Luce.
Silenzio.
Buio.
Silenzio.
Luce… Ci vedo.
Una stanza, nera. Una massa di gente. Delle persone armate. Non riesco a capire cosa dicono. Sono stordito non sento. Ora finalmente sento qualcosa. Stanno spiegandoci qualcosa. Hanno finito non ho sentito niente. Chiedo al mio compagno vicino. Anche lui: niente. Davanti a noi ci sono tre enormi portali. Mi avvicino: sotto il primo in blu corsivo è situata la scritta “Sotto i Mari” sotto il  secondo c’è in stampatello maiuscolo la scritta “Sulla TerrA” e infine sotto il terzo in uno strano modo una scritta incomprensibile "BBFJDKSJFHJFHDKSJDHFKS" . Non capendola ho fermato una delle persone che stava per entrare e mi sono fatto spiegare tutto. Quelle persone armate erano la fine del mondo o per meglio dire il cambiamento epocale del mondo: erano quelli che hanno insegnato all’uomo abilis ad alzarsi, quelli che hanno portato l’apollo11 sulla Luna e quelli che stavano decidendo il nostro futuro. Loro hanno spiegato – mi racconta quest’uomo – che ora noi dovevamo decidere dove continuare a vivere: il primo portale porta a vivere in una civiltà avanzata sotto i mari, la seconda ritornare sulla terra e la terza in delle grandi astronavi sperduti per la galassia. Dopo quindi aver ascoltato l’uomo dovevo prendere una scelta ma uno spintone da dietro la prese al posto mio.
Acqua.
Luce accecante.
Spari.
Caldo.
Sono in un paese arabo cos’ho in mano. Un fucile. Mi guardo intorno. Uomini che sparano. Una guerra. Corro indietro ed entro in una foresta. Un nemico mi insegue. Mi sta sparando. Mi ha preso.
Buio.
Voci.
Luce.
Non sono morto. Mi ha salvato un soldato e mi ha portato all’ospedale militare. Niente neanche un graffio solo uno shock. Chiedo informazioni su dove sono. Mi dicono che questa guerra deciderà il destino del mondo. Siamo in America Settentrionale in Virginia. Tutta l’Europa, l’Asia, l’Africa e l’America Latina è disabitata tutti morti. Praticamente solo noi. Non ricordo niente. Come è cambiata la mia vita. Ero un impiegato, ora una soldato.
Il giorno seguente l’aria nel campo era tesa. L’altra parte aveva dichiarato il possedimento di una bomba H e aveva deciso che l’avrebbe lanciata in caso di difficoltà. Il piano era rubarla e distruggerla. Io sono nella squadra speciale. Ci addentriamo nel campo nemico con me ci sono Bob, il soldato che mi ha salvato e Nick un comandante con molta esperienza. Localizziamo con il contatore Geyger dove è situata la bomba Nick resta indietro e ci copre le spalle. Io e Bob ci facciamo avanti. Via libera dice Bob. Io avanzo vedo un soldato e faccio segno a Bob di abbassarsi. Americano. Faccio una segno con i segnali morse. Ha capito si avvicina. Ci parliamo. Lui fa da rinforzo. Entriamo nel Bunker grazie alle abilità di Bob. Io scassino la cassaforte dove è rinchiusa la bomba, ma proprio in quel momento il soldato spara a Bob, mi scaraventa lontano, prende la bomba e la fa detonare.
Luce.
Urla.
Esplosione.
Buio.
Buio.
Piante, sabbia, duna sono sdraiato su una duna. Vivo. Senza forze. Mi addormento.