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Autore: ryry    21/02/2011    4 recensioni
[Tratto dal capitolo]Un movimento attirò la mia attenzione ed osservai due figure attraversare il giardino a passo tranquillo e sicuro, ma lo stupore e la curiosità mi pervasero quando riconobbi uno dei due personaggi.
Cosa ci faceva Draco Malfoy in giro con quel tempo? E chi era la persona che lo stava seguendo?
Assottigliai lo sguardo e compresi che, in realtà, Malfoy non era seguito dall’altro compagno, ma era obbligato ad avanzare a causa della bacchetta puntata alla schiena.

Questa One-shot si è classificata quarta al ‘What is the best couples Contest’ indetto da BS. sul Forum di EFP aggiudicandosi il Premio Citazione
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questa One-shot si è classificata quarta al ‘What is the best couples Contest’ indetto da BS. sul Forum di EFP aggiudicandosi il Premio Citazione





Nickname sul Forum: ryry6
Nickname su EFP: ryry
Titolo della Fanfiction: Love and Rain
Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Harry Potter, Ron Weasley, Theodore Nott (comparse)
Genere scelto: Romantico, Sentimentale
Warnings: One-shot, What if?
Pairing scelto: Draco/Hermione
Prompts usati: Pioggia, Immagini sfocate
Note Personali: Forse è una FF un po’ troppo romantica e dolce, ma purtroppo non ho saputo resistere e l’ho scritta così come la mia pazza mente l’ha ideata! XD



LOVE AND RAIN



Nella Sala Comune dei Grifondoro il caos la faceva da padrone.
<< Un brindisi al nostro Capitano che ci ha portati alla vittoria! >> esclamò Dean, alzando un calice di Whiskey Incendiario.
I miei compagni lo imitarono e bevvero in un sol sorso tutto il liquido dei bicchieri, servendosene immediatamente dell’altro e continuando a festeggiare il trionfo dei Grifoni.
Quella mattina c’era stata la finale della Coppa di Quidditch contro Tassorosso e, grazie ad Harry che aveva saputo prendere il Boccino d’Oro, Grifondoro aveva vinto per un totale di 350 a 170.
<< Un brindisi alla squadra! >> vociò Harry, alzando un calice e scolandoselo l’attimo successivo.
Per quel pomeriggio l’alcool girava a litri nella nostra Sala Comune e, per una volta, il mio ruolo di Caposcuola l’avevo chiuso in un meandro della mia persona.
Quel giorno volevo essere solo Hermione.
Non la studentessa più brillante di Hogwarts, non la Regina dei Grifoni, non la Mezzosangue so-tutto-io e nemmeno la ligia Caposcuola.
No, quel pomeriggio volevo essere solo Hermione, una semplicissima ragazza.
<< Herm... ione... vieni a divertirti con noi... >> biascicò Ron, ubriaco come la maggior parte dei presenti.
<< Sto bene qui >> risposi in un sussurro, spostando lo sguardo verso il parco del castello.
Seduta sul davanzale di una delle finestre della Torre, osservavo il cielo nuvoloso e grigio che annunciava un imminente temporale.
Un movimento attirò la mia attenzione ed osservai due figure attraversare il giardino a passo tranquillo e sicuro, ma lo stupore e la curiosità mi pervasero quando riconobbi uno dei due personaggi.
Cosa ci faceva Draco Malfoy in giro con quel tempo? E chi era la persona che lo stava seguendo?
Assottigliai lo sguardo e compresi che, in realtà, Malfoy non era seguito dall’altro compagno, ma era obbligato ad avanzare a causa della bacchetta puntata alla schiena.
Riuscii a capirlo perché l’aguzzino teneva disteso il braccio destro dinanzi a sé ed intravedevo le sue dita reggere la stecca di legno.
Come era successo per il mio istinto di seguire appieno le regole, quel giorno lasciai da parte anche la ragione, che mi consigliava di non muovermi dalla confortevole ed allegra Sala Comune, per ascoltare esclusivamente il cuore, che mi sussurrava di seguire Malfoy e l’altro ragazzo.
Scesi dal davanzale ed uscii indisturbata dalla festa di Grifondoro, oltrepassando il ritratto della Signora Grassa e dirigendomi verso il giardino di Hogwarts.
Un freddo vento scuoteva l’erba del parco e le cime degli alberi più alti della Foresta Proibita, mentre scorgevo le due figure sparire nel fitto della boscaglia.
Iniziai a correre verso la selva e sfilai la bacchetta dalla tasca dei pantaloni, preparandomi a possibili attacchi.
Non dovetti farmi largo a lungo tra i secchi rami ed alti arbusti, che sentii una voce bassa e minacciosa.
<< Continui a negare nonostante sai che ho ragione >>
Mi sporsi da dietro un grosso albero ed osservai la persona che mi dava le spalle, continuando a tenere puntata la bacchetta verso l’algido e tranquillo Principe di Serpeverde.
<< Te lo ripeto per l’ultima volta, Nott. Non so di cosa stai parlando >> disse Malfoy.
<< Tu sei un Mangiamorte, proprio come tuo padre! >> sbraitò Theodore, ormai fuori controllo.
<< Non ho il Marchio Nero e mai lo avrò >> dichiarò il biondo, con sguardo così determinato e sicuro che mi stupii di quell’affermazione.
<< Mio padre è finito ad Azkaban a causa del tuo ed ho saputo che quest’estate il Signore Oscuro voleva assolutamente parlare con te. Quale migliore scusa per ottenere i tuoi servigi. Ti hanno marchiato, ma tu continui a negarlo. Vediamo se una delle Maledizioni Senza Perdono ti scioglierà quella lingua >> pronunciò Nott, minaccioso.
Il mio sguardo si fissò sulla figura di Malfoy, inerme dinanzi al suo compagno di Casa ed apparentemente calmo.
I suoi occhi si spostarono dal volto del suo compare e si fissarono nei miei.
Argento.
Le suoi iridi erano solido e freddo argento.
Una luce nuova e che mai mi sarei aspettata di scorgere in quello sguardo sempre duro e distaccato mi fece scattare, mi fece agire.
Il mio corpo si mosse di sua spontanea volontà, obbedendo ad un ordine arrivato direttamente dal profondo del mio cuore.
<< Cru... >> stava dicendo Nott.
<< Stupeficium >> proferii, colpendo il Serpeverde alle spalle e mandandolo a sbattere contro il tronco di un albero.
Il corpo privo di sensi di Nott giaceva poco lontano da me, mentre sentivo sulla mia figura uno sguardo che era in grado di sconvolgermi profondamente, raggiungendo la mia anima.
<< Che diavolo hai fatto, Granger? >> domandò Malfoy, con voce glaciale.
Spostai lo sguardo da Theodore al Principe delle Serpi, trovando i suoi occhi grigi fissi su di me.
<< Ti ho salvato da una Maledizione Senza Perdono, stupido di un furetto! Perché non hai reagito di fronte alla sua minaccia? Perché sei rimasto inerme dinanzi le sue insinuazioni? >> sbraitai, sentendo i miei occhi farsi lucidi per le troppe emozioni contrastanti che stavano stravolgendo il mio animo.
Improvvisamente, ciò che scorsi furono soltanto immagini sfocate, conseguenza delle lacrime che mi oscuravano lo sguardo e che m’impedivano di vedere nitidamente lui.
<< Mezzosangue, io non ho bisogno dell’aiuto di nessuno >> rispose Malfoy, spezzando il silenzio che si era venuto a creare.
Non riuscii più a trattenermi e lasciai scivolare sul mio viso quelle gocce amare e salate, mentre sentivo il mio cuore perdere un battito e notavo l’espressione confusa del Principe di Serpeverde.
L’argento dei suoi occhi parve sciogliersi e scurirsi, facendo diventare il colore delle sue iridi identico al cielo che, ormai, annunciava l’imminente arrivo della pioggia.
<< Granger, ma cosa...? >> iniziò a domandare Malfoy.
Mi voltai di scatto e fuggii, correndo con tutte le mie forze.
Non ero mai stata una codarda, ma stavolta scappai da qualcosa che mi stava confondendo profondamente.
Scappavo da qualcosa che mi stava cambiando.
Scappavo da qualcosa che mi stava spaventando.

Ho imparato che il contrario dell’amore non è l’odio.
L’odio è assenza d’amore,
così come il buio è assenza di luce.
L’opposto dell’amore è la paura.
(Fabio Volo)



Raggiunsi la riva del Lago Nero e mi lasciai cadere in ginocchio dinnanzi lo specchio liscio e scuro dell’acqua.
Plic.
Una goccia cadde sull’immobile superficie del Lago, creando cerchi che si ingrandivano man mano si espandevano e cancellando la quiete che aveva regnato fino a quel momento.
Plic.
Un’altra goccia fredda e trasparente s’infranse sullo specchio d’acqua.
Plic. Plic. Plic.
Alzai il capo e lasciai che la pioggia mi bagnasse completamente, facendo attaccare i miei capelli al viso, rendendo i miei vestiti come una seconda pelle e concedendomi di continuare a piangere senza più dovermi vergognare.

Alcuni dicono che la pioggia è brutta,
ma non sanno che permette di girare a testa alta
con il viso coperto dalle lacrime.
(Jim Morrison)



Perché mai un sentimento che tutti affermano come bello ed unico, a me sembra tanto distruttivo e doloroso?
Sapevo che l’amore arriva quando meno te lo aspetti, ma capire che quell’emozione pura e dolce ti induca a cercare affetto tra le braccia di un nemico, questo proprio non me l’ero mai sognata.
<< Mezzosangue >> disse una voce, la sua voce.
Spostai lo sguardo sul ragazzo dietro di me, percependo i battiti del mio cuore aumentare il loro ritmo nel momento in cui i miei occhi si scontrarono con i suoi ed il respiro mi morì in gola per le troppe sensazioni che mai avevo provato.
<< Che cosa vuoi, Malfoy? >> mormorai, distrutta per quelle sconvolgenti emozioni.
Lui si avvicinò silenziosamente a me, continuando a fissarmi con quelle sue iridi grigie e profonde.
<< Perché mi hai difeso per poi scappare? >> domandò, con voce sicura e ferma.
Mi alzai lentamente, trovandomi di fronte al mio peggiore nemico, o almeno quello che era stato fino a pochi istanti prima il mio acerrimo rivale.
<< Cosa può importartene >> sussurrai, guardandolo con arrendevolezza.
<< Credo sia un mio diritto sapere perché mai la migliore amica di Potter abbia lasciato la sua calda Sala Comune per seguire due Serpeverde e salvare il suo peggior nemico dalla morte. Ci sarà sicuramente un motivo che spieghi cosa ti ha spinto a reagire in quel modo >> disse il Principe di Serpeverde.
<< Non c’è una ragione precisa >> proferii.
<< Bugiarda >> mormorò.
Stavo per voltarmi ed allontanarmi nuovamente da lui, ma le sue braccia me lo impedirono, stringendomi contro il suo corpo forte e perfetto.
<< Lasciami >> supplicai flebilmente.
<< Prima voglio sapere la verità >> rispose, determinato come poche volte l’avevo visto.
<< Non posso >> sospirai.
<< Sai Mezzosangue, ho letto in un libro babbano una frase che mi ha dato molto da pensare, ma credo di essere finalmente riuscito a trovare la risposta a tutte le mie domande >> disse Malfoy.
<< Ovvero? >> mi azzardai a chiedere.
<< Ovvero che l’amore è proprio imprevedibile >> replicò.
Il mio corpo s’irrigidì alle sue parole, mentre il mio sguardo si posava sul suo viso e ciò che scorsi mi lasciò letteralmente stupita.
Un sorriso.
Non il suo solito ghigno strafottente e bastardo, ma un sorriso vero e che trasmetteva la sua gioia.
<< Cos’hai appena detto? >> domandai, scioccata.
<< Suvvia, Mezzosangue, va bene che mi sono comportato da stronzo per ben sei anni, ma prima o poi tutti cambiamo >> rispose, con un’alzata di spalle.
<< Tu non sei il vero Draco Malfoy >> mi sfuggì.
<< Hai ragione, sono il nuovo Draco Malfoy >> dichiarò, prima di abbassarsi sul mio volto e baciarmi con passione ed amore.

L’amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile.
(Theodor Adorno)





   
 
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