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Autore: FeBookworm    19/02/2011    2 recensioni
Margot non sentì mai il dodicesimo rintocco delle campane.
Durante quegli undici rintocchi il suo respiro si era fatto più pesante, la febbre si era alzata, il caldo più intenso…E poi più nulla tra l’undicesimo e il dodicesimo rintocco.
Più nulla per lei, nessun dolore, nessun male. Soltanto il dolore e il male dei suoi parenti, dei suoi amici…
Soltanto il suo ricordo per coloro che l’hanno amata a distanza, per coloro che l’ameranno in futuro.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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La canzone è "Adagio" di Lara Fabian. La storia è, a parte i pochi avvenimenti storici, completamente frutto della fantasia dell'autrice. 
Spero vi piaccia, buona lettura ^^


Notte tra il 26 e il 27 marzo 1615, un palazzo in rue de la Seine.

Una donna giaceva delirante nel suo letto. Ai primi di marzo si era ammalata gravemente e poco le rimaneva da vivere.

 

Non so dove trovarti Non so come cercarti Ma sento una voce che Nel vento parla di te 

 

La donna all’improvviso aprì gli occhi. Quella canzone…Sembrava urlarle nella testa, sembrava…

 

Immagini del tuo viso Che passano all' improvviso Mi fanno sperare ancora Che ti troverò Adagio 

 

Quella voce, non la sentiva dal 1574. Le venne subito in mente il suo Charles, il suo amato fratello, colpevole solo di essere il più debole dei leoni all’interno della loro corte. Colpevole di aver amato troppo e troppa gente.

Chiuse gli occhi, il dolore di quel ricordo era tro ppo forte se sommato al dolore che già provava.

 

Chiudo gli occhi e vedo te Trovo il cammino che Mi porta via Dall' agonia

 

D’improvviso tutto si fece più tranquillo, calmo, rilassante. Tutto attorno a lei divenne limpido, le sembrava di essere ritornata a casa, al castello dov’era nata e dove aveva passato i primi anni, Saint-Germain-en-Laye.

Si guardò attorno, le sembrava di essere in un altro posto, non nel suo letto nel palazzo di rue de la Seine.

L’odore dei fiori, della primavera, le entrò nelle narici. In giandino, doveva per forza essere lì.

Apparve una figura… Non poveva essere…Che fosse…Bussy d’Amboise?

 

Se sai come trovarmi Se sai dove cercarmi Abbracciami con la mente Il sole mi sembra spento Accendi il tuo nome in cielo Dimmi che ci sei Quello che vorrei Vivere in te 

 

No, per parlare così non poteva essere d’Amboise.

I suoi movimenti, così eleganti e leggeri, i suoi vestiti ben curati e in un certo senso antichi, il suo corpo non del tutto sconosciuto…

Lo guardò meglio, le era famigliare, doveva essere così, altrimenti come si poteva spiegare quella famigliarità che sentiva nei confronti della figura sconosciuta.

 

Abbracciami con la mente Smarrita senza di te Dimmi chi sei e ci credero Musica sei Adagio

 

Solo adesso riusciva a vederlo in volto. Oh, si, l’aveva visto, l’aveva conosciuto e l’aveva amato…

“Margot” disse solamente con voce profonda.

Una parola, cinque lettere. Quante altre parole al mondo ci sono con queste due caratteristiche? Pensò al verbo avere, ai sostantivi scusa e paura,al principio di madre e di padre, al nome di suo fratello Carlo…al concetto di Amore…Poteva l’amore essere ricollegato con il suo nomignolo? Poteva amare ancora nonostante la morte imminente?

“Che cosa volete da me?” trovò la forza di dire.

“E’ giunto il momento di ricongiungerti a tutti coloro che in vita ti hanno voluto bene”.

Margot sentì dei rintocchi alle sue spalle. Uno…Due…

La figura le tese la mano. Tre…Quattro…

Margot esitò:”Sto morendo?” Cinque…Sei…

La figura maschile annuì. Sette…Otto…

Margot alla fine sorrise, prendendo la mano dell’uomo:”Non sei cambiato poi così tanto, mon cher La Mole” Nove…Dieci…

La Mole le sorrise:” Viens ici, mon amour. Je t’attends depuis trop temps” (Vieni qui amore mio, ti aspetto da troppo tempo). Undici…

Margot non sentì mai il dodicesimo rintocco delle campane.

Durante quegli undici rintocchi il suo respiro si era fatto più pesante, la febbre si era alzata, il caldo più intenso…E poi più nulla tra l’undicesimo e il dodicesimo rintocco.

Più nulla per lei, nessun dolore, nessun male. Soltanto il dolore e il male dei suoi parenti, dei suoi amici…

Soltanto il suo ricordo per coloro che l’hanno amata a distanza, per coloro che l’ameranno in futuro.

   
 
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