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Autore: Lachesis    18/02/2011    3 recensioni
Non avrebbe avuto remore invece, a sacrificare l’affare con il borioso Monsieur Fournier.
Anzi, forse qualche centone avrebbe anche potuto intascarlo e metterlo in una cassetta di sicurezza, prima di farsi volutamente beccare mentre provava a mandare in tilt tutte le principali reti informatiche americane, lasciando persino la sua firma se necessario.
Davanti a quello, non sarebbe potuta restare a guardare.
No, proprio no.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Julian Sark, Sidney Bristow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adrenalina

 

 

 

 

 

 

 

 

«I'm like anyone, Mr. Caplan.

What I want is that which I never had.» (*)

 

 

 

 

 

 

 

 

«Cinquantamila dollari in più e la chiudiamo qui, signor Fournier»

«Sa, monsieur Sark, ho ancora qualche perplessità»

E ti pareva, sbuffò nella sua testa il biondo.

 

Aveva ricevuto la chiamata dal petroliere francese qualche ora prima, recandosi quasi immediatamente nel posto fissato per l’incontro: un casale abbandonato in mezzo al Grand Canyon, lontano più di trecento chilometri da Las Vegas, la città in cui Julian Sark si era stabilito sotto falso nome, in un misero appartamentino che non degnava dell’attenzione neanche del proprio dirimpettaio, figuriamoci delle forze di polizia.

Una volta raggiunto il suo cliente, si erano seduti ad un tavolo fuori, nel cortile interno, per contrattare l’ultimo business per cui Fournier necessitava i suoi servigi: informazioni riservate sui suoi diretti concorrenti, alcune in possesso soltanto dei governi.

La questione che avrebbe dovuto risolversi in pochi minuti si era invece protratta per quasi tre quarti d’ora, a causa del Monsieur, come amava farsi chiamare.

Un ‘Monsieur’ vecchio e spocchioso, con la puzza sotto il naso, osservò mentalmente Sark, notando l’estremamente abito formale nero – probabilmente qualcosa di firmato ed i mocassini lucidissimi, in pelle.

Lui invece aveva indossato velocemente un paio di jeans scuri, una camicia, una giacca nera ed un paio di occhiali da sole, che si tolse in quel momento per guardare meglio negli occhi il suo contraente.

 

«Suvvia, Monsieur! Non si fida ancora, nonostante gli altri incarichi? Non è da tutti procurarle armi in quantità massiccia in nemmeno una settimana! O entrare in un bunker superprotetto per rubare l’ultima scoperta del suo avversario tedesco»

«Le sue abilità sono notevoli, je ne pas metto in dubbio…»

Per non parlare di quell’abitudine di inserire qualche parola in francese nelle frasi, decisamente insopportabile.

«Qual è il problema, allora?» domandò, cercando di mostrarsi calmo.

L’altro fece una tirata dal sigaro acceso qualche minuto prima, ed esalò il fumo lentamente, in due anelli, spazientendo ancora un po’ il biondo.

«Ho sempre il timore di essere beccato, come alcuni suoi precedenti clienti, ormai finiti nelle mani della CIA o dell’FBI… È tres possibile che sia spuntato fuori il suo nome, considerata la sua non eccessiva discrezione»

«Eppure sono ancora qui, davanti a lei» rispose beffardo, con un sorriso storto.

Fournier lo scrutò attentamente in silenzio, mentre Sark resse lo sguardo, risoluto; quasi certamente fu proprio quel luccichio di determinazione negli occhi a convincere il francese.

«… Va bene. Affare fatto – gli pose la mano destra per suggellare l’accordo – Tuttavia l’avverto, monsieur Sark: dovrà avere la massima riservatezza, o questo sarà l’ultimo affaire tra di noi»

 

Stupido francese arrogante, pensò stringendogli la mano.

Si era conquistato la sua fiducia con casi non troppo complicati da risolvere; purtroppo per lui, i tentativi che aveva fatto con altri due uomini per attirare la sua attenzione erano falliti. Probabilmente erano problemi di poco conto, per i servizi segreti americani.

Non avrebbe avuto remore invece, a sacrificare l’affare con il borioso Monsieur Fournier.

Anzi, forse qualche centone avrebbe anche potuto intascarlo e metterlo in una cassetta di sicurezza, prima di farsi volutamente beccare mentre provava a mandare in tilt tutte le principali reti informatiche americane, lasciando persino la sua firma se necessario.

Davanti a quello, non sarebbe potuta restare a guardare.

No, proprio no.

Sydney Bristow non era in grado di resistere alle provocazioni, lui lo sapeva bene.

Forse almeno così l’avrebbe rivista, dopo anni dal suo ritiro assieme a quel pesce lesso fortunato – non c’erano altri modi di definirlo – di Michael Vaughn.

Gli mancavano le lotte all’ultimo respiro, gli mancavano i suoi alias terribilmente sexy, gli mancava persino che mandasse quasi sempre all’aria i suoi piani.

O, semplicemente, gli mancava lei, mai stata sua.

Agire contro le leggi non era più lo stesso, da quando lei non serviva più il suo paese.

Non gli dava quel brivido di una volta, l’adrenalina che gli scorreva in corpo in passato.

Perché lei era quello: adrenalina pura.

Ed aveva proprio intenzione di sentirla ancora.

Anche a costo di farsi arrestare.

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

(*) – Julian Sark, Alias (2x19 – Endgame)

 

 

È una flash-fiction senza pretese; nell’idea di partenza avrebbe dovuto trattarsi di una drabble, evidentemente uscita troppo lunga.

È anche la prima fanfiction che scrivo su questo telefilm; la mia coppia preferita è sempre stata la classica Syd/Vaughn, però recentemente questa ship diversa Syd/Sark mi ha intrigato, sarà che trovo delle analogie con un altro mio pairing preferito nel fandom di Harry Potter, ovvero Draco/Hermione.

 

Spero vi sia piaciuta!

 

Lachesis

 

 

 

   
 
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