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Autore: PPsP Dalia    22/02/2011    6 recensioni
Bella ha perso i genitori in un incidente d'auto quando aveva appena quattro anni. Claire è la sua tutrice ma è un'incapace e Bella è diventata una ribelle.
Per il ritorno del fratello della sua migliore amica è stata organizzata una festa (a cui lei ovviamente partecipa) ma, a quanto pare molte persone sono rimaste impressionate da lei e Tizio, Caio e Tipetto decidono di rimanere solo per vedere chi riuscirà a rubare il cuore di quella ragazza tutta pepe.
Un incoveniente però farà saltare in aria la facciata della ribelle e riporterà la piccola, tenera e dolce Bella di cui Tipetto si innamorerà perdutamente.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rose Rosse

"Ogni goccia che bagna i petali di questa rossa rosa è una mia lacrima di gioia
che scende fra le spirali del tuo cuore a portarti le mie carezze d’amore…
Ogni goccia che sovrasta lo spirito di questo bel fiore è un mio bacio
che giunge piano a stuzzicarti l’anima fino a che non ne prende il possesso e ti sussurra il mio amore…
Ogni goccia che si fa strada su questa rosa di passione
è il mio respiro che si scioglie nel tuo nell’esistere di un attimo d’amore…"

 

Ringrazio Jerry per la sua incapacità di fare muri alti. Mi allontano di diverse falcate, infilo il passamontagna e gli auricolari e inizio a correre. Il vento passa nel foro del passamontagna per la visuale e mi sta ghiacciando le guance ma questo muro idiota mi ha sfidata e io ho accettato, non posso tirarmi indietro.
Spicco il volo con un salto e mi ritrovo sospesa a mezz’aria su quei mattoni messi in fila. Per non perdere l’equilibrio piazzo una mano sul muro esattamente sotto di me e mi do la spinta per arrivare dall’altra parte.
Rotolo su un fresco prato bagnato e mi sdraio a pancia in su ridendo. Anche questa è andata.
La festa di ritorno del fratello della mia migliore amica era l’ultimo evento che mi mancava per disubbidire a Claire (la mia tutrice) e infrangere qualche legge sulla proprietà privata.
Sistemo il mio abbigliamento comodo e mi avvio verso il confine di quel muro.
Lo scavalco di nuovo con non poca fatica (sono rimasta impigliata con un laccio a un ramo idiota) e casa Cullen mi si mostra in tutto il suo splendore.
«Mamma mia che figata» dico più a me stessa che a altri, anche dato il fatto che sono da sola.
Mi avvicino togliendomi il passamontagna e sistemandomi lo zaino sulle spalle (quello nel quale ho il “vestito”, i trucchi e diavolerie simili).
Appena arrivo davanti alla porta una luce mi investe perché qualcuno l’ha appena aperta.
«Isy!» strilla il mio folletto stiloso.
«Ciao Alice» rispondo ricambiando l’abbraccio. Che poi abbraccio… mi si è gettata addosso.
«Bagno?» le chiedo indicando lo zaino e il mio abbigliamento.
«Di sopra, terza porta a… destra?» ecco, lo sapevo io. Ha una casa così grande che non sa nemmeno lei dove si trovano le stanze.
Salgo le scale cercando di scompigliare il più possibile i capelli per eliminare le prove delle mio scimmiottate prima di arrivare.
Prima, seconda e terza porta. Busso educatamente ed entro.
Divento bordeaux quando mi accorgo che non è il bagno ma la camera di un ragazzo senza maglietta con il petto tutto bagnato.
«Scusa, cercavo il bagno» mi giustifico cercando di guardarlo solo in faccia.
«Ti… sei sbagliata di un piano» risponde lui, rosso quanto me e alquanto imbambolato.
«Okay, grazie» richiudo la porta alle mie spalle e inizio a ridere per la figura di merda. Salgo ancora le scale e mi ritrovo in un altro corridoio.
Prima, seconda e… terza!
Apro piano… sì! Ed ecco il bagno!
Mi avvicino allo specchio, appoggio la trousse sul pianale di… cos’è? Marmo rosa?! Santa Caterina vergine!
Scompiglio ancora i capelli che lisci/mossi mi ricadono sulle spalle. Io ho i capelli che con solo anche l’acqua mi vengono di una morbidezza incredibile.
Mi sfilo i pantaloni e la maglietta e rimango in intimo aprendo la borsa.
Mi spavento quando parte una musica.
Santo Giovanni Martire, questi hanno l’impianto stereo anche al cesso!!
La canzone è “We R Who We R – Ke$ha” e la ballo un po’ mentre infilo le mani nel mio zaino per riporre i vestiti e prendere IL vestito.
Al ritornello non resisto e ballo più spudoratamente usando un profumo come microfono e saltellando. E non mi fermo per due canzoni perché arrivano “OnlyGirl (In The World)” e “OneIn A Million”.
Solo quando mi fermo per fare gli applausi mi accorgo che qualcuno chiude la porta del bagno.
Oddio che figuraccia.
Infilo IL vestito (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=28569010) e, truccandomi, rimetto tutto in borsa per poi scendere.
Ci sono tante persone ma sono vecchie, saranno sicuramente parenti.
Io, nel mio abito da quattordicenne, sembro fuori posto ma arriva Alice a farmi sentire meglio facendo un giro col il suo abito che quasi mi sotterra da quanto è lungo e pomposo.
Quando il festeggiato scende non vedo nemmeno la sua faccia perché sono già mezza ubriaca. Il fratello maggiore di Alice, Emmett, mi ha sfidata a una gara di bevuta. Ovviamente non mi sono tirata indietro e infatti ho vinto cento verdoni però adesso ne subisco le conseguenze.
Barcollo fino alle scale biascicando alla mia migliore amica che me ne vado a casa perché non reggo più.
Salgo una rampa. Era… la terza porta a… destra?
Entro e un odore dolcissimo mi investe. Da quando nei bagni ci sono i letti?
Va beh, basta pensare! Mi ci butto sopra scalciando via le scarpe dai talloni e, abbracciando il cuscino profumato di non so che meraviglioso odore, mi addormento in quel letto che c’è nel bagno.
   
 
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