Solo novantotto parole
Ran guardava fuori dalla finestra mentre pensava, con le lacrime agli occhi, a Shinichi.
Sentì dei passi, ma non si voltò. Sapeva già chi era entrato nella stanza.
“Cosa c' è?”, domandò Conan, dietro di lei, che si voltò.
“Sto pensando...a Shinichi”, rispose.
“Lo sai...anche lui ti starà pensando, in questo momento. Sicuramente, ti pensa sempre.”, accertò il bambino, con una punta di amarezza nella voce.
“Sai, Conan...vorrei che tu fossi lui”, mormorò la ragazza. Il piccolo Edogawa alzò il viso e si levò gli occhiali.
“Ran”, disse, fissando l' amica negli occhi, “lo sono.”