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Autore: spidi988    24/02/2011    1 recensioni
Questa FF nasce dalla passione per Death Note, è una diversa, non una rivisitazione, con nuovi personaggi ed avvenimenti che spero vi terranno incollati! XD Grazie al mio stupendevole editore SANJI94 che mi ha aiutata tantissimo, leggete le sue FF, sono qualcosa di eccezionale!!! XD L'avvertimento OOC è riferito al fatto che a volte per esigenze particolari alcuni personaggi lo saranno ma molto leggermente. Cercherò cmq di limitare il tutto!!! XD
Genere: Avventura, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi a voi col primo capitolo, decidere di scrivere su Death Note, e soprattutto creare un personaggio degno di L, uguale ma diverso, credo sarà la mia sfida più grande… (oltre che calarmi nei panni di L quando richiesto!!) spero di riuscire a farlo… almeno ci provo và… tentare nn ha mai fatto male (a me, a voi lettori proprio non so!!^^)
I capitoli saranno raccontati dal punto di vista dei personaggi che di volta in volta troverò più adatti.
Per i titoli dei capitoli mi sono ispirata a quelli originali… scegliendo ogni volta quello che meglio rappresentava il punto focale del capitolo.
Se può interessarvi vi indicherò di volta in volta a quale capitolo originale del manga il titolo si riferisce al termine del capitolo stesso!!!
Confidando nella vostra sopravvivenza post lettura, spero in recensioni anche negative e vi presento il primo capitolo… XD.

 
 
 

DEATH NOTE
another story

 Capitolo 1
"Contatto"
(Watari)

La Wammy’s  House ha sempre accolto piccoli geni senza casa ne famiglia preservandone e tutelandone le capacità, tutto questo fino a quando non trovammo Lawliet, un ragazzino che aveva solo 8 anni, possessore del cervello più unico che avessimo mai visto. 
Col tempo Lawliet, che chiamammo L, divenne il detective più famoso del mondo, e per mascherare il fatto che avesse solo 10 anni e già impartiva ordini a tutte le agenzie mondiali nonché il suo rifiuto di stare in mezzo alla gente, creammo per lui una serie di strumenti di codifica vocale e ne facemmo il detective invisibile, il suo portavoce ed unico contatto col resto del mondo ero io.
Con l’avvento di L e visto l’apporto che forniva alla risoluzione dei casi, con un decremento della criminalità imputabile solo al suo operato, la Wammy’s inserì tra le sue priorità l’impegno a trovare un degno sostituto di L, che seppure geniale, certo non sarebbe stato eterno.
Nella nostra ricerca ci imbattemmo in una ragazzina che, essendo coetanea di L, non rientrava nel target dei suoi possibili successori , ma la cui genialità supposta era decisamente non sottovalutabile.

La rincorriamo da anni ormai. Da quando supponiamo lei ne avesse circa undici ed era fuggita dalla clinica dove, ancora non ci spieghiamo come possa essere stato possibile, era vissuta fin dalla nascita. Non aveva un nome, i medici che erano stati la sua “famiglia” fino ad allora avevano solo detto che era una specie di genio, con capacità deduttive e di ragionamento a tutto tondo decisamente fuori dal comune. Tutto questo bastò a destare il mio interesse, quello di Roger ed anche quello di Hikari, la nostra vecchia compagna di college che da sempre collaborava con noi al progetto della Wammy’s e decidemmo di trovarla e di portarla con noi.
Ancora adesso non mi è chiaro cosa avesse di così importante la fuori… questa è una domanda alla quale potrebbe rispondere solo L e solo lei, ma conoscendoli non so se lo faranno mai.
Il giorno che finalmente la prendemmo (o fu lei a far si che lo facessimo?) non pioveva, caso strano per l’Inghilterra, ma lo giudicai un buon segno e col senno di poi non mi sono sbagliato.
Era magra, deperita, visibilmente affamata, i lunghi capelli castani le pendevano spenti e senza forma attorno al viso smunto e leggermente colorito, ma nonostante tutto due enormi occhi nocciola dal taglio leggermente orientaleggiante, traditori di una discendenza mista, mi fissavano penetranti ed accusatori, profondamente oltraggiati per il fatto di essere stata presa contro la sua volontà e quando non era al meglio delle sue condizioni fisiche.
-
Io sono Watari – le dissi – sono il direttore della Wammy’s House, l’orfanatrofio dove starai da oggi a venire, non spaventarti, non è una prigione ne un ospedale, è pieno di ragazzi come te e ti divertirai, starai bene vedrai.-
Mi guardò ancora un istante dandomi segno che mi aveva capito, poi con un sospiro abbassò il capo e si consegnò a noi.
Durante il viaggio, come durante quella che fu la nostra prima conversazione o mio monologo, non aprì bocca, la facemmo entrare dal retro, non presentandola subito agli altri ragazzini, la portammo da Hikari la quale si occupò di sfamarla, lavarla, pettinarla e vestirla. Quando la rividi stentai a riconoscerla, non fosse stato per lo sguardo accusatorio che ormai conoscevo, dubito davvero che l’avrei fatto.

L’ora di cena era passata e lo spettacolo nella sala comune era il solito, L costretto da Roger a stare con gli altri sedeva in disparte, gli altri giocavano in gruppi. Nessuno gli si avvicinava consci del fatto che non avrebbe gradito, ma tutti indistintamente gli erano affezionati e lo ammiravano, tutti riconoscevano le sue doti seppure non le avessimo mai messe a confronto diretto. Erano menti speciali anche le loro, ma L lo era di più.
Facemmo il nostro ingresso spezzando l’atmosfera rilassata che c’era nel grande salone, dodici paia di occhi ci fissarono e la fissarono. Lei non battè ciglio e sostenne l’esame fissando un punto dinanzi a se, seguendo il suo sguardo lo trovai incatenato al tredicesimo paio d’occhi presente, L.
Ben presto tutti si resero conto della cosa, poi prima che potessi fermarla, la ragazza attraversò la sala e si accovaccio di fronte ad L nella stessa posizione che teneva il ragazzo.
-Anche le tue abilità deduttive migliorano del 40% così?-
L non tradì alcuna sorpresa replicando con un semplice cenno del capo.
La ragazzina fece per alzarsi quando notò uno dei rompicapo che L teneva vicino a se, una serie di blocchi in legno multiforme da impilare per ottenere un parallelepipedo, ogni blocco poteva combaciare con tutti gli altri, ma solo una era la posizione che gli si poteva dare affinchè la figura si componesse, era un passatempo inventato da L e  solo lui sapeva venirne a capo, ma quella ragazza lo studiò per un paio di minuti e lo risolse.
-Divertente… e nemmeno semplice come sembra!- poi si voltò verso di me – Ce l’ho una stanza?-
L  mi era celato alla vista da lei, le risposi che ne aveva una tutta sua e lei chiese ad Hikari di portarcela abbandonando il tono aggressivo che aveva usato fin’ora solo con me, ad un mio cenno Hikari la portò via.
I bambini ripresero a giocare ed io feci per tornare nel mio studio ma la voce di L mi fermò.
-Watari, quella ragazza… chi è?-
-Non lo so, vedi L, non ha un nome, la sua famiglia ha ripudiato tutto di lei, il suo concepimento, la sua nascita, la sua esistenza al mondo. E’ sola come nessuno dovrebbe mai esserlo. Le troveremo noi un nome che le piaccia.-
-S- disse il ragazzo- quella ragazza deve avere anche lei una lettera come me. La S le sta bene. Watari, tu mi hai sempre detto che sono unico, ma… lei è uguale a me. Nessuno avrebbe potuto risolverlo – lo disse indicando il parallelepipedo – costruendolo ho commesso un’errore negli angoli di quattro blocchi, solo chi lo sa se ne renderebbe conto e potrebbe risolverlo avendo un’intelligenza di molto superiore alla media, ma lei lo ha risolto senza saperlo ma tenendo comunque  conto di questa circostanza… non ho bisogno di capire altro… lei ed io siamo uguali con un margine del 100% di possibilità! Saori è un bel nome, ed uno dei suoi kanji indica l’intelligenza. Prova con questo.-
Rimasi stupito sia dalle parole che dalla loro quantità, L non è mai stato un chiacchierone, ma quella volta portò a termine un discorso che non fosse una serie di risposte monosillabiche.

Quella sera creò un puzzle completamente bianco sul quale a caso erano disposte delle lettere e chiese che fosse consegnato alla nuova arrivata, non capendo cosa avesse fatto ne vedendoci nulla di male glielo feci portare da Hikari, quindici minuti dopo il pacco fu rispedito al mittente e per la seconda volta nella serata fui stupito da un’avvenimento raro, L ridacchiò divertito e mi mostrò il perché…
La ragazza aveva ricomposto il puzzle di L diversamente da come lo avevo visto  così facendo le lettere che avevo giudicate messe a caso formavano la frase “ Io sono Elle, 16”, sotto lei aveva scarabocchiato “ Io Saori. Così mi hanno detto.15.”
Fu a quel punto che capii che L aveva ragione. Non solo aveva ricostruito il puzzle, ma aveva anche capito che L non puntava ad un giochino difficoltoso, ma puntava a lanciarle un messaggio. Pensava esattamente come lui. Ed in meno di mezz’ora L aveva rivelato ad altri più di quanto avesse mai fatto, i ragazzini della Wammy’s non sapevano precisamente quanti anni avesse, allo stesso modo anche Saori aveva detto ad L molto più di quanto avesse rivelato a me o Hikari, con la quale pareva andare d’accordo, ed inoltre aveva tacitamente accettato il nome Saori, S.

Da quel giorno e per i successivi tre mesi lei ed L trascorsero  molto tempo insieme, cosa si dissero non lo so, lei aveva legato solo con lui, ma come per L si era conquistata la stessa stima da parte di tutti, e la stessa silente adorazione.
Addirittura due dei più promettenti ragazzini dell’istituto ruotavano nella sua orbita alla stessa maniera che in quella di L.

Ma nel giorno in cui avremmo “festeggiato” il suo terzo mese alla Wammy’s, S sparì, o per meglio dire fuggì.
 
 

Questo capitolo si intitola “Contatto” . E’ il titolo del page 71 di DEATH NOTE. L’episodio in cui Kira contatta il quartier generale, e i suoi membri hanno un contatto con il quaderno e Ryuk. Obha aggiunge che, pur essendo una forzatura, c’è anche il contatto di Sayu con la luce del sole.
(Fonte: Death Note vol.13 : How to read)
 

Ebbene, siamo infine giunti alla fine del mio primo capitlo. I font che utilizzo sono tutti presenti in Death Note… sono semplicissimi da reperire… mi sembrava un’idea carina! XD
Beh, allora? Che ve ne pare?
Sembra strano per un primo capitolo lo so. Ma ho già un ringraziamento da fare a…
Sanji94!!!
 Meraviglioso autore di EFP, persona stupenda e mio grande amico!!
Lui ha supervisionato tutto il mio lavoro, è spietato (*.*), ma la sua esperienza mi insegna ogni giorno cose nuove, per cui GRAZIE PER IL TEMPO CHE MI DEDICHI STE!!

Ciau e alla prossima!!
XD

  
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