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Autore: Keiko    17/02/2011    1 recensioni
Helena.
Monroeville.

Forse sto sognando, forse questo è tutto un grandissimo sogno che nulla ha a che fare con la mia realtà, un mondo distorto in cui le nostre canzoni hanno una vita propria.
Gee sai fare anche le magie?
Non credevo ne fossi in grado ma giuro su Dio che non ti prenderò più per il culo quando prenderai di nuovo peso dopo aver tentato per la milionesima volta di smettere di fumare senza risultato.
Lo giuro solennemente.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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A Sweet Revenge © [30/10/2007]
Disclaimer: I My chemical Romance (Mikey Way, Gerard Way, Frank Anthony Iero, Bob Bryar e Ray Toro nella loro ultima formazione), Jamia Nestor, Alicia Simmons e Lyn-Z (bassista dei Mindless Self Indulgence) sono persone realmente esistenti. I personaggi originali non sono ovviamente persone realmente esistenti, ma semplice frutto della mia immaginazione. La storia è frutto di una narrazione di PURA FANTASIA che mescola la mia visione di fan a eventi storicamente accaduti e rumors spulciati in rete, destinata al diletto e all'intrattenimento di altri fans. Non si persegue alcun intento diffamatorio o finalità lucrativa. Nessuna violazione dei diritti legalmente tutelati in merito alla musica ed alla personalità degli artisti succitati si ritiene dunque intesa.



“Jamia, giuro su Dio che non faremo nulla di nulla che possa spaventare Frankie. Sai quanto adora queste stronzate horror no?”
“Si Gerard lo so. Ma sei davvero sicuro di volere che io finga una cosa simile?”
“Devi solo fingere di farti ammazzare, è un murder party Jamy. Cosa vuoi che ti capiti? Hai una spalla del calibro di Alicia e sai che in queste cose ci sa fare.”
Ovvio che Alicia ci sappia fare in queste cose, è una bassista e occupare la scena è il suo mestiere ma io come faccio a portare avanti la scena madre di un finto dramma?
A volte mi soffermo a riflettere su quanto la mia storia con Frank sia cambiata da quando i My Chemical Romance sono entrati nella nostra vita e un po’ invidio le coppie che camminano per strada mano nella mano facendo progetti per il futuro scherzando in tutta tranquillità, senza essere disturbati da uno stuolo di ragazzine in delirio che chiedono fotografie e autografi al tuo ragazzo mentre resti lì come una stupida a guardarlo attorniato spesso da ragazze decisamente più belle di te che potrebbe avere con uno schiocco di dita se solo lo volesse.
Mi chiedo se il suo restare con me non sia dovuto più alla certezza consolidata che gli offro nella vita anziché all’amore, come se fossi quel punto di riferimento che è lì sin dal liceo e che quindi – qualunque cosa accada – continuerà a esserci un po’ come sua madre, solo che la differenza è che io sono la sua ragazza e non sono un puntolino qualunque nella sua vita fatta di fans, tour, promozioni, interviste, prove e band.
Sentire le lamentele di Gerard sulla banalità delle loro fans – un po’ tutte stereotipate sotto strati di ciuffi calcati sulla fronte, vestite a strisce e stelle dai colori vistosi – ascoltare le paranoie di Mikey su Alicia e le idiozie di Bob e Ray su improbabili conquiste, sono cose che fanno parte del mio quotidiano e che ormai non baratterei con nulla al mondo.
Solo che a volte ci sono questi momenti di vuoto che mi prendono in cui vorrei solo la pace che la fama automaticamente ti preclude, tutto qui.
“Ehi Jamy, allora è okay? Dimmi di si, ti prego. Per caso volevi passare il compleanno di Frankie sola con lui?”
Come faccio a negargli una festa di compleanno che so a priori gli piacerà da morire – e avrei voluto averla io un’idea del genere – per puro spirito egoistico?
“Affare fatto, Gee. Ma sappi che se sarò la peggior vittima della storia la colpa sarà solo tua.”
“A questo penserà Alicia vedrai. Sarai talmente credibile come vittima che nemmeno Miss Marple riuscirebbe a capire che stai fingendo.”
“Posso avere le mie riserve sul caso?”
“Tutte quelle che vuoi. Vedrai che sarà un successo!”
Mi abbraccia con trasporto scoccandomi un bacio sonoro sulla guancia, raggiante come un bambino che per la prima volta ha convinto i genitori a portarlo allo zoo e mi lascia scivolare nelle mani due prenotazioni al Monroeville che fisso perplessa, passando lo sguardo dal foglio di pergamena a Gerard.
“Sapevo che non avresti rifiutato Jam.”
“A parte che mi sembra quasi scontato da parte tua aver programmato ogni dettaglio dei prossimi decenni della nostra vita – il tutto sotto il marchio My Chemical Romance chiaramente – ma il nome dell’albergo è…?”
“Visto che figata pazzesca? E’ una delle nostre canzoni ed è il posto perfetto. Vedrai Jamy, Frankie si ricorderà il suo ventiseiesimo compleanno per il resto della sua vita.”
“Come l’hai trovato?”
“Ho cercato un hotel situato in una zona di montagna abbastanza isolata dall’atmosfera tetra su internet ed è comparso questo. E’ lui che ha trovato noi.”
“Gee io sono sempre meno convinta che sia una buona idea.”
“Cosa non ti convince?”
In verità temo di essere semplicemente invidiosa della trovata di Gerard, una cosa a cui io non avrei mai pensato nonostante conosca Frank da sempre ed è l’ennesimo tassello che si va a sommare a quelli che ogni giorno si accumulano su di una strada che ci divide ampliandosi sempre più.
Forse sono io che continuo a ricercare un qualcosa che non avrò mai più indietro, una quotidianità banale che mi manca e che vorrei avere almeno ogni tanto, con lui e ritrovare quella spontaneità che un po’ abbiamo perso, quel sapere ridere di ogni cosa senza prenderci mai troppo sul serio che ora abbiamo in dosaggi al contagocce.
“Credo nulla.”
“La scena sarà tutta tua Jamia.”
Già, per una volta sarò io sul palco e Frank mi guarderà forse divertito o forse terrorizzato, a seconda di quanto sarà grande l’abilità di celargli tutto di Gerard e quando vuole è un attore eccezionale.
“Affare fatto, Gee. Sarà un compleanno grandioso.”
Lo penso davvero.
E’ il compleanno che Frankie ha sempre desiderato avere, che diritto ho io di rovinarglielo per un po’ di romanticismo?

Seduto al fianco di Gerard – diciamo pure disteso con la testa adagiata comodamente sulle sue ginocchia e la sua mano stretta nella mia e non perché i malpensanti possano sparlare, ma perché soffro terribilmente il mal d’auto – sul fuoristrada più scomodo che potessero noleggiarci, ci stiamo dirigendo verso una meta non meglio specificata considerando che quel simpaticone del mio migliore amico si è limitato a darmi una pacca sulla spalla sorridendomi in quel modo odioso che nasconde le intenzioni più infami del mondo.
“Vai tranquillo Frankie, ci divertiremo un mondo. Ricordati di portare un vestito elegante e se puoi lascia a casa le converse arancioni per favore.”
Le converse le ho prese comunque dato che non riusciranno mai a farmi indossare scarpe di vernice nera nemmeno sotto tortura, per cui questa mattina sono arrivato all’aeroporto ancora mezzo addormentato dopo che Jamia mi ha letteralmente buttato giù dal letto emettendo gridolini entusiasti al ritmo di “Partiamo Frankie, oddio che emozione!” che mi ha costretto a realizzare che Gerard evidentemente ha invitato anche lei a questa cosa che potrebbe essere un concerto, una festa in maschera, la mia festa di compleanno dato che è il 31 ottobre e lo sanno anche i muri che è il mio compleanno dato che vado decisamente fiero di quel giorno.
Adoro Halloween, è la festa più bella che io conosca.
Credo che sarebbe fantastico essere un fantasma, diventarlo quando muori e vedere il mondo da una prospettiva totalmente differente, dover rincorrere la realtà senza poterla agguantare e trovare un metodo per comunicare ancora e perché no, incontrare persone perdute da tempo.
Mi piace credere di poter incontrare in una forma diversa le persone che ho amato da vivo, poterle vedere vestite del fulgore dei loro anni migliori all’apice della loro felicità.
“Ehi Gee ma tra quanto arriviamo?”
“Riesci a tacere o continuerai a lamentarti sino a quando non si fermerà questo fuoristrada assurdamente scomodo?”
“La seconda…Jamia? Stamattina era tutta elettrizzata all’idea di partire ma poi mi ha salutato con un sorriso a trentadue denti sulla porta di casa e si è rituffata all’interno.”
“Lei e Aly hanno alcune cose da sbrigare. Ci raggiungeranno in un secondo momento.”
E’ un connubio decisamente anomalo quello tra Jamy e Alicia tant’è che mi rizzo a sedere puntando lo sguardo su Mikey sfilando i Ray-Ban con fare teatrale.
“E cosa dovrebbero fare insieme?”
“Compere.”
Mikey non discosta lo sguardo dal monitor del suo I-pod e credo alzi persino il volume dato che quel che segue sono solo le mie parole sparpagliate al vento che non ricevono risposta costringendomi a ricacciarmi di nuovo nella mia posizione di assoluto relax.
Quando vado in auto mi capita spesso di avere la nausea e ho scoperto che l’unico modo perché non accada è quello di stare il più raso terra possibile e quindi, la soluzione da adottare è quella di stare disteso sui sedili posteriori e cercare di riposare pensando alle cose più assurde.
“Ehi, hai deciso che dopo aver rotto le palle per due ore e mezza è giunta l’ora di dormire Frank?”
“Dai, Gee. Mi svegli quando siamo arrivati no?”
“Dormi tranquillo Frankie. Ci pensiamo noi a vegliare sul tuo sonno.”
Questa suona come una minaccia non certo come una rassicurazione e mi immagino Gee in versione uccellaccio del malaugurio con tanto di trucco nero a fare il corvo porta sfiga e sarebbe anche credibile nella parte.
Dovrei dirglielo e sfotterlo ma credo che le pastiglie contro il mal d’auto stiano facendo il loro effetto soporifero, perché ho la bocca impastata come se avessi mangiato chili di zucchero e le parole incespicano nel vano tentativo di uscire in fila ordinata per formare un discorso logico.
Buonanotte Gee, ci vediamo più tardi.



Note dell'autrice. Questa fanfiction è la prima scritta per la serie di temi della Writing Community di “Syllables of Time – the ballroom at the midnight”. Ammetto che la nascita di questa storia ha subito differenti processi mentali prima di vedere la sua definitiva – e decisamente più consona – connotazione. Per festeggiare Halloween e il 26° compleanno di quel nanerottolo puccioso di Frank Iero, ecco questa storiella.
   
 
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