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Autore: bevkim    06/01/2006    7 recensioni
Questa opera è stata scritta da quella che ritengo una delle migliori scrittrici di fanfic inglesi, per la sua capacità di coinvolgere, sulla coppia Harry/Hermione, e cioè Kim Donovan. Quello che pubblico è una fanfic che mi ha colpito in particolar modo. Spero che vi piaccia e, per favore, RECENSITE (l'autrice originale vuole che le mandi i commenti, quindi fatelo vi prego!!!) SPOILER 6° LIBRO MA ORA E' USCITO...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cancitotallus

Questa opera è stata scritta da quella che ritengo una delle migliori scrittrici di fanfic inglesi, per la sua capacità di coinvolgere, sulla coppia Harry/Hermione, e cioè Kim Donovan. Quello che pubblico è il primo capitolo di una fanfic che mi ha colpito in particolar modo. Spero che vi piaccia e, per favore, RECENSITEEEEEEEEEEEEE^^

Capitolo 1 – Il ritorno di Harry

Harry Potter era in piedi alla fine della strada e si passò la mano tra i suoi capelli neri. La Tana non era cambiata nei cinque anni in cui era stato lontano, la sua familiarità in qualche modo lo confortava, mentre si preparava per qualunque cosa stesse per succedere. Risistemando lo zaino sulle spalle e afferrando la piccolo borsa ai suoi piedi, Harry fece un respiro profondo e iniziò a percorrere la strada. Era sabato sera e il cielo d’inverno si era già oscurato – dopo 3 anni nell’emisfero meridionale Harry si era felicemente dimenticato come d’inverno il sole calasse velocemente – ma la penombra di Gennaio non era la sua preoccupazione principale.

Harry non aveva visto o sentito nessuno dalla sconfitta di Voldemort cinque anni prima, scomparendo subito dopo essersi assicurato che tutti stessero bene. Fermandosi di nuovo prima di attraversare il piccolo cortile della casa, respirò di nuovo profondamente, e si preparò a qualunque reazione lo stesse aspettando – lo avrebbero accolto? O sarebbero stati arrabbiati e lo avrebbero cacciato? – era il momento di scoprirlo. Salendo gli ultimi scalini verso la porta, Harry bussò.

Passarono alcuni momenti prima che la porta si aprisse e una faccia familiare sbirciasse fuori, uno sguardo stupito prima di un grido di benvenuto, e Harry si ritrovò imprigionato in un abbraccio materno da Molly Weasley.

Molly? Molly, va tutto bene cara? Arthur Weasley arrivò velocemente e vide Harry bloccato dall’abbraccio di Molly, “Harry? Dio mio, Harry!” esclamò, avvicinandosi, “Molly, cara, lascia andare il ragazzo. Credo che non riesca a respirare. Harry non potè trattenere un sorriso quando la presa si allentò e riuscì a guardare la sua assalitrice.

“Salve Mrs Weasley, Mr Weasley,” iniziò timidamente, “mi dispiace disturbarvi…”

“Disturbarci? Suvvia,” esclamò Mrs Weasley, “oh Harry, vieni, vieni dentro. Nessuno dei ragazzi è qui al momento, ma… oh, Arthur, Ron sarà felicissimo!”

“Harry potrebbe non essere pronto a vedere tutti,” disse gentilmente Arthur mentre stringeva la mano a Harry e lo conduceva nella confortevole cucina, “sembri stanco figliolo…”

“Grazie Mr Weasley,” Harry rispose mentre si sedeva a tavola, mettendo i bagagli nella sedia accanto a se, “si, sono un po’ stanco. E’ stato un lungo viaggio arrivare fin qui…”

Be, un po’ di cibo ti aiuterà,insistè Mrs Weasley, “ e poi riposo. Da dove vieni esattamente caro?”

Nuova Zelanda…”

Nuova Zelanda?” intervenne Mr Weasley, “ma Harry, è lontanissima!” Harry annuì silenzioso, la sua bocca piena di pane appena sfornato che aveva appena immerso nella favolosa zuppa di zucca che Mrs Weasley aveva messo davanti a lui.

Starai qui a lungo Harry?” chiese la Signora Weasley, sedendosi vicino al marito dal lato opposto della tavola, “tutti vorrebbero incontrarti!”

“Veramente sono tornato per resta…” ma Harry non fece in tempo a finire la frase a causa delle grida di gioia della Signora Weasley.

Hai sentito Arthur, Harry vuole restare! Bene, sei più che benvenuto qui finché non troverai un posto tutto tuo, Merlino sa quanti spazi abbiamo ora che tutti i ragazzi sono andati. E Arthur – ci sono dei posti vacanti al Ministero? Non riesco a ricordare…”

Molly, cara, può darsi che Harry abbia già dei piani,” disse calmo Mr Weasley, facendo l’occhiolino a Harry mentre la moglie continuava a dare suggerimenti, “ma se non ne hai Harry saremmo molto contenti se tu rimanessi.”

“Volevo prendere una stanza al Paiolo Magico…”

“No! Non voglio sentire queste cose,” si intromise di nuovo Molly, “non quando ci sono stanze vuote qui alla Tana. Vado a prepararti la vecchia stanza di Ron. Senza altri commenti, uscì di corsa dalla stanza lasciano i sue uomini seduti al tavolo.

“Le cose sono diventate difficili per Molly dopo che Ginny è andata via,” spiegò Arthur, “la casa sembra così vuota. Comunque, si riempie abbastanza quando ritornano tutti.”

“Come va la famiglia?” chiese Harry mangiando un altro pezzo di pane.

“Cresce,” sorrise Mr Weasley, “Bill e Fleur hanno un figlio, Artie, che ha quattro anni ora. Bioll lavora ancora alla Gringott. Charlie ha sposato una ragazza carina un anno fa, si chiama Kimmy, e avranno un piccolo bebé chiamato Allie. Fred e Angelina si sono sposati, mmm, due anni e mezzo fa, e vivono felici in una casa a Hogsmeade. Non hanno ancora figli, poichè è molto impegnato col lavoro, che devo dire svolge molto bene. Lui e George hanno il negozio a Hogsmeade mentre Ginny controlla il negozio a Diagon Alley. George è ancora single, non riusciamo a tenere il conto delle sue ragazze! Chi altri? Oh sì, Ron ha sposato Luna e hanno un bambino chiamato Lenny che li tiene tutti sulle spine, mentre Ginny sta avendo degli appuntamenti con Neville Paciock da un pezzo ormai…” il Signor Weasley si fermò e iniziò a fissare Harry. Parte di Harry realizzò cosa gli veniva silenziosamente chiesto – la sua relazione con Ginny era ancora in corso quando lui se ne era andato, e il sapere che lei si era trovata un altro poteva essere doloroso. Non lo era.

“Sembra che tutti siano felici,” disse finalmente Harry, sorridendo mentre finiva la zuppa, “sono contento. E gli altri?

“Remus e Tonks sono tranquilli, ancora a Grimmauld Place anche se è irriconoscibile…”

E Hermione?”

“Hermione si sta addestrando a diventare una Curatrice,” rispose Mrs Weasley rientrando in cucina, “il tuo letto è pronto Harry, ma credo che sia Ron che Ginny sarebbero felici di vederti.” Harry si rattristò.

E Hermione?” ripeté?

“E’ un po’tardi per lei caro. La vedrai presto.”

Harry dette un occhiata all’orologio e vide che erano solo le sette, rendendo la sua tristezza ancora più profonda – come è possibile che alle sette sia gia tardi? – capì che avrebbe dovuto pensarci più tardi quando vide la faccia ansiosa della Signora Weasley, che attendeva il permesso di Harry per contattare i figli. Pensandoci capì che sarebbe stato bello rivedere Ron di nuovo, e sapendo che prima o poi avrebbe dovuto affrontare Ginny, sorrise accettando la sua offerta, e in un momento Molly si diresse verso il camino nel soggiorno.

“Non li farò rimanere a lungo Harry,” disse il Signor Weasley, “devi essere esausto. Ma gli piacerebbe molto vederti.” Prima che Harry potesse rispondere, una testa rossa si materializzò nella cucina, un sorriso stampato sulla faccia. Harry riconobbe immediatamente il suo amico, e si alzò per andargli incontro, permettendogli di abbracciarlo.

“Harry,”, esclamò Ron, “ non ci credo amico! Bentornato!” I due si allontanarono, e Harry notò che nonostante ci fosse una nuova maturità nella faccia familiare, aveva ancora la curiosità bambinesca che si ricordava dai suoi giorni di scuola.

“E’ bello rivedere anche te,” rispose Harry, sorridendo, “anche se non riesco a credere che tu sia padre!”

“Lo so! Ma, vedi, queste cose accadono se continui ad avere sesso!”

Ronald,” obbiettò Molly prima che un altra familiare chioma rossa entrasse nella stanza. Harry si voltò e guardo negli occhi la ragazza che un tempo aveva significato così tanto per lui.

Hey Ginny,” disse dolcemente. I due si guardarono a vicenda, Ginny con un sottile sorriso sulla faccia.

“Sembri in forma Potter,” rispose altrettanto dolcemente.

“Anche te,” aggiunse Harry, “Neville deve andare molto d’accordo con te”. Il sorriso di Ginny si incrinò leggermente, prima di fare alcuni passi e ritrovarsi direttamente davanti a lui.

“Pensavo che non ti avrei mai più rivisto.

“I fatti ci hanno messo un po’ più a sistemarsi di quanto avessi previsto.”

E sei tornato per restare?”

“Sì.” Entrambi si osservarono e Harry notò, come aveva già fatto con Ron, che il cambiamento maggiore in Ginny era una nuova maturità che si nascondeva nei suoi occhi. Ma l’angoscia che temeva lo avrebbe preso quando la incontrò non apparve – il suo cuore non aveva sussultato appena l’aveva vista e non si era addolorato adesso che si stava allontanando. Ginny era alla fine semplicemente Ginny, una buona amica e la sorella minore del suo migliore amico. Comunque, lui l’aveva lasciata senza dire una parola quella che sembrava una vita fa.

“Scusa Ginny.” Disse finalmente.

“Per cosa?”

“Per averti lasciata, per averti ferita, per non aver spiegato…”

“Non è con me che ti devi scusare Harry,” rispose, sorridendo di nuovo, “quello che avevamo avuto era già finito – lo sapevo. Non posso negare di essere stata triste o preoccupata quando sei scomparso, lo eravamo tutti – ma non era perché ero innamorata di te. Era perché tu eri mio amico e ci stavi ferendo.

“Harry interruppe lo sguardo e si guardò la punta delle scarpe.

“Dovevo sbrigare delle faccende da solo.” Mormorò sommessamente.

E si sono sistemate?”

“Sì, per la maggior parte.” Tornò a guardarla.

“Bentornato Harry,” sorrise Ginny, e ancora una volta Harry fu stretto in un abbraccio.

Più tardi quella notte Harry si ritrovò a camminare per le scale che conducevano alla vecchia stanza di Ron. La casa era sorprendentemente calda, quindi Harry si spogliò fino a rimanere in boxers e si infilò a letto, pronto a dormire. Stanco come era, comunque, scoprì che non riusciva a chiudere occhio, la sua mente vagante ancora e ancora su quello che era successo nelle ultime ore.

I Weasley lo avevano trattato come un figlio a lungo perduto, che non avesse fatto nulla di male tirandosi fuori dal loro mondo per così tanto tempo, e lo avevano riaccolto a braccia aperte. Harry sorrise ripensando alla loro cordialità, realizzando quanto era parte di questa famiglia.

Anche Ron lo aveva accettato di nuovo senza ripensamenti, tornando velocemente alla loro vecchia amicizia. Però Ron non era più un teenager insicuro – era un uomo con famiglia e responsabilità. Lavorava al Ministero nel Dipartimento del rispetto delle leggi magiche, in un ruolo di ufficio che lo teneva vicino alla sua famiglia, la cosa a cui Ron teneva. Aveva detto a Harry che aveva avuto abbastanza eccitazione e pericoli per una vita intera a Hogwarts, sentendosi felice nel sedere dietro un tavolo e lasciando ad altri il compito di prendere i cattivi. Harry era d’accordo. Ridacchiò nell’oscurita pensando al suo amico, ancora incredulo che Ron avesse sposato Luna, e non poteva aspettare ancora a lungo prima di sentire l’intera storia del corteggiamento e del conseguente matrimonio.

Il suo incontro con Ginny era stato molto meno complicate di quanto si aspettasse. Non l’aveva lasciata nel migliore dei modi e era incerto su come avrebbe reagito a lui. Sembrava che il tempo fosse stato un ottimo curatore, e che Neville fosse meglio di quanto Harry potesse mai esserlo stato per lei. Era felice per lei, felice per entrambi, e leggermente confortato dal non doverla ferire di nuovo se lei avesse voluto iniziare da dove era finita.

Singhiozzando, Harry chiuse gli occhi ma il sonno tardava a giungere. Ron e Ginny non l’odiavano – due andati, ne mancava uno. Si chiedeva se Hermione sarebbe stata così accomodante, sebbene la vicinanza che si era venuta a creare tra i due i giorni prima della battaglia finale avrebbe significato che il suo dolore sarebbe stato maggiore. Credeva sarebbe stato così.

Gli occhi di Harry si aprirono guardando il soffitto scuro della stanza. Parti di un poster dei Cannoni di Chudley erano ancora sopra di lui, ma lui non lo vedeva veramente. Sapeva che il suo ritorno non sarebbe stato tutto rose e fiori, la vita qui era andata avanti senza di lui, e le cose erano cambiate – ma questo non rendeva le cose più facili. Singhiozzando di nuovo, rimase a fissare il nulla finché finalmente la sua stanchezza prese il sopravvento.

  
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