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Autore: sejr    07/01/2006    5 recensioni
Cosa può distruggere i Mangiamorte e sottrarre a Voldemort i più fedeli collaboratori? Chi è in grado di portare a termine il piano più losco e ambiguo? Ma soprattutto chi ha ideato il piano e cosa bisogna fare per non cadere nel proprio tranello?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Lucius Malfoy, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo

L’anno di San Valentino

Di Sejr

Traduzione di Madeleine L.

Disclaimer: i luoghi e i personaggi appartengono a JKR

Questa traduzione è un regalo per il Compleanno di Kiti Vain.

Kiti, questa storia sembra scritta apposta per te. Happy Birthday!

 

 

***

-… e cosa abbiamo ottenuto alla fine? Niente! Assolutamente niente! – Cornelius Caramell, Ministro della Magia, si volse verso i presenti con uno sguardo pieno di rammarico. Aveva l’espressione di un bambino che stesse per mettersi a piangere. – Dopo tutto il lavoro delle nostre squadre di Auror! Combattimenti! Imboscate! Ben tre tentativi falliti nell’ultimo anno…

– Quattro. – Corresse Piton in tono pedante.

- Non importa. Quattro. E a cosa ci hanno portato? - Caramell sospirò scoraggiato. Piton comodamene seduto in una delle morbide poltrone dell’ufficio di Silente rabbrividì. Si ricordava perfettamente l’esito dell’ultima offensiva contro l’Oscuro Signore. Aveva anche tentato di aggiustare all’ultimo momento l’esplosivo difettoso nel pacco postale spedito dal ministero a Colui Che Non Deve Essere Nominato… Risultato – un braccio rotto e la personale gratitudine di Lord Voldemort che, sollevato di essersela cavato con un leggero spavento, aveva considerato il gesto come nobile sacrificio per la causa.

- … i Mangiamorte prosperano e il loro numero continua ad aumentare! Il ministro smise di camminare nervosamente per l’ufficio e si lasciò cadere pesantemente nella poltrona.

- Su, su, Cornelius… io non vedo motivo per tanta apprensione! – Silente mise in bocca l’ennesimo confetto e guardò con compassione il ministro da sopra gli occhiali a mezzaluna.

- Non vedete il motivo?! – Caramell guardò il preside come se fosse pazzo.

- Professore, apprezzo il vostro ottimismo, - Piton interruppe il ministro, - ma la situazione è davvero senza via d’uscita. La mia attività di spionaggio tra i Mangiamorte negli ultimi due anni non ha portato a nessun risultato apprezzabile. Ora ogni tentativo di attentato contro l’Oscuro Signore è diventato semplicemente inutile: il suo cibo viene preventivamente assaggiato da Codaliscia, la sua posta privata da allora è aperta in un bunker con tutte le misure di sicurezza, e lui stesso lascia il castello solo se accompagnato da sette tra i più fedeli collaboratori... Lo spionaggio, certo, ci fornisce qualche informazione, ma i risultati non sono sufficienti per giustificare lo spreco di tempo e energie. Sono perciò portato ad essere d’accordo con il Ministro. Se però voi, Albus, avete qualche altra idea…

- Severus, sapete che giorno è oggi?

- Quattordici febbraio?

- Esatto! Ed è proprio per questo che oggi vi ho riunito qui!

Silente si alzò in piedi e sorridendo maliziosamente guardò i presenti. Caramell lo fissava in preda ad una folle e irrazionale speranza. Il preside fece una lunga pausa compiacendosi dell’effetto delle sue parole.

- Ebbene, ascoltate in cosa consiste il nostro nuovo piano…

***

- … ecco, e questo è tutto! Semplice e ingegnoso, non vi pare?

Silente si fermò aspettando le reazioni.

Il ministro sembrava alquanto confuso mentre cercava di digerire le informazioni ricevute. Durante l’esposizione del nuovo piano la sua espressione era cambiata gradualmente: gli occhi si erano allargati per lo stupore e il volto ne rivelava l’agitazione. Il professore di pozioni divenne più pallido del solito. Gli occhi esprimevano terrore e dubbio nelle capacità intellettive del preside. Nell’ufficio regnava il silenzio, si sentiva solo il rumore della fenice che si puliva le penne. Piton ruppe il silenzio per primo:

- Albus, pensate seriamente che possa funzionare?

Silente sorrise e allargò le braccia:

- Se devo essere sincero, quando la persona che ha ideato tutto questo venne da me, anche io considerai l’idea assolutamente folle. Ma poi, dopo una più attenta analisi, sono giunto alla conclusione che il piano è adeguato ed estremamente originale! Sapete, ora sta cominciando a piacermi…

- Sì, probabilmente avete ragione! – Caramell si era improvvisamente ravvivato, la sua fronte si distese, gli occhi si illuminarono. – E soprattutto, il piano è davvero molto insolito, quindi il nemico non sospetterà niente, beh, almeno fino a che non sarà troppo tardi!

- Appunto! – Silente sorrise soddisfatto. – Allora è deciso, non ci rimane che definire i dettagli. Severus?

Il ministro e il preside si girarono contemporaneamente verso il professore. Piton guardò inorridito prima Caramell e poi Silente.

- Ma è assolutamente inconcepibile! Io mi rifiuto…

- Suvvia, smettetela, Severus! – definitivamente rincuorato il ministro si stava preparando per andare via. – Vale la pena di provare! Albus, io vado subito al ministero, comunico il cambiamento dei piani… Poi bisognerà avvertire i nostri auror, spedire qualche lettera… - Caramell si infilò il cappello, prese l’ombrello e si avvicinò al camino. – Arrivederci, Albus! Arrivederci, Severus! E non indugiate oltre, io credo in voi, riuscirete brillantemente.

Cornelius Caramell sorrise entrando nel camino, salutò con la mano e scomparve in una nuvola di fumo. Nella stanza rimasero solo Piton e Silente.  Il professore fissava il camino da cui era appena partito il ministro riflettendo sull’assurdità della sua situazione.

- Ecco, vedete! E voi dite “situazione senza via d’uscita”! – Il preside, sorridendo, gli diede un’amichevole pacca sulla spalla. – Il vostro compito e facile come…

- Facile?! – Piton finalmente superato lo shock cominciava a trapassare nell’isteria. - Propagandare comportamenti sessuali non tradizionali tra i Mangiamorte vi sembra “facile”?!! Pretendo di essere immediatamente sostituito con chiunque altro! – Il professore scattò in piedi. – Mandate Lockhart, lui sì che ci riuscirà, molto meglio di me!

Silente scarto con molta calma un’altra caramella. – Severus, sapete bene che nessun altro può prendere il vostro posto. Fate parte dei Mangiamorte da molto tempo,  e loro vi conoscono e si fidano di voi… E poi, non c’è davvero niente di difficile. Semplicemente usate la fantasia!

Piton fulminò il preside con lo sguardo e si girò rapidamente verso l’uscita. Già sulla soglia si voltò verso Silente. Negli occhi aveva una luce maligna.

- Professore, potrei sapere chi è l’ideatore del nostro geniale piano? Fatemi indovinare – Black? No, troppo sofisticato per la sua modesta intelligenza. Potter? No, alla sua età neanche a me sarebbe venuto in mente niente di simile… Allora chi?

Silente sorrise colpevolmente.

- Capisco, Severus, che vi piacerebbe saperlo, ma l’autore del piano preferisce rimanere anonimo, almeno per ora…

Piton digrignò i denti piano e uscì sbattendo la porta.

***

La prima settimana di studio della letteratura sull’argomento si rivelò terribile. Solo il vivo desiderio di sopravvivere, per vendicarsi a dovere di chi aveva inventato questo piano idiota lo aiutava a soffrire meno durante la lettura dell’ennesima opera dedicata a ... - no, relazioni tra sessi non si poteva proprio definirlo…

Alla fine del mese tuttavia, le sue conoscenze gli permettevano di orientarsi liberamente tra le sottigliezze della letteratura licenziosa, conosceva alla perfezione la biografia di Oscar Wilde ed era in grado di distinguere facilmente il simbolismo di Verlaine da quello di Rimbaud.

Era giunto il momento di applicare le conoscenze acquisite nella pratica.

***

Il professor Piton si compiaceva del suo buon umore camminando allegramente per il corridoio del castello di Serpeverde. Era passato esattamente un anno dal giorno del colloquio con il preside di Hogwarts. Tutto stava andando a gonfie vele. La realizzazione del piano lo intrigava sempre più soprattutto perché richiedeva immaginazione e creatività. E tutti gli sforzi erano stati ampiamente ricompensati.

Nell’ultimo periodo nel castello di Serpeverde si era diffuso uno stato d’animo dissoluto e ozioso. Nell’aria c’era qualcosa che impediva lo svolgimento di discorsi seri, e l’esecuzione tempestiva degli ordini dell’Oscuro Signore. E tutto era cominciato con la misteriosa comparsa in biblioteca di alcuni libri hanno provocato scompiglio e eccitazione in casa del rispettabile Salazar Serpeverde. In seguito un paio di diari privati particolarmente maliziosi finirono nelle mani giuste, e, a giudicare dai risultati furono quindi attentamente letti. Qualche biglietto personale confuso, un paio di illustrazioni provocanti inserite nella corrispondenza e alcuni incontri accuratamente orchestrati fecero il resto. Il risultato era stata una completa disorganizzazione tra le fila dei Mangiamorte e neanche il minimo sospetto.

Si era inoltre registrata una notevole diminuzione nel numero dei Mangiamorte. Per prima cosa si allontanò la metà femminile. Alcune donne furono mandate a casa dai mariti col pretesto della sicurezza, altre se ne andarono spontaneamente dopo aver assistito ad un paio di situazioni equivoche. Rimasero solo i più resistenti e quelli che cominciavano proprio a divertirsi… L’organizzazione e la disciplina erano sul punto di crollare. Voldemort era in preda a continue crisi isteriche. In poche parole il lavoro magistralmente svolto dal Professore era degno di lode. E soprattutto, questa attività di spionaggio, ormai vicina alla conclusione, si era rivelata piuttosto indolore e sorprendentemente facile.

- Piton! Dall’Oscuro Signore, è urgente! – la voce di Lucius Malfoy lo distrasse dai piacevoli pensieri.

***

Il Signore Oscuro distolse lo sguardo dal cielo plumbeo oltre la finestra e cominciò a camminare nervosamente per la stanza. Gli occhi rossi brillavano di rabbia e esasperazione. Sull’antico tavolo di legno scuro erano sparsi dei giornali, tra cui anche la “Gazzetta del Profeta”. Voldemort ripensò agli ultimi titoli apparsi sulla Gazzetta e rabbrividì disgustato. “Messa Nera o solo l’ennesima Orgia?”, “Mangiamorte: rivelazioni sensazionali!”, “Tutte le indiscrezioni sui Mangiamorte” – per citarne solo alcuni. Con una reputazione così avvilente vi erano motivi sufficienti per un suicidio di massa… E fossero solo i giornali!

Si sentì bussare alla porta.

- Entrate!- Voldemort si girò bruscamente verso la porta.

Nello studio entrarono cautamente Malfoy e Piton - rispettivamente la mano destra e sinistra dell’Oscuro Signore. L’ultima speranza. Gli unici due che non avevano perduto il buon senso nel clima di dissolutezza generale. Il volto di Voldemort si calmò leggermente.

- Ci avete chiamato, Signore?

- Si, Lucius. Avete gia visto questo? – Colui Che Non Deve Essere Nominato allungo ai due un pezzo di pergamena spiegazzato, coperto da scrittura illeggibile.

- Una lettera da Codaliscia?!!

- Appunto. Una lettera d’addio. I topi fuggono dalla nave naufragante... - l’Oscuro Signore accartocciò il foglio e lo gettò sul tavolo. – E’ per questo che vi ho chiamato. Dobbiamo agire. Immediatamente. Fintanto che abbiamo ancora un po’ di credibilità. E’ la nostra ultima opportunità di vittoria. E allora potremo ampiamente vendicarci di chi ci ha tradito per seguire la via dell’immoralità! – serrò i pugni, e la pergamena sul tavolo si accese in una fiammata di fuoco verde.

Gli occhi rossi tornarono a fissare nuovamente le teste chine di Piton e Malfoy.

- E quindi io affido a voi - gli ultimi di cui posso fidarmi – il compito di riunire tutti che ci sono ancora fedeli, per l’ultima, decisiva battaglia. Lucius, prepara i piani e le mappe.

- Si, mio Signore!

- Severus, convoca qui tutti i Mangiamorte che si trovano nel castello. Informa Goyle…

- Ma mio Signore, - lo interruppe cautamente Piton, - Goyle ci ha lasciato la settimana scorsa…

- Come?!

- Vedete, mio Signore, - spiegò Malfoy senza alzare gli occhi, - si stanno avvicinando le elezioni municipali a cui Goyle partecipa e le voci che circolano sui Mangiamorte potrebbero influire negativamente sulla sua credibilità politica…

L’Oscuro Signore emise un cupo ruggito.

- Non importa!!! Riusciremo anche senza di lui! Agite!!!

- Sì, mio signore! – Piton e Malfoy si girarono verso l’uscita.

***

Per qualche minuto camminarono in silenzio. Si sentiva solo il fruscio delle vesti e l’eco dei passi nella semioscurità del corridoio.

- Sai, io capisco benissimo Codaliscia! – Malfoy ruppe il silenzio inaspettatamente. Piton lo guardo stupito. – Nessuno vorrebbe ricever un “Avada Kedavra” invece di una raccomandazione! – Malfoy sorrise con freddezza. – Anche io, pensandoci bene, mi troverei volentieri al posto del nostro topone!

Piton non rispose. Malfoy si fermo di colpo.

- Spero ti rendi conto che i Mangiamorte ormai non esistono più. Questa “ultima e decisiva battaglia” semplicemente non ci sarà!

- Non tocca a noi discutere di questo, dobbiamo eseguire… - Piton si girò per andarsene, ma si accorse che Lucius lo aveva afferrato saldamente per il polso. Un secondo dopo il professore si ritrovò con la schiena premuta contro la parete nel corridoio buio e silenzioso. Per la sorpresa non provò neanche ad opporsi. Quando realizzò cosa stava succedendo, era ormai tardi e le mani di Malfoy bloccavano le sue contro la parete. Nello sguardo di Lucius si intravedeva una luce insana e maligna che non lasciava presagire niente di buono.

- Ti ricordi che giorno è oggi? Mi sembra che è arrivato il momento di mettere i puntini sulle “i”…

- Lucius, lasciami immediatamente! – Ma Malfoy lo guardò languidamente e sorrise di nuovo.

- Non capisci dove voglio arrivare? Vedete, professor Piton, durante l’ultimo anno il covo dei Mangiamorte si è trasformato in un bordello… E, sai, è tempo che anche noi cominciamo ad adeguarci.

- Malfoy, cosa…

- E tu vorresti farmi credere che sei l’incarnazione della virtù… Smettila, Piton! So tutto! E’ da molto tempo che ti osservo… - Lucius si spinse pericolosamente vicino e lo fisso con occhi folli. Il professore intuì in quel momento della gravità della situazione e fece l’ultimo tentativo per tirarsi indietro.

- Ma Narcissa…

- Ma lei non lo saprà mai, non è vero? – Lucius si appoggiò con il ginocchio alla parete e abbracciò Piton con passione. La sensazione di irrealtà si trasformò in gelido terrore.

Per la prima volta nella sua vita Piton avvertì la sensazione di panico assoluto. Si trattava di mandare a monte la brillante conclusione del piano oppure… Meglio non pensare a cosa “oppure”… Un pensiero ricorrente gli passò per la mente: “Mio Dio! Quale idiota ha inventato un piano simile?” E in quel momento la memoria trovò da sola la risposta. Ricordò dove aveva gia visto occhi così esaltati e folli. Sconvolto dalla rivelazione, non riuscì a sottrarsi al successivo voluttuoso abbraccio. “ Merlino! Non sarà mica…”

***

- Ordine di Merlino, Prima Classe! Indubbiamente! – Cornelius Caramell sobbalzo nella sua poltrona nello studio di Silente. – A voi, e naturalmente al professor Piton, quando tornerà… Ma a Voi, Minerva, prima di tutto!

- Ma no, signor Ministro… Davvero non è necessario… - La professoressa McGonagall arrossì leggermente.

- No, Minerva, non provate nemmeno a sminuire il vostro merito! – Silente, trionfante, si avvicinò alla poltrona della McGonagall e le diede un’affettuosa pacca sulla spalla. – Un intero esercito di Auror non avrebbe potuto nuocere a Voldemort più del vostro piano! L’odierno tentativo di incursione dell’Oscuro Signore si è rivelato ridicolo, pare che durante gli ultimi mesi molti sostenitori lo hanno abbandonato… E dopo questo credete di non meritare un premio?

- Io penso, Albus, che ho già ottenuto abbastanza, la partecipazione alla Vittoria e una profonda soddisfazione interiore… - la professoressa McGonagall abbassò lo sguardo e trattenendo a fatica la contentezza si mise a fissare la punta delle sue scarpe. Discreta vendetta per una relazione iniziata così teneramente e finita in modo così spiacevole. Crudele, certo, ma la colpa in fondo è tutta di Severus, avrebbe dovuto mostrare più riguardo per sentimenti di una signora! Minerva sospirò dolcemente socchiudendo gli occhi e si sentì una vera strega, in tutti i significati della parola.

Fine.

  
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