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Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    20/02/2011    1 recensioni
Pensava di esserci abituata, davvero. Ma c’erano sempre dei momenti in cui era difficile essere gli occhi di un’altra persona.
Specie quando si trattava di dovergli parlare di una cosa così
bella.
{Dave/Adele ♥ post-film}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adele Karue, David 'Dave' Lyons, Wallace 'Wally' Karue
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza suono ~

prompt: #004, words

 

 

 

All’inizio era stato a dir poco insopportabile. Wally le chiedeva di dirle com’era il cielo, la nuova carta da parati, il vestito della mamma. Lei gli rispondeva con le lacrime agli occhi, avvilita. Poi, d’un tratto, Wally aveva iniziato a comportarsi da emerito deficiente: agli altri raccontava di non volersi più piangere addosso – ma Adele lo sapeva, lo sapeva benissimo che lo faceva un po’ anche per lei, per non sentirle sempre la voce tremare così tanto. E allora era diventato più semplice, addirittura divertente dirgli quale cavallo era in testa, all’ippodromo, o di che colore fossero i capelli della passante che lo aveva appena investito con la sua acqua di colonia, o anche – perché no – quanto visibilmente fosse incazzato lo strozzino di turno. Pensava di esserci abituata, davvero. Ma c’erano sempre dei momenti in cui era difficile essere gli occhi di un’altra persona.

Specie quando si trattava di dovergli parlare di una cosa così bella.

Wally le aveva chiesto più di una volta di descrivergli Dave. Lei si era sempre tenuta sul vago. «Biondo, bianco. Più o meno della tua altezza. Ha un bel naso... Vagamente greco, però sai – gli sta bene. Belle mani. Vestiti comodi. Un buon profumo...»

Wally non poteva voltarsi a guardarla in viso, ma caricava di ironia la voce e l’espressione. «Questo posso sentirlo anche da me, sorella. Stai andando nel pallone.»

E puntualmente Adele si bloccava lì, grata al cielo che Dave fosse impegnato dietro il bancone, sufficientemente lontano da non vedere le sue labbra e il confuso imbarazzo che si sentiva in viso. Si bloccava, perché a quel punto avrebbe dovuto parlare dei suoi occhi. I suoi occhi. Così puliti, di un azzurro puro, privo di sfumature. Così nitidi e chiari da darle l’impressione di sentire ogni singola parola che sfuggisse al suo mondo silenzioso.

 Fu nel corso di uno di quei dialoghi che Dave si voltò a guardarla. Quel giorno erano al parco, sulle solite panchine, i gelati in mano; in fondo era così facile vivere. Che importava quanto tu vedessi, o quanto tu sentissi, per renderti conto di essere parte integrante del mondo? E questo sembravano dire oggi gli occhi di Dave, sereni, sempre più sereni man mano che la sua amicizia con Wally si rafforzava e che quella loro rocambolesca avventura diventava soltanto un ricordo di cui ridere insieme – tutti e tre – fino alle lacrime.

Fu nel corso di uno di quei dialoghi, mentre tentava di descrivere al fratello la dolcezza di quello sguardo, che Adele disse quelle cose che si sentiva dentro direttamente a lui.

Lo fece muovendo solo le labbra: perché lui avrebbe capito, capiva sempre, e poi in fondo non era così terribile il silenzio.

Due parole si mossero lente e senza suono, colmarono la distanza tra le due panchine, si posarono negli occhi azzurri di Dave. Lui capì. Sorrise, e rispose.

Anche tu mi piaci.

E sempre nello stesso silenzio il cuore di Adele proruppe in una capriola, e per una volta lei non si rammaricò affatto di non essere quella bellona dalle gambe lunghe e le unghie rosse che gli piaceva tanto – non ebbe bisogno né delle une né delle altre, per oltrepassare Wally e chinarsi su Dave.

Si sentì avvolta da un bacio gentile, e per un istante sentì di aver trovato le parole giuste per descrivere l’universo nella sua interezza.

Almeno finché Dave non si ritrasse, mortificato, mentre il cono di Wally [come al solito] gli finiva nei capelli.

«‘Fanculo; così imparate a farmi reggere il moccolo

 

 

 

[ 584 parole ]

 

 

 

 

 

 

Nota: Gene Wilder, ancora lui!, che mi ispira sempre più con i meravigliosi personaggi da lui interpretati. Lo amo. <3

Non è da molto che ho guardato questo film. Ma subito – subito – mi sono innamorata di David Lyons, di questo adorabile povero sordo che grazie a un mitico cieco mezzo matto scopre la gioia di vivere così come si è; ma in tutto questo, Adele Karue, sorella di Wallace, ha per me un ruolo molto maggiore che non quello che si intravede dal semplice film. Ho immaginato come dovesse sentirsi. Tra chi non può vedere e chi non può sentire, lei è indubbiamente quella che parla meno: forse perché non c’è bisogno di tante parole, né con Wally, né con Dave. Il loro rapporto va molto al di là di questo. No?

Ah, e sul pairing non si discute u_ù Guardatevi la scena in cui Adele incita Dave a picchiare Eve, e capirete. <3

   
 
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