Prefazione!
Mi è sempre piaciuto approfondire storie non narrate durante il
corso del gioco o, come in questo caso, inventarle. Un'altra delle mie
coppie assrude (?), Richard e la vedova Elina! Ci si vede alla
postfazione per vari chiarimenti!
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Per anni
Richard Highwind non aveva visto il sole tramontare tra le montagne di Deist.
Avrebbe voluto tornare a casa in un altro momento, ma questa poteva essere la
sua ultima occasione.
Un gruppo
di giovani ragazzi, Firion, Maria e Guy, lo avevano salvato dal Leviatano e lo
avevano riportato nella sua terra natia.
« Non
è cambiato proprio niente. » disse ai compagni di viaggio, mentre si
avviavano verso il castello dove lui aveva vissuto. « Non potrò mai
ringraziarvi abbastanza, ragazzi. Chiedervi di poter venire qui, nel bel mezzo
di una guerra…»
« Non
preoccuparti, Richard. » rispose Firion « Di questi tempi, fa
piacere rendere felice qualcuno, anche solo per qualche ora. »
« Già,
credo che anche Elina e suo figlio saranno felici di vederti! » Maria gli si avvicinò, radiosa. « Deve
essere dura vivere in due in un castello così grande! »
« Elina? »
Richard si fermò per qualche istante. « È
viva? »
«Sì, »
rispose Firion. « La conosci? »
« È… Era la moglie del mio migliore amico, Philip. Siamo cresciuti
assieme. » disse Richard, riprendendo a camminare.
«Oh…»
mormorò Maria. «Capisco. »
Nessuno
parlò fino all’arrivo al castello di Deist, e Richard potè concentrarsi sui
suoi ricordi. Ogni albero, ogni masso sembrava non essersi spostato di un
millimetro da quando passava i pomeriggi con Philip ed Elina, quando non
poteva nemmeno immaginare che quei due si sarebbero sposati.
Giunsero
presso le mura quando ormai il sole era completamente tramontato.
« Richard! »
Elina
corse incontro al Dragone assieme a suo figlio, il piccolo Kain. « Zio
Richard! » urlò, saltandogli in braccio - nemmeno Guy nascose un risolino
divertito al sentir chiamare Richard “zio”.
« Grazie
al cielo sei salvo…» disse la donna, mentre iniziava a piangere. « Oh, Richard, è stata così dura…»
« Non
mi piace quell’imperatore! » sbottò Kain. « Gliela farai
vedere, vero? »
« Certo! »
rispose Richard, sorridendo al bambino. « Molto, molto presto! »
« Non
prima di domani, però. » si intromise Firion, indicando il cielo che
diventava sempre più nero.
« Perché
non vi fermate qui, per la notte? »
disse allora Elina, asciugandosi le lacrime « Ci farebbe
piacere... Ci si sente soli, qui. » aggiunse, prendendo in braccio Kain
che sbadigliava vistosamente.
« Perché
no? » assentì Firion « Le stanze di sicuro non mancano, e non vedo
perché passare la notte all'aperto quando si ha a disposizione un intero
castello. Andiamo a cercare una
stanza. »
« Io
arrivo subito. » disse Richard, accarezzando la testa a Kain, che si era
appena addormentato sulla spalla della madre.
« Va
bene, ma... » Maria interruppe il fratellastro afferrandolo per un
braccio « Su, andiamo! Fa niente se non ti aspettiamo svegli,
Richard? »
« No,
nessun problema. » rispose Richard sorridendo alla ragazza, che gli aveva
rivolto uno sguardo complice piuttosto imbarazzante. Nessun altro oltre a lui
parve accorgersene, e si considerò abbastanza fortunato. "Ma per cosa, poi?" si disse mentre
seguiva Elina in una stanza al primo piano.
Si
trattava di una piccola camera illuminata dalla luce fioca della luna, con dei
giacigli di paglia sul pavimento, alcune coperte e dei vecchi mobili tarlati.
« Come
puoi vedere, non è rimasto davvero niente dello splendore di Deist. »
mormorò Elina mentre copriva Kain, e Richard pensò che non era vero. La luce
che si rifletteva sul suo volto la faceva apparire davvero bellissima. O lo era
già?
Il Dragone
riprese a ricordare i giorni passati con il suo migliore amico e lei, la donna
che Philip un giorno gli avrebbe dato un figlio e si diede una risposta.
Sì, lo era
sempre stata. Aveva sempre avuto quei
capelli biondi così lunghi e splendenti e quei magnifici occhi bruni. Più volte Richard aveva tentato di scacciare
dalla mente quei pensieri. Era la donna di Philip, il suo migliore amico, non
poteva vedere Elina se non come una conoscente. Eppure non riuscì a trattenersi
quando Elina si voltò verso di lui.
Prese ad
accarezzarle la guancia -aveva la pelle morbidissima- senza riuscire a
distogliere lo sguardo dai suoi occhi, che apparivano neri in quella tenue luce
notturna. Elina non scostò la sua mano,
ma gli si avvicinò.
Nonostante
gli sforzi di Richard per ricordare Philip, per trattenersi dal commettere un
errore che non si sarebbe perdonato, si baciarono. La camera era piuttosto
fredda e piena di spifferi. Il respiro di Elina, invece, era caldo.
Fu lei a
staccarsi. Richard ne rimase un po' deluso, ma si vergognò subito del suo
comportamento.
« Io... mi dispiace, Elina, non intendevo...» Non sapeva cosa dire. Le
parole gli uscivano di bocca prima che lui potesse riflettere. Si sentì ancora peggio quando le lacrime
iniziarono a scendere dagli occhi di Elina.
« Mi
sei mancato, Richard. Tantissimo. » Ruppe in un singhiozzo prima di baciarlo di
nuovo.
Richard
stavolta ricambiò con passione. Il viso di Philip diventava sempre meno nitido
e si perdeva sempre più nella sua testa... Quando Kain si rigirò nel sonno,
mostrando loro le spalle, Richard si accorse di star slacciando il corsetto di
Elina. Pensò che doveva fermarsi o se ne sarebbe pentito. Non ci riuscì.
Il profumo
della donna era inebriante.
Iniziò a
baciarle il collo mentre le abbassava il vestito e la faceva appoggiare al suo
giaciglio.
“Non è il
massimo del comfort”, pensò, ma si chiese subito come potesse pensare a una
cosa del genere in un momento come quello.
Lui ed
Elina si guardarono a lungo. Ben presto la mente di Richard si svuotò del
tutto. Desiderava il corpo di Elina con tutto se stesso, non riusciva più ad
attendere. Ricominciò a baciarla, accarezzandole ogni parte del corpo con le
sue mani da guerriero, ruvide: la pelle liscia e morbida della donna era
totalmente diversa dalla sua. Voleva assaggiarla.
Mordicchiò
delicatamente l’orecchio di Elina,
mentre lei sfiorava le vecchie ferite di guerra sul suo dorso. Il tocco di
quelle piccole e delicate dita lo faceva rabbrividire.
« Non
sei il sostituto di Philip. » sussurrò lei, accarezzandogli i capelli e
incrociando le gambe dietro alla sua
schiena.
« Non
mi sarebbe importato.» rispose Richard, guardandola negli occhi. « Ti amo. » aggiunse dopo pochi,
eterni secondi.
Richard
assaporò ogni secondo di quel silenzio interrotto solo dai loro gemiti. Non
capiva niente, il piacere di unirsi con la donna che aveva tanto amato ma che
gli era stata vietata era troppo grande.
« Ti
amo…» le ripeté poi, con un
sussurro. « Quando tornerò ce ne andremo da Deist. Rimarrò per sempre con
voi. »
« Lo
prometti? » « Te lo giuro sul mio onore. »
Elina si
coprì il viso con le mani. « Richard è…? »
« Sì.
Mi dispiace, Elina…» mormorò Firion. Calò il silenzio. Un silenzio
greve, che accentuò la vuotezza del castello di Deist .
« Ma…
La sua promessa… Non può essere…»
Quando
Maria ruppe in un piccolo singhiozzo, Elina sollevò lo sguardo.
«…
Vorrei ringraziarvi per tutto. Ecco, prendete questa…» La donna entrò
nella stanza dove giaceva ancora la viverna. La guardò, chiedendole perdono:
nessuno poteva spostarla da lì, ma presto quel castello sarebbe diventata la
sua tranquilla tomba, dove solo le anime dei Dragoni le avrebbero fatto
compagnia.
Afferrò
l’Excalibur e uscì da quella stanza senza indugiare né sul cadavere, né sui
suoi ricordi.
« Questa
spada rappresenta tutta la storia di Deist. » disse a Firion, porgendogli
Excalibur. « Penso che dobbiate averla voi. Vi prego… Vi prego di portare
onore alla stirpe dei Dragoni, un’ultima volta. »
« Voi
cosa farete, Elina? » chiese Maria, con gli occhi rossi dal pianto.
« Ce
ne andremo da qui. Queste mura contengono memorie troppo tristi. » Prese
per mano il figlio, rivolse un ultimo, cupo sorriso ai giovani ribelli e si
avviò verso l’uscita di quella che, da tempo, non poteva più chiamare casa.
Postfazione!
Telegrafica come al solito. *Sigh!*
Mi ronzava in testa da un po', l'ho scritto un po' per scommessa. (Sì, anche questa! Tutte le mie fiction sono scommesse!) La dedico al caro Rick. ùwù7 Come mi è venuta bene. *Annuisce soddisfatta* Final Fantasy II ha bisogno di molto, molto più amore!
(Quota fatti inventati: abbastanza per farci una fiction sopra!)
Con la collaborazione della cara zia Nicole!