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Autore: Mineko_    16/02/2011    1 recensioni
Fino a che..
Sono bastate tre semplici parole.
“Eri così grande”.
Arthur dopo l'indipendenza Americana T.T So bene cosa voglia dire essere abbandonati da una persona che hai visto ed aiutato a crescere,quindi ho provato a mettermi un po' nei panni di Inghilterra (anche se temo di essere stata eccessivamente sintetica). Spero vi piaccia ^^
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'universo si controbilancia. Chi è che l'aveva detto? E' comunque una grande verità.
Non c'è nero senza bianco,non c'è caldo senza freddo,non c'è bene senza male,non c'è pace senza guerra,non c'è amore senza odio.
E' un concetto che le nazioni devono avere ben chiaro. Le loro lunghissime vite hanno osservato l'eterno scorrere e scontrarsi di forze che ha portato avanti il mondo. Che ha portato avanti loro.
Sottomesse alla legge della morte come ogni uomo,ma forti della parvenza di immortalità che la storia dona loro,anche quando scompaiono.
Sottomesse alla legge dell'amore come gli uomini,ma condannate ad una più lunga infelicità.
Il tempo per loro scorre distorto ma scandito,permette al dolore di insinuarsi,di arrivare alle ossa,agli organi,di corrodere il cuore,l'anima. E non possono fare altro che aspettare per giorni e mesi e anni e secoli che il tempo scorra,che ponga fine all'attesa estenuante e curi le tue ferite.
Guardi l'orologio,quasi sperando che sia arrivata l'ora,il momento in cui il Tempo busserà alla tua porta e dirà “Salve,sono qui per placarle il mal di vivere!Le presento la mia amica Serenità,cerchi di conservarla con cura!Ci vediamo il giorno della sua dipartita,verrò con Morte!”- e se ne va,semplicemente. Ma lontano è il giorno in cui ciò avverrà,lontano è il momento in cui la tua mente riprenderà il controllo. Oh sì,perchè tu non hai più una cosa che si possa chiamare sanità mentale. La gelosia,la passione,la brama,l'amore hanno fuorviato la tua testa,te l'hanno fatta perdere,hanno ridotto la tua coscienza a brandelli. E non solo quella. Dentro di te non c'è che l'ologramma del tuo orgoglio,che vaga smarrito come un fantasma in un castello abbandonato. Una volta era un maniero indistruttibile che dominava il mondo. Nessun esercito poteva vincere la tua forza e la tua fierezza.
Fino a che..
Sono bastate tre semplici parole.
Eri così grande”.
Pensi con rabbia che tu lo sei ancora,che non sei crollato. Ed in effetti è così:è solo dentro che ti senti estremamente piccolo e vuoto. Spaurito. Col fantasma che ti perseguita,chiedendo di essere riportato in vita,volete entrambi tornare a splendere. Solo che la storia ha voltato pagina,voi no. Quanti anni sono passati?Fingi di non ricordarlo,ma dentro di te hai contato ogni secondo. Hai contato ogni attimo in cui affogavi nel dolore,lasciandoti allo sbando e facendoti del male poi. Per una persona che si è comportata come se nulla fosse infine,costruendo la sua forza sulla tua disperazione. Era giusto?Valeva forse la sua felicità più della tua?E secondo quale criterio potresti dire che era la tua la più importante?
Resti lì,gli occhi immersi nel liquido scuro del tè,come se lì potessi trovare le risposte alle tue domande,ai tuoi perché. Eppure non incontri nulla,nemmeno un indizio che possa aiutarti,noti solo il contrasto tra la superficie mobile e liquida e il coperchio piatto d'apatia che hai messo sopra il tuo dolore ribollente. Chiudi gli occhi allora,lasciando che il buio ti avvolga.
Però una soluzione ci sarebbe,la sai.
Alzarsi in piedi e provarci,provarci davvero.
E' il tuo più profondo Io a non volerlo. Si è legato alla sofferenza perchè è l'unica cosa che gli resta di Lui. E mentre vieni ferito sta lì,a coccolare il male,come si coccola un gatto capriccioso,che ti graffia a tradimento.
Quando meno te l'aspetti. Quando pensi che forse ce la farai,senti i suoi artigli nella carne,trascinarti di nuovo in quella voragine.
Allora riapri gli occhi.
Ti alzò dalla sua poltrona rivestita di stoffe pregiate, lo stare fermo ti costringe a questi pensieri. Cerchi di focalizzare la tua attenzione su quei gesti che fai tutti i giorni,solitamente senza pensarci;adesso li studi,sviscerandone ogni minimo passaggio-ti rifugi nella mediocre quotidianità,aspettando che qualcosa cambi. Posi il tè sul tavolino e ti avvicini ad una credenza. Lo sportello nascondeva una fila piena di alcolici pesanti e ne afferri uno a caso. Non ti importa come,vuoi solo annebbiarti la mente,tanto da scordare tutto,da dimenticare anche te stesso.  

   
 
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