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Autore: MarchesaVanzetta    17/02/2011    4 recensioni
una strana lettera viene recapitata a remus, dalla quale sbucano rose rosse e...
dedicata a chia ( sì cara, la mia missione è converirti al pairing u.u)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 Mancavano pochi giorni alla luna piena e Remus era a pezzi.
James e Peter l’avevano letteralmente trascinato in Sala Grande per fargli fare colazione.
Al loro tavolo c’erano solo loro tre dei Malandrini, Sirius era sparito dalla sera precedente. Non erano particolarmente preoccupati fino a quel momento, immaginandolo impegnato in piacevoli attività, ma ora che non compariva al loro tavolo con il racconto della sera precedente per colazione iniziavano ad essere in pensiero.
Soprattutto Remus che, da poco ripresa la padronanza di sé, si era subito preoccupato per Paddy, che si ostinava a non varcare la maledetta soglia della maledettissima Sala Grande per fare la stramaledettissima colazione.
 
 Arrivarono i gufi e l’uccello che portava la Gazzetta del Profeta a Remus quotidianamente venne sorpassato da una grossa civetta che portava legata ad una zampa una grossa lettera.
Remus l’aprì curioso e, appena aperta, ne uscì un fumo rosso che, non appena diradato, mostrò un’immensità di rose rosse.
Sconvolto da quell’apparizione, il biondo si affrettò a leggere la missiva.
 
“Caro Remus,
ti prego, non odiarmi. Scusa la messinscena così tipicamente da me, non ho resistito! Ma devo dirti una cosa, per la prima volta nella mia vita.
Ho scelto il modo peggiore, il momento peggiore, il luogo peggiore ma la persona migliore…
Ti amo.
Sirius”
 
E finalmente quello scapestrato egocentrico sbruffone fece la sua comparsa in Sala Grande.
Non fece tempo ad avvicinarsi al tavolo che Remus lo afferrò per un braccio, trascinandolo nel parco, al sicuro da occhi e orecchie indiscrete.
Si diede una rapida occhiata in girò e, appurato che non c’era nessuno, si buttò sulle labbra del moro, che aveva avuto fino a quel momento un aria a metà tra il confuso e il perplesso.
 
Non appena si staccarono Remus sussurrò sulle labbra del compagno: “Anch’io cagnaccio puzzoso, anch’io”.
  
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