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Autore: Hyperviolet Pixie    20/02/2011    5 recensioni
[Accenno di Draco/Hermione]
I presupposti perché Draco Malfoy potesse arrivare a capire che la giornata che stava vivendo sarebbe stata pessima, se non addirittura la peggiore della sua giovane vita, erano tutti presenti come in un ironico appello.[...]Nel momento in cui poi aveva messo piede nel suo dormitorio l'ennesima brutta sorpresa gli si era presentata dinanzi sotto l'aspetto di una Pansy Parkinson ansimante, schiacciata contro il muro da un Blaise Zabini irritato dall'intrusione. Oltretutto aveva preteso pure di aver ragione e Draco stesso si sarebbe detto d'accordo con lui se quella contro il muro non fosse stata la sua fidanzata.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A bad day

I presupposti perché Draco Malfoy potesse arrivare a capire che la giornata che stava vivendo sarebbe stata pessima, se non addirittura la peggiore della sua giovane vita, erano tutti presenti come in un ironico appello.
Prima di tutto, quella stessa mattina si era svegliato un'ora prima che la sveglia suonasse e arrivato a quel punto era comprensibilmente normale che non riuscisse più a ritornare tra le accoglienti braccia di Morfeo.
Dopo uno Scadente in Trasfigurazione, si era recato agli allenamenti della sua squadra, ma persino il tempo atmosferico gli era avverso quel giorno. Ritornarono in Sala Comune prima del tempo, bagnati come pulcini e con il morale tristemente sotto le scarpe. Nel momento in cui poi aveva messo piede nel suo dormitorio l'ennesima brutta sorpresa gli si era presentata dinanzi sotto l'aspetto di una Pansy Parkinson ansimante, schiacciata contro il muro da un Blaise Zabini irritato dall'intrusione. Oltretutto aveva preteso pure di aver ragione e Draco stesso si sarebbe detto d'accordo con lui se quella contro il muro non fosse stata la sua fidanzata.


*


Aveva liquidato entrambi con un'occhiataccia e un sibilo frustrato: “Almeno chiudetevi a chiave.”. Non aveva idea di come prendere quel basso tradimento della ragazza. Se n'era andato con ancora indosso la divisa da quidditch bagnata fradicia e si era diretto, con più flemma del solito, verso il bagno dei prefetti visto che il suo dormitorio era decisamente sovraffollato.
Ne era uscito asciutto di tutto punto, con la divisa che si portava sempre dietro nello zaino dopo ogni partita o allenamento, quando ormai era troppo tardi per andare a cenare ed era troppo presto per andare alla riunione dei prefetti. O meglio: sarebbe arrivato in perfetto orario, ma da brava primadonna qual era, era abituato a farsi attendere.
Con uno sbuffo pesante si diresse verso la riunione appena iniziata. Pansy era seduta dal lato opposto della sala e quando Draco aveva fatto capolino nella stanza, aveva abbassato lo sguardo e si era fissata intensamente le scarpe come se fossero molto più interessanti del nuovo arrivato.
Ecco, quello lo considerava un vero smacco al suo onore, altro che tradimento!
Stranamente mogio si diresse verso l'unico posto libero e non si lamentò nemmeno quando si accorse che si trattava di quello affianco alla Granger.
Ernie Macmillan, con il suo solito modo pomposo di fare, aveva ripreso a parlare come se non fosse mai stato interrotto. Draco non gli prestò nemmeno attenzione troppo preso com'era dalla sua autocommiserazione mentale.
«Malfoy? La riunione è finita.» una voce saccente l'aveva strappato dal torpore in cui aveva appena iniziato a rifugiarsi. Alzò lo sguardo dal pavimento e si accorse solo in quel momento di essere rimasto per tutta la durata della riunione con i gomiti sulle ginocchia e il busto proteso in avanti. Oltretutto si era anche appena reso conto di essere rimasto da solo in sala con Hermione Granger, la mezzosangue miss-so-tutto-io.
«Sì, me n'ero accorto.» mentì sapendo di non dargliela a bere.
«Certo, come no.»
Come volevasi dimostrare.
Draco non rispose, si strinse ancora di più nel suo mutismo forzato e ricominciò ad autocommiserarsi mentalmente.
«Ma sei depresso?» la voce della Granger non voleva saperne di stare alla larga dalle sue orecchie.
«Mi dai fastidio, vattene.» ingiunse alzando nuovamente lo sguardo e vedendo che lei gli si era avvicinata, curiosa come un piccolo Grifondoro davanti alla foresta proibita.
«Ho un talento naturale nel capire le situazioni, Malfoy. Se tu fossi un mio amico lo sapresti da tempo.» si vantò. Perché diamine voleva sempre mostrarsi miss-so-tutto-io in ogni ambito?, si chiese.
«Non ci ho messo molto a capire che deve essere successo qualcosa tra te e il Carlino!» esclamò allegra. Forse le disgrazie degli altri la mettevano di buon umore? O forse le piaceva fare la sapientina anche sui sentimenti feriti della gente?
«Sei un mostro di tatto.» le disse interrompendo sul nascere un monologo della ragazza.
Si sentiva così stanco da non avere nemmeno le forze per insultarla. Sospirò frustrato.
«No, seriamente, Malfoy stai bene? Sei depresso? Che hai? Devi dire qualcosa diamine!» e solo in quel momento Draco si rese conto che tutto quello che credeva di aver detto, in realtà l'aveva solo pensato.
«Cos'è successo dai?» la Granger non demordeva. «Insomma, fa male vederti così. Sei un insulto al mio buon umore!»
Sospirò nuovamente, frustratissimo.
«Il vero problema è che voi ragazze siete delle ipocrite assurde.» commentò finalmente causando un guizzo nell'altra. «Fate tante storie perché la vostra prima volta deve essere speciale e poi, una volta aperte le gambe, difficilmente vi ricordate di chiuderle. È questo il vero problema: voi e la vostra ipocrisia da quattro soldi. Il giorno prima mi ama e quello dopo si scopa allegramente il mio migliore amico. Migliore amico che tra l'altro non ha nemmeno la decenza di sentirsi in colpa.»
Hermione, solleticata più che altro dall'insulto rivoltole (l'aveva messa al pari delle altre ragazze, quello sì che era un insulto) partì in una filippica che probabilmente avrebbe visto fine solamente all'alba del giorno dopo.
«Ma come ti permetti!» sbottò infatti. Draco la guardò confuso, sicuro di non aver detto niente di male, per una volta. «Noi ragazze non siamo tutte uguali, meno che meno io! Se la Parkinson è una vacca, non significa mica che lo siamo tutte!»
Il ragazzo sempre più confuso la fissò cercando di non spalancare gli occhi e non fissarla come se si fosse trattato di una malata affetta da una rara forma di Spruzzolosi.
E per farla tacere fece l'unica cosa che gli era venuta in mente. Si alzò e la guardò dritta negli occhi, Hermione non dava cenno di voler finire di parlare così le tappò la bocca con la sua.
Si staccò quasi subito ma quel bacio appena accennato era riuscito dove lui aveva fallito per anni interi.
«Oh, ho trovato il modo per farti stare zitta.»
La ragazza continuava a fissarlo, gli occhi spalancati e l'espressione schifata.
«Penso che andrò a vomitare.» disse finalmente lasciando solo il ragazzo nella sua autocommiserazione.
Oh, Pansy l'avrebbe pagata. Con un ghigno dipinto sul volto tornò nel suo dormitorio pronto a far crescere sulla testa della ragazza un paio di corna giusto per farle capire come si sentiva lui.

_________
Angolino dell'autrice:
non sono un'amante delle Dramione, sinceramente, ma stamattina ho avuto l'ispirazione e così mi sono trovata a scriverla come sfida per me stessa.
Detto con tutta sincerità, non sono convinta del risultato ma fa niente.
In ogni caso, tutta la storia è ambientata al quinto anno. Vi ricordate del palco di corna cresciute sulla testolina di Pansy? u.u Ecco chi, secondo me, gliele ha fatte crescere ;)
Un'altra cosa che ci tengo a specificare è che Draco Malfoy non è l'algido principino dio del sesso bla bla bla, ma solo un moccioso viziato. D'altronde è ancora al suo quinto anno in questa storia e il cambiamento di Draco avviene nel sesto :) 
Fatemi sapere che ne pensate, dai!
Sprecato due minuti del vostro tempo per una recensioncina D:
Fay <3
   
 
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