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Autore: adamantina    18/02/2011    0 recensioni
Luce è cambiata.
È sempre stata indipendente, ma ora la sua vita è legata a doppio filo a quella della piccola Nicole, sua figlia. Il tempo per ubriacarsi, fare sciocchezze e soprattutto sbagliare è finito, e a soli vent’anni si ritrova catapultata nel mondo degli adulti.
E quando torna in Inghilterra, dopo tre anni di assenza, con la Seconda Guerra Magica che infuria, ritroverà tante vecchie conoscenze e dovrà mettersi in gioco con tutta se stessa per proteggere la vita di chi ama e anche quegli ideali che pensava di aver perso per sempre.
[Seguito della ff Promise]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Promise'
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2. INCONTRI

 

< 'Cause I wonder where you are
And I wonder what you do
Are you somewhere feeling lonely,

or is someone loving you?
Tell me how to win your heart
For I haven't got a clue
But let me start by saying, I love you ...
Hello, is it me you're looking for? >

 

Lionel Richie, “Hello”

 

Londra era ancora più cupa e piovosa di quanto Luce ricordasse.

Il contratto di lavoro che aveva firmato le assegnava un appartamento in periferia. La zona era piuttosto malfamata, popolata da locali babbani, nightclub e bar. L’edificio che ospitava l’appartamento era altrettanto squallido, con i muri scrostati e un paio di finestre rotte. Quando Luce lo vide fu tentata di Materializzarsi immediatamente a casa propria, in America. Nicole guardava la casa senza dire una parola, piuttosto sconcertata.

-Ecco, questa è la nostra nuova casa, tesoro-, disse Luce con un sorriso assolutamente forzato.

-Quella di prima mi piaceva di più-, dichiarò Nicole con innocenza.

“Anche a me”, pensò Luce, ma non sarebbe tornata indietro per niente al mondo. Voleva conservare quel poco orgoglio che le restava.

-Stai scherzando? È bellissima-, mentì, cercando di rendere il proprio sorriso il meno falso possibile.

Nicole non fece altri commenti, ma le strinse la mano e proseguì con lei verso l’interno.

Salirono tre piani di scale e poi Luce infilò la chiave nella toppa dell’appartamento 17.

Immaginava già lo scenario peggiore, che includeva ratti, ragnatele e finestre infrante.

In realtà dentro l’appartamento non era affatto male. Pur essendo in un quartiere babbano, doveva essere stato incantato per sembrare più piccolo di ciò che era in realtà. C’erano un salotto, una cucina, due camere da letto, un bagno e un piccolo studio. Era persino più grande del suo appartamento di Boston.

L’arredamento era carino, un po’ povero, forse, ma Luce provvide a trasfigurare un paio di orribili piante grasse in deliziosi vasi di fiori, e a cambiare il colore di due o tre tappeti, e il tutto assunse un aspetto migliore.

Quando entrò nel salotto vide che sul tavolo rotondo c’era una busta bianca. La aprì, curiosa.

 

Cara Luce,

So che è da una vita che non ci sentiamo, ma ho saputo che ti sei trasferita qui.

Ho una proposta da farti, riguarda l’Ordine della Fenice. Non so se ne hai mai sentito parlare, in ogni caso, se ti va, possiamo incontrarci oggi pomeriggio alle quattro a Diagon Alley da Florian Fortebraccio. È piuttosto importante, quindi se riuscissi a venire sarebbe perfetto.

Con affetto,

Daniel Livingstone

 

Luce ripose la lettera, le mani che le tremavano leggermente.

Ovviamente aveva sentito parlare dell’Ordine della Fenice. Si opponeva ai Mangiamorte e a Voldemort, naturalmente.

Luce aveva un’idea su come reagire alla proposta. Semplicemente non voleva averci nulla a che fare. Però ignorare del tutto Daniel le sembrava poco corretto. Dopotutto era stato uno dei suoi migliori amici, e anche il suo ragazzo, e le era sempre –quasi sempre- rimasto vicino. Finché lei non lo aveva scaricato per tornare in America, almeno.

Luce guardò l’orologio. Erano le due. Decise di farsi una doccia prima di uscire.

Si vestì rapidamente –jeans e maglietta, per mimetizzarsi tra i babbani- mormorò un Engorgio sul passeggino che aveva rimpicciolito per farlo entrare in valigia e, dopo i tre piani di scale, vi fece salire Nicole.

Riuscì a perdersi una volta sola mentre cercava di orientarsi, e alla fine riuscì a trovare i Tre Manici di Scopa. Arrivò a Diagon Alley alle tre e fece un giro per i negozi, regalando a Nicole un gatto parlante di peluche –tutto pur di evitarne uno vero. Alla fine si sedette ad un tavolo da Florian Fortebraccio e ordinò una grande coppa di gelato da dividere con la bambina, assolutamente entusiasta.

Stava cercando di evitare che tutto il gelato le finisse sul vestitino quando arrivò Daniel.

-Luce!-

Lei, china sul passeggino, posò il cucchiaino e si alzò.

-Ciao, Daniel.-

Non era cambiato molto. I capelli erano sempre neri e disordinati, lo sguardo gentile. Anche lui era vestito alla babbana, con jeans e felpa.

Si abbracciarono e Luce realizzò che le era mancato.

-Ciao, piccola-, disse Daniel a Nicole.

Lei salutò.

-Nicole, questo è zio Daniel. Daniel, Nicole.-

-Zio-, ripetè lei fieramente, prima di cercare di riprendersi il gelato.

Dopo i soliti convenevoli, si sedettero insieme.

-Di cosa volevi parlarmi?-, chiese Luce.

-Dell’Ordine della Fenice. Sai cos’è, immagino.-

La ragazza annuì.

-Bene, credo che tu abbia il diritto di saperlo … è stato l’Ordine a volerti qui. Ti ha fatto ottenere quel posto di proposito perché voleva che tornassi.-

-Perché?-

-Per unirti a noi. Siamo sempre di meno, sai, e sappiamo che tu hai un valido motivo per stare dalla nostra parte.-

-Dan, io non voglio più averci niente a che fare-, disse Luce, decisa. –Sono andata via per allontanarmi dalla Guerra e tornare qui ora è stata già una pessima idea. Non voglio schierarmi, Daniel.-

-Non vuoi schierarti?- Daniel sembrava offeso. –Come puoi dire così? Tu sei Mezzosangue e Tu-Sai-Chi ti odia. Noi possiamo proteggerti.-

-Io non voglio … -

-Luce. Possiamo proteggere te e Nicole. Sai che Tu-Sai-Chi ha inviato dei Mangiamorte negli Stati Uniti? Non sappiamo perché, ma i nostri informatori ne sono certi. Non saresti stata più al sicuro là, Luce.-

Lei tacque. Questo cambiava le carte in tavola, e la sicurezza di Nicole era un ottimo argomento a suo favore.

-Se accettassi-, disse dopo qualche istante di riflessione, -Questo cosa comporterebbe?-

Daniel sorrise, sapendo di averla convinta.

 

Luce cominciò il lavoro il giorno dopo. Daniel le aveva presentato una donna che faceva parte dell’Ordine e si era detta disponibile a tenere Nicole durante il giorno.

La ragazza si presentò al San Mungo in perfetto orario, un po’ tesa.

In realtà andò tutto bene –i colleghi erano gentili, il capo anche, e i pazienti pochi e tranquilli.

Quando Luce tornò a casa, quella sera, era rilassata. Forse, dopotutto, sarebbe andato tutto per il meglio.

 

Due giorni dopo ci fu la prima riunione dell’Ordine della Fenice.

Tredici persone erano sedute attorno al tavolo oltre a lei. Tra di loro, Daniel e Silente.

Luce si limitò ad ascoltare in silenzio.

-Sono quasi certo che Dolley Dreeson sia sotto la maledizione Imperius-, disse un uomo. –Si comporta diversamente, e ha dato la sua approvazione per quella legge … non l’avrebbe mai fatto.-

-Sono sempre di più-, commentò cupamente un altro.

-Per non parlare dei Mangiamorte veri e propri.-

-A questo proposito, avete sentito che Eric Lane è finito ad Azkaban?-

-E come avrei potuto non sentire? Non si parla d’altro. Peccato che Lane non fosse altro che una delle mille pedine … niente a che vedere con i pezzi grossi.-

-Abbiamo preso Eloise Milton.-

-Sì, tre mesi fa. Da allora non ci sono più stati arresti del genere.-

-Abbiamo Kody praticamente sotto scacco, ci manca soltanto una piccola prova … -

-Difficile da trovare.-

-Diciamo pure impossibile.-

-Kody sarebbe un bel passo in avanti-, commentò una strega piuttosto giovane. –Insieme a Phillins, alla O’Connor e a Cooper è uno dei Mangiamorte più fidati.-

Luce rabbrividì visibilmente e nascose la mani nelle tasche. Un’ondata di nausea l’aveva colpita nel sentire che Cooper era uno dei nomi più quotati.

Cercò di non pensarci. Ci era abbastanza abituata.

-Sì, ma quei tre sono imprendibili-, replicò con sconforto qualcuno. –Nell’ultimo attacco a quei Nati Babbani c’erano tutti, e ho visto io stesso che uccidevano un bambino. Eravamo due Auror e non siamo riusciti a fermarli.-

Luce ricacciò indietro la nausea, conficcandosi le unghie nei palmi. Uccidere un bambino. Improvvisamente desiderò avere Nicole accanto a sé.

Rimase zitta e immobile per il resto della serata.

 

Quando entrò per visitare la paziente, Luce stava leggendo una breve descrizione dei suoi sintomi.

-Bene … -, cominciò senza alzare lo sguardo, -Come si sente?-

-Luce?-

La ragazza alzò gli occhi.

-Oh, mio Dio-, mormorò. –Daisy!-

Riconobbe l’amica e si avvicinò per abbracciarla con cautela.

-Cosa ti è successo?-

-Niente di grave-, replicò con leggerezza l’amica. –Ho cercato di fermare due alunni che duellavano nei corridoi e mi sono beccata due fatture mal fatte.-

-Quindi adesso insegni?-, domandò Luce con curiosità, esaminando le macchie rosse sulle braccia della ragazza.

-Già. Astronomia. È già il mio secondo anno.-

-Complimenti.-

-Non sapevo che fossi tornata a Londra.-

-È … una cosa recente. Sono qui solo da un paio di settimane, a dire la verità.-

-Capisco. E così hai scelto Medimagia. Non so perché, ma ti vedevo di più come Auror.-

Luce ridacchiò, estraendo la bacchetta.

-Preferisco qualcosa di più tranquillo.-

Cominciò ad eseguire alcuni semplici incantesimi di guarigione.

-Come sta Nicole?-

-Bene. È con la sua babysitter. Come va con Simon?-

-Oh, ci siamo lasciati poco dopo il diploma.-

-Mi dispiace.-

-Nessun problema. Sono fidanzata, sai, e sto per sposarmi.-

-Davvero? Con chi?-

-Non credo che tu lo conosca. Si chiama John Grinson, è di un anno più grande di noi.-

-No, non lo conosco. Congratulazioni, però!-

-Ti farò assolutamente avere un invito per il matrimonio-, sorrise Daisy. –Ma dovrai darmi il tuo indirizzo.-

Luce glielo riferì.

-E tu come sei messa? Fidanzata?-

Lei fece un sorriso mesto.

-Suona davvero male, ma sono una mamma single.-

Luce concluse con gli incantesimi.

-In ogni caso, vorrei che rimanessi una notte in osservazione. Ti dimetteremo domattina.-

-D’accordo.-

In quel momento bussarono alla porta, ed entrò un uomo alto e massiccio con i capelli scuri.

-Luce, ti presento John, il mio fidanzato. John, la mia amica Luce Shay. Ti ho parlato di lei, ricordi?-

-Naturalmente.-

John le strinse la mano.

-Come stai, amore?-

-Meglio. Luce dice che potrò tornare a casa domani mattina.-

John fece un sospiro di sollievo.

Luce sorrise e uscì, lasciandoli soli.

Era bello sapere di avere ancora un’amica.

 

 

   
 
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