LA SALVEZZA PER CASO
di iceygaze
2. SONO
CON TE
Dopo qualche ora un sogno ormai troppo ricorrente stava rovinando il
sonno del ragazzo
----
Lily, Lily, prendi Harry e scappa, cercherò
di fermarlo io
Ma James...
Niente ma, vai, scappa.
AVADA KEDAVRA
-tonf-
Ora tocca a voi due.
AVADA KEDAVRA...
----
“Nooooooooo, mamma!!!!!!!!!!!!!!!”
gridò Harry svegliandosi improvvisamente madido di sudore
“Harry, Harry, cosa c’è, perchè hai urlato?”
gridò preoccupata Fleur mentre si introduceva
nella stanza.
“Ho- ho- ho sognato Vold- Volde-
Voldemorti che uccideva i miei genitori –sniff–” balbettò Harry ancora scosso dall’ennesimo incubo.
Fleur gli si avvicinò e cercò di calmarlo “Respira piano, così: unooo, dueee, unooo,
dueee, così tranquillo.”
Dopo qualche istante di affettuose cure Harry
sembrò riprendersi: “Uhm, grazie, mi sento già molto meglio”
“Hai bisogno niente” chiese con fare da mammina
Fleur
Harry ci pensò su un pò ma poi con un cenno
della testa rifiutò l’offerta
“Sicuro???” riprovò Fleur
“Ehm, potresti dormire in stanza con me –blush–
non voglio più svegliarmi da solo” chiese titubante lui.
“Ok, non c’è problema; fatti in là” ordinò lei
“Ma io...” cercò,
arrossendo furiosamente, di controbattere ma la sua protesta venne soppressa
sul nascere.
“Harry Potter, mi stupisci, non vorrai certo che una dama come me dorma sul divano o sul pavimento, vero?” lo rimproverò
lei.
“Ehm, no, no di certo.” provò a recuperare lui
“E allora lascia fare a me: Engorgio.” e con questo
il letto aumentò improvvisamente dimensioni
Il mattino seguente Harry si svegliò ai primi raggi del sole; una nuova
sensazione invadeva il suo corpo, una sensazione
completamente differente da quelle a cui era abituato usualmente al
risveglio: <Mmn... come si sta bene qui, è così
morbido, caldo, non è certamente la cantina dei Dursley,
dov’è che mi trovo? Ah, si, sono a Maison Delacour,
ma cos’è questo calore al braccio... ma... MA... MA E’ FLEUR –blush->
“Fleur……. Fleur…………….Fleur……………. sveglia, svegliati...”
“Mammaaa, è ancora prestooo...”
rispose mezza addormentata la ragazza
“Fleur, non sono tua madre, sono Harry”
“Ah, Harry, ciao, uahhh ......... HARRYYY,
che ci fai nel mio letto!!!!!!!!” gridò la ragazza
quasi cadendo dal letto
“Ehm, Fleur, guarda che è il mio letto,
questo, sei tu che hai deciso di dormire con me.” rispose rosso come un peperone il ragazzo.
“Ah, è vero, è vero, scusami...”
“E di che, più che scusarti dovrei
ringraziarti!”
“E perchè scusa”
“Beh, grazie alla tua presenza qui con me stanotte, per la prima volta
dalla morte di Cedric non ho avuto incubi”
“Cioè?” domandò lei curiosa
“Sai, da quella notte, ogni notte, ogni volta che mi addormentavo facevo degli incubi?”
“Ma è più di un anno ormai, e non ne hai mai parlato con nessuno?”
chiese preoccupata Fleur
“Ehm… no, mai”
“E perché non lo hai fatto?”
“Non lo so, forse perché mi vergognavo, forse perché non volevo far
preoccupare eccessivamente gli altri”
“Che stupido – disse lei sorridendo dolcemente – piuttosto dimmi che
genere di incubi fai, sempre che tu voglia dirmelo”
continuò Fleur sempre più incuriosita
“Beh, sai com’è, Voldemort che uccide i miei genitori, Voldemort che
uccide Cedric, Voldert che
cerca di uccidere me, Sir- ehm, il mio padrino che
muore e non c’è stata una volta che non mi sia alzato urlando e madido di
sudore e ogni volta... ogni volta...” ma nel ricordare ciò Harry iniziò nuovamente a singhiozzare,
esattamente come la sera prima
“Ogni volta?” incalzò lei
“...ogni volta lo zio scendeva in cantina e mi frustava dicendo che non
dovevo disturbarli.” sospirò
Harry
“Mi spiace...” disse lei in imbarazzo per
avergli fatto ricordare quei brutti ricordi
“E di cosa, di avermi portato via, di avermi
salvato, di avermi liberato dagli incubi? Non penso finirò mai di ringraziarti
abbastanza, grazie.” si
affrettò a rispondere lui scacciando la tristezza immediatamente
“Non devi ringraziarmi, sono stata felicissima di aiutarti e lo rifarei
tutte le volte che dovesse capitarmi, davvero.”
“Grazie Fleur, grazie davvero!”
Fleur, tornata nella sua stanza per cambiarsi decise di sfruttare l’occasione
per chiamare il preside via-camino: “Albus Silente”
disse gettando la polvere sul fuoco dove, dopo pochi secondi, con un -pof- apparve la figura del
preside.
“Oh, Fleur cara, a cosa devo questa
chiamata?” chiese sorridente l’anziano mago
“Vedi Albus, vorrei avere il tuo parere su
una mezza idea che mi è venuta”
“Sentiamo”
“Beh, visto che Harry non ha passato un
momento particolarmente tranquillo avrei pensato di fargli una festa di
compleanno domani invitando tutti i suoi amici ed i professori” espose lei
“Bella idea, mi piace...”
“Maaa???”
“Come fai a sapere che ci sarà un ma? Forse al posto di pozioni dovrei
affidarti divinazione” chiese stupito il preside
“Ho già imparato a conoscere il tuo tono di voce Albus”
rispose con un sorrisino lei.
“...ma non posso concederti il permesso mia cara, non possiamo
permetterci di rivelare l’ubicazione di Maison Delacour;
sarebbe troppo rischioso.” disse
con fare serio lui
“Ma lo sai benissimo che qui come a Hogwarts
la Smaterializzazione è impossibile. L’incantesimo è
forse più potente di quello della scuola e ce ne sono anche una miriade che rendono la zona Inscrittibile.” controbatté lei
“Fleur, cara, li conosco perfettamente i
dispositivi di difesa di Maison Delacour, sai ho
aiutato io tuo padre a crearli ed a posizionarli, ma
questo è quanto ho deciso, mi spiace, davvero.” decretò
lui.
“Penso che quindi non potrò accompagnare Harry né a Diagon
Alley né a Rue Magique, vero?” chiese sfiduciata lei.
“Hai perfettamente ragione, tutto il materiale di Harry lo procurerò io
stesso, non ti preoccupare.”
“Come vuoi te Albus,
al primo di settembre allora.”
“Al primo di settembre” e li il discorso si
chiuse.
Dopo colazione Fleur decise di far fare ad Harry un giretto per il castello, cosa che stupì molto
Harry: “Uau Fleur, non
pensavo che casa tua fosse così grande, sarà almeno mezz’ora che giriamo...”
“Lo so, è molto grande, ma non hai visto ancora la parte migliore, che
ne dici di andare in piscina”
“Piscina????” chiese ancora più stupito lui
“Si, con sauna e bagno turco” rispose lei come se fosse la cosa più
naturale del mondo
“-GULP- fa-fantastico” sbiaschicò
Harry
“Dai, seguimi, ci dovrebbe essere anche mia
sorella” dichiarò lei facendo strada al ragazzo nel dedalo di corridoi e porte
del castello
“Gabrielle, giusto?”
“Che memoria, e si che l’avrai vista si e no
qualche minuto” ammise sorpresa Fleur
“Sai, la seconda prova è stata una delle cinque cose che non vorrei
rifare nella mia esistenza” confessò Harry con la pelle d’oca al solo ricordo.
“E le altre?”
“Le altre due prove con tanto di conseguenze,
affrontare un’altra volta Voldemort e tornare dai miei zii”
“Non posso assicurarti nulla per le prime due, ma per quanto riguarda i
tuoi zii, magari...” fu la
maliziosa risposta della ragazza
“Che vuoi dire Fleur???”
chiese interessato lui
“Vedrai, vedrai... piuttosto ora vai a
cambiarti, ci dovrebbero essere dei costumi nello spogliatoio, e se non ti
piacciono puoi sempre Trasfigurarli, no?”
“Ma io non posso fare magie fuori dalla
scuola”
“Lo so, ma qui non siamo mica in un posto qualsiasi; ci vediamo in
acqua allora” terminò lei.
La piscina era proprio degna di un castello, era veramente gigante,
sembrava quasi un lago, l’acqua di un azzurro intensissimo creava insieme ai
coloratissimi mosaici sul fondo degli stupefacenti effetti ottici e al centro
trovava posto un’isoletta sulla cui sabbia una ragazzina stava prendendo il
sole.
Appena entrata in acqua Fleur si diresse
verso la sorella con l’intenzione di prendere anch’essa un pò
di sole, peccato che Gabrielle notatala la chiamò a gran voce:
“Fleurrrrr?????????????????????????????”
gridò la ragazzina con tono volutamente sospettoso
“Che c’è sorellina?” rispose Fleur spaventata
dal tono della sorella
“Che intenzioni hai con Harry?”
“In che senso, sorellina?”
“Lo sai perfettamente.”
“No, davvero, illuminami, sorellina.”
“Ti piace?”
A questa domanda Fleur si zittiì
di colpo e arrossì vistosamente -BLUSH- poi, dopo un
attimo si smarrimento, balbettò qualcosa in sua difesa “m-m-ma
come cavolo ti è venuta in mente un’idea del genere”
“Beh, sei arrossita, balbetti e soprattutto hai dormito con lui nella
stessa stanza, cosa che tra l’altro non avevi mai fatto prima d’ora con un
ragazzo, alora?” continuò imperterrita
Gabrielle, forte, una volta tanto, di una posizione di superiorità.
“Vuoi la verità?” chiese Fleur sempre rossa
in volto dall’imbarazzo
“Certo?”
“Penso di si; anzi ne sono convinta, Harry mi
piace”
Per un istante le due sorelle rimasero in silenzio entrambe stupite da
tale affermazione ma con differenti sentimenti. La maggiore provava sgomento,
non le pareva possibile aver ammesso con se stessa una cosa del genere; la
minore invece era divertita, divertita dal fatto che la bellissima e corteggiatissima Fleur Delacourt avesse perso la testa per un ragazzino di tre
anni più piccolo.
“Come pensi di fare? Se non sbaglio i nostri poteri di Veela non funzionano con lui?”
chiese Gabrielle ansiosa di scoprire i piani della sorella
“Vero, vero, ma non mi interessa, voglio che si
innamori per quello che sono, non per i miei poteri” ammise Fleur,
stufa del proprio potere a causa del quale non poteva avere il minimo rapporto
con esseri umani di sesso maschile.
“Ooh, che romantica che sei
sorellina.” la schernì Gabrielle
“Ridi, ridi, ora
schiodati, voglio rimanere sola con lui. Ah, già che ci sei metti su Avril, mi serve l’atmosfera...”
“Agli ordini capo” e così dicendo la più piccola delle sorelle Delacour uscì dall’acqua e si diresse verso gli spogliatoio (rigorosamente femminile)
Lo spettacolo che si aprì davanti agli occhi di Harry
lasciò il ragazzo veramente stupefatto -Uao, che
bella piscina, è... è... meravigliosa- fu il primo pensiero che gli passo per
la testa, la vista di una piscina che era grande circa la metà del lago della
scuola con tanto di sabbia rosa era qualcosa di strabiliante, talmente bello da
lasciarlo a bocca aperta.
“Ti piace?”gli sussurrò dietro l’orecchio la
melodiosa voce di Fleur
“Si, è stup...” iniziò
a rispondere lui, ma alla vista della ragazza rimase decisamente bloccato, era
decisamente splendida, il bikini rosso metteva
decisamente in risalto la carnagione chiara della ragazza, e ovviamente le
sinuose curve, ed i capelli, sciolti le davano un che di angelico.
“Uhm, che c’è HarryJJ” chiese maliziosissimamente
lei alla vista di un attonito Harry.
Il povero Harry, il cui sangue freddo ed orgoglio maschile erano
gentilmente andati a farsi benedire cercò in qualche modo di rispondere, ma il
risultato fu qualche sillaba spaiata qua e là “Il tuo cost...
cioè te... cioè...”
“Si???” perseverò Fleur
“Sei, sei, sei bellissima” ammise Harry con le orecchie così rosse da
far invidia al suo amico Ron
“Ohh, grazie, è la prima volta che mi fai un
complimento del genere” ringrazio felice del complimento
“Beh, è anche la prima volta che ne ho la possibilità” confessò Harry
diventando un tutt’uno col suo costume, anch’esso
rosso, in
preda all’imbarazzo e senza staccarle gli occhi di dosso.
“Facciamo qualche vasca!!” ordinò Fleur
prendendo per la mano Harry e trascinandolo in acqua.
I due ragazzi iniziarono a
nuotare, schizzarsi, affogarsi a vicenda, insomma sembravano proprio due bambini e mentre Harry
era sott’acqua Fleur, con un incantesimo fece
diffondere per la piscina le dolci noti di un lento…
I'm Standing on a bridge
I'm waitin in the dark
I thought that you'd be here by now
Theres nothing but the rain
No footsteps on the ground
I'm listening but theres no sound
Isn't anyone tryin to
find me?
Won't somebody come take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
take me somewhere new
I dont know who you are
but I... I'm with you
Tornato in
superficie Harry fu immediatamente rapito dalla dolcezza e dalla bellezza della
canzone e, come immobilizzato, si mise in contemplazione della musica, fino a
che Fleur, avvicinandosi non lo riportò coi piedi per terra.
“Ti piace?” gli
sussurrò nuovamente lei all’orecchio”
“S-si,
è molto bella questa canzone, è così dolce, romantica…” rispose lui ancora sognante
“Anche
io la penso così, questa cantante mi piace un sacco, e poi secondo me questa
canzone ha davvero un significato”
“Sarebbe?”
“Beh, secondo me il
significato è che nella vita, per quanto fredda e dannata questa possa
sembrare, c’è sempre qualcuno con te che ti ama ed è con te”
I’m looking for a place
searching for a face
is anybody here i know
cause nothings going right
and everythigns a mess
and no one likes to be alone
Isn't anyone tryin to
find me?
Won't somebody come take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
take me somewhere new
I dont know who you are
but I... I'm with you
Harry rimase ancora
un po’ in silenziosa contemplazione della canzone ragionando però anche sulle
parole di Fleur fino a che, inconsapevolmente si
lasciò scappare un pensiero ad alta voce: “Magari anche nella mia ci fosse
questo qualcuno”
“Scusa ma Weasley e la Granger?” chiese Fleur stupita dall’affermazione del giovane
“Loro sono come
fratelli per me come lo sono io per loro, non possono darmi il tipo di amore di cui ho bisogno, o almeno di cui credo aver
bisogno” disse Harry stupendosi lui stesso di quel discorso.
“E che tipo di amore avresti bisogno?” chiese maliziosamente lei.
“Beh, quello di una
ragazza” arrossì Harry
“E
la Granger dove la metti?”
“Non in quel senso”
“Ahhh!!!!
E la Chang allora?” domandò furbescamente la mezza-veela
“Come fai a sapere
di Cho –blush-?” rispose
Harry così rosso dall’imbarazzo che avrebbe fatto invidia ai capelli del suo
amico Ron.
“Scusa ma è
piuttosto evidente l’anno scorso, ogni volta che la guardavi arrossivi ed
iniziavi a balbettare, eri veramente buffo”
“Scusa e come fai a
saperlo.”
“Diciamo che sono
una buona osservatrice”
“Ma
cos’è, mi spiavi?”
“Forse”
“Come forse, forse
non è una risposta”
“Diciamo che ti
osservavo”
“Ma
è la stessa cosa”
“Come sei pignolo” e
dicendo questo iniziò a ridere di una risata cristallina, talmente bella che
Harry si perse nell’osservarla; ripresosi quasi immediatamente cercò di
riprendere il discorso: “E perchè mi spiavi”
“Ehm...” Fleur si trovò decisamente
spiazzata dalla domanda di Harry
“Sto aspettando”
insistette Harry, ansioso di comprendere il motivo
“...”
“Allora?” chiese
sull’orlo di perdere la pazienza
“Beh, perchè sei il bambino sopravvissuto” rispose Fleur con la prima cosa che le venne in mente, senza
rendersi conto del grave errore appena fatto.
“Ah! Tutto qui?” chiese Harry con un tono di voce che dir deluso era dire
troppo ma troppo poco.
“Cioè?”
chise
“Non sei diversa da
loro, allora.” sbottò Harry dandole le spalle ed
iniziando a nuotare verso la riva.
“Da loro chi?”
domandò Fleur non capendo il repentino cambio di umore del ragazzo.
“Da tutti quelli che
mi circondano fanno gli amiconi solo perchè io sono
il famoso HARRY POTTER” gridò fermandosi un attimo ma poi riprendendo ad
allontanarsi.
“Harry” provò a
chiamarlo Fleur ma senza ottener risultato alcuno
“Harry scusami, io
non volevo dire questo” continuò lei
“E allora cosa
avresti voluto dirmi” domandò lui
girandosi in attesa di una risposta che non arrivò
“…”
“beh, io vado in
stanza a preparare la mia roba, se non ti spiace vorrei andare alla Tana” disse
mentre stava aprendo la porta dello spogliatoio.
“Si
che mi dispiace” sussurrò lei
“Cosa
hai detto scusa?”
“SI CHE MI DISPIACE”
“Cosa, ti dispiace
perdere il giocattolino che le tue amiche ti invidieranno?” disse sarcastico Harry
“Non è questo che
perderei?”
“E
cosa allora? dai sentiamo?”
“Perderei il ragazzo
di cui mi sono innamorata!”
Continua…
ALE e ANGELE87:
grazie della recensione, sono contento che vi sia piaciuto il primo capitolo,
me felice
ARY: son contento che questa la coppia H/F ti garbi (sei toscana
vero?), cmq DADA è l’acronimo di Defence
Against Dark Arts cioè Difesa Contro le Arti Oscure in Italiano