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Autore: Birby    22/02/2011    2 recensioni
Loro erano il motivo per cui continuava a sorridere, in fondo. Senza i suoi amici, la sua famiglia, i suoi Malandrini, lui non sarabbe stato nessuno, anzi non si sarebbe sentito nessuno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Loro erano il motivo per cui continuava a sorridere, in fondo. Senza i suoi amici, la sua famiglia, i suoi Malandrini, lui non sarabbe stato nessuno, anzi non si sarebbe sentito nessuno.
Un poco alla volta, la consapevolezza di essere importante per quei tre ragazzini, di essere davvero importante, si faceva strada nella sua mente, e lo faceva sentire bene. Felice.
Poi quei bellissimi sette anni finirono, tutte le avventure, le malandrinate e gli scherzi cessarono, ma la loro amicizia continuò. L'amore di James e Lily, la risata simile a un latrato di Sirius e il timido sorriso di Peter.
Ogni volta che lo vedeva, sembrava che quel sorriso fosse sempre più triste.

Ma anche quella felicità svanì. Svanì in un soffio, in una notte. Una notte senza Luna Piena, ma carica di un dolore molto peggiore.
Ancora solitudine, ancora dolore. Dodici anni passarono, e il suo mondo ormai non esisteva più. I suoi amici non esistevano più. Morto, morto, traditore.
Non c'erano più speranze, non c'era più vita. Tutto amplificato da un manifesto. Serial killer fuggito da Azkaban. Fuggito.
No. Se lo ripeteva continuamente. Non può essere, non è possibile. Ma per quanto ci pensasse, la mappa non mentiva. Peter Minus era in quel castello. E mentre sentiva le urla di Hermione, la sua richiesta d'aiuto, si affrettò a salire le scale della casa del lupo, diretto verso il vero serial killer.
Ancora solitudine, dopo quella scoperta. Pochi anni di felicità, e il suo ritrovato amico lo lasciò. Lo lasciò solo, di nuovo. Si sentiva vuoto, di nuovo. Ma poi, inaspettatamente, un intenso color rosa lo investiva con la sua allegria.
Reietta. Aveva fatto di lei una reietta. Attraversava il giardino della sua metà con passo svelto. E questa volta, aveva capito che non era la Luna la sua metà. Le parole gli uscirono veloci, mentre spiegava alla sua amata di essere stato davvero un idiota. Qualsiasi forma avesse avuto il suo piccolino, sarebbe stato felice, e finalmente lo aveva capito. E poi un abbraccio, caldo e sentito. Una reietta, sì. Ma felice.
Ora, mentre cade accecato da una luce verde vicino al corpo freddo di Dora, non può che sentirsi felice, pensando al piccolo Teddy, a lei, ai suoi amici, a tutte le persone che stava per raggiungere e che avevano fatto della sua vita un vero sogno.


Questo è quello che sono. E non smetterò mai di ripeterlo con orgoglio.



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Penso che si sia capita l'identità del protagonista, no? xD Vita, morte e miracoli in una forma che non mi sarebbe mai venuta in mente se non avessi passato una giornata così. ù__ù"
Sono ben accetti sia commenti che critiche, non serve neanche dirlo vero? **
(Neanche una parte col mio nome, sigh. ndPROTAGONISTA)
... (Sì, lo faccio apposta. ndme)
...
Remus Remus Remus Moony Remus Remus Moony Remus Moony Moony Moony Moony Remus.
(*___* ndPROTAGONISTA)
  
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