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Autore: Elias_    22/02/2011    11 recensioni
Breve storia sul Primo volo del Piccolo Principe Vegeta.
Il maestro, anzi, la maestra e’ una persona speciale.
Spero sia di vostro gradimento, ditemi cosa ne pensate.
Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Royal Family'
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Il Principino si voltò dall'altra parte del grande letto stropicciandosi gli occhi feriti dalla luce che, prepotente, entrava dalla grande vetrata della lussuosa stanza che dava sulla città.
I due soli del Pianeta erano alti in cielo e si udivano perfettamente i rumori delle navicelle che decollavano e atterravano.
Vegeta aprì un poco gli occhi e si rigirò più volte nel lettone, abbellito da coperte rosse e cuscini blu.
Non aveva voglia di alzarsi, avrebbe atteso la Regina.
Si voltò verso il mobile che stava affianco del letto e osservò l'orologio, fra poco sarebbe arrivata.
Immediatamente percepì dei passi avvicinarsi alla porta e subito chiuse gli occhietti scuri, sorridendo al pensiero dello scherzo che le avrebbe fatto.
Sentì il rumore della porta che si apriva e che veniva chiusa,il rumore degli stivali che si avvicinavano al suo giaciglio e il profumo della donna.
La sovrana si sedette sul ciglio del letto osservando il suo cucciolo, sorrise.
"Apri gli occhi Vegeta, so benissimo che sei sveglio."
Il piccolo Principe fece finta di nulla continuando a fingere di dormire ma il suo sorrisetto si allargò.
"Se non vuoi svegliarti allora…"
Si fiondò su di lui mordendogli la gola nel tipico gioco che facevano sempre.
"Ahahahahah! Basta, basta! Mi sveglio."
Vegeta aprì gli occhi contorcendosi dalle risate provocategli dalla madre.
"Finalmente ti sei svegliato Principino!"
Rosecheena lo prese fra le braccia, alzandolo verso l'alto.
"Dimmi, che vuoi fare oggi?"
Lui alzò un sopracciglio.
"Perché? Non ci alleniamo?"
La sovrana storse il naso.
"Non ne ho voglia."
Vegeta spalancò la boccuccia.
"Perché? E cosa facciamo allora?"
La Sayan guardò fuori dalla vetrata che dava sul balcone della stanza.
"E' una bella giornata. Scappiamo da qui."
Vegeta rise annuendo. Era frequente che sua madre volesse scappare dal palazzo per farsi un giro in totale libertà contravvenendo agli ordini dati dal Re suo padre, che preferiva saperli a Palazzo ad allenarsi.
L'aveva imparato molto presto.
Sua madre era uno spirito libero, e il fatto di essere Regina non aveva mutato il suo temperamento insofferente verso le costrizioni.
Era una vera Sayan.
Per questo era la sua specialissima madre.
"Dai allora, andiamo a mangiare qualcosa e poi ci facciamo un giro."
Il Principino scese dal letto, prese la tuta e l'armatura sulla quale vi era impresso lo stemma della casata dei Vegeta. Le indossò in fretta, ma mentre stava per uscire la madre lo richiamò.
"Che c'è?"
"Non ci si pettina più al giorno d'oggi?"
"Ma perché mi devo pettinare? Tanto i capelli mi restano sempre così."
"Vieni qui."
Il bambino si avvicinò alla donna, lei si allungò per prendere un pettine che si trovava su un mobile con davanti uno specchio. Fece sedere il bimbo davanti allo specchio e si portò dietro di lui.
"Guarda" disse poggiando il pettine su i suoi capelli. "Anche se non cambia nulla è meglio pettinarli, almeno avranno un po' d'ordine in più, e inoltre saranno più belli"
Gli pettinò anche i ciuffi che gli ricadevano sulla fronte.
"Pettinarsi i capelli è una cosa da femmine!" Replicò il piccolo.
La donna scoppiò in una fragorosa risata.
"Sembri tuo padre! Chi te l'ha detto?"
"Nessuno. Lo sanno tutti."
"Ma che sciocchezza. Dai, non perder tempo, andiamo a mangiare."
Uscirono dalla stanza del Principe e si recarono nella sala da pranzo.
Innanzi alla porta due guardie si misero sull'attenti.
"Buongiorno Maestà! Buongiorno Principe Vegeta!"
I due non risposero e passarono oltre.
Il grande tavolo era già stato imbandito e madre e figlio si sedettero uno di fronte all'altra.
"Papà è gia nella sala del trono?"
Rosecheena sorrise.
Anche se lo sapeva perfettamente suo figlio chiedeva sempre del padre.
"Sì, aveva degli incontri molto importanti, ma dovrebbe aver già concluso, ha iniziato stamattina molto presto."
La donna chiamò una guardia.
"Và a vedere se il Re è ancora impegnato."
"Sì, Maestà"
Dopo qualche minuto il ragazzo tornò.
"Sì Maestà, il Re è in consiglio con dei delegati del pianeta…"
"Non mi interessa! Sai quando riuscirà a liberarsi?"
"Probabilmente non sarà libero prima di sera, Maestà."
"Bene. Puoi andare."
Il ragazzo uscì e la Regina si voltò verso il figlio.
"Hai finito?"
"Sì!"
"Bene allora, andiamo."
Si alzarono da tavola e attraversarono la stanza.

Vegeta si guardò intorno. Si stupiva sempre del fatto che a sua madre piacessero zone impervie come le montagne che li circondavano.
Guardò il panorama. Come era alto lassù e inoltre tirava un'aria molto forte, se fosse caduto si sarebbe spiaccicato al suolo.
Si voltò verso la Regina che respirava profondamente ad occhi chiusi mentre l'aria le scuoteva i lunghi capelli neri come la notte.
"Madre?" La chiamò.
"Si?"
"Cosa facciamo ora?"
"Non so; tu cosa vuoi fare?"
Vegeta sorrise.
"Giochiamo. Devi riuscire a prendermi."
"Sarà semplice come bere un bicchier d'acqua!"
"Io vado!!!"
Il Principino corse più veloce che poteva e quando credette di aver seminato la donna se la trovò improvvisamente davanti.
"Ahahaha! Pensavi davvero di avermi seminata?"
"Come hai fatto? Dimmelo!"
"Ahahahah! Ho semplicemente corso."
Continuarono a giocare per molto tempo, finché il bambino riuscì a reggersi in piedi, poi si accasciò al suolo con il fiatone.
"Non dirmi che sei già stanco! Che donnicciola!" lo prese in giro.
"Io non sono una donnicciola! Tu sei una donna! Sei più veloce e più forte solo perché sei grande e io invece sono piccolo!"
"Lo so che sei piccolino." Rosecheena gli si sedette accanto egli carezzò i capelli arruffati.
Rimasero in silenzio per un poco, poi Vegeta parlò.
"Da dove viene questo rumore d'acqua?"
"Dalla cascata. Vuoi andare?"
"Sì!"
Quando raggiunsero la cascata, l'acqua limpida del laghetto permetteva loro di rispecchiarvisi.
"Posso farmi il bagno, madre?"
La sovrana annuì.
"Certo, sei il Principe, puoi fare tutto ciò che vuoi."
Il Sayan si spogliò e si tuffò in acqua, seguito a ruota dalla donna.
Giocarono nel lago per molto tempo fino a quando si resero conto che il primo dei soli del Pianeta Vegeta stava tramontando.
"Dai pestifero! E' ora di uscire!"
Il figlio le obbedì e, uscito dal laghetto, la donna l'asciugò con un incremento d'aura e subito si rivestirono.
Camminarono lentamente.
Si ritrovarono in prossimità di un burrone profondissimo.
Rimasero ad osservare il panorama, ma un movimento improvviso li fece voltare.
Uno stormo di enormi uccelli blu si librò nell'aria oscurando, per un attimo, il cielo rosso.
"MADRE! GUARDA!" Il frastuono di quegli uccelli lo costringeva ad urlare per farsi sentire.
Rosecheena lo prese in braccio per permettergli di osservare meglio.
Vegeta era entusiasta, com'erano belli quei grandi uccelli che volavano liberi fra le nuvole!
Quando lo stormo scomparve Rosecheena si voltò verso il bimbo.
"Come mai sei così pensieroso?"
"Anche io voglio volare."
Si guardarono per un istante.
Si osservarono entrambi negli occhi scuri dell'altro.
La Regina lo mise a terra.
Erano uno di fronte all'altra e il vento faceva svolazzare i loro mantelli.
La sovrana mostrò due dita.
"Ci sono due modi per imparare a volare. Il primo è più teorico e lento, il secondo è immediato e pratico. Quale preferisci?"
Vegeta storse il nasino e aggrottò le sopracciglia.
Il secondo metodo gli pareva un tranello, ma lui voleva volare al più presto.
"Scelgo il secondo. Voglio imparare subito."
La Sayan sorrise, ne era certa, conosceva suo figlio!
"Bene. Mettiti qui."
Fece sì che si trovasse ad un passo dal burrone e si posizionò alle sue spalle.
Gettò un'occhiata fugace dietro di sé.
Si sentiva osservata.
Sorrise, il Re li osservava appoggiato ad un albero distante da loro.
"Cosa devo fare madre?"
"Sei pronto?"
"Sì, ma non so che fare."
Qualche secondo dopo Vegeta sentì una spinta, la terra scomparve da sotto i suoi piedi.
Stava precipitando nel burrone e urlò.
improvvisamente percepì una forza calda circondarlo e riportarlo verso l'alto.
Aprì gli occhietti scuri e si rese conto che stava volando.
Stava volando!
Guardò in alto e vide la Regina che gli sorrideva, la raggiunse svolazzando.
"Ahahaha! Ti sei spaventato?"
"Sì che mi sono spaventato! Mi hai spinto!"
"Te l'avevo detto che il secondo metodo era più veloce e pratico, o mi sbaglio?"
"No, però…"
"Però niente. Ora stai volando ed è quello che volevi, quindi…"
Vegeta sorrise felicissimo.
Lei lo contraccambiò sorridendo dolce.
"Sei contento?"
"Sì madre. Tanto."
"Allora lo sono anche io."
"E' il mio primo volo!"
"Il tuo primo volo. Già." Disse riferita più a sé stessa che a lui. "Non sprecarlo allora. Vola!"
Il Principe prese a svolazzare dappertutto cercando di governare la tecnica appena appresa.
Si sentiva così libero!
Fu felicissimo quando vide che la madre lo raggiunse nel cielo color cremisi.
Si librarono in aria per un poco, fino a quando tramontò anche il secondo sole, lasciando spazio alla notte violacea.
Re Vegeta, poggiato ad un tronco, li osservò poggiare i piedi a terra.
Il marmocchio aveva imparato presto e anche abbastanza bene.
Il suo primo volo.
A soli quattro anni.
Formidabile.
Avrebbe potuto anche concedergli qualche scappatella in più con la madre.
"Ti muovi? Noi stiamo andando via!"
Gli giunse alle orecchie la voce di Rosecheena.
Il piccolo Principe si voltò sorpreso.
C'era anche suo padre? Lui non l'aveva visto.
Sorrise quando vide che gli si era avvicinato.
"Niente male moccioso."
Il suo cuoricino accelerò i battiti.
Era raro che suo padre si complimentasse con lui.
"Dato che ora sai volare puoi tornare a casa da solo, non hai più bisogno che tua madre ti tenga fra le braccia."
Vegeta guardò la Regina che annuì.
Si sollevò in aria e si diresse verso il Palazzo.
Ben presto mise il broncio.
L'avevano già superato.
E ridevano.
Di lui!



FINE





   
 
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