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Autore: Melany    08/01/2006    7 recensioni
“Che nome stupido” pensò dentro di sé, mentre scendeva le scale. – Lucius- ripeté a mezza voce, e un brivido lo scosse.
“Maledetti spifferi!” solo che di spifferi non c’e n’erano.
Leggete e commentate!!
P.S
E' dedicata alla nostra moccy, ke mi ha spinto a scriverla!!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattinata di fine Luglio quando Severus Snape entrando nell’enorme salone di Snape Manor vide che c’era qualcosa di diverso, che qualcosa era cambiato.
Si avvicinò al tavolo per l’abbondante colazione, prendendo posto alla sinistra del padre tutto intento a leggere ‘La Gazzetta del Profeta’, alzò per un secondo lo sguardo verso il figlio, inarcando le sopracciglia castane, ed abbassando lievemente il giornale.

-Perché ti sei vestito così?- chiese con aria scocciata.

-Perché io mi vesto sempre così, padre- rispose educatamente il figlio.

-Bhe, vatti a cambiare, e in fretta anche! Non ti ricordi che per pranzo abbiamo ospiti i Malfoy?!-

Il giovane uomo non poteva dirsi proprio di bell’aspetto [adesso moccy mi uccide… me lo sento Nd Mel], aveva lunghi e untuosi capelli neri, un naso arcuato e la pelle straordinariamente bianco cadavere, tendente al giallognolo, in quanto a fisico… bhe… non si poteva proprio dire che Severus Snape fosse uno sportivo, piuttosto magro, dava l’aria di essere malato.

Alle parole del padre chinò lievemente la testa, e si alzò, dirigendosi velocemente verso le proprie stanze.
I Malfoy, aveva sentito varie storie su Jason Malfoy e sua moglie [qualcuno ha la minima idea di come diavolo si chiamino il padre e la madre di Lucius? Nd Mel_confusa], ma nemmeno una parola sul brillante rampollo.
Certo, a scuola lo aveva visto spesso, ma Malfoy Junior era l’esatto opposto di quello che era lui, sempre attorniato da uno stormo di ragazzine adoranti, stupido e arrogante.
Ok, magari non proprio opposto… era sempre più simpatico di Potter ed i suoi amici, ma non era proprio quell’amico che Severus avrebbe voluto avere.

Il tempo trascorse lento, fino all’ora di pranzo, in cui, a mezzogiorno preciso si sentì l’arrivo della carrozza dei Malfoy.
Era ancora in camera sua quando sentì suo padre circondare di complimenti la moglie di Jason, Marilyn e suo figlio, che a quanto pare, rispondeva al nome di Lucius.
“Che nome stupido” pensò dentro di sé, mentre scendeva le scale. – Lucius- ripeté a mezza voce, e un brivido lo scosse.
“Maledetti spifferi!” solo che di spifferi non c’e n’erano.

*_*°°°*_*°§°*_*°°°*_*

Il pranzo fu lungo e noioso, e nessuno dei due ragazzi, aveva voglia di parlare.
Falsi amici, ecco cos’erano le famiglie. Amiche, ma solo per i soldi.
Marilyn e sua madre erano accanite in una lunga conversazione su cosa fosse più conveniente fra il comprare un Calderone di Peltro a metà prezzo più la bilancina ma raddoppiata, o se il Calderone di rame a prezzo intero con le provette dimezzate.
Non era proprio quello che Severus poteva definire un discorso “interessante”.

-Così… sei uno Slytherin?- gli chiese di malavoglia il biondo che gli sedeva di fronte.

“Così… sei uno Stronzo?” avrebbe voluto rispondergli, ma si trattenne. –Precisamente- rispose senza alzare gli occhi dal piatto.

-Strano…- cominciò l’altro, cosa che gli parve piuttosto irritante.

-Che cosa?- ringhiò il moro.

-Il fatto che non ti abbia mai visto…-

“Scusa, ma io non vengo alle sfilate di moda” – Sì, è strano…-

-Ah, è vero! Mi ricordo di te, sei quello a cui Potter…-

-Sì, esatto!- si precipitò a confermare il ragazzo, senza aver voglia di ascoltare i particolari della storia che gli erano costati parecchio, riviverli sarebbe stato un suicidio.

-La pagherà per questo…- mormorò il biondo mentre ingeriva un pezzo di carne.

-Perché?-

-Nessuno tocca gli Slytherin… specialmente se amici di Malfoy…- proclamò il ragazzo ad alta voce, beccandosi un’occhiata d’orgoglio dal padre.

-Ma… tu lo fai per lui?- chiese a quel punto Severus, rendendosi conto che il giovane aveva praticamente urlato ogni cosa che si erano detti durante il pranzo.

Lucius sembrava essere piuttosto in imbarazzo per la domanda che gli era stata fatta, e sviò il discorso.

-Facciamo un giro?- propose, e il moro per chissà quale strana forza, acconsentì.

Erano passati alcuni minuti di silenzio, e quando finalmente si furono allontanati dalla vista dei genitori Severus notò che il ragazzo prese a respirare più regolarmente.

-Grazie-

-Per cosa?-

-Per avermi portato via da lì, si capisce!-

-Ah, ok…- in realtà non aveva capito niente.

Per quanto strano poté sembrare ad entrambi, passarono un pomeriggio assolutamente meraviglioso, fra risate e battute maligne sui Grifoni che odiavano, insieme meditarono una vendetta subdola e crudele che non lasciava spazio ad alcuna pietà per Potter e i suoi amici, che, implicava, ovviamente, anche Lily.
Lucius confidò, inoltre, il suo desiderio di diventare Mangiamorte, e chiese a Sev cose ne pensasse.
Egli rifiutò categoricamente l’idea, confessando di non averci ancora pensato.
Lucius gli sorrise, accarezzandogli una guancia, in quel momento il cuore del moro saltò un battito e le gambe gli tremarono.

“Maledetto asma” l’idea poteva anche essere plausibile, se non fosse stato per quel piccolo dettaglio che lui non aveva mai sofferto d’asma.

Quando si separarono, qualche ora dopo, erano già ottimi amici, e si promisero di vedersi ancora, e frequentarsi anche durante la scuola.

Tre giorni dopo gli arrivò una lettera da Lucius, dicendogli che la metà dei suoi amici erano morti, uccisi dal Lord Oscuro.

  
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