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Autore: Kasumi90    24/02/2011    0 recensioni
William, Timmy, Edward e Al. Quattro ragazzi che mentre giocano s'imbattono in una casa abbandonata con una storia molto strana, considerata da tutti solo una diceria per non far entrare nessuno..
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Blinding Light

                 Blinding Light

Inghilterra, Londra. Era una giornata d’autunno, l’aria non era molto fredda e c’era il sole, ancora per poco. Erano le 4 e qualcosa, di pomeriggio. Per strada, con un pallone da basket che veniva passato qua e là, c’erano 4 ragazzi.

 

Tutti di 14 anni. William, ragazzo molto carino, alto, capelli biondi, occhi verdi, capelli un po’ lunghi spettinati con una t-shirt grigia e dei pantaloncini larghi verde scuro con le fasce laterali gialle. Poi Timmy, ragazzo un po’ imbranato, non molto carino, ma simpatico, capelli scuri, corti all’insù, occhi scuri, altezza nella media, con una t-shirt rosso mattone e dei bermuda neri. Un altro, Edward, tipico ragazzo inglese, perfettino, capelli castani chiari a funghetto, occhi nocciola, con gli occhiali, altezza media, deboluccio di fisico, con una t-shirt marrone con sopra un disegno di Dylan Dog e dei pantaloncini neri. E infine Al (Alonso), spagnolo come si poteva notare dal suo aspetto, capelli neri, occhi neri, alto, carnagione più scura rispetto agli altri con una maglia senza maniche nera (molto fiqua addosso a lui) e dei bermuda neri con le fasce laterali arancioni (importantissimo: ha l’accento che più spagnolo di così si muore, quindi leggete in spagnolo, ollè xD )

 

Timmy: scommetto 20 sterline che riesco a strappare la palla di mano a Potter

Al: sollo 20? Scommettiene de più chico! Così te rriempi el salvadanaio

Edward: non credo che con le mie abilità intellettive tu (Timmy arriva e si frega la palla)

Al: invece de ablar, porchè non te dai na mossa e te reprendi la paila Harry?

Edward come un pazzo partì nella folle corsa (era lentissimo) per riacchiappare Timmy altrimenti avrebbe perso la scommessa e gli toccherebbe pure pagare. Timmy rallentò un po’ per dargli un po’ di vantaggio, si girò di colpo e prima che arrivò Ed, lanciò la palla ad Al facendola prima rimbalzare una volta a terra. Ed andò verso Al, ma Al pensò bene di tirarla verso Will, abbastanza lontanuccio da loro, che dava le spalle alle case. Al caricò il braccio e con parecchia forza fece rimbalzare la palla a terra, solo che la palla non arrivò in direzione di Will, bensì più obliqua, finendo nei giardini che si trovavano dietro di lui.

Timmy: Fantastico Harry, sempre il solito..

Edward: Ma non sono stato io!!!

Al: se sollo saprresti stare ail gioco Potter..

Will: va beh dai, andiamo a cercare la palla. È finita là dietro quel vialetto, dopo le siepi

 

I 4 ragazzi entrarono silenziosamente in questi giardini, oltrepassano il vialetto

Edward: ragazzi, si sta facendo buio.. perché non torniamo domani a cercare la palla?

Timmy: ecco cos’era questa puzza di merda!

Al: porca loca che puzza! Datte na rregollata Harry

Timmy: usa i pannolini odor control!

Edward: per vostra informazione io non  (viene sempre interrotto)

Will: l’ho trovata, da questa parte!

Edward: m-m-ma.. non vorrete andare da quella parte?

Al: Harry nella vida bissogna affrontare todo, non avrai paura deil buio Potter?

Edward: n-n-no.. non è per il buio, è che..

Timmy: fichissimoooo!!!!!

Timmy aveva visto prima degli altri due la casa dove Will aveva trovato la palla. La palla si trovava dietro il cancello di una villa abbandonata

Edward: è di questo che ho paura..

Al: non te naisconder dietro a migo! Cacasòtto

Edward: ragazzi, forse non sapete quale casa state guardando…

Timmy: che cosa Potter?

Edward: quella è la casa abbandonata.. c’è una leggenda su di essa

Al: sto envecchiando! Ablaaa!!

Edward si calmò e parlò seriamente: c’è la leggenda che in questa casa accaddero cose strane. Abitava una famiglia che aveva una sola figlia. Questa figlia scomparve magicamente, senza lasciare tracce, in questa casa!

Timmy: e se era andata a buttare solo l’immondizia?

Tutti in silenzio.. -__-   (Al gli tirò uno schiaffo in testa)

Will: Timmy, non affaticare i tuoi neuroni risolvendo questi misteri, sento puzza di bruciato quando pensi

Al: va avanti Potter

Edward: Si dice che una cameriera l’avesse vista che veniva inghiottita da una luce, non so in quale parte della casa. Da quel momento la famiglia, presa dal panico, scappò e abbandonò questa casa infestata. Più nessuno venne ad abitarci per paura che subissero la stessa sorte di quella ragazza

Timmy: non dirmi che tu credi a queste frottole..

Al: sono sollo leggende Harry

Will: la palla è finita dietro il cancello.. chi va a prenderla?

Will, Timmy e Al si scambiarono uno sguardo d’intesa, un attimo dopo presero di peso Edward e lo buttarono dall’altra parte del cancello

 

Edward: ehiii!       (Terrorizzato, con gli occhiali tutti storti in faccia)

Ma i ragazzi non lo lasciarono solo, scavalcarono e lo raggiunsero, incantati a guardare la casa da fuori

Edward: cosa avete intenzione di fare?  (aggiusta sapientemente gli occhiali)

Will: io entro

Timmy: pure io

Al: ribaaa!! Vado prima yoo!!

Edward prese la palla, visibilmente impaurito

Arrivarono alla porta d’ingresso ma nessuno osò toccarla, si guardarono

Al: due cojotes, apro yo!

Al aprì la porta senza pensarci troppo, subito lo seguì Will. Tutti restarono in silenzio. La casa aveva un ingresso grandissimo, si vedovano i corridoi che portavano alle altre stanze e le scale che portavano di sopra.

Will: perlustriamo prima qui e poi andiamo di sopra

Timmy: ok..    si guarda intorno affascinato, senza paura

Al: carramba.. scommetto che riesco a trovar per primo io el fantasma!

Edward: fantasma????!?!? Ma non c-c’era il fantasma in questa

Timmy: non è vero! Lo trovo io!!

Timmy e Al ridevano come due pazzi, camminando per casa curiosi

Will: ragazzi state attenti.. dobbiamo tornare sani e salvi, ok?

Timmy: si si..

 

Camminavano, il pavimento in legno scricchiolava, loro stavano in silenzio, quindi il rumore riempiva tutta la casa, dandone un aspetto ancora più macabro.

Al: todo pieno de polvere.. che schifo

Timmy: dovevano chiamare l’impresa di pulizia per farci trovare la casa in ordine.. giusto..

Will ridendo: e piantatela!

Dopo aver visto le altre stanze, camminarono per il corridoio principale.

Will: guardate… (incantato)

Al: cossa?

Timmy: hai pestato una merda?

Edward: -___- (aggiustandosi gli occhiali)

Will aveva appena trovato un quadro. Sopra c’era raffigurata una ragazza, vestita con gli abiti del 1800 o giù di lì. Era una ragazza giovanissima, poteva avere la loro età. Un viso delicato, capelli castani chiari, una carnagione chiara, di sicuro era una ragazzina benestante.

Edward: probabilmente lei è la ragazza scomparsa. Questa famiglia aveva una figlia sola quindi deve essere per forza lei

Timmy: ragazzi!! Guardateeee!!! (rapito da tale visione)

Al: calmate chico.. non vogliamo sentir altra puzza

Lo raggiunsero, Timmy aveva aperto una porta a 2, dentro c’era una stanza enorme. Era la biblioteca.

 

I ragazzi entrarono in questa stanza infinita, guardandosi intorno a bocca aperta, camminando lentamente e perdendo lo sguardo verso tutta la parete tappezzata di libri

Al: non avevo mai vvisto muchos libros en toda mi vida..

Timmy: non ho capito una mazza di quello che hai detto, ma sono d’accordo..

Edward: è la biblioteca.. è infinita..

Will: quanti libri ci saranno??

Timmy: come minimo mille mila!

Tutti    -__-

Edward notò qualcosa sul muro, sopra la porta. C’era una lastra di pietra con un’incisione.Una frase:  La tua anima non svegliare se dai libri vuoi scampare

Edward: ragazzi sul muro c’è (gli altri stavano già aprendo dei libri presi a caso) >_<

 

Al:  All'emprovviso, in totto il bosco, si sentii l'urlo di una rragazza da un punto poco lontano da dovv era Hikaru.
RRagazza: *urlando* AIUTO!!!!!!!! AAAAAAARRRGHHHH!!!!!!! MOLLATEMI!! AIUTOOOOO!!!!!!!!!
Blue: UPS!!! O____O
Hikaru: *tappandosi le orrecchie* chi è che urla cossì?! me sta rrompendo i timpani!
Blue: upssss!!!!!!!
Hikaru: non vado en giro a salvare la giente -________-
Blue: uuuuups......... *guarda male Hikaru*
Hikaru: *sbuffando* e va bene, va bene, andiamo a salvare la fanciulla in perricolo.... -_______-'' ce mancava solo questa...... *va en direzione degli urli*    
una istoria.. carina.. (scorse con gli occhi la continua, poi chiuse il libro rimettendolo a posto)

 

Will:  Kasumi si mette a correre e a correre. Esce fuori dal castello e fa circa dieci metri. Trova una quercia e si appoggia. Le fa male la pancia e ha il fiatone. È davvero stanca, ma sente uno sparo e prosegue.

        Una storia d’azione.. (un librone in mano) direi più un romanzo…(pesava parecchio, quindi lo mise apposto)

 

Timmy: ehi ragazzi, sentite qua.. A Londra tutte le ragazze vivevano nel terrore. Già 10 erano state le vittime, povere ragazze trafitte più volte e sfregiate in viso. La domanda che attanagliava la gente era: venivano sfregiate prima o dopo essere uccise? Che razza di mostro poteva mai fare questo? Quanto ci sarebbe voluto per acciuffarlo e sbatterlo in prigione? E soprattutto.. chi sarebbe stata la prossima?Elisabeth se lo sentiva, era lei la prossima. Sapeva anche chi era, ma non poteva dirlo alla polizia

Edward: è un giallo

Al: sei rrazzista?? Me meraviglio de te

Edward: -__-

Will: come finisce la storia?

Tutti si misero intorno a Timmy, a leggere insieme a lui quello che c’è scritto dopo. Erano interessatissimi, non parlavano più, non si punzecchiavano più. Tutto d’un tratto il libro iniziò a vibrare, come se c’era un terremoto. Di colpo apparve una luce accecante dal libro, tutti si coprirono gli occhi con la mano mente Timmy girò la testa non riuscendo a buttare il libro a terra in quell istante.

 

 

Tutti e quattro si trovarono a terra, storditi. William si alzò per primo, cercando di capire cosa gli era capitato. Vide che i suoi amici erano vestiti strani. Avevano dei vestiti diversi

Will: ragazzi.. ma voi eravate vestiti in questo modo oggi?

Ed: quale modo? (si guarda i vestiti, rimane pietrificato e si abbassano gli occhiali)

Al: iddio ssantissimo..  Potter che te sei messo addosso??

Timmy: Al, non vorrei sminuirti.. ma guarda anche i tuoi…

Al urlando: oh madre ssantissima deil nostro dio onnipotiente!!!

Will: perché siamo vestiti in questo modo? E… dove ci troviamo?

Tutti si guardarono intorno.. si trovavano in una città, una città stranissima. Per strada c’erano persone vestite come ai tempi di Sherlock Holmes. C’erano quelle vestite in modo più raffinato e quelli più straccioni, la differenza di status. Passavano anche di lì le carrozze, con tanto di cavalli che la trainavano. Assurdo. Will li aiutò a rialzarsi. Addosso avevano dei vestiti di velluto, tutti su quelle tinte verde scuro, nero.. Avevano anche un mantello nero addosso, con tanto di cappuccio che veniva legato con un solo laccio davanti all’altezza del collo.

Will: eppure qui ci sono già stato.. non trovate anche voi che questo posto vi è familiare ?

Al: en effetti ssi

Timmy: mmmmm  (pensa)

Edward: dovremo cercare di capire come siamo finiti qui e (viene interrotto)

Timmy:  ragazzi!!!!! Ma quella non è la fumetteria che c’è a Londra????

Tutti:  O___O

Will: ma l’hanno ristrutturata??? È nuovissima!

Al: già! Era na catapecchia!

Will: facciamo un giro

Will e gli altri si misero a camminare, per rendersi conto se questo posto dove si trovavano era davvero Londra. Dopo aver camminato per qualche isolato, tutti ne erano più che convinti.

Will: ma come mai è tutto così.. vecchio?

Timmy: e se è cambiata l’epoca??

Al: dici che no istiamo più nel 2008?

Edward: mi sembra la soluzione più logica.. altrimenti come hanno fatto a cambiare tutta la città in un istante? Però questo non spiega il fatto dei nostri vestiti..

Will: è tutto così assurdo.. (si guarda intorno)

Nei dintorni giravano due poliziotti a cavallo. Notano questi ragazzi, hanno un’aria sospetta e dei capelli stranissimi

P: ehi voi!! Chi siete?? (con tono minaccioso)

Timmy: merda! Gli sbirri!

Al: filiamoo!!!!

Will: ma perché???

Al: niente ma! E tu corri Potter!! Corri!!

I ragazzi iniziarono a correre, addentrandosi nei vialetti di Londra. Solo che i cavalli erano più veloci. Li raggiunsero in brevissimo tempo e l’intrappolarono in un vicolo cieco

Timmy: siamo fritti

Al: ci metteranno a muerte!

Edward: n-non siate così pessimisti.. forse vogliono farci solo qualche domanda…

 

Dietro le sbarre, con una guardia dall’altra parte

Al: forse vvogliono farci sollo quailche domanda.. tz..

Timmy: sto già morendo di fame!! Uffa!!

Will: chissà come ne usciremo…

John(la guardia): non ho idea di che lingua parlate, è inglese ma non si capisce..

Al: ainche noi non capiamo te quindi ssiamo parri!

John: (con aria da superiore) ahaha si vede che non siete di queste parti. Altrimenti avreste più rispetto per l’ufficiale che avete di fronte che può mettervi anche a morte

Tutti:  O___O

Timmy: fantastico.. a morte.. ma io ho fameeeeee!!!! Voglio l’ultimo pastoooo!!!

Edward: ma sei impazzito?!?!

Will: è la fame che lo fa parlare..

John stufo di parlare con quelli che per lui erano pezzenti, andò a sedersi, di fronte a loro, prese il Times e si mise a leggere coi piedi sulla scrivania.

John era un ragazzo di 20 anni, alto, giovane, prestante, occhi verde scuro, capelli castani chiari gelatinati tirati all’indietro come li portavano il 99% degli uomini in quella città.

Edward aguzzò gli occhiali sulla prima pagina che John teneva aperta leggendo l’interno

Edward sottovoce: ragazzi.. il  giornale dice che oggi è il 13 Ottobre 1889

Al urlando: cossa??

Timmy: ommioddio vedi allora da quanto tempo che non mangio!!!

Will fece caso pure lui alla prima pagina di quel giornale e sempre sulla prima pagina c’era un titolo enorme in grassetto

Will sottovoce: Misterioso killer colpisce ancora, le ragazze uccise sono nove (poi legge il sottotitolo più piccolo) Trovato un biglietto: la decima sarà l’ultima

Timmy: forse aveva fameeeeeeeeeeeee

Al: magniffico, ci troviamo in questa città de mmatti e orra ssappiamo che c’è pure un assaissino!!

Edward: forse per questo motivo ci hanno arrestati… di sicuro la polizia indaga e vuole dare la colpa al primo che capita.. (si alza gli occhiali sul naso)

Timmy: basta non ce la faccio piùùùùùùùùùù, il primo a morire per sfamarmi sarà Potter!!!!!!  (gli si butta addosso)

Will ed Al intervennero all’istante e lo presero per i vestiti, sollevandolo un po’

Al: stammi bene a sentir cretinetto! Se non la ismetti con esta istoria della fame giurro che te tiro un ceffone che per darti el secondo devo venirti a cercar!

Will: e io lo aiuterò

Lo guardarono storto mentre lo tenevano ancora sollevato per i vestiti

Timmy: grazie ragazzi ç__ç

Ed: (a terra con gli occhiali mezzi rotti) @_@

Timmy rovistò le tasche in cerca di cibo, vi trovò un palloncino da gonfiare. Lo rimise in tasca triste.

In quel momento entrò nella stanza una ragazza, bellissima, giovanissima, con un profumo che riempì la stanza. Aveva un vestito bellissimo, tipico di quell’epoca. Un corpetto sopra marrone accollatissimo, manica a tre quarti, gonna larga panna con dei fiorellini qua e là piccolissimi, stivaletti marroni, tacco 4cm

Elisabeth(molto educata e fine): buongiorno John

John: buongiorno mia cara, oggi siete venuta più tardi del solito. Mi siete mancata (prese la mano di lei, baciamano)

Elisabeth: ho avuto tante cose da fare e sono venuta qui il prima possibile

Will la osservava con gli occhi sgranati. Aveva già visto quel volto, si, l’aveva visto pochissimo tempo fa

Will: lei è la ragazza del quadro… (non distogliendo gli occhi da lei)

Al: orra che me ce fai pensarre.. hai rragione.. (la fissa pure lui)

Edward: guardandola meglio, avete proprio ragione.. è lei

Timmy: (sbav)

Will: stai ancora pensando al cibo???

Timmy: (pietrificato) no…

I due stavano ancora parlando, quando poi la ragazza lo interruppe

Elisabeth: vostro padre mi ha raccomandato di dirvi che dovete raggiungerlo nel suo ufficio. Ha detto che è priorità assoluta

John: certo, lo raggiungo subito. Aspettatemi qui (le guardò le labbra, ma lei non aveva nessuna intenzione di farsi baciare)

John se ne andò. Da quello che Will notò, questa ragazza stava recitando una grande parte perché si dimostrava, si, gentile ed educata, però la sua anima era del tutto fredda e indifferente, spenta ed arresa.

Will: signorina, posso farle una domanda?

I ragazzi nella cella rimasero pietrificati, Will stava parlando con questa ragazza. Forse la situazione poteva peggiorare con questa conversazione.

Elisabeth: certo, chieda pure (facendo un sorrisino dolce)

Will: beh ecco.. io l’ho già vista.. le sembrerà assurdo ma io l’ho già vista in un quadro che si trova nella sua villa

Elisabeth rimase scioccata, letteralmente senza fiato

Edward: forse dovresti spiegarle meglio come stanno le cose.. mi sembra alquanto spaventata

Al: signorina non se preoccupi.. non siamo dei depravati, non le farremo niente

Timmy: si certo, ora di sicuro si è tranquillizzata -_-

Elisabeth si avvicinò a loro di scatto, mettendo le mani sulle sbarre. Negli occhi ora aveva come un fuoco, una grinta che quasi faceva paura

Elisabeth(cambiando totalmente tono di voce, come se era in confidenza, determinatissima): siete stati a casa mia?

Will: beh si.. (ora non sapeva cosa dire)

Elisabeth: ditemi una cosa, siete entrati nella biblioteca???

Will: si.. (afflitto)

Elisabeth si staccò dalle sbarre, andò in un’altra direzione, prese qualcosa e tornò da loro. Erano le chiavi della cella, aprì la serratura

Elisabeth: seguitemi, vi farò uscire di qui

 

John: indovinate chi è tornato da voi?

Fece per entrare e non vi trovò nessuno. Vide solo la porta della cella aperta con le chiavi attaccate.

John(urlando): i prigionieri sono fuggiti!!!!! E hanno preso un ostaggio!!!

 

Elisabeth a bassa voce: presto presto, da questa parte! Su, entrate, sbrigatevi!

Tutti entrarono frettolosamente in casa e si buttarono a terra per la stanchezza

Timmy: non avevo mai corso così tanto in vita mia.. anf..anf..

Al: … (non ce la fa a parlare)

Edward: x_x (non si muove più)

Will: state tutti bene? (accaldato)

Qualcuno di loro, chissà chi: si..anf anf..

Elisabeth si rialzò, andò verso una cassa di legno che c’era in quella stanza e dentro ci trovò delle coperte ridotte un po’ male. C’era diciamo un letto, era semplice fieno ammucchiato con un telo sopra, ci mise le coperte

Elisabeth: potete dormire qui sopra. Il pavimento diventa duro dopo che ci dormi qualche minuto

Will aiutò Timmy e Al a rialzarsi, stanchissimi, e li mise sul letto. Dormivano tutti. Elisabeth aiutò Edward dato che era il più piccino e il più leggero. Will ed Elisabeth erano sveglissimi, ancora increduli per quello che era successo

Elisabeth: dobbiamo accendere il fuoco. Qui dentro di notte di gela

Will: faccio io (sorride)

Will trovò della legna sparsa a terra, vicino al camino, la raccolse e cercava di metterla in modo per farla prendere fuoco, ma essendo un ragazzo del 21 secolo, non era in grado. Elisabeth, ridendo, si chinò lei a terra, lui affianco, sistemò la legna, ci mise qualche erba secca che c’era a terra e aspettò, guardandosi intorno

Will: non sai come accenderlo?

Elisabeth: oh si che lo so (sorride)

Si alzò, andò a prendere qualcosa sotto a uno straccio, poi tornò. Erano due sassi

Will: che vuoi farci con quelli?

Elisabeth avvicinò le mani con questi due sassi vicino all’erba secca nel camino, li sfregò una volta sola con forza, provocando una scintilla. L’erba prese fuoco, loro felicissimi, attenti a non farlo spegnere.

Dopo qualche minuto il fuoco era già vivo e riscaldava l’ambiente. Loro erano seduti a terra, rivolti verso fuoco.

Si trovavano in una “casa” che più che casa poteva definirsi “catapecchia”. Un monolocale, non c’era la cucina, non c’erano mobili. C’erano solo un tavolo molto piccolo, 2 sgabelli bassi, il camino, una finestra e quella specie di letto, tutto rigorosamente vecchio e impolverato.

Elisabeth: scommetto che ti chiedi il perché vi ho fatti scappare (sorriso tanto dolce)

Will: un po’.. si.. (attizzò il fuoco con un legnetto)

Elisabeth: perché da quello che ho capito, anche voi siete finiti nel libro. Non è così?

Will: cosa? Nel libro?

Elisabeth: qual è l’ultima cosa che avete fatto nella biblioteca?

Will: (ci pensa su) Timmy aveva trovato un giallo e aveva letto l’inizio.. noi ci siamo avvicinati e dopo qualche secondo c’è stata una luce accecante

Elisabeth: siete stati inghiottiti dal libro, quel dannatissimo libro che inghiottì anche me quel giorno. Quanti anni sono passati?

Will: noi eravamo nel 2008 qualche ora fa..

Elisabeth rimase scioccata..

Elisabeth: io ero nel 1892!!!! Sono passati.. quanti?? 116 anni????!?!?

Will: ehm.. (doveva trovare un modo per calmarla) la cacca!!

Elisabeth rimase in silenzio qualche secondo, poi scoppiò a ridere

Will: xD  i rimedi di Timmy funzionano sempre! Ora però dimmi, dove ci troviamo?

Elisabeth: devi sapere che quando il libro m’inghiottì, io mi ritrovai in questa storia, sola, senza un posto dove andare, affamata, indifesa.. per i primi tempi vivevo in una stradina malridotta nascosta in qualche buco. Poi col tempo ho trovato questa casetta abbandonata in questo quartiere. Non sarà molto, ma a quei tempi fu molto utile. Vivevo qui, da sola, accontentandomi di quello che avevo, rubando per mangiare. Poi un giorno mi trovò John e mi prese con sé a casa sua. secondo lui dobbiamo sposarci, ma il bello è che in questa storia il tempo non passa mai. Ogni giorno è uguale, è un ripetersi continuo, sempre le stesse cose, le stesse frasi. Anche se lui ha fissato la data, ma quella data non arriverà mai perché il tempo non passerà mai. Anzi, c’è un solo modo per farlo passare, ed è quello di risolvere la storia.

Will: quindi mi stai dicendo che sono più di 100  anni che fai sempre le stesse cose e ti senti ripetere sempre le stesse frasi?? E io che mi lamento con mia madre che mi ripete di riordinare la mia camera… Quindi da qui come si esce? Cosa dobbiamo fare???

Elisabeth: ci stavo arrivando (sorride) per uscire da questa storia, dobbiamo risolverla

Will: e tu come lo sai? (sospettoso)

Elisabeth: devi sapere che quella libreria è una maledizione che la mia famiglia tramandava da generazioni. Mia madre mi aveva avvertita  raccontandomi la sua leggenda, spiegandomi cosa significava l’incisione sulla lastra di pietra. La tua anima non svegliare se dai libri vuoi scampare. Cioè non ti far prendere troppo dalla storia con i sentimenti altrimenti il libro ti prenderà con sé. Io, imprudente e ingenua com’ero, non le diedi ascolto. Aprì questo maledetto libro, m’immersi troppo nella sua lettura e ne venni inghiottita. Non so nemmeno che fine ha fatto la mia famiglia.. me lo chiedo da sempre

Will: la villa dopo quell’incidente venne abbandonata e non ci abitò più nessuno….. mi dispiace…

Elisabeth: ah.. (abbassò il capo)

Will: su, ora non essere triste, ci siamo noi qui e ti salveremo! (felice di sollevarle il morale)

Elisabeth: grazie (alzò lo sguardo e sorrise)

Will: ora, mi puoi spiegare cosa dobbiamo fare? Come la risolviamo? Cosa c’è da risolvere?

Elisabeth: da tempo in città ci sono sempre delle brutte notizie.. c’è un killer che

Will: l’ho letto sul giornale del bell’imbusto.. c’è un killer che uccide le ragazze

Elisabeth: esattamente. Uccide le ragazze, ma non quelle qualsiasi, uccide quelle più carine, quelle che ti fanno restare incantato a fissarle

Proprio in quel momento Will era rimasto incantato a fissarla mentre l’ascoltava. Si resero conto tutti e due

Will: >/////////>  (attizzò ripetutamente per evitare il suo sguardo)

Elisabeth:  ù////ù ehm.. e.. insomma.. (si calmò) fino ad ora ne sono state uccise nove, però sulla scena del delitto di quest ultima, la polizia ha trovato un biglietto

Will: che la decima sarà l’ultima… (mise altra legna)

Elisabeth: quello che la polizia e nessun altro sa è che il killer quando verrà uccisa l’ultima ragazza, esulterà e farà uno di quei monologhi da conquistatore del mondo, dopo di che si costituirà

Will: addirittura?

Elisabeth: lui uccide queste ragazze in modo ben preciso. Le sceglie, studia le loro abitudini da vicino e quando può, le uccide. Una sola pugnalata, al cuore. Vengono sempre ritrovate morte in un lago di sangue. L’ultima vittima morirà a Time Square, a mezzanotte, un giorno nuvolosissimo. Quando la pozza di sangue si sarà allargata, mentre il killer esulterà, scoppierà a piovere. Il sangue denso verrà mischiato alla pioggia e la pozza diventerà più grande. Sarà questa la scena a concludere questo giallo (ora ha un viso perso nel vuoto, molto triste, come se non sta dicendo tutto)

Will non disse niente, sembrava una cosa più grande di lui.. sapeva le mosse del killer, ma non sapeva cosa fare per aiutare questa ragazza che aveva bisogno di quel senso di protezione che le mancava da più di cento anni. Tutti e due si guardarono, si misero seduti uno di fronte all’altra. Lui mise la sua mano su quella di Elisabeth e con tono molto dolce e rassicurante

Will: ora ci siamo noi, non devi più avere più paura

Elisabeth non sapeva se essere felice o piangere, sembrava che si sarebbe risolto tutto e sarebbe uscita da questo inferno. Will per toglierle quest indecisione, avvicinò lentamente il suo corpo in avanti e le diede un bacio di una dolcezza infinita

Un attimo dopo che lui allontanò le labbra, si guardarono negli occhi e sorrisero, con quella loro innocenza tipica della loro età.

Will: ah, comunque io sono William

Elisabeth scoppiò a ridere, non aveva proprio pensato di chiedergli il nome!!

Elisabeth: ahahah scusami!! (si ricompose) io sono (venne interrotta)

Will: Elisabeth.. lo so.. (la guardò con un sorrisetto adorabile, quasi timido)

Rimasero a parlare tutta la notte davanti al fuoco

 

La mattina dopo, alla buon ora

Al: AAAAAAAAAAAAAAh, che beila dormita..  ^^

Timmy: dannato Potter! Hai dormito sul mio braccio tutta la notte!! Non me lo sento più!!!

Edward: tu mi hai rotto gli occhiali, quindi siamo pari (mostrando gli occhiali con una lente crepata)

Al: manca qualcuno.. ¿dónde está will?

I ragazzi si guardarono intorno, ancora mezzi addormentati.. videro questo:

Elisabeth ancora seduta a terra, sveglia, davanti al fuoco, che si stava spegnendo, Will con la testa sulle sue gambe che dormiva profondamente.

Tutti  O__O

Elisabeth  ///////////

Al si alzò di colpo e lo colpì ripetutamente con un harisen

Al: ah birbante!!! Che hai combinato esta noche??? (ridendo)

Tutti scoppiarono a ridere, tutti tranne Will che ovvio si svegliò traumatizzato

Will: ti sembra il modo? =_=

Al: certamiente xD

C’era allegria ora in questa piccola casa. Silenzio tombale, poi un ruggito

Tutti O__O

Timmy: è il mio stomacoooo!!!! ç_____ç

In effetti tutti erano a digiuno dal giorno prima..

Timmy: dobbiamo cercare del cibo!! Oppure morirò qui! All’istante!!  ç__ç

Will: non possiamo darti torto. Abbiamo tutti fame. Ma come facciamo con la polizia? Di sicuro ci stanno cercando..

Elisabeth: dividiamoci, così daremo meno nell’occhio. Copritevi il capo con i cappucci e parlate il meno possibile. La gente di qui ha paura di quello che è diverso. Potrebbero farvi scoprire. Rubate i commercianti giovani, state alla larga da quelli vecchi e dalle donne. Non parlate con nessuno, non aiutate nessuno. Confondetevi fra la folla, non attirate l’attenzione. Prendete quello che potete, ci rivediamo qui

Al: cavvolo sembra una professionista!

In effetti Elisabeth in 116 anni aveva accumulato abbastanza esperienza…

 

Timmy: uno per tutti!!! (mise la mano al centro del gruppo)

I ragazzi: tutti nella merda!!!

Si divisero. Al, Timmy ed Ed. Will ed Elisabeth. C’erano tante di quelle nuvole che era quasi buio, eppure era mattina

 

Edward a bassa voce: cosa dovremmo fare di preciso?

Al: tiene el becco chiusso harry, non dobbiamo combinare gguai!

Timmy: ok, ho visto una bancarella apposta per noi. Tu Harry resta qui. Se nel caso ci scoprono, noi non ti coinvolgeremo. Tu lentamente andrai a casa e chiederai aiuto a Will. Capito?

Edward: ok.. (un po’ preoccupato)

Al e Timmy si avvicinarono alla bancarella, da due lati diversi. Come se niente fosse Al prese una piccola pagnotta di pane. Timmy invece allungò la mano su qualche mela. Erano tesi, ma cercavano di fare il loro meglio. Mentre prendevano altra roba nel mercato, Al vide che Edward veniva infastidito da due ragazzi

Al: ehi Timmy, Potter è nei gguai

Timmy: chi devo uccidere per primo? +_+

Al: sollo noi abbiamo el dirritto de sffotterlo +_+

Andarono, a passo lento, verso Edward

Al: ehi vvoi! Perché non ve la prendete con nosotros??

Ragazzi: eh?  ?_?

Al tirò un pugno a uno dei due, Timmy invece prese a calci l’altro. I ragazzi scapparono appena poterono liberarsi, spaventatissimi

Edward: grazie ragazzi ç_ç

Al: nessunno può enfastidire el nostro Harry  U_U

 

Will ed Elisabeth erano distanti da loro, dall’altro lato del mercato, appunto per non dare nell’occhio. La polizia era dappertutto, stavano cercando i “rapitori”

Elisabeth: La polizia ti sta cercando.. è pericoloso stare qui..

Will: tranquilla, finiamo e andiamo via.. non succederà niente

Le loro mani, come attratte da una calamita, si unirono. Non si capiva chi l’aveva fatto per primo, ma di sicuro lo volevano entrambi. Poi arrivarono a delle bancarelle. Will vide che lei, anche se era una ragazza così a modo, di nobili origini, sapeva rubare benissimo e senza farsi mai scoprire. Elisabeth si accorse che lui la guardava stupito di tanta bravura

Elisabeth: tanti anni di esperienza e poi nessuno si ricorderà del furto domani (sorrise in modo tanto dolce)

Elisabeth raccolse parecchio cibo, si allontanarono di qualche isolato dal mercato e mise tutto sotto il mantello di Will

Will: finalmente. Ti giuro che non ce la facevo più.. avevo paura che ci scoprissero.

Silenzio. Will sospirò. Si guardarono, sorrisero

Elisabeth: torniamo a casa…

Will le porse di nuovo la mano. Lei lo guardò negli occhi, quei suoi occhi verdi così adorabili e innocenti, fece un bel sorriso e gli diede la mano.

Per strada chi non li conosceva, poteva benissimo scambiarli per due fidanzatini. Durante tutto questo lasso di tempo però, dimenticarono di indossare di nuovo i cappucci. Avevano il volto scoperto e succese quello che era ovvio succedesse

John: eccoli là!! Prendeteli!!! Salvate la ragazza!!!!

I due si fermarono all’istante, si guardarono intorno per vedere da dove arrivavano i poliziotti, spaventati

Elisabeth: Scappa! A me non faranno niente. Invece se prendono anche te, ti uccideranno!

Will: non ti lascio sola!

Elisabeth: fa come ti dico! Io starò bene! (gli tirò il mantello con due mani, avvicinandolo) Non voglio che ti uccidano..

I poliziotti erano arrivati, stavano per acchiappare Will, non si curavano di Elisabeth. Will riuscì a scappare, anche se si sentiva un codardo per averlo fatto.

John: vi ho trovato finalmente.. (l’abbracciò)

Elisabeth si accorse che lui non era sinceramente interessato alla sua incolumità e si mise a piangere per un motivo inspiegabile

Elisabeth: Wiiiiiiiiilliaaaam!!!

 

Perché Elisabeth pianse? Forse sapeva qualcosa che a Will non aveva rivelato?

 

Timmy: ma quanto ci mettono ad arrivare quei dueeeee??????

Disse Timmy steso a terra mentre si reggeva la pancia per la troppa fame. Al, Timmy ed Edward erano arrivati a casa da qualche minuto. C’era tutto il cibo che avevano raccolto loro appoggiato sul “letto”. Ovvio che non iniziarono a mangiare, li stavano aspettando così da poter capire la razione che potevano avere

Edward: forse ne avranno ancora per molto ragazzi… (annuì con una faccia che diceva: hanno da fare)

Al: dai Timmy, non te preoccupe, stanno arrivando, non darre ascolto a Potter (verso Edward) -_- (a Timmy) porque non dai un morso alla mella?

Timmy aprì la bocca che sembrava un leone, era a un millimetro dall’affondare le fauci

Will: ragazzi!!!! È terribilee!!!!!  (entrò quasi sfondando la porta)

Timmy bloccò le fauci

Tutti O_O cosa?

Will: John, quella guardia, ha preso Elisabeth!!! (si mise le mani nei capelli) io sono scappato in tempo perché lei mi ha detto di farlo

Tutti: O_O

Al ed Edward andarono verso di lui e lo presero in modo da farlo sedere, calmare e capirci meglio

Al: non te desperar, riuscirremo a salvar la tua Elisabeth

Edward: si, basta solo avere un buon piano e ci riusciremo (si alzò gli occhiali con un sorrisetto sapientonico)

Timmy: un buon piano non si può escogitare a pancia vuota ç_ç (con la bocca vicina alla mela)

Will: ah è vero.. (svuotò il mantello e ne uscirono le provviste per un esercito)

Timmy: waaaaaaaaaaaaaaaaa ** 

Al: Timmy ha rragione, mangiamo prima, poi pensamos (addenta un panino con le lacrime agli occhi dalla felicità)

Si misero tutti a mangiare

 

Durante il pomeriggio Will restò in casa con gli altri, cercando di pensare ad ogni minima parola che Elisabeth gli aveva detto durante la notte. Doveva trovare un modo per salvarla e l’unico modo era ricordare il finale di questa storia

** Will: l’ho letto sul giornale del bell’imbusto.. c’è un killer che uccide le ragazze

Elisabeth: esattamente. Uccide le ragazze, ma non quelle qualsiasi…**

**Elisabeth: lui uccide queste ragazze in modo ben preciso. Le sceglie, studia le loro abitudini da vicino e quando può, le uccide. Una sola pugnalata, al cuore. Vengono sempre ritrovate morte in un lago di sangue. L’ultima vittima morirà a Time Square, a mezzanotte, un giorno nuvolosissimo… (aveva un viso perso nel vuoto, molto triste, come se non stava dicendo tutto)(e poi il bacio..)**

Will ripensò alle parole di Elisabeth.. stava pensando ad ogni minimo particolare lei gli avesse detto, perché lei sapeva tutta la storia, sapeva chi moriva, chi era il killer, le sue mosse, solo che era ovvio che non l’aveva detto per non farlo preoccupare. Pensò e ripensò a quelle parole senza darsi pace, di colpo ebbe un’illuminazione

Will:  O_O  da vicino

Gli altri:  ?_?

Al: hai scoperto qualcossa? ?_?

Will: ragazzi, a lavoro +_+

 

Era sera, molto tardi, forse era quasi mezzanotte. Questo Elisabeth non lo sapeva. Sapeva solo che John la stava portando in giro, a braccetto, cercando di “tranquillizzarla dallo spavento del rapimento”. Elisabeth indossava un abito molto più raffinato di quello di prima. È tutto blu, di seta, con una fascia di raso in vita, il fiocco dietro, le maniche a sbuffo, un coprispalle  di filo ecrù. Ovvio sopra aveva un mantello nero perché la temperatura era più fredda di sera. Lei era molto spenta, non era felice, non era triste, era come persa nel nulla. Sapeva bene quello che stava per succedere.

John: mi aspetti qui un attimo, vado a salutare quell’uomo. È un mio vecchio amico di accademia

Elisabeth: certo, faccia pure con calma John..

Elisabeth rimase sola, sotto la debole luce del lampione. Nel suo cuore era come se stesse gridando per essere salvata da William.

In quel momento, da una stradina buia sulla sua sinistra apparve una sagoma nera, una persona, bassa. Si avvicina molto a lei. Indossa un mantello nero e il cappuccio. Questa persona sollevò leggermente il cappuccio e s’intravidero degli occhiali. Era Edward. Le diede un biglietto in mano ed andò via, come niente fosse. Elisabeth lo lesse, la sua espressione cambiò, diventò più serena e fece di si con la testa.

Subito dopo si avvicinò un’altra sagoma, sempre bassa, dalla direzione opposta, da destra. Le mise qualcosa in tasca. Era Timmy.

A terra, nascosto in mezzo a dei rifiuti come un barbone, c’era Al

Al a bassa voce: che lo show abbia enizio!

 

Will con tono arrabbiatissimo: Elisabeth!!!!! Allora è lui quello che vuoi???

Comparve dal nulla Will. Stava gridando verso Elisabeth. Ovvio che attirò molta attenzione. John stranamente non corse da lui per arrestarlo. Anzi, restò a guardare. La gente si svegliò e si affacciò alle finestre, alcuni uscirono fuori in vestaglia con le lampade ad olio

Elisabeth: Will posso spiegarti.. è che lui

Will: zitta! Zitta! Non voglio ascoltarti!! Dopo quello che è successo fra noi credevo che io ero tutto per te, invece ti sei fatta portare via da lui senza opporti! Da lui!! (indicò John con il dito, guardandolo con rabbia) Non te lo perdonerò mai!! Ti detesto!!! E se non sarai mia, non sarai di nessun altro!!!!!

Will si avvicinò velocemente ad Elisabeth, cacciò un coltello e le trafisse il cuore. Un colpo solo. Il Big Ben scandì la mezzanotte

 

Tutti intorno si spaventarono, donne che urlavano, chi voleva avvicinarsi per soccorrere la ragazza, ma c’era Will ancora lì con il coltello sporco di sangue, davanti a lei, che la guardava morire. Elisabeth era ancora in piedi.. il respiro le veniva a mancare, gli occhi sgranati, con le mani sul petto che reggeva la ferita. Il vestito si bagnò subito di sangue, sporcando le sue delicate mani. Lui la guardava freddamente, con disprezzo. Lei cadde a terra. I suoi occhi si chiusero, come anche quelli di Will, girando la testa tutti e due. Il sangue si sparse a terra, creando una pozza grandissima rosso denso. Nessuno intervenne, nemmeno John. Come mai?

Venne a piovere, una pioggia fittissima e copiosa. Il sangue a terra si mischiò alla pioggia, allargando la pozza. Tutti erano già bagnati fradici. Will si guardò intorno, come se cercava qualcuno tra la folla

John: (battendo le mani) ma bravo.. l’hai uccisa.. mi hai risparmiato un fastidio.. (risata diabolica)

Tutti attorno a lui lo ascoltavano increduli. Che cosa stava dicendo?

Will: come?!

John: questa sera avevo portato qui questa ragazza per ucciderla, ma mi hai anticipato. Bravissimo. Anche lei se lo meritava, non mi amava anche se io l’ho raccolta per strada e accolta in casa. Le ragazze più sono amate e più sentono il dovere di farti soffrire. Per questo le ho uccise, a una a una..

La gente intorno cominciò a mormorare spaventata

Will: non avete ancora capito?!?! Lui è l’assassino! Ha ucciso lui tutte quelle ragazze!

Mormorarono facendo ancora più baccano. Dopotutto John era un poliziotto, figlio del capo della polizia, come avrebbe potuto fare una cosa del genere?

John: ebbene si, lo ammetto, sono stato io. Finalmente tutte le ragazze che mi hanno fatto soffrire sono state ripagate

“infatti l’altra ragazza che è stata uccisa era una sua promessa sposa…” disse una donna tra la folla

“è vero..” disse un ricco signore

Tutti si guardarono. Quella di John era una confessione bell e buona

Will iniziò a ridere

Will: ah.. sei proprio fesso.. secondo te io ho ucciso la ragazza, aiutandoti? Tese la mano verso Elisabeth e buttò a terra il coltello

Will: Elisabeth…

La gente gridò dallo spavento, la ragazza si mosse, aprì gli occhi, prese la mano del ragazzo e si rialzò!!!

Will: è stata solo una bella recita, creata apposta per farlo uscire allo scoperto. Semplice sciroppo di amarena…

Lei cacciò qualcosa da sotto il vestito, era un palloncino squarciato, proprio quel palloncino che aveva trovato Timmy in tasca, quand era in cella

Will: Sapevo che lui avrebbe confessato tutto alla fine, quindi l’ho anticipato facendo finta di uccidere la sua prossima vittima (mentre parlava, abbracciò di lato Elisabeth)

Arrivò la polizia, erano diretti ad acciuffare Will, ma la gente li fermò

“È lui l’assassino!!”

“Si arrestatelo!!”

La folla si animò! Tutti che davano la colpa a John. John non scappò, rideva solo come uno psicopatico, felice di queste accuse.

I poliziotti:  ?_? ok..

Lo portarono via. Tutta la gente era ancora lì, intorno a Will ed Elisabeth. Loro due erano abbracciati, si guardavano negli occhi, la pioggia che cadeva, tutti bagnati fradici.

Al: ok giente, lo spettacolo è terminado. Andate todos a cassa (agitando le braccia per mandarli via)

Timmy: a casa, a casa! Non c’è niente da vedere

Edward: idem ù.ù (alzandosi gli occhiali tutti bagnati di pioggia)

 

Abbracciati

Elisabeth: mi hai salvata

Will: come potevo lasciarti..

Elisabeth: Will..

Will: shhh (mettendole un dito sulle labbra) non dire più niente

Si guardarono qualche istante negli occhi,non c’era bisogno di parlare. Avvicinarono i loro visi, insieme, chiusero gli occhi e si baciarono sotto la pioggia, dolcemente

 

Al: me sa che siamo de troppo..

Loro 3 erano lontani rispetto ai due che si baciavano, però si sentivano di troppo lo stesso

Timmy: ah.. il nostro Willy ha messo la testa a posto B)

Edward: guarda che William è un ragazzo molto serio u.u Siete voi due che non avete la testa a posto ù.ù

Timmy: Potter vuoi morire rovinando questo bel finale? +_+

Al: finale de cossa? Aqui non è finitto nada. Siamo ancorra in questo stramaledetto libro!!!

 

Nemmeno il tempo di finire la frase che apparve una luce dopo William ed Elisabeth. Si avvicinarono a loro

Will: ci fidiamo della luce questa volta? (sorridente)

Timmy: io dico di si, non abbiamo niente da perdere xD

Al: dico pure yo xD

Edward: sono d’accordo anch’io u.u

Will: Elisabeth tu cosa dici?

Elisabeth: torniamo a casa (disse con un sorriso rassicurante)

Will, da vero cavaliere, si mise di lato a lei e le porse il braccio. Lei appoggiò la mano e si fece accompagnare, contentissima. Al prese Edward da un lato, Timmy dall’altro

Al: Vamos Potter!

Timmy: chissà dove andremo con questo portale?

Ci pensarono su 5 millesimi di secondo, poi ricominciarono a ridere come al solito e a prendere in giro Edward xD

 

In un istante, si ritrovarono tutti nella biblioteca, il tempo era come se si fosse fermato, si stavano ancora coprendo gli occhi per il bagliore di prima. Edward con la palla in mano. Timmy aveva ancora il libro fra le mani, aperto, con la testa girata. Di colpo lo buttò a terra.

Timmy: schifezz +_+

Al raccolse il libro, lo chiuse e lo mise a posto, dando un respiro di sollievo. Elisabeth era di fronte a William, aveva dei vestiti simili a quelli del libro, di quella stessa epoca.

Elisabeth: noi.. noi.. ce l’abbiamo fattaaaa!!!!!

Diede un grande abbraccio a tutti, felicissima di essere finalmente tornata alla realtà grazie a loro. Poi si staccò ed entusiasta come non mai, corse per casa per vedere in che condizioni era

Elisabeth: la mia casaaaaaaaaa!!! (al settimo cielo, correndo)

Andò al piano di sopra correndo, gli altri le andarono dietro. Aprì una porta, era la sua camera. Tutti, anche se sollevati di essere usciti da quel libro, erano preoccupati per lei

Will: Elisabeth, ascolta. Che ne sarà di te adesso?..

Elisabeth: non lo so (troppo intenta a toccare le sue cose, i mobili, la finestra, come se non le vedeva da 100 anni)

Will: dove andrai a vivere?

Elisabeth: ma qui, nella mia stupenda casa! (sorriso dolcissimo)

Al: si ma come farai a viverre in questa cassa?

Timmy: questa topaia va a pezzi (ruppe col piede il parquet ormai troppo vecchio)

Edward: e poi una signorina a modo come te non può vivere da sola u.u (si tolse gli occhiali e li pulì alla t-shirt)

Will: hai bisogno di soldi! Come farai a mangiare? Qui non siamo nel libro, non puoi rubare…

Elisabeth si fermò un istante, li guardò tutti, poi fece una tipica espressione di chi ha appena avuto un’idea, con un sorrisetto diabolico

Elisabeth: mi aiuterete voi!

 

 

 

 

 

1 ANNO DOPO

 

 

La casa finalmente è stata aggiustata, Elisabeth l’ha trasformata in museo. Spaccia la ragazza scomparsa come sua bisnonna (data la somiglianza col quadro). I ragazzi l’hanno aiutata in vari modi: aggiustando la casa, sfamandola, dandole vestiti. L’aiutano anche con la gestione del museo. Il padre di William è un imprenditore edile. Il padre di Edward si è preso la responsabilità legale. Il padre di Timmy è un restauratore.. e il padre di Al? Il padre di Al prova ad agganciare le ragazze al museo x°D  

 

 

 

 

                                                  The End
   
 
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