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Autore: Bethan Flynn    18/02/2011    3 recensioni
-Tu hai il dovere di dimenticare. Io quello di spezzare l’illusione. Siamo intesi?-
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Yu, tu sei riuscito a vederli che si spostavano?-
-No…-

Non mi hai minacciato di morte. Non posso crederci.
Ti ho chiamato per nome, e non mi hai minacciato di morte.
Allora mi vuoi male, dillo. Mi odi davvero!

Due giorni dopo

-Ehi, Yu-chan! Andiamo in mensa?- un ragazzo con i capelli color rosso fuoco raggiunge un altro. La frenesia del primo e la calma del secondo si bilanciano.
-No. Voglio allenarmi- è una risposta secca, eppure il rosso sente che manca qualcosa.
Guarda la schiena del moro che si allontana, fissa la lunga coda di capelli neri come la pece che dondola da una parte all’altra.

Due giorni dopo. Ancora.

Accidenti. Ma che hai?
Smettila di guardarmi, perché non puoi mangiare quella schifosissima soba come al solito?
I tuoi occhi sono stupendi. Te l’ho mai detto?
Ma che cosa vado a pensare? Smettila, Lavi. Lui è Kanda, e tu sei Bookman. Solo i vostri nomi dovrebbero dirti che non può funzionare, idiota!

Pomeriggio. Idea.

-Basta, mi arrendo, Yu-chan! Sei troppo forte!- il ragazzo steso a terra sorride mestamente, starnutendo per la nuvola di polvere che hanno sollevato allenandosi.
-Tsk. Hai i riflessi di un vecchio di ottant’anni- è l’acida risposta.
-Ma… non mi minacci più?- quel tono lamentoso, infantile e sperduto fa girare il giapponese a guardare Lavi con una faccia sbalordita.
-Ma di che diamine stai parlando?- sbotta, tornando al solito gelo.
Gli dà nuovamente le spalle, si incammina verso l’uscita.
-Ehi- lo chiama di nuovo il rosso.
Si ferma.
-Se… se dimenticassimo i nostri nomi? Che ne diresti?-
A quella voce incerta risponde solo silenzio.

Notte. Insonnia.

-Se dimenticassimo i nostri nomi? Che ne diresti?-

E che cavolo dovrei dire? Era una domanda che non stava né in cielo, né in terra. Smettila di pensarci e dormi!
Ma allora, perché l’ha fatta con quella voce così triste?
E poi…

-Non mi minacci più?-

Questo lascia poco spazio ai dubbi.
E’ ovvio. E’ Bookman. Non potevo sperare che non se ne accorgesse.
No.
Quando se n’è accorto, non era Bookman.

Notte. Insonnia: parte 2.

Bussano alla porta. Dal basso Lavi sente il mugugno stizzito del Vecchio.
-Vado io- mormora. Ha come un presentimento, o forse è folle speranza.
Mica tanto folle, pensa, quando apre la porta e subito se la richiude alle spalle.
Segue il visitatore senza una parola, temendo di spezzare quella sorta di incantesimo tenuto in vita dal silenzio e da una proposta di oblio.

Fiori di Loto.

Lavi entra, precedendolo.
Lui chiude la porta e si gira, senza dire una parola.
Vede il ragazzo, e vede i fiori, milioni, che turbinano attorno alla stanza, coprono pareti, soffitto e pavimento, i petali che volano ovunque, che nascondono l’altro alla sua vista.
Si fa strada fra di essi, scansandoli.
Una notte all’interno dell’illusione. Che male avrebbe potuto fare?
Il silenzio regna sovrano, silenzio in cui le sue parole sembrano rimbombare.
-Tu hai il dovere di dimenticare. Io quello di spezzare l’illusione. Siamo intesi?- mormora, piantando gli occhi scuri in quell’unica iride verde, che alle sue parole sembra illuminarsi.
Un cenno d’assenso.
Poi un passo, dita che si intrecciano, calde, sottili.
Una scossa che si propaga lungo tutto il braccio.
I petali accompagnano le labbra vicine l’una all’altra, le accarezzano, le proteggono dal ricordo e dalla realtà.
L’illusione protegge gli amanti, i fiori fanno loro da coltre contro il freddo, da giaciglio contro la durezza.

Pagine.

La mano di Lavi estrae tremando un taccuino stropicciato da sotto il cuscino.
Sulle labbra ha ancora il suo sapore.
Sul corpo ha ancora il suo odore.
Come farà a dimenticare? Ormai è marchiato a fuoco, più a fondo di prima.
Ma l’ha promesso, e lo farà.
In cambio, lui ha promesso di spezzare l’illusione.
Ha promesso di vivere, dimenticando ciò da cui è stato creato.
Perciò Lavi dimenticherà, aspettando l’adempimento di quella promessa. In fondo, è per questo che è stato addestrato.
Dopo l’illusione e l’oblio, i nomi ritornano al loro posto.
Le pagine si disperdono in una nuvola di fuoco e di fumo, che le lacrime non bastano a spegnere.
C’è però una cosa che gli è permesso di non dimenticare.
L’unica che non era con loro, quella notte.
“Yu”.

Dopo.

-Yu-chan!-
-Stupido coniglio guercio!-





Note dell'Autrice:

Mi scuso profondamente per questa roba .___.
So che non ha un senso, volevo scrivere una laviyu ed è uscito quest'obbrobrio .____.
Le due battute iniziali sono prese dal volume 16, durante l'attacco alla base dell'Ordine, particolarmente quando Linalee evoca l'innocence e porta via Allen dall'attacco dell'akuma :)

Lascio a voi i commenti (non siate troppo cattivi vi supplico! T_T)

*si sotterra*

Bethan <3
   
 
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