balbettò qualcosa, cercò di guadagnare tempo, ma il Signore Oscuro non ne aveva, di tempo.

Il serpente galleggiava sopra di loro e Severus avvertì il terrore attanagliargli le viscere quando si rese conto di quello che stava per accadere.

« Lasciatemi andare a cercare il ragazzo. Lasciate che ve lo porti. So che posso… »

Si rese conto di suonare patetico, ma doveva fare qualcosa… non poteva lasciare che il suo sacrificio fosse stato vano.

Voldemort parlò ancora, e ancora, e ancora. Fu quando nominò Albus Dumbledore che la mente di Severus si risvegliò come da un sogno. « Finché tu vivi, la Bacchetta non può essere davvero mia. »

E poi tutto accadde velocemente.

La bolla incantata si chiudeva attorno alle sue spalle, Nagini al suo interno, i denti del serpente sul collo.

E lui non poteva fare niente.

Cadde a terra, biasimando se stesso per la poca forza nel momento in cui avrebbe dovuto dimostrare fino in fondo la sua lealtà.

Nella mente, il suo sorriso.

Solo per te, Lily. Solo per te…

Era giunta la fine, e sarebbe morto così come aveva vissuto. La menzogna sarebbe continuata anche dopo la sua morte.

Nessuno avrebbe saputo la verità.

Lui sarebbe stato ricordato come uno dei tanti servitori di Lord Voldemort, uno dei tanti che, una volta divenuti inutili, erano stati sollevati dall’incarico

Chiuse gli occhi, pregando quasi che la fine giungesse in fretta e lo portasse via, lontano dal dolore.

Invece fu qualcun altro ad arrivare.

Potter.

L’odiato ragazzino, figlio della sua Lily.

Con le poche forze rimaste, lo afferrò per il bavero e lo tirò a sé.

Cercò i suoi occhi.

E una supplica uscì dalle sue labbra. « Guardami. »

 

Quando gli occhi di Severus incontrarono lo sguardo verde del ragazzo, tutto il resto del mondo svanì.

Il tempo rallentò e non era più Harry a guardarlo.

Era lei.

Lei che lo guardava con un sorriso sulle labbra.

Lei che gli tendeva una mano.

Era Lily, così come la ricordava, che lo stringeva in un abbraccio pieno di affetto.

E, Severus lo sapeva, quell’affetto era per lui e per nessun altro.

La mano di Lily si intrecciò alla sua, e una piccola pietra azzurra rotolò in terra.

Dopotutto, quel talismano l’aveva realmente protetto.

Era grazie a quella pietruzza che era riuscito a non perdersi negli intricati giochi del destino, nelle menzogne e nelle falsità create da lui stesso per poter compiere la sua missione.

Ma tutto ciò ormai non aveva più importanza.

Niente aveva importanza.

Perché lei era lì per lui, per accoglierlo in quel mondo dove tutto è perdonato, tutto è dimenticato.

E Severus si lasciò guidare in quella nuova avventura, senza timore di cosa sarebbe stato dopo.

Perché il dopo non era importante, perché il timore, la paura, il dolore erano scomparsi.

In quel mondo non c’era inganno, né falsità.

In quel mondo, solo lui e la donna che amava.

 

 

Primo tentativo di scrivere su Severus Snape, quindi si accettano critiche, linciaggi e fustigazioni varie ^^

 

La fic si è classificata prima al contest Il filo rosso del destino (indetto da Angie_Swan93)
il commento di Angie:

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Grammatica, lessico e sintassi: 13 punti.
Leggendo la tua storia non ho riscontrato particolari problemi. Non ho trovato errori grammaticali, ma solo alcuni di battitura (“della sia vita”, “avrebbe potuta esserci”…), e mi è piaciuto molto il lessico che hai utilizzato.
L’unica cosa che ti consiglio è di stare attenta all’uso delle virgole: a volte tendi ad usarne troppe, così che alcune risultano superflue. Ti faccio degli esempi: all’inizio, nella frase “La battaglia infuriava, sotto di lui, ma nulla, nemmeno…” la virgola prima della parola ‘sotto’ potrebbe essere tranquillamente eliminata, anche perché in caso contrario la frase perde di musicalità.
Idem nella frase a pagina 3, “lui si chiese come potesse, un satellite tanto piccolo, condizionare tutto sulla Terra”. Qui sono superflue entrambe le virgole.

Stile: 10 punti.
Il tuo stile mi piace tantissimo. Al di là di quei piccoli problemi con le virgole, ho notato che il tuo stile ha una certa musicalità, dovuta sia al modo in cui leghi le frasi fra di loro, sia al linguaggio che utilizzi. Tutto questo rende la lettura molto piacevole.
Adatta al racconto è stata anche la scelta di alternare periodi molto corti a periodi più lunghi. Dà il ritmo giusto alla narrazione.

Originalità del racconto: 15 punti.
Il tuo racconto è molto originale. Raccontare l’istante che precede la morte del tuo personaggio poteva essere estremamente difficile, ma tu hai saputo farlo alla perfezione, descrivendo gli ultimi attimi di vita di Severus in maniera impeccabile, e rendendo il lettore partecipe del dolore e della malinconia provata dal protagonista.

Sviluppo della trama: 10 punti.
La trama è molto ben sviluppata. Chiara, scorrevole, assolutamente non banale, ben si è adattata alle tue descrizioni di stati d’animo, luoghi e personaggi. Mi è piaciuto molto anche il finale, che, sebbene sia fondamentalmente drammatico, già alla seconda lettura lascia spazio ad un qualcosa che assomiglia ad una dolce e malinconica speranza.

Caratterizzazione dei personaggi: 10 punti.
Severus, che è indubbiamente il personaggio più sorprendente della saga, è nella tua storia un personaggio dai dolci sentimenti, dal grande cuore e dal nostalgico passato.
Sicuramente è attorno a lui che il racconto ruota, ma è pur vero che hai saputo descrivere fedelmente, attraverso i ricordi e i pensieri più intimi e profondi del protagonista, anche i personaggi di Harry, Lily, James e Voldemort.

Gradimento personale: 5 punti.

Totale:63 punti.



e sesta al Magic Stone contest (indetto da ForgottenSnow e valutato da Marta86 per fuga della banditrice XD)
Ed ecco il commento di Marta:

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Grammatica e Sintassi 10/10
Non ho nulla da farti notare in questo frangente. Grammatica perfetta e impeccabile. 

Stile 8/10Stile semplice e pulito che rende l’introspezione di Snape scorrevole e godibile. Parole chiare e limpide come chiari sono i sentimenti che Snape prova per Lily e, allo stesso tempo, tormentate come i suoi pensieri sull’angoscia che la vita di falsità gli ha provocato. Sai cogliere benissimo queste emozioni, utilizzando parole precise e adeguate. 

Originalità 7,5/10Di fanfic che trattano le riflessioni di Snape sulla donna amata – Lily – ne ho lette un po’ quindi il tema non è nuovo. Molto originale è stato, però, il tirare le somme di uno Snape diverso da come siamo abituati a vedere, molto più introspettivo e che riesce finalmente a mettere a nudo i suoi sentimenti, ma solo per un attimo.  

Caratterizzazione dei personaggi 7/10Hai colto Snape in un momento particolare della sua vita: al limitare della morte. Ho percepito (poi magari ho capito male io) che il suo sentimento provato alla fine sia stata la sconfitta e la disfatta, emozioni che non riesco a immaginare appartenere allo Snape che conosco sui libri della Rowling. Ho trovato il personaggio molto stanco e rassegnato; non so se tu l’avevi in mente così ma io ho provato queste emozioni leggendo del tuo Snape. In un certo momento, quando dice a Voldemort che gli avrebbe portato Harry, mi è sembrato così disperato che ho pensato non fosse lui a parlare – perchè nei libri, si nota un certo orgoglio e disprezzo nel personaggio – ma un altro Mangiamorte supplicante e desideroso di attenzioni. Però mi è sembrato molto IC quando, nei suoi, pensieri, ha definito Sirius come un cane rognoso. Lì, l’ho riconosciuto. E pure quando si è messo a riflettere sugli occhi di Harry che sono uguali a Lily, la donna che amava. Mi è sembrato strano leggere uno Snape così “depresso” alla fine dei suoi giorni, ma non è stato un male; anzi, mi hai dato modo di vedere sotto una nuova luce un personaggio tanto complesso quale è Snape. 

Contestualizzazione della parola da usare 10/10 Anche qui nulla da ridire. Le personali riflessioni di Snape sulla sua vita di finzione svelano la parola associata “falsità” che dovevi inserire. Molto bella l’idea che la pietra sia un dono da parte di Lily.  

Gradimento personale 3,5/5Mi hanno fatto riflettere gli intensi pensieri di Snape sul finire della sua vita che mostra un lato di lui poco sviluppato e nascosto dall’autrice. Molto commovente che, per redimersi, abbia costruito una maschera di falsità per proteggere l’unico membro che gli ricorda la donna che amava e, proprio per questo, odiato. 

TOTALE: 46/55   

 

Come sempre, ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qua e chi spenderà un attimo del suo tempo a lasciarmi detto cosa pensa di questa breve storia =)

 

Bax, Kla

 

The One Hundred Prompt Project

 

   
 
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