noi nascondevamo i nostri incubi sotto i materassi
per controllare il meccanismo irregolare dei nostri sogni
e io per sconfiggere l'insonnia contavo i nei della tua pelle
e insieme cercavamo aspirapolveri speciali
per aspirare via le nostre fragili illusioni
misuravamo i nostri silenzi densi di parole
con bilance elettroniche professionali
e mentre parlavamo
i nostri occhi formavano delle pozzanghere.
tu ti sforzavi sempre di non addormentarti sulla corriera quando tornavamo a casa
ma i tuoi discorsi sono soporiferi mi dicevi
e allora per ammazzare il tempo finivamo a far l'amore
e loro fuori strumentalizzavano i nostri sguardi
con propagande politiche sentimentali
sì, le nostre anime avevano bisogno di un governo provvisorio
che mettesse in regola le nostre sensazioni
sinestesie fisiche del cuore
narcodrammi esistenziali
e poi la sera ordinavamo qualcosa da mangiare
per non sentirci troppo grandi
per non sentirci troppo adulti
ed eravamo così bravi a strappare al tempo un po' di felicità