Nella radura quella sera settembrina si udiva solo il dolce cantare dei grilli e l'effimero
soffio del vento che trasportava l'odore dei mughetti per tutta la campagna.
Il silenzio fu rotto dai passi frettolosi ed irrequieti di Meg che, alla luce del tramonto,
sembrava ancora più fragile e timorosa; Certo non che la figlia adottiva degli Harrison
fosse mai stata coraggiosa, ma aveva quella spontanea gentilezza che l'avevano fatta amare
dai compaesani fin da quando, gli si presentò in una piccola culla, tremante ed infreddolita
nonostante fosse ormai estate inoltrata.

Abbandonata, si pensò, perchè era troppo gracile e, si sa, in quel tempo di guerra nessuno
poteva permettersi di avere un peso, ed una piccola di appena due mesi lo era di certo.
Gli Harrison non la pensarono così, e subito si affezionarono a quel fagotto da facile
sorriso.
Sorriso di cui la ragazzina, alla luce di quel tramonto così sinisto, era priva;
Difatti i suoi occhi esprimevano pura e semplice irrequietezza, quasi si aspettasse che da un momento all'altro
il mondo si potesse spezzare, inghiottendola in un vortice fatto di buio e paura. Meg, purtroppo
(o per fortuna, questo lo deciderà il lettore) possedeva una sorta di talento nel prevedere
ciò che il futuro riserva per ogni singolo personaggio, l'esempio lampante si era consumato
davanti ai suoi occhi poche ore prima quando la bambina degli Hampton era stata rinvenuta
morta nei pressi del fiume che percorreva il villaggio;
a quel terribile ricordo serrò con forza gli occhi, pensierosa, mentre cercava di capire il motivo di questo indicibile omicidio, l'ultimo
di una lunga serie dato che, in quei mesi, dodici ragzzine dai capelli ramati e occhi neri erano scomparse
per poi essere ritrovate prive di vita.

Meg aveva i capelli rossi come gli ultimi raggi del sole a fine giornata e gli occhi color
dell'inchiostro, e per questo aveva paura.
Paura di perdersi, paura di ritrovarsi come quelle ragazze.

Ad un tratto un boato squarciò l'aria e davanti a lei comparvero tre figure incappucciate, il
cielo assunse un vago colore verdastro e le nuvole si fecero più scure quando, con gesti lenti
e misurate uno di quei sinistri personaggi si tolse il cappuccio, rivelando due occhi rossi come
il sangue...

(Continua...)

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Okok non so come abbia trovato il tempo di pubblicarla ma è da un pò che pensavo a qualcosa del genere :)
 

Fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena continuarla ^-^