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Autore: CreamAndChocolateLadies    20/02/2011    7 recensioni
E se Jack Sparrow non fosse così spavaldo come sembra e avesse più paura della morte di quanto immaginasse?E se bastasse l'incontro con Lilian,la cugina di Elizabeth a far emergere questo suo lato così nascosto?
Questa storia che narra di ragazze coraggiose, strani pirati e del mare profondo e selvaggio non inizia da qualche isola battuta dal vento salmastro e dalle onde schiumose dell’oceano ma nasce in una tranquilla colonia Inglese sperduta nella Costa Americana.
Quel giorno una carrozza dorata sfrecciava veloce lungo una stradina contorta che saliva verso un grande palazzo signorile, ad ogni curva la tenda che oscurava il finestrino oscillava, lasciando intravedere il profilo di una ragazza intenta a leggere un vecchio libro dalla copertina rovinata dal tempo e di fronte a lei la figura di una donna che si sventolava un sontuoso ventaglio con aria annoiata.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi 4

Pirati dei caraibi:La fonte della Giovinezza-Who Wants To Live For Ever?

 

 

-Prologo-

Questa storia che narra di ragazze coraggiose, strani pirati e del mare profondo e selvaggio non inizia da qualche isola battuta dal vento salmastro e dalle onde schiumose dell’oceano ma nasce in una tranquilla colonia Inglese sperduta nella Costa Americana.

Quel giorno una carrozza dorata sfrecciava veloce lungo una stradina contorta che saliva verso un grande palazzo signorile, ad ogni curva la tenda che oscurava il finestrino oscillava, lasciando intravedere il profilo di una ragazza intenta a leggere un vecchio libro dalla copertina rovinata dal tempo e  di fronte a lei la figura di una donna che  si sventolava un sontuoso ventaglio con aria annoiata.

Dopo un’altra serie di curve,durante le quali la donna aveva lamentato la scarsa qualità del percorso,la carrozza arrivò al grande palazzo.

La ragazza chiuse il libro e fece per aprire lo sportello ma la donna la fermò.

-Devi aspettare che aprano e mettano la scaletta!-

La ragazza sbuffò contrariata e disobbedendo all’ordine aprì lo sportello e saltò dalla carrozza .

Salì a perdifiato sulle grandi scale che portavano all’interno del castello per poi gettare le braccia al collo di un’altra ragazza poco più grande di lei che era uscita dal palazzo attirata dal rumore dei cavalli.

-Lilian!-

-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così, Elizabeth! Chiamami Lily!- disse la ragazza senza smettere di abbracciare Elizabeth.

Un’altra voce chiamò ‘Lilian’ dal fondo della scalinata.

-Oddio, un altro po’ insieme a quella e la uccidevo- bisbigliò la ragazza all’orecchio di Elizabeth.

-Quante volte ti ho detto che devi aspettare!- disse la donna che prima l’aveva chiamata arrancando per le scale, piuttosto impedita dall’abito sfarzoso che indossava.

-Mi perdoni,madre. Ma non vedevo l’ora di salutare ‘Beth –

La donna scoccò uno sguardo severo in direzione della figlioccia.

-Le mie più sincere congratulazioni – disse poi rivolgendosi ad Elizabeth con un tono che ricordava tanto un “Le mie più sincere condoglianze”.

-Grazie, ehm…zia…- borbottò Elizabeth facendo cenno al maggiordomo di prendere i bagagli delle due donne.

-Se volete seguirmi…- disse un altro maggiordomo avvicinandosi e guidando le nuove arrivate all’interno del palazzo.

-Ci vediamo a cena!- gridò Elizabeth mentre Lilian e la sua matrigna scomparivano lungo un’altra scalinata.

 Qualche secondo dopo Lily fu accompagnata da una serva in quella che sarebbe stata la sua camera per più tempo di quanto si aspettasse.                                                                                           

-Caspita!- Commentò Lilian guardando la sua stanza con lieve stupore.

La camera era piccola ma sfarzosa, i mobili in legno pregiato e le soffici vaporose stoffe dei cuscini e delle coperte  davano un tocco caldo e accogliente  alla stanza che straboccava di intarsi e suppellettili esotici; sopra i cassettoni e i comodini facevano la loro superba figura strane statuette di fango, delicatissimi vasi orientali e strabilianti riproduzioni di famosi velieri.

Ma nemmeno il soprammobile più raffinato del mondo avrebbe attirato ragazza quanto  l’infinita distesa di acqua infuocata dagli ultimi raggi del sole che si estendeva aldilà del terrazzino  di fronte a lei.

La lieve brezza salata faceva ondeggiare il lungo abito della ragazza, Lily  uscì e si  appoggiò al parapetto del balcone lasciando prendere il largo all’immaginazione…

Aveva sempre adorato il mare, così libero, infinito e vivo; a volte aveva sognato di essere il vento leggero che soffiava e faceva increspare le onde di mattina, oppure una di quelle correnti forti e fredde che facevano gonfiare le vele bianche delle navi guidandole ai limiti dell’orizzonte...

Si abbandonò al vento mentre il sole, ormai un enorme rubino, si immergeva oltre la linea scintillante del mare.

…Adorava quel posto…

 

 

Capitolo 1: L’uomo in giardino

 

Dopo aver cenato Lilian scappò in camera sua decisa a mettere la maggior distanza possibile fra lei e la sua matrigna.

Sospirando chiuse la porta della sua stanza  e si gettò a capofitto nel grande letto a baldacchino. Prese a giocherellare distratta con il pizzo di un cuscino mentre i passi della donna  risuonavano nel grande corridoio sempre più vicini.

-Cosa c’è Madre?- anticipò la ragazza percependo  la presenza di questa dietro l’uscio.

-Ti volevo dire che ti sei comportata sconvenientemente questa sera a cena. - Disse la donna con il consueto tono acido.

-Perché?- domandò Lily buttandosi un cuscino in faccia

-Dovevi aspettare prima di alzarti dal tavolo, poi cos’erano quei discorsi che facevi sui quei rispettabili governatori francesi…-

La ragazza si morse la lingua. Sapeva che avrebbe dovuto trattenersi sul commentare gli atteggiamenti di un alto funzionario della corona Francese…ma ad un certo punto non aveva più resistito. Questa volta,comunque, decise di non ribattere.

-Quello che ti pare,Madre- Disse poi con un sospiro, sperando di liberarsene al più presto.

-Spero che domani per il matrimonio di tua cugina ti comporterai in modo diverso ed adeguato ad una Mademoiselle Francese. Non ho fatto tutti questi chilometri per vergognarmi di avere una figlioccia come te. Buona Notte.-

E detto questo se ne andò.

Lilian aspettò che il rumore dei passi fosse completamente sfumato per sfogarsi. Si tirò su di scatto iniziando a parlare convulsamente con una stramba vocina melensa ‘’Ma certo madre..mi comporterò come una rispettabile mademoiselle…-simulò un  inchino-… ma che bell’abito che indossa stasera signora…-qui la ragazza aprì l’armadio violentemente-…Le mie più sincere congratulazioni Monsieur per il suo arrivo qui in questo bordell…-finse di arrossire-  pardon, in questa meravigliosa corte…Vuole che mi alzi subito la gonna o ce la fa da solo?’’

Continuando a recitare grottescamente un ricevimento inesistente la ragazza indossò una camicia da notte, una vestaglia e senza fare il minimo rumore uscì dalla stanza.

Doveva sfogarsi o sarebbe scoppiata.

Sgattaiolò veloce fra i corridoi del castello, superò in punta di piedi la porta dove dormiva sua madre salì una scalinata e giunta davanti alla camera di sua cugina bussò.

-Sì?- chiese una voce al di là della porta.

-Beth, sono io- sussurrò Lilian.

La porta scattò e la ragazza entrò.

-Che ci fai,qui?- Chiese Elizabeth richiudendo il libro che stava leggendo.

-Scappo dall’arpia- ringhiò Lily sprofondando in una poltrona.

Elizabeth alzò un sopracciglio – è davvero così terribile come sembra?-

-Anche peggio ‘’Lilian fai questo…Lilian sta’dritta…Lilian non sparlare di quel cancelliere anche se ha molestato quattro cameriere…’’ – Rispose la ragazza alzando un braccio e muovendo la mano in un gesto eloquente.  Cadde per qualche attimo il silenzio poi Lilian afferrò un cuscino e chiese :

-Ti va di raccontarmi qualche avventura di mare, come facevamo da piccole?-

Elizabeth sorrise, se solo Lilian sapesse quante peripezie aveva vissuto per mare in quegli ultimi 2 anni sarebbe rimasta ad ascoltarla per tutta la notte.

-D’accordo…- disse e iniziò a narrare ad una curiosissima Lily dell’affascinante e inaffidabile Capitan Jack Sparrow, Del medaglione maledetto, di Davy Jones, dell’olandese volante e di tutte le affascinanti avventure che aveva attraversato.

Lilian ascoltava rapita,provando una leggera invidia per la cugina specialmente quando questa narrò della sua elezione come ‘’Regina dei grandi nove’’.

Ma presto l’invidia fu sostituita da una grande tristezza quando venne a sapere che il suo promesso sposo Will era stato maledetto… e che poteva scendere sulla terraferma solo una volta ogni dieci anni… E che il giorno seguente sarebbe riuscito a raggiungerla per celebrare un matrimonio ufficiale solo grazie ad una concessione della dea Calypso.

Quando ormai il racconto si concluse la luna riluceva tremula sulla superficie piatta del mare.

-Non c’è speranza che Will possa scendere da quella nave?- domandò Lily con un fil di voce.

Elizabeth scosse la testa e gli occhi le diventarono umidi per un attimo.

-Niente di niente?-

-Non che io sappia…Ma parliamo di cose più allegre… te per esempio Lily, come stai messa a ragazzi?- chiese mentre si versava un bicchiere d’acqua.

Lily dapprima strabuzzò gli occhi poi scoppiò in una risata amara.

-Le ragazze vorrai dire…-

Elizabeth a momenti rovesciò la caraffa d’acqua.

-Ma che hai capito?- disse la ragazza stavolta ridendo di gusto – Dico le ragazze perché alla corte del re alcuni uomini sono estremamente più femminili di me… Damerini imparruccati e truccati più della stessa regina…senza contare che hanno una scarsa considerazione dell’igiene personale… Beata te che sei sposata con un pirata- Sospirò Lily.

Elizabeth sorrise –Guarda che nemmeno i pirati hanno un’alta opinione del lavarsi-

-Ma almeno non si truccano!… sono veri uomini!-

-Dai che lo troverai anche te l’uomo della tua vita- disse la ragazza. –Ora però a meno che tu domani non voglia addormentarti in piedi,ti consiglio di tornare in camera tua.-

-Va bene, Beth – disse Lilian e rindossando la vestaglia Fece per uscire.

Poi, però prima che la cugina chiudesse la porta tornò indietro e fece capolino.

-Hai un po’ di liquore?-

Questa volta fu il turno di Elizabeth a strabuzzare gli occhi.

-Tu bevi quella roba?-

-Ho venticinque anni ‘Beth. Non sono una bambina.- Sbuffò la ragazza.

Elizabeth alzando gli occhi al cielo prese una piccola ampolla di cristallo piena di liquido ambrato

-Rum- Soffiò la donna porgendo la bottiglia alla cugina come se fosse infetta.

-Merci!- bisbigliò la ragazza e di defilò.

 

Arrivata in camera sprofondò in una della soffici poltrone che davano sul terrazzo e sorseggiò un po’ di rum direttamente dalla bottiglia.

All’improvviso però una voce alle sue spalle la fece sobbalzare mandandole per traverso la bevanda.

-Cosa stai bevendo?-

La sua matrigna la squadrava con una malignità tale che Lily  si stupì che non le uscissero le fiamme dal naso.

-Rum- rispose la ragazza sorridendo seraficamente.

La donna si avvicinò a Lilian e le strappò la bottiglia dalle mani.

-Ma non ti vergogni? Una donna che beve questa roba…sei una…una…- Sembrava che non riuscisse a trovare un sinonimo adatto allo scempio che stava vedendo.

-Io mi definirei una Libertina…- suggerì la ragazza riprendendosi la bottiglia e bevendo ancora qualche sorso.

-Una Libertina!- gridò la donna torturandosi le mani. –Se tuo padre lo sapesse…-

-Mio padre è morto e quindi non lo sa- tagliò corto Lilian. –Adesso mi scusi madre, mi lascerebbe sola?-

La donna ancora adirata uscì sbattendo la porta.

La ragazza si buttò nel letto sorseggiando il Rum, poco dopo si addormentò.

 

*

Un fastidioso e accecante raggio di sole sporgendo da la tenda non tirata  illuminava gli occhi chiusi di Lilian. La ragazza ancora addormentata si rigirò in cerca di ombra ma La sua caviglia essendosi  incastrata con il lenzuolo la spinse per terra.

-Questo si chiama un buon risveglio- borbottò tirandosi su e strascicando fino al grande orologio di legno.

-Le sei e trenta… odio essere svegliata con la luce del sole che mi sbatte in faccia – e così dicendo ritornò a letto.

Le sembrò di aver appena chiuso gli occhi quando sentì rimbombare una cannonata  che la fece sobbalzare. Sbattendo le palpebre con difficoltà Mise lentamente a fuoco l’immagine di fronte  a lei. La sua matrigna la guardava con un ghigno che le andava da un orecchio all’altro stringendo fra le mani un suntuoso abito da cerimonia.

-Alla buon’ora!-

-Ma se saranno le…Dieci meno venti?- Lilian fissò inorridita l’orologio.

-Appunto, quindi se non vuoi far tardi al matrimonio di tua cugina ti conviene metterti questo vestito senza fare troppe storie…Libertina!- Impresse quest’ultima parola con un disprezzo tale che Lilian per un momento ebbe paura che la donna potesse schiaffeggiarla.

-Io quella specie di camicia di forza non la metto.- ribatté la ragazza testarda.

-Se non lo indossi subito ti giuro che  torniamo a Parigi seduta stante. Poi devo darti una comunicazione importante prima del ricevimento. Quindi indossa quel vestito. ORA!-

Il viso della donna era oramai paonazzo.

Fiutando il pericolo ma sempre fissando la donna con aria di sfida Lilian prese l’abito.

-Ora puoi andare- disse la ragazza rabbiosamente.

-Esigo che mi dai del lei!-

-Non sei mia madre!- gridò di rimando Lily ricacciando le lacrime –E adesso esci subito dalla mia stanza!-

La donna scioccata dalla reazione della ragazza rimase interdetta per alcuni istanti.

-Questa tua mancanza di rispetto…- Ma si dovette interrompere dato che Lilian le aveva dato le spalle e iniziava a vestirsi.

 

*

-è stata una cerimonia meravigliosa!-Pigolò una donna grassoccia ad Elizabeth  radiosa come solo una sposa il giorno del suo matrimonio.

-Commovente!- Aggiunse un’altra donna dal lungo viso da topo sventolandosi convulsamente con un ventaglio di piume.

-Sono lieta che vi sia piaciuta!- disse Elizabeth Raggiante. Mentre dava un leggiero bacio a suo marito.

-Madame Blanchard sono lieto di fare la sua conoscenza…-Disse Will esibendosi in un perfetto baciamano alla donna dal viso da topo.

-Lilian sono felice di rivederti – Aggiunse facendo l’occhiolino alla ragazza che da dietro le spalle di Lady Blanchard sfoggiava una perfida ma perfetta imitazione della donna.

-Ah, Lilian sei qui. Finalmente. Dove sei stata per tutto questo tempo?- domandò la donna dal volto lungo  voltandosi verso di lei.

-Madre, non credo di doverla informare anche degli spostamenti del mio intestino, non le pare?-

Will ed Elizabeth trattennero a stento le risate.

La donna  ignorò quest’ultima frase e con una smorfia poco rassicurante disse – Ora che ci sei…ora che ci siete tutti… sono lieta di dare l’annuncio di cui ti ho parlato prima.-

Lilian inarcò le sopracciglia; curiosa e preoccupata allo stesso tempo.

La donna da parte sua si schiarì la voce attirando su di se gli sguardi incuriositi degli ospiti.

-Signore e signori… sono lieta di informarvi che si celebrerà presto un nuovo matrimonio… difatti proprio ieri notte è arrivata la lettera che tanto attendevo: La mia figlioccia appena tornata a Parigi andrà in moglie a Monsieur François de la Croux!-

Ci furono degli applausi da parte degli astanti poi il suono nitido e freddi di un calice di vetro che si infrange contro il pavimento.

-Madre…voi, voi non avete il diritto!non potete…- Lilian era furibonda calpestò i frammenti del bicchiere riducendoli in polvere –Quell’uomo è viscido…è più vecchio di me… e ha…-

-NON UNA PAROLA DI PIU’!- grido la donna dando uno schiaffo alla ragazza.

Lilian non pianse ne vacillò rimase ferma, immobile la guancia scarlatta che bruciava invocando una crudele vendetta.

Gli invitati tornarono nel giro di pochi secondi a ballare parlottando fra loro.

-Ora, scusamtemi…Elizabeth, Will… vado a prepararmi, partiremo per Parigi non appena la festa sarà conclusa- E detto questo la donna filò via sotto gli sguardi infuocati di Lilian.

-Vecchia Megera…- Sibilò Lily massaggiandosi la faccia.

-È orribile- commentò Elizabeth –Poi cosa stavi dicendo del tuo futuro sposo?-

-Non voglio sembrare né rozza né poco delicata ma direi che ha almeno sette figli da altrettante donne di cui presumo nemmeno sappia il nome…- Disse la ragazza con amarezza.

-È davvero così… orribile la situazione alla corte di Francia?- chiese la sposa.

-È decisamente peggio quella fuori della corte… contadini che muoiono di fame e di malattia, bambini agonizzanti sui cigli delle strade conti che si danno all’oscenità più totale e fingono di essere uomini timorati di Dio e  un Re che mentre il suo popolo piange si preoccupa di che colore farsi il prossimo mantello…- Lilian abbassò la voce dato che aveva nuovamente attirato su di se le indiscrete attenzioni degli invitati.

-Vado in giardino…- Disse Lily lasciando un Will ed un’Elizabeth sconvolti.

 

*

 

-Mai vista una donna bere così tanto,giuro- Disse una voce profonda alle spalle di Lilian.

La ragazza posò la bottiglia di rum che stava bevendo e si rivolse verso lo sconosciuto: Non lo aveva mai visto, era diverso dagli altri uomini, aveva i capelli arruffati, la giacca allacciata male e la pelle non era pallida e cerea come lo era quella dei soliti damerini bensì sembrava scottata dal sole, era di un bel colore bronzeo che metteva in risalto gli occhi scuri e tenebrosi.

-Mi sto godendo i miei ultimi momenti di libertà- biascicò -Ma non è costretto guardarmi. Non dovrei essere un bello spettacolo, ora che ci penso…-

L’uomo fece qualche passo verso di lei, la scrutò poi disse –Io trovo che sia bellissima anche con il corpetto slacciato, gli occhi gonfi e i capelli sciolti…-

Lily si tirò dietro l’orecchio un ricciolo castano e barcollando si avvicinò all’uomo.

-Non le consiglio di mettermi alla prova…l’alcool e l’idea di essere prossima al matrimonio mi rendono piuttosto instabile…E lei non è neanche tanto male…-

Anche l’uomo da parte sua si avvicinò tanto che dopo qualche istante i due profili si sfiorarono.

-Mai vista una donna così intraprendente…- commentò con la voce sempre più calda e suadente.

-Non mi stupisco… io sono una libertina- mormorò Lilian mentre le sue iridi azzurre si incatenavano a quelle castane dell’uomo.

-Una…Libertina…- ripeté l’uomo lentamente –ciò vuol dire…-

-Vuol dire che non ho poi così tanta integrità morale che mi impedisca di baciare un uomo di cui nemmeno conosco il nome… -  Concluse per lui la ragazza accarezzando il colletto dell’uomo.

Le labbra di lui indugiarono per qualche istante su quelle di Lilian per poi unirsi in un bacio focoso e ribelle che sapeva di libertà…passione…e perché no? anche di Rum.

Ma all’improvviso un urlo fece vibrare l’aria

-ELIZABETH!-

Lilian sobbalzò, come se fosse stata colpita da una doccia gelida si staccò dall’uomo.

-È successo qualcosa!- esclamò la ragazza cercando di ridarsi un’assettata .

-Non potremmo finire…- borbottò l’uomo incerto.

Lilian lo fulminò con lo sguardo –è Mia Cugina,santo Dio!-

L’uomo fece un sorriso storto.

-Mi sembrava di aver provato qualcosa di famil…-si interruppe notando lo sguardo perplesso della ragazza.-Daccordo, andiamo a vedere cosa è successo…-

Lilian facendosi strada fra gli invitati raggiunse il centro della stanza guardò in un angolo e si portò le mani alla bocca,terrorizzata: La figura di sua cugina giaceva priva di sensi sul gelido pavimento di marmo.

-Chiamate un medico!- gridò la ragazza aiutando Will a prendere in braccio Elizabeth.

Intanto l’uomo del giardino guardava la scena incerto sul dafarsi.

Will se ne accorse e disse sarcastico  –Ja…ehm John…ci vorresti aiutare?-

L’uomo continuò a restare dov’era come se non lo avessero chiamato.

-Ehm…signor John il signor Turner la sta chiamando…-pigolò una cameriera accorsa li vicino.

L’uomo del giardino sobbalzò come se fosse cascato dalle nuvole e raggiunse Elizabeth.

Lilian fissava terrorizzata il volto di sua cugina, le sembrava di essere cascata  di nuovo in un incubo…

Una bambina da i folti capelli castani giocherellava distratta con uno strano anello decisamente inadatto per una bambina di sei anni, appoggiò la testa per terra e socchiuse gli occhi felice, presto sarebbe andata a fare una gita con sua madre, sarebbero andate al mare; A casa di sua nonna che da quando era morto suo figlio era sola e triste…

Ci avrebbe pensato lei a far sorridere l’anziana signora… prima che suo padre scomparisse fra le onde le aveva insegnato tanti giochi divertenti…

All’improvviso un grido riempi l’aria… la bambina scattò in piedi spaventata… e corse all’impazzata dentro il grande palazzo, salì le scale di corsa e come chiamata da uno strano istinto irruppe nella stanza di sua madre…

Lì i ricordi di Lily si facevano sempre più torbidi veloci e confusi… era come cercare di fermare l’acqua sul marmo… scivolavano fra le dita…inafferrabili e confusi…

Ricordava solo l’immagine di sua madre pallida e senza vita sul pavimento gelido della stanza, poi una bara nera piena di rose… e poi basta.

Quello era l’ultimo ricordo che aveva di sua madre.

Ora quella stessa bambina non riusciva a distogliere lo sguardo da Elizabeth, la gola le si era prosciugata, non riusciva ad emettere alcun suono, respirava a fatica… non poteva morire anche Elizabeth…

William la teneva in braccio, John lo strano uomo del giardino chiudeva la fila e anche lui sembrava piuttosto spaventato.

Arrivati in camera di Elizabeth Lilian uscì dalla stanza. Non sarebbe rimasta davanti al letto come aveva fatto con sua madre…si sedette su una suntuosa poltrona accanto alla porta e tentò di ricacciare le lacrime.

John la raggiunse.

-Come mai sei così sconvolta? Elizabeth è semplicemente svenuta…-

La ragazza alzò lo sguardo, l’effetto dell’alcool sembrava essere svanito in un botto, ora era lucida.

-Mi scusi per prima io… credo di aver bevuto troppo…- Balbettò incerta, conscia di aver sviato la domanda.

L’uomo la fissò perplesso.

 

 Dopo poco giunse il dottore, un uomo piuttosto corpulento con la faccia così larga che sembrava una scodella.

-Dov’è La signora Turner?- domandò l’uomo asciugando sii il labbro sudato con un fazzoletto –Sono il dottor Timothy Black-

Lilian saltò in piedi e asciugandosi gli occhi indicò la porta socchiusa, il dottore entrò fece uscire William e chiuse la porta alle sue spalle.

I minuti che seguirono scorrevano lenti quasi dilatati dall’ansia che imprigionava il cuore di Lilian e quando ormai il sole iniziava a colorare l’acqua del mare di rosa infuocato il dottore uscì con un espressione impenetrabile.

Subito Will e John lo circondarono, Lilian rimase paralizzata dov’era in attesa del verdetto.

-Tutto a posto- disse il medico ora sorridendo in risposta agli sguardi spauriti dei tre  –è incinta!-

Lilian saltò in piedi e abbracciò Will ancora incredulo.

L’uomo del giardino diede una pacca sulle spalle del neo-papà mormorando

-Meglio che non si sappia in giro… ‘’incinta prima della notte di nozze’’… non è contro la vostra etichetta?-

-La nostra etichetta- disse Will tirando una gomitata all’uomo.

Lilian irruppe nella stanza di Elizabeth che sorrideva radiosa.

-Complimenti Beth… mi avevi fatto spaventare…-

-Scusa- Sorrise lei infilandosi una vestaglia –Penso che se lo viene a sapere tua madre… ‘’incinta prima della notte di nozze’’scapperà a gambe  levate…Gli invitati?-

-Sono andati via.- Adesso Lilian si fece più seria, si avvicinò alla porta e la socchiuse. –Beth, ora cosa pensi di fare?- domandò seria sedendosi sul bordo del letto.

-In che senso ‘’cosa intendo fare’’?-

Lily alzò gli occhi al cielo –Nel senso che sei sola! Will vedrà il bambino quando avrà dieci anni!-

Elizabeth chinò lo sguardo –Non ci posso fare nulla…-

Lilian si alzò dal letto e iniziò a camminare rapidamente per la stanza – Non ho intensione di lasciarti da sola finché il bambino non sarà nato… me ne frego di cosa dirà mia madre –

Come se fosse stata chiamata la donna entrò nella stanza.

-È un OLTRAGGIO!- esclamò fulminando Elizabeth. –Non avevi ancora consumato la notte di nozze!. Spero che il bambino lo darai in adozione!-

Elizabeth sgranò gli occhi,Lilian invece disse glaciale:

-Madre lei non è nessuno per Elizabeth. Non rovinerà  anche la sua vita!-

-Stai zitta piccola insolente!- gridò la donna e tentò di dare un altro schiaffo alla figliastra che però le blocco la mano.

-Non ti permettere mai più di sfiorarmi – Ringhiò Lily.

La donna rimase spaventata, gli occhi della figlioccia brillavano di una strana luce e quindi mollò la presa.

Calò il silenzio per qualche istante poi la matrigna continuò

-Mi occuperò personalmente di portare il neonato in orfanotrofio-

-Non oserai.- soffiò Lilian.

-E chi sarà ad impedirmelo,tu per caso?- chiese sarcastica la donna.

Lilian conosceva la sua matrigna, era una persona decisa…se si metteva in testa una cosa non se la sarebbe tolta di mente facilmente… sapeva come ottenere ciò che voleva molto spesso usando la violenza. Quindi se voleva che suo nipote restasse con sua madre decise di giocare la sua ultima carta.

Si schiarì la voce e assunse un atteggiamento più sottomesso nei confronti della donna.

-Madre, le propongo un compromesso…io assisto i primi mesi della gravidanza di Beth, lei però  mi deve giurare che lascierà il bambino a sua madre. In cambio quando tornerò a Parigi metterò la testa a posto e mi sposerò con Monsieur de la Croix.-

La donna soppesò ogni parola pronunciata dalla figliastra poi ghignando gelida annuì.

Aspettò qualche istante poi lasciò la stanza: le due ragazze si guardarono in un misto di rabbia e soddisfazione.

Elizabeth abbracciò la cugina.

-Non era necessario che te acconsentissi al matrimonio! Lei non può fare nulla!-

Lilian guardò amara la donna davanti a lei:

-Ti sbagli ‘Beth…Tu non  la conosci…Non potrei nemmeno escludere che sia stata lei ad uccidere mia madre, la sua morte è sempre rimasta un mistero-

-Ora cosa pensi di fare Lily?-

-Prima di tutto mi occuperò di te e della faccenda di Will poi penserò alla mia condanna…-

Il mattino seguente sotto lo sguardo preoccupato di Lilian la sua matrigna Madame Rosemary Blachard lasciò Port Royal diretta a Parigi.

____________________

NdA:

Salve a tutti!

Speriamo che come inizio vi sia piaciuto! Ovviamente è solo il primo Chap. ma vi prometto che aggiornerò presto.

Allora, dato che sono completamente insicura vi pregherei di recensire numerose u.u non mi frega nemmeno se è per dirmi che fa schifo e che devo darmi all'ippica...basta che recensiate!

Ah! Anche se di solito le storie che pubblicheremo sono scritte in coppia, questa è solo il frutto della mia mente malata...

Mi affido a voi Cari Lettori!

With Love Chocolat ♥

  
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