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Autore: ADoris    07/01/2006    0 recensioni
Doris, nuovi personaggi, ed una nuova storia ha inizio...Sequel di Un'Americana ad Hogwarts.Pairing PG13, ma forse più in là NC17...Vi sono anche lievi accenni di Slash. Naturalmente non tiene in assoluto conto gli eventi del 6°libro della saga.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sorpresa | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti e ben ritrovati! Lo so! Mi avete dato per dispersa e avete ragione. Sono stata via per tanto tempo dal web. Ma a parte essere finalmente andata in ferie, mi era venuto un blocco. Avevo in mente un’idea ma non sapevo come metterla. Ora la sto elaborando e vedremo di riprendere al più presto le pubblicazioni.

Inoltre ho iniziato a scrivere una nuova storia, breve, dal titolo SEVEN DAYS, che pubblicherò a breve, oltre a rivedere IL CICLONE DORIS, che verrà pubblicato appena possibile ( WWW La pubblicità occulta!!! ). Certo non posso promettervi che sarò puntuale negli aggiornamenti, ma ce la metterò tutta.

Dimenticavo! Questa FanFiction è stata ideata e scritta sulla carta prima dell’uscita del sesto libro della saga e non tiene in alcun conto gli avvenimenti narrati in esso.

Buona lettura!

 

Capitolo 1

Destino avverso

 

Il tempo che Harry passò sul treno gli sembrò infinito.

Aveva lo sguardo rivolto al paesaggio ma non lo vedeva nemmeno: nella sua mente passavano veloci le immagini dell’anno appena trascorso.

“Harry, come stai?“

La voce di Ron gli arrivava da lontano. Si girò e vide i volti preoccupati degli amici che lo osservavano.

Già! Come stava? Non aveva mai sofferto così tanto, eppure ne aveva passate di cose. Ma perdere Doris era davvero un dolore insopportabile.

Guardò di nuovo l’amico e, con tanta tristezza, disse

“L’ho persa, Ron. L’ho persa per sempre!“

“Non è per sempre. Tra un anno, al massimo, sarà di nuovo qui. Devi aver pazienza“ cercò di risollevarlo Hermione.

“Hermione, in un anno possono succedere tante cose. Potrei anche…”

“Non pensarlo nemmeno Harry. Vi rivedrete. Ne sono sicura!“

“Se non fossi stato così ottuso ed orgoglioso, forse ora starebbe qui!“ disse, più a se stesso che agli amici.

“Non importa quello che è stato, Harry. Conta solo il fatto che vi amate moltissimo. Lei ti ha sempre amato. Anche quando non te lo mostrava. Un amore così non finisce in un anno, né in una vita“ continuò Ginny.

“Anch’io l’amo da sempre. Da piccolo non me ne rendevo conto, ma ora so che è lei che ho sempre cercato. Lei è la mia stessa vita, ed ora che l’ho finalmente capito, l’ho persa“

Harry si rivolse di nuovo alla finestra. Avrebbe voluto piangere, urlare, disperarsi, ma nulla avrebbe ricondotto Doris da lui.

“Se non fosse stato per quel cretino di suo zio, Doris sarebbe qui ora“ disse Ginny con rabbia.

“E’ proprio un… Credevo che saremmo riusciti a convincerlo andando a perorare la sua causa, ma…“

“Scusa, Hermione, che hai fatto?“ chiese Harry curioso.

“Siamo andati a parlargli tutti e quattro. Gli abbiamo raccontato tutto… sembrava così interessato, ma…“ spiegò Hermione.

“Ma non è servito a niente, visto che Doris partirà questa sera“ concluse Ginny.

“Grazie, davvero. Ma io ho fatto l’esatto contrario. Ho parlato con suo zio e gli ho detto che, per quanto l’amassi, e la volessi vicino, capivo la sua decisione. Ciò non toglie che mi manca terribilmente“ spiegò loro Harry.

Per una buona mezz’ora rimasero in silenzio, rispettando il suo dolore, poi la porta dello scompartimento si aprì e Malfoy, sarcastico, gli rivolse la parola

“Che succede Potter? La tua ragazza ti ha finalmente mollato?“

“Lascialo in pace, Malfoy!“ lo difese Hermione.

“Non mi sono rivolta a te, lurida mezzosangue“ le disse.

“Rimangia quello che hai detto o te la faccio pagare“ saltò su Ron.

“Credevo che i Weasley non potessero cadere più in basso. Mi sbagliavo, evidentemente“

“OK Malfoy! Nessuno ti trattiene“ gli disse Harry, calmo, alzandosi in piedi.

“Che fai Potter? Piangi?“ chiese Draco, con un ghigno malevolo.

“Oh, no! In realtà non potrei essere più felice! Come hai detto tu, Doris ha scelto il meglio. E non sei tu!“ rispose Harry, preparandosi a difendersi da qualsiasi attacco magico.

Infatti, appena, Draco, Tiger e Goyle, pronunciarono l’incantesimo, questo rimbalzò loro addosso, ed i tre se ne andarono con la coda tra le gambe, nel vero senso del termine.

Un’ora dopo passò Cho.

“Harry, ti cercavo“ gli disse “Come… come stai?“

Harry la guardò soltanto. Non riusciva a perdonarla: se non fosse stato per lei, lui avrebbe trascorso cinque mesi con Doris… E forse ora…

“Harry. Ascoltami, ti prego. Spero che un giorno ti mi capisca e possa perdonarmi. Ma sappi che tutto ciò che ho fatto l’ho fatto perché ti amavo… e ti amo ancora“

“Non era amore il tuo Cho“ le disse duro Harry “Se ami davvero qualcuno, lo lasci libero. Quando si ama davvero, si sa rinunciare all’amato per vederlo felice. Tu volevi solo dimostrare di essere migliore di Doris, ma, purtroppo per te, non ci sei riuscita“

“Credevo di riuscire a renderti felice, ma ho capito che l’unica che poteva farlo è Doris, perché lei ti ama come io non sono mai riuscita. Lei non ha mai cercato di cambiarti, né ti ha mai costretto a fare cose che non volevi, con la scusa dell’amore. E’ una persona davvero speciale. E mi dispiace che io non abbia avuto modo di dirglielo prima della partenza. Addio, Harry. Spero davvero che riusciate ad essere felici insieme“ lo salutò Cho.

Harry rimase colpito dalle sue parole, ma ciò non cambiava i suoi sentimenti per lei. Aveva distrutto le loro vite e li aveva resi infelici. Non poteva dimenticarlo. Si girò di nuovo a fissare un punto oltre il paesaggio, al di là della finestra, pensando alla sua amata. Rimase così fino a Londra.

Sui binari, Harry salutò gli amici, i Weasley ed i Granger e cercò i suoi zii che si erano tenuti a debita distanza. Quando Harry li rivide, avrebbe voluto fuggire. Perdere Doris e tornare dai Dursley in un solo giorno era davvero troppo, ma presi i suoi bagagli li seguì. Per tutto il tragitto, fino a casa, Vernon e Petunia non fecero che parlare della ragazza di Dudley, come chiamavano Doris, sperando che tra loro nascesse qualcosa. Harry non li sentiva neanche. La sua mente era rivolta altrove…

A casa, Vernon, rivolto al nipote, gli comunicò, in tono minaccioso, che avrebbe lavorato per la famiglia Elassar e che, nella loro infinita bontà, gli avrebbero fornito pranzo e cena quale ricompensa.

“Vedi di meritarteli, e di non combinare danni“ lo intimò lo zio.

Harry capì subito che qualcuno doveva aver fatto un incantesimo di oblio sul quartiere, visto che fino a Natale la vicina si chiamava Doris Andrews. Stava per ridere dell’assurdità della situazione, quando la voce di suo zio lo riportò alla realtà

“Dov’è quello stupido uccello?“

“Dici Edwige? L’ho lasciata a Hogwarts per non crearvi problemi. Ma, se necessario, mi recapiteranno la posta con qualche altro gufo“

“Quante volte ti ho detto di non nominare la tua scuola in questa casa, né di parlare delle cose… anormali… che fate lì. E non lasciarti sfuggire una parola con Doris e la sua famiglia, o io…”

“Va bene, zio Vernon“ rispose lui calmo.

Vernon lo guardò meglio.

Era cambiato in quell’anno. Non era più un ragazzo esile e piccolo. Era cresciuto in altezza e sembrava che i muscoli fossero più sodi e scolpiti. Come se avesse praticato un qualche sport. E poi era troppo mansueto. E questo non era da lui. A parer suo, il nipote era troppo ribelle per accettare i suoi rimproveri senza proferir parola.

“Stai tramando qualcosa… Lo so… Ora vai in camera tua. E guarda che ti tengo d’occhio, ragazzo. Stai attento” lo intimò Vernon.

Harry fu ben lieto di rientrare nella sua camera. Vide Il Rifugio dall’altro lato della strada e non poté non pensare ai giorni felici passati lì dentro con Doris. Quanto le mancava! Si stese sul letto e si mise ad osservare il soffitto in un misto di rabbia e disperazione. A mezzanotte, il suo cuore si fermò: lei stava partendo. Harry non riuscì a trattenere le lacrime…

Passò la notte insonne. Al mattino andò a correre presto. Quella era una delle cose che gli aveva trasmesso Doris e davvero lo scaricava di tutte le tensioni. Quando rientrò in casa, non immaginava di trovare lì Luis, che lo stava aspettando con Vernon.

“Ciao Harry. Sono Luis, il fratello di Doris. Purtroppo mia sorella è impegnata e non credo potrà venire per ora. Mi ha esposto la sua idea e, ovviamente sono d’accordo con lei. Lavorerai per noi dalle 8:00 alle 23:00., ma l’orario può variare, in base alle esigenze che si presenteranno. Pranzo e cena li farai da noi. Se vuoi, puoi venire a fare anche colazione, ma in tal caso, dovrai essere al Rifugio per le 7:30. Tuo zio non ha nulla in contrario. Avrai diversi compiti che ti verranno esplicati man mano. Tutto chiaro?“ gli spiegò compito.

“Si, Signore. Quando dovrei iniziare?“

“Adesso. Prendi dei vestiti per cambiarti e andiamo. La doccia la farai da me, così posso iniziare a spiegarti cosa devi fare“

Harry corse di sopra e prese alcuni dei suoi abiti. Non ne aveva molti, a dire il vero. Quando scese, Luis stava ringraziando Vernon, che aveva una faccia crudelmente soddisfatta, della sua disponibilità e cortesia.

Quando Harry e Gigi furono al Rifugio, scoppiarono a ridere.

“Non ho mai conosciuto babbani più cretini dei tuoi zii“ gli disse. Ma poi, tornando serio, continuò “Non scherzavo però. Dovrai lavorare sodo. Silente pensa che tu debba prepararti allo scontro finale contro Voldemort. Dovrai studiare più di quanto tu abbia mai fatto, durante l’estate, Harry. Eccoti l’orario delle lezioni che si terranno in taverna. Studierai Difesa con me e Moody. Trasfigurazione con Minerva e Occlumanzia con Albus. Dal lunedì al venerdì. Il fine settimana studierai gli incantesimi. Come puoi vedere, però, dalle 19 alle 23 potrai fare quello che vuoi. Scrivere a Doris, andare dai tuoi amici, fare quello che ti va senza problemi. Bene! Oggi andremo a Londra a fare compere. Eccoti il casco. Poi, con tranquillità, porterai tutta la tua roba qui. Tranne qualche vestito e qualche pigiama. La vostra camera è sempre quella“

“Ehm… come… come sta Doris?“ gli chiese lui imbarazzato.

“Triste, sconsolata e molto innamorata. Esattamente come te. Non dubitare, Harry! La riabbraccerai presto“ ammiccò Luis, lasciandolo solo in salotto…

 

Ringraziamenti

Ora, GRAZIE, grazie, grazie a tutti voi che leggete. E mille grazie anche a chi ha avuto il buon cuore di recensire. Continuate, mi raccomando!

Virckiss: Ciao cara! Harry e Doris al Rifugio, da soli??? Sarebbe un’idea, ma poi sarebbero bravi in anatomia umana e non in incantesimi di difesa ed occlumanzia :ppp Cmq. grazie per il suggerimento. Ci penserò… Me sadica all’opera… Baci

Wolverine: Carissimo, davvero l’avevi capito? Allora dovrò essere più enigmatica… Scherzo! Mi rende orgogliosa che qualcuno pensi a come andrà la mia storia… I due confronti mi sono venuti così di getto. Sono due situazioni che ho vissuto, per cui ho cercato di esprimere al meglio i sentimenti provati. Spero di esserci riuscita. Riguardo alla sfiga incombente: Ma ti pare davvero che possa finire??? Probabilmente succederà, ma solo quando lo dirò io... (Ricordate Giucas Casella???Si dice così???)A presto. Kiss!

Pyros Ikari: Le mannaie??? Direi che delle ascettine vanno bene uguale :ppp  Continua a recensire, mi raccomando. Smile!

NoOdLe: Sapessi quanto ho pianto io, gioia, scrivendolo… E non ti dico su questo capitolo… La carta dov’era la bozza è diventata illeggibile… Baciotti.

Ely_scorpioncina: Tesoro!!!! Gli ultimi 5 capitoli li ho scritti tutti insieme. Mi sembrava giusto che fossero pubblicati in un arco di tempo relativamente brave. Dispiaciuta??? :ppp Sei troppo buona! I tuoi complimenti mi fanno un sacco piacere e spero di non deluderti, fino alla fine. Vederli di nuovo insieme? Mmm si… forse… (Harry??? Che vuoi fare con quei coltelli??? Harry???? AIUTO!!!!) Bacioni.

  
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