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Autore: Bellafifi1986    08/01/2006    2 recensioni
Ginevra Weasley era molto cambiata, gli eventi la aveva portata ad essere un'altra persona e a stento gli altri la riconoscevano e della dolce e sensibile Ginny non era rimasto niente. Ma il destino a in serbo per lei una sorpresa che le cambierà la vita.
Genere: Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

QUANDO SI DICE IL DESTINO

Capitolo 1

Ginevra Weasley era molto cambiata, gli eventi la aveva portata ad essere un'altra persona e a stento gli altri la riconoscevano e della dolce e sensibile Ginny non era rimasto niente.

Era un Auror, la più giovane che aveva mai addestrato, ne aveva 17 quando era entrata in accademia e in molti si erano stupiti persino Harry, Ron e Hermione e ora invece ne aveva 27 ed era uno degli Auror più migliore che l'Ordine della Fenice abbia mai avuto, superava anche il Magico Trio molte celle ad Azkaban erano piene di Mangiamorte o Maghi Oscuri grazie a lei, anche se Voldemort era stato eliminato c'era sempre il male come c'è stato in passato ci sarebbe stato in futuro, il bene e il male sarebbero sempre esistiti.

Si era recata dal Quarter Generale degli Auror, il suo superiore la aveva chiamata in urgenza per comunicarle qualcosa di importante. Ginevra si affretto con passo svelto verso l'ufficio del generale McQuinn, un Auror molto in gamba che lei stimava molto ed entrò appena fu giunta davanti alla sua porta.

"Mi ha fatto chiamare, generale McQuinn" disse Ginevra professionale.

"Si, siediti Ginevra" disse il generale con voce seria e lei si comodo sulla sedia."Lo convocata perché Silente mi ha detto di darti questa"

Porgendogli una lettera che Ginevra subito apri per vedere di che cosa si trattava:

Cara Ginevra,

ho bisogno che tu ti rechi a Azkaban immediatamente,

devi far uscire il detenuto Numero 36540 per conto mio

qui dentro troverai la documentazione che dovrai mostrare

ad Azkaban e poi ci ritroviamo nel tuo appartamento per

spiegarti tutta la faccenda. 

                                                                Albus Silente

 

"Bene sembra che debba far uscire un detenuto che di sicuro avrò catturato" disse Ginevra amare.

"Lo farai, davvero? So che in questi anni hai lottato molto per rinchiuderne molti ad Azkaban"

"Si, ma è lavoro e poi mi fido molto di Silente" gli rispose Ginevra professionale."Bene, ora ti lasciò"

 

Dopo aver stretto la mano al generale usci dal suo ufficio e si smaterializzò ad Azkaban, era un posto terrificante e come se non potessi più essere felice ma lei non è aveva di questi problemi, anzi le piaceva quel posto e poi il carceriere la portava molto rispetto ed era molto amici.

"Auror Ginevra, sono felice di rivederla" disse il carceriere inchinandosi al suo arrivo.

"Anch'io sono contenta di rivedere te, Christopher"

"E' venuta per sbattere dentro qualche altro assassino?" le chiese Christopher eccitato.

"Per mia sfortuna no" gli rispose Ginevra sospirando "Sono qui per far uscirne uno da parte di Silente" porgendogli le carte.

"Che peccato! Glielo vado a prenderlo" disse Christopher leggendo le carte. "Attenda solo un attimo"

Lo vide allontanarli e dovete aspettare dieci minuti per rivederlo ricomparire con il detenuto.

"Ecco, sono tornato" disse Christopher spingendo il detenuto avanti.

Ginevra si paralizzò appena vide chi aveva di fronte, quello era Lucius Malfoy colui che aveva ucciso suo padre.

"Ci deve essere un errore, Christopher" disse Ginevra con voce dura.   

Era stata proprio lei a catturarlo dopo averlo visto uccidere suo padre e anche per questo per diventata l'Auror più giovane che si era mai vista, in molti aveva cercato di catturarlo ma non ci erano riusciti.

"Nessuno errore, guardi qui" la contraddì Christopher ammanicato porgendole le carte.

E si rese conto che era la triste realtà, come aveva potuto Silente fargli una cosa del genere? Lui sapeva che cosa aveva passato per via della morte di suo padre e ora gli aveva dato l'ingrato compito di farlo uscire, non se ne poteva fare una ragione. Ma ora mai aveva accettato l'incarico e doveva portarlo a termine, lo avrebbe consegnato a Silente e non lo avrebbe mai più visto.   

Con tutto il suo sangue freddo, si smaterializzò insieme a lui nel suo appartamento, anche se non voleva averlo lì perché sapeva che quando se ne sarebbe andato sarebbe rimasta contaminata dal suo passaggio. 

"Siediti lì e non muoverti" gli ordinò Ginevra indicando il divano.

Lui fece esattamente come gli aveva detto, si sedette sul divano con i polsi ancora le manette.

"Ti ringraziò" disse Lucius umile.

"Non devi ringraziarmi, devi ringraziare Silente. Perché se sarebbe dipeso da me, ti avrei lasciato a marcire lì dentro" disse Ginevra con cattiveria.

"So che ho fatto molte cose sbagliate quindi non c'è lo con te per ciò che dici. Ma gli uomini sbagliano e anch'io sono un uomo"

"No, ti sbagli" lo contraddì Ginevra con voce fredda "Un uomo non avrebbe mai ucciso degli innocenti. Tu non sei un uomo! Sei un assassino, un mostro, una bestia..."

Stava riversando tutta la rabbia che aveva covato per tanti anni contro di lui.

"Basta cosi, Ginevra!" gridò una voce familiare per farla smettere.

"Silente!" esclamò lei voltandosi. "Come ha potuto farmi questo?" gli domandò lei piena di rabbia.

Ma non la stava guardando, il suo sguardo era rivolto a Lucius che era seduto sul divano e disse "Che ci fa ancora con le manette?"

Ginevra non rispose.

"Togliele subito"

Fu costretta a farlo, prese la chiave e le tolse poi Silente le fece scomparire.

"Grazie, per avermi liberato" disse Lucius abbracciandolo.

Lei voltò il viso da un'altra parte per non vedere la scena.

"Non devi ringraziarmi, meriti una seconda possibilità come tutti e poi c'è qualcosa che non andava"

Quello fece ribollire il sangue nelle vene a Ginevra."Ma che cosa c'è che non va? Io l'ho visto mentre uccideva mio padre!"

"Ginevra, calmati!" le ordinò Silente sciogliendosi dall'abbraccio Lucius.

"Calmarmi? Lei mi dice di calmarmi dopo quello che ha detto" gli urlò Ginevra.

"Ci sono molte cose di cui dobbiamo parlare" le disse Silente serio.

"Mi dica"

"I fatti sono diversi di quanto immagini, sono sicuro che Lucius è innocente" le spiegò Silente calmo ma venne interrotto da una risata di Ginevra "Che hai da ridere?"

"Questa si è bella. Lui sarebbe innocente dopo che ho visto che uccideva mio padre" disse Ginevra sarcasticamente.

"Con lui c'era Zabini, ti ricordi di lui?"

"Si, il padre di Blaise Zabini" gli rispose Ginevra seriamente "Ma lui che centra?"

"Ho motivo di pensare che Zabini abbia incastrato Lucius ma per farlo dobbiamo trovarlo e tu sai che è scomparso da anni"

"Questa sua teoria, non stata né in cielo né in terra"

"Ginevra, lei mi deve credere"

"Come faccio a crederle? Se non passa notte in cui non sogno quella terribile scena"

"Devo dirti un'altra"

"E sarebbe?"

"Devi ospitare in casa tua e prenderti cura di lui finché non troviamo Zabini"

"Cosa? Ma è impazzito" gli urlò Ginevra a quella notizia. "Io dovrai ospitarlo e prendermi cura di lui dopo tutto il male che a fatto a me e alla mia famiglia. Mi rifiuto"

"Ascoltami, quello che ti sto chiedendo non è un favore ma un ordine" disse Silente costringendola, visto che non capiva."Voglio sapere ogni giorno come sta e come lo tratti. Non mentirmi, saprò se mi dirai delle bugie"

Silente tirò fuori un pacco e glielo diede.

"Qui dentro ci sono dei vestiti per Lucius" le spiegò Silente "Dopo lo porterai alla Gringott per fagli prelevare del denaro e lo accompagnerai a comprare degli altri vestiti, tutto chiaro"

"Tutto chiaro" rispose Ginevra di malavoglia.

"Bene, ci vediamo domani all'Ordine della Fenice"

"Arrivederci, Albus"

"Arrivederci, Lucius"

Dopo di che sparì mentre Ginevra si rifugiò in camera sua, avrebbe dovuto vivere con l'assassino di suo padre ma perché il destino per crudele con lei. Rimuginò su quei pensieri un po' quando si accorse che lo aveva lasciato solo, non voleva che toccasse niente e si precipitò nel salotto dopo lo vide che stava per prende una foto dove c'era lei e suo padre e subito si precipito ad impedirlo.

"Non la toccare" gli ordinò Ginevra stringendo tra le mani come un tesoro prezioso.

Lucius non sapeva cosa dire, era sicuro che Ginevra non lo voleva in casa ma era stata costretta da Silente e poi l'omicidio di cui stavano parlando lui non si ricordava di averlo commesso, che avesse perso un po' di memoria rinchiuso ad Akzaban.

"Dormirai sul divano" gli spiegò Ginevra all'improvviso fredda"Non voglio che tocchi niente di ciò che c'è in questa casa..."

DRIIIN...

Ginevra andò rispondere a telefono: "Si, pronto"

"Ciao, Ginevra. Sono Hermione"

"Ciao, Hermione. Come stai?"

"Bene e tu?"

"Diciamo"

"Che vuoi dire?"

"Ti racconto dopo ma dimmi come mai me hai chiamata"

"Non puoi venire un attimo a darmi una mano con Lily?"

"Certo che vengo, lasciami solo organizzarmi"

"Organizzarti? Per cosa?"

"Ti spiegherò dopo"

"Allora a dopo"

"A dopo"

Chiuse il telefono e iniziando a pensare come fare con Lucius, era fuori discussione che lo lasciasse da solo nell'appartamento e quindi doveva portarselo dietro.

"Cambiati, stiamo per uscire" gli disse Ginevra distaccata "Però prima fatti un bagno, puzzi"

"E dove?" le chiese Lucius gentilmente.

"Infondo a destra. Mi raccomando di non toccare niente, la troverai delle asciugamani bianche usa quelle e c'è anche una forbice e un rasoio"

"Vivi da sola?"

"Non sono affari tuoi"

Lucius si avviò verso il bagno, era triste per quel trattamento gelido ma cosa si aspettava che lo accogliesse a braccia aperte? Certo che no, visto che gli aveva ucciso il padre anche se non se lo ricordava.

Fine del 1° Capitolo

Che ve ne sembra come inizio... Ginny è diversa ma molto diversa... e anche Lucius... aspetto i vostri commenti...

 

 

 

 

       

 

   

 

 

 

 

   

  
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