Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Elle_95    15/02/2011    1 recensioni
No Love.La fine.L'inizio.E il "per sempre"?
J:Guarda le stelle. Guarda come brillano per te.
N:Questa l'hai rubata ai Coldplay.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I was thinkin about her, thinkin about me.
Thinkin about us, what we gonna be?
Open my eyes, yeah; it was only just a dream.
So I travel back, down that road.
Who she come back? No one knows.
I realize, yeah, it was only just a dream.
[ Just a Dream - Nelly ]
 
 
1 Febbraio
 
Gennaio, un altro mese era terminato, ma io avevo ricominciato con la mia bella vita: Shopping a tutte le ore e party ogni notte. Alla fine essere una delle persone più ricche sulla faccia della terra torna comodo.Chi ha mai detto quella cazzata : " I soldi non fanno la felicità?". Io ero l'esempio vivente che si poteva essere felici anche senza amori o legami fissi. O forse no? 
Come ogni mattina uscii dal mio "modesto" appartamento e mi diressi verso Starbucks.
Avevo tra le mani il mio amatissimo caffè, lo schermo del mio blackbarry attirava come sempre la mia attenzione, quella che forse avrei dovuto avere per evitare di farmi travolgere da un cane. Il cane. Un simpaticissimo cucciolone di bulldog, che dalla targhetta appesa al collo sembrava chiamarsi Winston, ormai era steso su di me leccandomi il viso come se fossi il suo gusto preferito di crocchette. Dopo poco mi resi conto che era senza padrone, così lo portai con me a casa.
Era un cagnolino buffissimo ed un grandissimo coccolone. Poi,però, mi accorsi che dietro il collare era inciso un numero di telefono, così pensai che sarebbe stato bene contattare il proprietario del piccolo Winston. Dopo vari tentativi rispose.Nel pomeriggio gli avrei riportato il cane.
 
 
Messo il guinzaglio a Winston mi feci accompagnare all'indirizzo datomi da quel ragazzo.
Il portiere mi condusse direttamente nel suo appartamento, anche se dire appartamento era riduttivo. Abitava come me in un super attico di uno dei tanti grattacieli di New York.
"Si tratta bene il ragazzo" pensai. Dopo 10 minuti mi venne incontro un ragazzo sulla 20ina, altoe con tutti i muscoli ben lavorati e al loro posto. Capelli corti, neri. Occhi castani con qualche sfumatura verde. Labbra carnose circondate da una leggera barbetta. Ok era un ragazzo molto affascinante, come me d'altro canto. Mi venne incontro sorridendo.
 
Joe:- Ciao, sono Joe, Joe Jonas!
Nikki:- Nikki, Nicole Reed.- sorrisi di rimando.
Joe:- Niente urli, salti, mani nei capelli?
Nikki:- Come prego?.- ma che stava dicendo?
Joe:- Nemmeno un piccolo gridolino?
Nikki:- Non riesco a seguirti. Perchè dovrei gridare, saltare o mettermi le mani nei capelli?.- forse mi ero persa qualcosa.
Joe:- Tu non sai chi sono?
Nikki:- Un bel ragazzo di nome Joe, anzi Joe Jonas , che ha perso il suo cagnolino di nome Winston forse?.-
Joe:- Hai dimenticato la parte "idolo delle ragazzine di tutto il mondo"-
Nikki:- Ehm..non offenderti ma prima d'ora non ti avevo mai sentito nominare Joe.- gli sorrisi teneramente.
Joe:- Ok, che figura che sto facendo. Cambiando discorso - rivolgendosi a Winston - e così vecchio mio scappi per correre dietro le belle ragazze? Ti ho addestrato proprio bene cucciolone.-
Nikki:- Belle eh? Grazie Joe.Comunque più che seguire, mi ha investita rovesciandomi il caffè addosso, ma era autorizzato a farlo, insomma non credo di aver mai visto un cane più tenero di lui.- conclusi accarezzandolo.
Joe:- Come il padrone ovviamente.- aggiunse sorridendomi.Poi continuò: - Ehi Nikki non è che per caso in questi giorni ti andrebbe insomma di incontrarci? Magari ti offro un caffè visto che Winston ha , fortunatamente per me, provveduto a farlo cadere.- sembrava imbarazzato, ma deciso allo stesso tempo.
Nikki:- Magari potrei accettare.-
Joe:- E' un sì?.-
Nikki:- Forza Jonas memorizza il mio numero così mi farai sapere tu dove e quando.-
Joe:- Perfetto.-
 
Stava per calare un silenzio imbarazzante, ma per fortuna o sfortuna forse, arrivarono altri due ragazzi ricci , ma che gli somigliavano sorprendentemente.Si fermarono proprio davanti a me rimanendo quasi stupiti, poi ammiccarono a Joe.
 
Joe:- Oh, Nikki loro sono i miei fratelli: Nick e Kevin.Nick, Kev lei è Nicole Reed, la salvatrice di Winston!!
Nikki:- Per gli amici Nikki.- sorrisi stringendo ad entrambi la mano.
Kevin:- E bravo Winston, scappa e porta a casa una così bella ragazza, Joe lo devi ammettere è molto più furbo di te.-
Nick:- Grande Kev .- disse quello che sembrava il più timido fra i tre. Iniziammo tutti e tre a ridere, soprattutto davanti alla faccia da finto offeso di Joe. 
 
Il nostro divertimento fu interrotto dalla suoneria del mio cellulare.Mi scusai con loro e risposi senza però leggere il nome del mio interlocutore sul display del cellulare.
 
Cody:- Ehi Nikki! Finalmente hai risposto.- 
 
Da un paio di settimane aveva ricominciato a cercarmi , ma l'avevo sempre ignorato. Non avrei dovuto rispondere. Il mio volto si scurì e stavo iniziando a fremere dalla rabbia. I tre fratelli se ne accorsero e rispettosamente si allontanarono da me di qualche passo per darmi un pò di privacy.
 
Nikki:- Cody.- risposi freddamente.
Cody:- Come stai? Sei sparita, sono stato molto in pensiero per te.-
Nikki:- Immagino.-
Cody:- Nikki senti lo so ho fatto una cazzata, ma vediamoci, parliamone, non mandare tutto a puttane. Sono stato un idiota lo so, ma dammi una seconda possibilità.-
Nikki:- Non dirmi che l'hai detto sul serio.- imprecai furiosa.-Tu dici a me "non mandare tutto a puttane"? Dimmi che stai scherzando per favore sennò da New York prendo il primo volo e ti raggiungo ma soltanto per rovinarti la vita .-
Cody:- New York, Nikki?-
Nikki:- New York, Cody. Ora ascoltami bene, poichè a me non importa più nulla di te, nè a te di me, perchè a te non deve importare di me, cancella il mio numero, dimenticami velocemente e non farti più sentire.- attaccai senza dargli il tempo di rispondere.
 
Ero nervosa, troppo, non mi andava di farmi vedere ancora così dai tre fratelli Jonas, così sotto i loro sguardi misti tra il meravigliato, l' intenerito e il dispiaciuto, presi la borsa e mi diressi verso di loro dicendo:
- Ehi ragazzi mi dispiace, non volevo fare spettacolo, scusatemi, davvero. Adesso vado.- Li salutai sorridendo forzatamente mentre un'unica lacrima amara mi solcava il viso, poi mi diressi a passo svelto verso l'uscita. Scappare era ciò che mi veniva meglio.
Stavo per entrare nell'ascensore  quando qualcuno delicatamente mi abbracciò da dietro.
 
Joe:- Se hai bisogno di parlare non esitare a chiamarmi.- aprì la mia mano e vi chiuse all'interno un bigliettino sul quale era segnato il suo numero di telefono.
Nikki:- Grazie Joe, lo farò.- dissi di rimando mentre nuove emozioni si facevano spazio dentro di me, qualcosa di nuovo, sensazioni che non avevo mai provato in vita mia.
 
 
 
 
Stavo pensando a lui, pensando a me.
Pensando a noi, cosa saremo?
Apro gli occhi; era solo un sogno.
Perciò faccio il viaggio a ritroso lungo la strada.
Da chi è tornato? Nessuno lo sa.
Mi rendo conto che era solo un sogno.  
  
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