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Autore: SAranel    17/02/2011    2 recensioni
“Sei una donnetta Jack!” si ricordò le parole di suo padre quando era appena un bambino e lo vedeva piangere per una caduta o per un torto subito dagli altri bambini. “e lo sarai sempre!”
“Io non sono così” ripeté nel silenzio del suo riparo “non sono così” continuò, come rispondeva a suo padre fino a perdere la voce.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ennis Del Mar , Jack Twist
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa piccola fiction è stata concepita immaginando i pensieri di Jack prima che finalmente si aprisse completamente a Ennis. Brokeback Mountain è il mio film preferito e sono legata a questi due meravigliosi personaggi con tutto il cuore. Spero di non aver fatto troppo male.

Grazie a chi leggerà!

 

La forza di una lacrima

 

Jack era seduto ai piedi della tenda logora all’accampamento vicino al fiume. Avevano appena finito di cenare,lui ed Ennis e lui era intento a scolare gli ultimi residui di Whisky dalla bottiglia polverosa che si erano spartiti poco prima. Il fuoco crepitava nell’aria pungente della notte,diventando sempre meno intenso,donando solo una parvenza di vero calore. Jack si strinse nella sua giacca cercando un po’ di sollievo,senza però entrare al riparo della tenda.

Alzò lo sguardo verso l’alto ancora una volta dove una pallida luce si distingueva chiaramente nel buio della notte. Jack si sentì stringere il cuore.
Aveva rimuginato molto la sera prima e aveva scacciato con violenza quei pensieri,quelle immagini che vivide si formavano nella sua mente facendolo vergognare, ma allo stesso tempo provocandogli un calore nel cuore che era sicuro di non aver mai provato in tutta la sua vita. Non sapeva esattamente cosa Ennis avesse suscitato in lui dalla prima volta in cui i loro occhi si erano incrociati. Non sapeva bene cosa fosse successo dentro di lui,quale marea di sensazioni indecifrabili l’avesse travolto appena lo aveva sentito pronunciare timidamente il suo nome.

Io non sono così,si ripeteva. Li aveva visti quelli,e sapeva cosa succedeva loro se venivano scoperti, e non ci teneva affatto ad essere pestato a sangue fino a morire miseramente in un lago di sangue.

Io non sono così,ripeteva ancora.

E non riusciva a spiegare cosa fosse quel batticuore che non riusciva a fermare quando lo vedeva al mattino,quando cercava di non spiarlo al pomeriggio,mentre lavava i suoi vestiti nell’acqua del fiume.
Alzò nuovamente gli occhi e vide la luce dell’accampamento di Ennis tremolare affievolendosi fino a spegnersi. Jack gemette e fissò il buio ascoltando i suoi soffusi della foresta attorno a lui. Un gufo cantò il suo verso cupo, che Jack trovava rilassante, ed entrò nella tenda,rannicchiandosi sotto la coperta.

Si costrinse a chiudere gli occhi,a liberare la mente dall’immagine di lui,senza molto successo. Scosse la testa come se quello bastasse a cacciarlo via,tenendosi la testa tra le mani in un gesto disperato.

Lui non era così,non poteva,non doveva essere così.

Si rimise seduto,incapace di addormentarsi quando il suo cuore era tormentato in quel modo atroce. Si sentiva mancare il respiro e una disgustosa sensazione di nausea gli salì fino allo stomaco costringendolo ad accasciarsi al suolo stringendo la nuda terra tra le dita,stringendola come avrebbe voluto stringere i suoi capelli fra le mani,strappando la rada erba dal suolo come avrebbe voluto strappare il tessuto della sua camicia.
Singhiozzò stringendo gli occhi per non piangere.

“Sei una donnetta Jack!” si ricordò le parole di suo padre quando era appena un bambino e lo vedeva piangere per una caduta o per un torto subito dagli altri bambini. “e lo sarai sempre!”

 

Io non sono così” ripeté nel silenzio del suo riparo “non sono così”continuò come rispondeva a suo padre fino a perdere la voce.

Si sentì mancare le forze e cadde nuovamente sul suo giaciglio,rannicchiato come un bambino spaventato da un mostro immaginario; e Jack era spaventato,terrorizzato da quello che gli stava succedendo,dall’intensità di quello che provava nei confronti di una persona che conosceva appena,e che soprattutto,era un uomo.

Si era interrogato ogni notte su quello che gli stava succedendo ma ognuna di quelle volte era riuscito ad arginare il flusso dei suoi pensieri e a non pensarci troppo; ma quella sera era tutto completamente diverso. Aveva osservato la luce in cima alla montagna ed era come sentirlo vicino,anche durante la fredda notte. Ma quella volta,quando la luce si era spenta non ce l’aveva fatta a spostare la mente verso altre direzioni. Nel suo cuore era esplosa la consapevolezza di essere quasi dipendente da quell’uomo così timido,taciturno e solitario. La consapevolezza che sarebbe rimasto per sempre un desiderio bruciante dentro di se che non avrebbe mai potuto soddisfare,che non avrebbe mai potuto dichiarargli se non in un momento di pazzia. E non ne sarebbe mai stato capace,lo sapeva.
Ancora rannicchiato tra le coperte,non pensò più alle parole di suo padre,non pensò più a cosa era giusto e cosa sbagliato e non si trattenne ancora. Jack pianse e pianse ancora,in ogni lacrima un piccolo frammento del suo cuore che si dissolveva silenzioso nella notte.

 

Senza che Jack potesse saperlo,Ennis nella sua tenda,era steso anch’egli sul suo letto improvvisato in quella tenda lercia e maleodorante,ma non gli importava nulla.

Ennis aveva il viso coperto da un braccio e respirava pesantemente. Pensava a Jack,anche se si era ripromesso di respingerlo completamente dalla sua mente.

 

E piangeva.

 

 

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