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Autore: hell87boy    18/02/2011    2 recensioni
Nella prestigiosa Villa Uchiha sono rimasti a passar la serata una decina di ragazzi, fuori c'è la pioggia che li trattiene all'interno dell'abitazione; cosa succederà ai ragazzi che ad un certo punto si rendono conto di strani avvenimenti?
Genere: Comico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Itachi, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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Un tuono sferzò tra le nuvole, minacciose, incombenti e cupe, il suono riverberò con solito ritardo nella sala d'ingresso, spaventando tutti i ragazzi durante i preparativi per andarsene via da quella villa; tutti ebbero la strana sensazione che non sarebbe stata una bella serata, perciò non videro l'ora di per poter tornare nella propria adorata casa. Ma non va' sempre tutto come previsto. Shikamaru non riuscì più a trovare l'elastico che, durante la confusione totale, era volato via dai suoi capelli neri e lisci, Hinata non riusciva a trovare la sua giacca con il cappuccio e Kiba aveva perso il suo cane, Akamaru.
"Noi non vi aspettiamo più!" Urlò Naruto, un ragazzo con occhi blu e i capelli biondi a punta.
"Che palle…" Disse Shikamaru, sconsolato. "A quanto pare dovrò andarmene con i capelli sciolti."
"Voi andate pure se volete, ma io non lascio qui il mio adorato Akamaru," affermò Kiba.
"Io senza la mia giacca non esco," disse Hinata raggomitolandosi su sé stessa. "Ho freddo."
Una ragazza con gli occhi verdi e i capelli rosa rientrò dal portico della villa. "Mi sa che stasera ce ne restiamo qui per un bel pezzo. Fuori piove talmente forte che non si vede un palmo dal naso. Voglio sapere cosa ne pensa Sasuke se rimaniamo qui fin quando non si placa un po' il temporale."
"Per me potete rimanere quanto volete, l'importante è che non mi stiate troppo sui piedi." Rispose seccamente il ragazzo con i capelli scuri.
"Il solito asociale." Naruto gli diede una pacca sulle spalle che lo sbilanciò, lui ricambiò scoccandogli un'occhiataccia.
Si diressero tutti nel salone di Villa Uchiha. L'immobile era situato in cima ad una collina, lontano da occhi spesso indiscreti. Per arrivarci c'era una sola strada sterrata che si destreggiava tra sontuosi alberi di Farnia, delle arboree di circa due metri di diametro. La loro presenza era infatti dovuta alla continua caduta di piogge. Le fondamenta della villa erano state costruite su uno strapiombo che scivolava ininterrotto per diversi metri.
Spaparanzato sul divano c'era un imperscrutabile Shino, che sembrava li stesse attendendo da un bel pezzo. "Io lo sapevo benissimo che non ce ne saremmo andati," disse, "i miei insetti mi hanno detto che fuori c'è il putiferio."
Naruto cominciò a correre come un matto verso di lui, seguito da Sakura e Ino. Gli si catapultarono addosso urlando all'unisono: "E non potevi dircelo prima?!" Shino si dimenò tra le varie braccia e gambe riuscendo a fuggire, mentre Naruto ne approfittò per palpare involontariamente le due ragazze.
"Naruto-kun…" Disse Sakura con apparente calma. "TOGLICI SUBITO LE MANI DI DOSSOOO!" Urlò, mentre gli tirò un pugno talmente forte da farlo andare a sbattere contro il muro che si trovava dalla parte opposta della stanza; il corpo esanime del ragazzo biondo era stato catapultato su un quadro e poi era caduto rovinosamente su un tavolino d'appoggio antico, le cui curate rifiniture erano ormai pasto per un camino ardente; su di esso era poggiato un vecchio vaso pregiato, di quelli presi dalle reti dei pescatori dai fondali marini.
"Il solito sbruffone," sbuffò Ino.
Sasuke si avvicinò a Naruto tutto adirato. "Ora devi ripagarmi tutto quello che hai rotto, dobe. Tre pezzi pregiati della vecchia collezione del mio defunto padre ti costeranno un patrimonio."
"Co-cosa?!" Disse Naruto, costernato. "Ma è stata Sakura-chan che mi ha fatto volare fin qui, prenditela con lei!" Aggiunse.
"Non hai capito niente testa quadra, hai istigato tu le ragazze, perciò prenditi le tue responsabilità."
Kiba rubò il portamonete dalla tasca di Naruto, che aveva la forma di un rospo ubriaco e lo aprì in presenza degli altri. "Guardate qui, è vuoto! Ahaha, come pensi di ripagare i danni che hai combinato?"
Suscitò l'ilarità generale: tutti, tranne Choji e Hinata, cominciarono a ridere, a prenderlo in giro e a lanciargli i pomodori. Choji si mise davanti a Naruto, cercando di pararli tutti; i lanciatori cominciarono a fischiare e gli intimarono di togliersi, ma i pomodori erano ormai finiti.
"Choji-kun, grazie per avermi difeso!" Esclamò Naruto. Choji si girò lentamente per via della sua mole, aveva la bocca piena, le guance rosse, gonfie e il succo dei pomodori dappertutto, però riuscì lo stesso a parlare. "Ma ti pare che lasciavo sprecato tutto questo ben di Dio?"
Rimasero tutti sbigottiti dopo questa affermazione, ma bastò per placare gli animi.
Quella sera i nove ragazzi si erano riuniti perché l'indomani avrebbero dovuto affrontare un duro compito in classe, perciò avevano creato un gruppo di studio per imparare meglio. Dopo aver cazzeggiato tutto il pomeriggio e non aver studiato niente, si auto-convinsero che avrebbero fatto meglio a studiare ognuno nella propria casa.
"L'ideale sarebbe stato rimanere ognuno a casa sua e studiare per conto nostro tutto il pomeriggio," disse Kiba, "ci siamo distratti troppo e non abbiamo concluso niente, in più non so dove sia Akamaru. Sasuke-kun, io vado a cercarlo."
"Oddio, è vero!" Esplose Sakura, "sarà meglio che mi metta a studiare." Prese un libro dal suo zaino e cominciò a sfogliarlo furiosamente.
Andò via la luce.
"EHI! Non fate questi scherzi stupidi, ho appena iniziato a leggere e voi mi spegnete la luce!?" Sbraitò Sakura.
Hinata urlò.
"Sakura-chan, non siamo stati noi!" Disse Naruto.
"Naruto-kun, non ti credo mica!" Rispose.
"Hinata-chan, che succede?" Chiese Kiba. "Comunque è vero Sakura-chan, non siamo stati noi."
"G-guardate lì! V-verso la c-cucina!" Balbettò Hinata.
C'era un gruppo di fantasmi che camminava verso non si sa dove. "Akamaru!" Kiba lo vide ma non riuscì a muoversi dallo spavento.
Ìchigo stava portando il cane al guinzaglio, seguito da Rukia e Renji. "Quello è il mio cane, dove lo state portando?!"
"Quella è la mia felpa!" Hinata si rivolse a Rukia.
Renji poi scoccò un occhiolino a Shikamaru. "Maledetto, quello che hai tra i capelli è il mio elastico!" Gli disse il ninja della foglia.
"E quella è la mia Zanpakutō!" Urlò Naruto sentendosi leggermente in disparte.
"Vuoi la mia Zanpakutō, idiota? Eccola." Ìchigo lanciò la sua spada verso Naruto, Sasuke lanciò un kunai per farne deviare la traiettoria, ma la luce si riaccese e la Zanpakutō svanì nel nulla. Il kunai passò sotto il naso di Naruto e si andò a conficcare nel muro, ad un millimetro dall'orecchio di Ino.
"Oddio che spavento!" Naruto si raccolse su sé stesso mentre Ino rabbrividiva.
"Chissà perché Rukia teneva in mano il cellulare che segnala la presenza degli Hollow." Riferì Shikamaru, una volta accortosi del particolare.
"Shikamaru-kun, anche tu segui Bleach in TV?" Chiese Naruto con le labbra simili a quelle di un coniglio.
Shino accese la radio.
"CONGA!" Kiba saltò sù dal divano appena udì la canzone che stavano trasmettendo, si mise al centro della sala e cominciò a fare il trenino da solo, sperando che qualcuno si accodasse a lui; Choji per compassione ebbe l'impulso di avvicinarsi, ma non ci riuscì. Kiba si guardò in giro e vide tutti che lo guardavano con perplessità, con le sopracciglia alzate e gli occhi spalancati.
"Kiba-kun, ma tu non dovevi andare a cercare Akamaru?" Chiese Sasuke. "Magari fatti aiutare da Hinata-chan, che con il Byakugan può vedere il suo chakra." Suggerì Shikamaru.
"Giusto!" Kiba si esaltò.
"Byakugan!" Hinata si mise all'opera. Ruotò leggermente la testa per poter esplorare anche le zone all'interno del suo punto cieco, ma non vide niente. "Mi dispiace Kiba-kun, ma il chakra di Akamaru non riesco a vederlo."
Nel frattempo andò via di nuovo la luce e Hinata finalmente lo vide. Il chakra di Akamaru era accompagnato da quello di altre tre persone. La luce ritornò. "L'ho visto! L'ho visto! Si aggira assieme ai tre fantasmi che abbiamo visto prima!"
"Calmati, Hinata-chan," le disse Kiba, "ora dimmi, dov'è?"
"Non c'è più…"
"A quanto pare il suo chakra è visibile soltanto quando la luce è spenta." Dedusse Shikamaru.
"E' morto allora." La voce di Shino li colse di sorpresa. "E' diventato una fantasma anche lui." Kiba sbiancò.
"Shino-kun, non parli mai, ma quando apri la bocca lo fai solo per sparare cazzate?!" Sbottò Sakura.
Shikamaru continuò la tesi dello shinobi. "Non ha tutti i torti, d'altronde se si aggira con dei fantasmi e il suo chakra è visibile da Hinata-chan soltanto con il buio, penso che non siamo tanto lontani dalla realtà."
"CONGA!" Kiba riprese a ballare con occhi alieni, scioccato dal fatto che lo stesso facendo involontariamente. Rimasero tutti sbigottiti per un attimo a guardarlo.
"Naruto-kun, che hai combinato!" Ino che era accanto a lui vide lo scherzo che aveva appena fatto.
"Niente, ho preso il telecomando e ho schiacciato il tasto 'ripeti' su Kiba-kun, così ha ripreso a ballare la conga. Pensavo fossi contento di esserti finalmente liberato di Akamaru!"
"NA-RU-TO-KUN." Ino e Sakura gli tirarono un pugno sopra la testa che lo fece diventare più basso di mezzo metro.
*Driiiiiiiin.*
Tutti quanti sobbalzarono al suono del telefono. "Forse è Rukia che ci sta chiamando dal suo cellulare." Buttò lì Shikamaru.
*Driiiiiiiin.*
"Sasuke-kun, rispondi, sei tu il padrone di casa." Intimò Sakura. "Non posso, mi fanno male il dito sinistro della mano destra e il dito destro della mano sinistra."
*Driiiiiiiin.*
"Io non posso," disse Ino, "per ascoltare ho bisogno del mio orecchio destro, ma con il kunai di prima Sasuke-kun me l'ha reso sordo."
*Driiiiiiiin.*
"Io non rispondo perché non arriverei in tempo al telefono," disse Choji.
*Driiiiiiiin.*
"Io invece ho i capelli che mi coprono le orecchie. Se avessi avuto il mio elastico avrei potuto raccoglierli." Affermò Shikamaru.
*Driiiiiiiin.*
"Nel copione non c'è scritto che devo rispondere io, quindi non ci vado." Sentenziò Neji.
*Driiiiiiiin.*
"Io voglio Zangetsu, la Zanpakutō di Ìchigo!" Disse Naruto ergendosi in tutta la sua rinnovata bassezza.
*Driiiiiiiin.*
"Il mio Byakugan mi ha resa cieca al momento!" Esclamò Hinata.
*Driiiiiiiin.*
"Devo dare da mangiare ai miei insetti, altrimenti moriranno di fame." Fu la scusa di Shino.
*Driiiiiiiin.*
"Ehm, io. Sì, io ODDIO ho dimenticato di farmi la ceretta!" Sakura fuggì dalla sala e si nascose in bagno dalla vergogna.
*Driiiiiiiin.*
"Kiba-kun, devi andarci tu, se è Rukia-chan magari ti può dare qualche informazione riguardo Akamaru." Shikamaru spinse il suo compagno verso il telefono.
*Driiiiiiiin.*
"I-io, s-sono in l-lutto per lui, n-non p-posso, ho la v-voce t-tremante."
*Driiiiiiiin.*
"E muoviti!" Naruto gli tirò un calcio nel sedere che lo fece arrivare fino al telefono.
*Driiiiiiiin.*
Kiba si rassegnò. Prese la cornetta e con mano tremante se l'avvicinò all'orecchio.
"P-pronto?"
-Sì, pronto, casa Cavallo?- Chiese l'interlocutore.
"Eh? N-no."
-Allora ho sbagliato stalla! Hahahahaha.-
Riappese.
"Ha detto: 'Casa Cavallo?' E poi io: 'No.' E lui: 'Ho sbagliato stalla.' Hahahahaha sto morendo ragazzi hahahaha!" Si rotolò per terra in presa alle convulsioni.
Tutti quanti si guardarono perplessi. "L'abbiamo perso," disse Shino, sconsolato.
"Scusate, ma…Neji!? Quando sei comparso tra di noi? Non sei nella nostra classe!" Accusò Shikamaru.
"Non lo so, ci sono e basta." Rispose accigliandosi.
Nel frattempo Sakura uscì dal bagno e vide Kiba rotolarsi per terra dopo aver udito le urla di quest'ultimo riguardo alla telefonata e si associò alla perplessità generale.
"Ahaha ahaha BASTA! Ahaha ahaha!"
Ma sta ancora ridendo?
"Naruto-kun bastaaaa ahaha."
Naruto stava solleticando tacitamente Kiba. "Visto che era allegro ho pensato di farlo ridere ancor di più!" Disse con un sorriso a sessantadue denti.
Questa volta Naruto si beccò, da Sakura, un uppercut sotto il mento che lo fece ritornare alla sua altezza normale.
"Grazie mille Sakura-chan! Sono tornato alla mia altezza normale!"
"Guarda che non l'ho fatto per farti un favore!"
La luce andò via per l'ennesima volta.
"La luce va' via, sulla fascia, mette in mezzooooo! Naruto-kun anticipa con decisione Ìchigo-kun, che tenta di recuperare la sua Zanpakutō, interviene Sasuke-kun a dargli una mano per far spazio alla manovra, INZAGHI! Sbaglia, Kiba-kun mette in corner una situazione spinosa. Sakura-chan esce dai pali, cioè dai gangheri, smanaccia con decisione una palla velenosa in faccia a Naruto-kun, il quale perde la sua Zanpakutō; Ìchigo riparte, la controffensiva, è al limite dell'areaaaaaa RRRRETEEEEEE! Finalmente la luce ritorna!, la gioia sugli spalti della curva non ha paragone!"
Realizzarono che era stato Neji a fare il commento così tutti si girarono a guardarlo; nel frattempo l'incriminato divenne paonazzo in volto.
"Il predestinato sono io, è stato scritto tutto da quando siamo nati, perciò ora non guardatemi così." Affermò con imbarazzo evidente.
"Ma siamo sicuri che sia Neji-kun?" Sussurrò Ino a Sakura.
La perplessità generale si attenuò e si ritornò allo sconforto. Kiba riuscì a stento a trattenere le lacrime perché stavolta non era neanche comparso Akamaru assieme agli Shinigami.
"AAAHHHHHHHH."
"Cos'è successo?" Chiese Ino, spaventata.
"Niente, è Naruto-kun che si è fatto male giocando con gli Shuriken." Disse Sakura sconsolatamente.
"Il solito imbranato." Shikamaru lo guardò di sottecchi.
"Hey cosa ci fai qui, Itachi-kun?" Disse Naruto, spiazzando tutti.
"Itachi-kun!?" Fu l'esclamazione generale.
"Ma dove lo vedi Itachi-kun?" Lo interrogò Shikamaru.
E la luce andò via un'altra volta, ma ritornò subito.
"Era lì sulla soglia, ma ora non c'è più."
Shikamaru cambiò posizione sul divano. Chiuse gli occhi, incrociò le gambe, unì le dita delle mani e prese a riflettere. "Scusate, devo far riposare il mio sedere," disse.
"Ci credo, l'ho sentito russare almeno tre volte…" Rispose piccata Sakura all'affermazione dello shinobi.
In tutta risposta Shikamaru prese un kunai e se lo conficcò sul dorso della mano. "Siamo vittime di un Genjutsu." Disse, ridestandosi. "L'ho capito quando Naruto-kun si è fatto male con gli Shuriken. La sua ferita ha dissolto il jutsu; per tutto il tempo ti sei divertito a guardarci dalla soglia della sala, non è vero, Itachi-kun?"
"Tutta colpa di Naruto-kun. Se non fosse così imbranato mi sarei divertito con voi per un altro po'." Itachi rilasciò completamente la tecnica, cosicché tutti quanti lo videro poggiato sullo stipite della porta con le braccia conserte.
"E così era tutta un'illusione!" Esclamò Sakura adirata.
"Quindi Akamaru è qui da qualche parte?" Chiese Kiba con gli occhi che brillavano dalla contentezza.
"Veramente Akamaru è sempre stato sulla tua testa." Rispose Itachi.
"Bau, bau!" Disse felicemente Akamaru, sbavandogli sopra la testa.
"Akamaruuuuuu!" Kiba prese il suo cane e volteggiò per la stanza, ma il persiano non riuscì a trattenere la pipì, così da farla schizzare in faccia a tutti, soprattutto su Kiba stesso.
"Aaaah!"
"Che schifo!"
"Bleah!"
"Kiba-kun, molla quel maledetto cane!"
Kiba lasciò Akamaru, che perse l'equilibrio e si schiantò per terra.
Intanto Hinata si accorse di portare addosso la sua adorata felpa, mentre i capelli di Shikamaru erano di nuovo raccolti dall'elastico. Neji svanì e il tavolino col vaso rotti da Naruto erano tornati al loro posto.
"Guardate, non sta piovendo più." Disse Shino, avvertito dai suoi insetti.
"Per forza, ho rilasciato la mia tecnica." Rivelò Itachi.
"Tu, maledetto due volte!" Esplose il coro.
Si catapultarono tutti su di lui, ma il ninja scomparve poco prima che gli furono addosso.
I ragazzi, stremati, si prepararono per poter tornare, finalmente, ognuno alla propria casa.
Naruto fu il primo ad uscire dalla porta. "Oh no sta piovendo di nuovo!"
Si spalancarono gli occhi di tutti, sperando che fosse un altro Genjutsu.
"Sto scherzando, sto scherzando!" Prese a correre per la strada sterrata che portava a Konoha City, ma nessuno lo inseguì; si sentivano tutti mentalmente stanchi.
"Quanta energia che ha quel ragazzo." La frase di Shikamaru concluse quella pesante, ma in fondo divertente, serata.
   
 
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