Dalla finestra della cucina, Lily vide arrivare di corsa i due ragazzi, ammantellati e incappellati per proteggersi dal freddo e dai grandi fiocchi di neve che scendevano dalle nuvole.

Con un sorriso si spostò nell'ingresso e aprì la porta di casa proprio mentre James iniziava a cercare le chiavi.

“Buonasera....” li salutò, ridacchiando per i loro nasi rossi e le loro espressioni infreddolite.

James le posò un bacio sulla guancia. Era gelato! Lily si ritrasse, stringendosi nel suo caldo maglioncino. Sirius, invece, allungò una mano e suonò il campanello.

La ragazza lo squadrò, un sopracciglio inarcato.

“Scusa, eh. Adoro il suono dei campanelli, e tu che fai? Vieni ad aprire prima che io possa...”

“Entra, cretino.” Lily, sciolta in un altro sorriso, tirò Sirius per la sciarpa sin dentro casa. James stava ancora togliendosi il mantello.

“Rem? E' già arrivato?” le chiese.

La ragazza, in risposta, scosse il capo.

“Ha fatto tardi. Probabilmente passerà dopo cena...”

Sirius sbuffò. “Umpf. Scommetto che è con qualche ragazza, altroché...”

James ridacchiò, poi -investito da chissà quale odore- iniziò ad annusare l'aria, protendendosi verso la cucina. “Uhm... cosa c'è di buono?”

“Per voi niente.” rispose giocosamente Lily. “Così imparate a tornare a quest'ora... dove vai, Black?”

Sirius, mentre gli sposini chiacchieravano, si stava dirigendo in punta di piedi proprio verso l'origine dell'odore. Si bloccò all'istante.

“In bagno.” dichiarò, con finta aria innocente.

“E' dall'altra parte della casa.” ribatté Lily, faticando a reprimere un sorrisetto.

“Ah... davvero?” le rivolse uno sguardo sorpreso “E' che non vengo qui da tanto...”

“Sì, da Sabato scorso...” lo rimbeccò lei.

Lui alzò gli occhi al cielo e sospirò. “Donne.” Poi si avviò verso il vero bagno.

James si avvicinò alla moglie con un sorriso, le posò un altro bacio sulla guancia.

“Allora...” iniziò poi “... serve aiuto in cucina?”

Lei annuì. “Sì, ma non da te. Io mi prendo Sirius e tu -stavolta non scappi- sali al piano di sopra e vai a sistemare quella maledetta perdita.

Un gemito da parte di James. “Ma, amore...”

“Nessuna scusa, Potter!” ribatté fermamente lei. “Black!” apostrofò poi l'amico, appena tornato dal bagno. Lui attese con espressione preoccupata, guardandola.

“Con me.” concluse infine Lily.

°*°*°*°*°*°

“Ma dai, Lì...ti ho detto che non ne sono capace...” gemette Sirius, guardando sconsolato il libro di ricette di Lily, aperto su una pagina coloratissima che portava come intestazione “Cookies”.

Lei continuò a tagliare le patate mentre gli rispondeva, in tono pratico.

“Senti. Sto preparando il roast-beef con il contorno. Non ho il tempo di fare anche il dolce. Se non lo fai tu, non lo farà nessuno. Se vuoi concludere la cena con la frutta, io non ho certo problemi.”

Sirius grugnì, scocciato. Eh, no. Il dolce era d'obbligo.

E Lily -accidenti a lei- sapeva benissimo quanto lui fosse goloso. E lo stava sfruttando.

“Va bene, va bene...” mormorò infine Sirius. Lily sorrise e gli indicò gli ingredienti, ad un lato del tavolo. “Inizia pure. E segui alla lettera le indicazioni, ti prego.”

Vederlo cucinare, per Lily, fu uno dei passatempi più divertenti di sempre. Era buffissimo, le maniche del maglione sollevate, l'espressione concentrata, l'aria di chi sta facendo qualcosa di difficilissimo. Ed erano solo Cookies!

Ma la cosa davvero esilarante fu guardarlo dividere l'impasto in palline e schiacciarle, nel tentativo di ottenere forme circolari più o meno simili tra loro. James giunse proprio in quel momento, lanciò un'occhiata ad uno dei biscotti già pronti per essere infornati e scoppiò a ridere.

Sirius lo guardò malissimo. “Stronzo.”

James, ridendo ancora, si rivolse a Lily: “Tesoro... questo Cookie non assomiglia neanche vagamente a quello del tuo libro di cucina!” e parlando indicò un biscotto dalla forma particolarmente sbilenca, più simile ad un quadrato che ad un cerchio.

Sirius gli lanciò un'altra occhiataccia, mentre anche Lily ridacchiava al suo indirizzo.

Poi borbottò, continuando il suo operato: “Ah, vedrete... saranno così buoni che non ve ne lascerò neanche uno...”.

Lily e James non lo presero troppo sul serio.

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Remus arrivò a casa Potter piuttosto tardi, quella sera, intorno alle 11 pm. Lily andò ad aprire la porta, lo salutò con un dolce bacio sulla guancia, indi lo invitò ad entrare. James stava sparecchiando (con la bacchetta, ovviamente), le stoviglie arrivavano in cucina rapidamente, ma alla rinfusa. La moglie non sembrava esserne troppo contenta, chissà perché.

Sirius, invece, era sdraiato sul divano dei Potter, a pancia in su. Aveva un braccio sugli occhi e si lamentava a voce alta. Remus, preoccupato, chiese a Lily che cosa avesse.

“Indigestione.” spiegò lei brevemente. “Si è mangiato tutti i suoi favolosi biscotti, pur di non ammettere quanto fossero disgustosi.”

Remus scoppiò a ridere, scuotendo il capo.

Dal divano giunse un grugnito nervoso di Sirius.

“Erano buonissimi invece.” borbottò, cercando di ignorare per qualche istante le fitte di dolore allo stomaco. “La prossima volta vengo a casa tua e li preparo, così li assaggi.”

Lily ridacchiò, sconsigliandolo caldamente all'amico in un sussurro.

Remus alzò le sopracciglia guardando Sirius, poi scosse il capo verso Lily.

“Non cambierà mai.”

In cucina, intanto, un silenzioso James si avvicinò di soppiatto ai barattoli dello zucchero e del sale, e ne invertì la posizione, sogghignando.

Sì, in effetti quei Cookies erano un po' troppo salati...