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Autore: reggina    18/02/2011    6 recensioni
Un evento inaspettato sconvolge la vita di Amy:Julian sarà in grado di restituirle il sostegno che lei gli ha offerto per anni? Intanto nella romantica Parigi, una vecchia conoscenza che chiede di essere approfondita irrompe nella vita di Tom. Finchè le circostanze intrecceranno le loro vite...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jun Misugi/Julian Ross, Kumiko Sugimoto/Susie Spencer, Taro Misaki/Tom, Yayoi Aoba/Amy, Yoshiko Yamaoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non era stata la stessa estate di sempre e in quel settembre non avrebbe rivisto i compagni, gli amici di una vita.

Tre mesi prima avevano promesso di rimanere in contatto ma Amy sapeva già come sarebbe andata a finire: si giura di restare uniti ma poi ci si perde.

Anche per questo in quella mattina, sfavillante ancora di frammenti d'estate, si era ritrovata a spiare le ragazzine leggiadre nelle loro uniformi alla marinara.

Per lei non ci sarebbero più stati lo zaino pieno di libri, le corse per non perdere l'autobus, le prediche dei professori e le lezioni di matematica.

Niente più interrogazioni, compiti fatti, non fatti o fatti male. Tutto finito.


Si sentiva fuori posto e un po' sciocca nell'osservare, furtivamente, gesti che fino a pochi mesi prima le erano così familiari.

Come una moglie fedele tradita per un'amante più giovane. Forse era stata proprio la gelosia a spingerla fin lì il primo giorno di scuola, ad essere spettatrice mentre il suo caro, vecchio, liceo spalancava le porte del futuro a perfetti sconosciuti.

Stava immobile e inerme, con il suo diploma in tasca, mentre in un'inevitabile legge del contrappasso storie nuove stavano già sbiadendo quelle vecchie.

Che sciocca che era stata a desiderare che il tempo passasse più veloce, ad avere fretta di crescere e abbandonare la culla sicura che era stata l'adolescenza!


Le sembrava soltanto ieri di essere entrata in quella classe piena di facce nuove, di quaderni ad anelli e penne profumate. Era strano: per anni aveva lottato con quel desiderio di finire il liceo, di andarsene, di cambiare aria e adesso già le mancava quella routine fatta di lezioni, ore noiose, chiacchiere su qualsiasi argomento per perder tempo, battute e risate.

Si sentiva come quei giovani che credono che il meglio debba ancora venire e si accorgono poi che il meglio è già passato.

Le salì un misto di tenerezza e malinconia nell'osservare i ragazzini del primo così piccoli e impauriti.

Era come essere sfiorata da tante storie, attraversarle e viverle di profilo.


Una ragazzina dall'aria smarrita le ricordò la Amy dodicenne che si era da poco trasferita a Tokyo, ignara di tutte le prove, di tutte le amicizie e le cose belle che le avrebbero lasciato in eredità gli anni futuri.

Chiuse gli occhi per ripercorrere la routine così confortante: prepara lo zaino in fretta e furia dimenticando sempre qualche libro, le corse per non perdere l'autobus, le ultime ripetizioni prima delle interrogazioni, le chiacchiere con le compagne e gli sguardi languidi da destinare al banco di Julian durante le ore più noiose. L'intervallo passato sempre insieme alla sua migliore amica e il doposcuola a seguire gli allenamenti della Mambo.

Niente di tutto questo sarebbe più stato suo.


Gonne fruscianti di divise da sailor, la sorpassarono senza badarle, ed infilarono il portone d'ingresso: comparse nuove che le avevano rubato la scena mentre Amy, mentalmente, sgranava come un rosario il registro della sua ex classe.

Un nodo per il rimpianto di un passato, che non apparteneva più a nessuno, e l'incertezza del futuro le serrò la gola.


Il suono della campanella. Il profumo di gesso alla lavagna e di pastelli colorati.

Il vecchio bidello, alto e curvo, prima di chiudere il portone si accorse della giovane spettatrice al di la del cancello e la salutò con un sorriso velato.

Per Amy era il momento di dire addio ad ogni singolo momento dell'adolescenza, degli anni più belli. Ad un parte di vita che non avrebbe mai dimenticato.

Di salutare la parte di lei che sarebbe rimasta lì, tra le mura che profumavano di ardesia e di futuro.

   
 
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