Blinding Light
Inghilterra,
Londra. Era una giornata d’autunno, l’aria non era molto fredda e c’era il
sole, ancora per poco. Erano le 4 e qualcosa, di pomeriggio. Per strada, con un
pallone da basket che veniva passato qua e là, c’erano 4 ragazzi.
Tutti
di 14 anni. William, ragazzo molto carino, alto, capelli biondi, occhi verdi,
capelli un po’ lunghi spettinati con una t-shirt grigia e dei pantaloncini larghi
verde scuro con le fasce laterali gialle. Poi Timmy, ragazzo un po’ imbranato,
non molto carino, ma simpatico, capelli scuri, corti all’insù, occhi scuri,
altezza nella media, con una t-shirt rosso mattone e dei bermuda neri. Un
altro, Edward, tipico ragazzo inglese, perfettino, capelli castani chiari a
funghetto, occhi nocciola, con gli occhiali, altezza media, deboluccio di
fisico, con una t-shirt marrone con sopra un disegno di Dylan Dog e dei
pantaloncini neri. E infine Al (Alonso), spagnolo come si poteva notare dal suo
aspetto, capelli neri, occhi neri, alto, carnagione più scura rispetto agli
altri con una maglia senza maniche nera (molto fiqua addosso a lui) e dei
bermuda neri con le fasce laterali arancioni (importantissimo: ha l’accento che
più spagnolo di così si muore, quindi leggete in spagnolo, ollè xD )
Timmy:
scommetto 20 sterline che riesco a strappare la palla di mano a Potter
Al:
sollo 20? Scommettiene de più chico! Così te rriempi el salvadanaio
Edward:
non credo che con le mie abilità intellettive tu (Timmy arriva e si frega la
palla)
Al:
invece de ablar, porchè non te dai na mossa e te reprendi la paila Harry?
Edward
come un pazzo partì nella folle corsa (era lentissimo) per riacchiappare Timmy
altrimenti avrebbe perso la scommessa e gli toccherebbe pure pagare. Timmy
rallentò un po’ per dargli un po’ di vantaggio, si girò di colpo e prima che
arrivò Ed, lanciò la palla ad Al facendola prima rimbalzare una volta a terra.
Ed andò verso Al, ma Al pensò bene di tirarla verso Will, abbastanza
lontanuccio da loro, che dava le spalle alle case. Al caricò il braccio e con
parecchia forza fece rimbalzare la palla a terra, solo che la palla non arrivò in
direzione di Will, bensì più obliqua, finendo nei giardini che si trovavano dietro
di lui.
Timmy:
Fantastico Harry, sempre il solito..
Edward:
Ma non sono stato io!!!
Al:
se sollo saprresti stare ail gioco Potter..
Will:
va beh dai, andiamo a cercare la palla. È finita là dietro quel vialetto, dopo
le siepi
I
4 ragazzi entrarono silenziosamente in questi giardini, oltrepassano il
vialetto
Edward:
ragazzi, si sta facendo buio.. perché non torniamo domani a cercare la palla?
Timmy:
ecco cos’era questa puzza di merda!
Al:
porca loca che puzza! Datte na rregollata Harry
Timmy:
usa i pannolini odor control!
Edward:
per vostra informazione io non (viene
sempre interrotto)
Will:
l’ho trovata, da questa parte!
Edward:
m-m-ma.. non vorrete andare da quella parte?
Al:
Harry nella vida bissogna affrontare todo, non avrai paura deil buio Potter?
Edward:
n-n-no.. non è per il buio, è che..
Timmy:
fichissimoooo!!!!!
Timmy
aveva visto prima degli altri due la casa dove Will aveva trovato la palla. La
palla si trovava dietro il cancello di una villa abbandonata
Edward:
è di questo che ho paura..
Al:
non te naisconder dietro a migo! Cacasòtto
Edward:
ragazzi, forse non sapete quale casa state guardando…
Timmy:
che cosa Potter?
Edward:
quella è la casa abbandonata.. c’è una leggenda su di essa
Al:
sto envecchiando! Ablaaa!!
Edward
si calmò e parlò seriamente: c’è la leggenda che in questa casa accaddero cose
strane. Abitava una famiglia che aveva una sola figlia. Questa figlia scomparve
magicamente, senza lasciare tracce, in questa casa!
Timmy:
e se era andata a buttare solo l’immondizia?
Tutti
in silenzio.. -__- (Al gli tirò uno
schiaffo in testa)
Will:
Timmy, non affaticare i tuoi neuroni risolvendo questi misteri, sento puzza di
bruciato quando pensi
Al:
va avanti Potter
Edward:
Si dice che una cameriera l’avesse vista che veniva inghiottita da una luce,
non so in quale parte della casa. Da quel momento la famiglia, presa dal
panico, scappò e abbandonò questa casa infestata. Più nessuno venne ad abitarci
per paura che subissero la stessa sorte di quella ragazza
Timmy:
non dirmi che tu credi a queste frottole..
Al:
sono sollo leggende Harry
Will:
la palla è finita dietro il cancello.. chi va a prenderla?
Will,
Timmy e Al si scambiarono uno sguardo d’intesa, un attimo dopo presero di peso
Edward e lo buttarono dall’altra parte del cancello
Edward:
ehiii! (Terrorizzato, con gli occhiali tutti storti
in faccia)
Ma
i ragazzi non lo lasciarono solo, scavalcarono e lo raggiunsero, incantati a
guardare la casa da fuori
Edward:
cosa avete intenzione di fare? (aggiusta
sapientemente gli occhiali)
Will:
io entro
Timmy:
pure io
Al:
ribaaa!! Vado prima yoo!!
Edward
prese la palla, visibilmente impaurito
Arrivarono
alla porta d’ingresso ma nessuno osò toccarla, si guardarono
Al:
due cojotes, apro yo!
Al
aprì la porta senza pensarci troppo, subito lo seguì Will. Tutti restarono in
silenzio. La casa aveva un ingresso grandissimo, si vedovano i corridoi che portavano
alle altre stanze e le scale che portavano di sopra.
Will:
perlustriamo prima qui e poi andiamo di sopra
Timmy:
ok.. si guarda intorno affascinato,
senza paura
Al:
carramba.. scommetto che riesco a trovar per primo io el fantasma!
Edward:
fantasma????!?!? Ma non c-c’era il fantasma in questa
Timmy:
non è vero! Lo trovo io!!
Timmy
e Al ridevano come due pazzi, camminando per casa curiosi
Will:
ragazzi state attenti.. dobbiamo tornare sani e salvi, ok?
Timmy:
si si..
Camminavano,
il pavimento in legno scricchiolava, loro stavano in silenzio, quindi il rumore
riempiva tutta la casa, dandone un aspetto ancora più macabro.
Al:
todo pieno de polvere.. che schifo
Timmy:
dovevano chiamare l’impresa di pulizia per farci trovare la casa in ordine..
giusto..
Will
ridendo: e piantatela!
Dopo
aver visto le altre stanze, camminarono per il corridoio principale.
Will:
guardate… (incantato)
Al:
cossa?
Timmy:
hai pestato una merda?
Edward:
-___- (aggiustandosi gli occhiali)
Will
aveva appena trovato un quadro. Sopra c’era raffigurata una ragazza, vestita
con gli abiti del 1800 o giù di lì. Era una ragazza giovanissima, poteva avere
la loro età. Un viso delicato, capelli castani chiari, una carnagione chiara,
di sicuro era una ragazzina benestante.
Edward:
probabilmente lei è la ragazza scomparsa. Questa famiglia aveva una figlia sola
quindi deve essere per forza lei
Timmy:
ragazzi!! Guardateeee!!! (rapito da tale visione)
Al:
calmate chico.. non vogliamo sentir altra puzza
Lo
raggiunsero, Timmy aveva aperto una porta a 2, dentro c’era una stanza enorme.
Era la biblioteca.
I
ragazzi entrarono in questa stanza infinita, guardandosi intorno a bocca
aperta, camminando lentamente e perdendo lo sguardo verso tutta la parete
tappezzata di libri
Al:
non avevo mai vvisto muchos libros en toda mi vida..
Timmy:
non ho capito una mazza di quello che hai detto, ma sono d’accordo..
Edward:
è la biblioteca.. è infinita..
Will:
quanti libri ci saranno??
Timmy:
come minimo mille mila!
Tutti
-__-
Edward
notò qualcosa sul muro, sopra la porta. C’era una lastra di pietra con
un’incisione.Una frase: La tua anima non svegliare se dai libri vuoi
scampare
Edward:
ragazzi sul muro c’è (gli altri stavano già aprendo dei libri presi a caso)
>_<
Al: All'emprovviso, in totto il bosco, si sentii l'urlo di
una rragazza da un punto poco lontano da dovv era Hikaru.
RRagazza: *urlando* AIUTO!!!!!!!! AAAAAAARRRGHHHH!!!!!!! MOLLATEMI!!
AIUTOOOOO!!!!!!!!!
Blue: UPS!!! O____O
Hikaru: *tappandosi le orrecchie* chi è che urla cossì?! me sta rrompendo i
timpani!
Blue: upssss!!!!!!!
Hikaru: non vado en giro a salvare la giente -________-
Blue: uuuuups......... *guarda male Hikaru*
Hikaru: *sbuffando* e va bene, va bene, andiamo a salvare la fanciulla in
perricolo.... -_______-'' ce mancava solo questa...... *va en direzione degli
urli* una istoria.. carina.. (scorse con gli occhi la continua, poi chiuse il libro
rimettendolo a posto)
Will:
Kasumi si mette a correre e a correre. Esce fuori dal castello e fa
circa dieci metri. Trova una quercia e si appoggia. Le fa male la pancia e ha
il fiatone. È davvero stanca, ma sente uno sparo e prosegue.
Una storia d’azione.. (un librone in mano)
direi più un romanzo…(pesava parecchio, quindi lo mise apposto)
Timmy: ehi ragazzi, sentite qua.. A Londra tutte le ragazze vivevano nel
terrore. Già 10 erano state le vittime, povere ragazze trafitte più volte e
sfregiate in viso. La domanda che attanagliava la gente era: venivano sfregiate
prima o dopo essere uccise? Che razza di mostro poteva mai fare questo? Quanto
ci sarebbe voluto per acciuffarlo e sbatterlo in prigione? E soprattutto.. chi
sarebbe stata la prossima?Elisabeth se lo sentiva, era lei la prossima. Sapeva
anche chi era, ma non poteva dirlo alla polizia
Edward: è un giallo
Al: sei rrazzista?? Me meraviglio de te
Edward: -__-
Will: come finisce la storia?
Tutti
si misero intorno a Timmy, a leggere insieme a lui quello che c’è scritto dopo.
Erano interessatissimi, non parlavano più, non si punzecchiavano più. Tutto
d’un tratto il libro iniziò a vibrare, come se c’era un terremoto. Di colpo
apparve una luce accecante dal libro, tutti si coprirono gli occhi con la mano
mente Timmy girò la testa non riuscendo a buttare il libro a terra in quell
istante.
Tutti
e quattro si trovarono a terra, storditi. William si alzò per primo, cercando
di capire cosa gli era capitato. Vide che i suoi amici erano vestiti strani.
Avevano dei vestiti diversi
Will:
ragazzi.. ma voi eravate vestiti in questo modo oggi?
Ed:
quale modo? (si guarda i vestiti, rimane pietrificato e si abbassano gli
occhiali)
Al:
iddio ssantissimo.. Potter che te sei
messo addosso??
Timmy:
Al, non vorrei sminuirti.. ma guarda anche i tuoi…
Al
urlando: oh madre ssantissima deil nostro dio onnipotiente!!!
Will:
perché siamo vestiti in questo modo? E… dove ci troviamo?
Tutti
si guardarono intorno.. si trovavano in una città, una città stranissima. Per
strada c’erano persone vestite come ai tempi di Sherlock Holmes. C’erano quelle
vestite in modo più raffinato e quelli più straccioni, la differenza di status.
Passavano anche di lì le carrozze, con tanto di cavalli che la trainavano.
Assurdo. Will li aiutò a rialzarsi. Addosso avevano dei vestiti di velluto,
tutti su quelle tinte verde scuro, nero.. Avevano anche un mantello nero
addosso, con tanto di cappuccio che veniva legato con un solo laccio davanti
all’altezza del collo.
Will:
eppure qui ci sono già stato.. non trovate anche voi che questo posto vi è
familiare ?
Al:
en effetti ssi
Timmy:
mmmmm (pensa)
Edward:
dovremo cercare di capire come siamo finiti qui e (viene interrotto)
Timmy: ragazzi!!!!! Ma quella non è la fumetteria
che c’è a Londra????
Tutti: O___O
Will:
ma l’hanno ristrutturata??? È nuovissima!
Al:
già! Era na catapecchia!
Will:
facciamo un giro
Will
e gli altri si misero a camminare, per rendersi conto se questo posto dove si
trovavano era davvero Londra. Dopo aver camminato per qualche isolato, tutti ne
erano più che convinti.
Will:
ma come mai è tutto così.. vecchio?
Timmy:
e se è cambiata l’epoca??
Al:
dici che no istiamo più nel 2008?
Edward:
mi sembra la soluzione più logica.. altrimenti come hanno fatto a cambiare
tutta la città in un istante? Però questo non spiega il fatto dei nostri
vestiti..
Will:
è tutto così assurdo.. (si guarda intorno)
Nei
dintorni giravano due poliziotti a cavallo. Notano questi ragazzi, hanno
un’aria sospetta e dei capelli stranissimi
P:
ehi voi!! Chi siete?? (con tono minaccioso)
Timmy:
merda! Gli sbirri!
Al:
filiamoo!!!!
Will:
ma perché???
Al:
niente ma! E tu corri Potter!! Corri!!
I
ragazzi iniziarono a correre, addentrandosi nei vialetti di Londra. Solo che i
cavalli erano più veloci. Li raggiunsero in brevissimo tempo e l’intrappolarono
in un vicolo cieco
Timmy:
siamo fritti
Al:
ci metteranno a muerte!
Edward:
n-non siate così pessimisti.. forse vogliono farci solo qualche domanda…
Dietro
le sbarre, con una guardia dall’altra parte
Al:
forse vvogliono farci sollo quailche domanda.. tz..
Timmy:
sto già morendo di fame!! Uffa!!
Will:
chissà come ne usciremo…
John(la
guardia): non ho idea di che lingua parlate, è inglese ma non si capisce..
Al:
ainche noi non capiamo te quindi ssiamo parri!
John:
(con aria da superiore) ahaha si vede che non siete di queste parti. Altrimenti
avreste più rispetto per l’ufficiale che avete di fronte che può mettervi anche
a morte
Tutti: O___O
Timmy:
fantastico.. a morte.. ma io ho fameeeeee!!!! Voglio l’ultimo pastoooo!!!
Edward:
ma sei impazzito?!?!
Will:
è la fame che lo fa parlare..
John
stufo di parlare con quelli che per lui erano pezzenti, andò a sedersi, di
fronte a loro, prese il Times e si mise a leggere coi piedi sulla scrivania.
John
era un ragazzo di 20 anni, alto, giovane, prestante, occhi verde scuro, capelli
castani chiari gelatinati tirati all’indietro come li portavano il 99% degli
uomini in quella città.
Edward
aguzzò gli occhiali sulla prima pagina che John teneva aperta leggendo
l’interno
Edward
sottovoce: ragazzi.. il giornale dice
che oggi è il 13 Ottobre 1889
Al
urlando: cossa??
Timmy:
ommioddio vedi allora da quanto tempo che non mangio!!!
Will
fece caso pure lui alla prima pagina di quel giornale e sempre sulla prima
pagina c’era un titolo enorme in grassetto
Will
sottovoce: Misterioso killer colpisce
ancora, le ragazze uccise sono nove (poi legge il sottotitolo più piccolo) Trovato un biglietto: la decima sarà
l’ultima
Timmy:
forse aveva fameeeeeeeeeeeee
Al:
magniffico, ci troviamo in questa città de mmatti e orra ssappiamo che c’è pure
un assaissino!!
Edward:
forse per questo motivo ci hanno arrestati… di sicuro la polizia indaga e vuole
dare la colpa al primo che capita.. (si alza gli occhiali sul naso)
Timmy:
basta non ce la faccio
piùùùùùùùùùù,
il primo a morire per sfamarmi sarà
Potter!!!!!! (gli si butta addosso)
Will
ed Al intervennero all’istante e lo presero per i vestiti, sollevandolo un po’
Al:
stammi bene a sentir cretinetto! Se non la ismetti con esta istoria della fame
giurro che te tiro un ceffone che per darti el secondo devo venirti a cercar!
Will:
e io lo aiuterò
Lo
guardarono storto mentre lo tenevano ancora sollevato per i vestiti
Timmy:
grazie ragazzi ç__ç
Ed:
(a terra con gli occhiali mezzi rotti) @_@
Timmy
rovistò le tasche in cerca di cibo, vi trovò un palloncino da gonfiare. Lo
rimise in tasca triste.
In
quel momento entrò nella stanza una ragazza, bellissima, giovanissima, con un
profumo che riempì la stanza. Aveva un vestito bellissimo, tipico di
quell’epoca. Un corpetto sopra marrone accollatissimo, manica a tre quarti,
gonna larga panna con dei fiorellini qua e là piccolissimi, stivaletti marroni,
tacco 4cm
Elisabeth(molto
educata e fine): buongiorno John
John:
buongiorno mia cara, oggi siete venuta più tardi del solito. Mi siete mancata
(prese la mano di lei, baciamano)
Elisabeth:
ho avuto tante cose da fare e sono venuta qui il prima possibile
Will
la osservava con gli occhi sgranati. Aveva già visto quel volto, si, l’aveva
visto pochissimo tempo fa
Will:
lei è la ragazza del quadro… (non distogliendo gli occhi da lei)
Al:
orra che me ce fai pensarre.. hai rragione.. (la fissa pure lui)
Edward:
guardandola meglio, avete proprio ragione.. è lei
Timmy:
(sbav)
Will:
stai ancora pensando al cibo???
Timmy:
(pietrificato) no…
I
due stavano ancora parlando, quando poi la ragazza lo interruppe
Elisabeth:
vostro padre mi ha raccomandato di dirvi che dovete raggiungerlo nel suo
ufficio. Ha detto che è priorità assoluta
John:
certo, lo raggiungo subito. Aspettatemi qui (le guardò le labbra, ma lei non
aveva nessuna intenzione di farsi baciare)
John
se ne andò. Da quello che Will notò, questa ragazza stava recitando una grande
parte perché si dimostrava, si, gentile ed educata, però la sua anima era del
tutto fredda e indifferente, spenta ed arresa.
Will:
signorina, posso farle una domanda?
I
ragazzi nella cella rimasero pietrificati, Will stava parlando con questa
ragazza. Forse la situazione poteva peggiorare con questa conversazione.
Elisabeth:
certo, chieda pure (facendo un sorrisino dolce)
Will:
beh ecco.. io l’ho già vista.. le sembrerà assurdo ma io l’ho già vista in un
quadro che si trova nella sua villa
Elisabeth
rimase scioccata, letteralmente senza fiato
Edward:
forse dovresti spiegarle meglio come stanno le cose.. mi sembra alquanto
spaventata
Al:
signorina non se preoccupi.. non siamo dei depravati, non le farremo niente
Timmy:
si certo, ora di sicuro si è tranquillizzata -_-
Elisabeth
si avvicinò a loro di scatto, mettendo le mani sulle sbarre. Negli occhi ora
aveva come un fuoco, una grinta che quasi faceva paura
Elisabeth(cambiando
totalmente tono di voce, come se era in confidenza, determinatissima): siete
stati a casa mia?
Will:
beh si.. (ora non sapeva cosa dire)
Elisabeth:
ditemi una cosa, siete entrati nella biblioteca???
Will:
si.. (afflitto)
Elisabeth
si staccò dalle sbarre, andò in un’altra direzione, prese qualcosa e tornò da
loro. Erano le chiavi della cella, aprì la serratura
Elisabeth:
seguitemi, vi farò uscire di qui
John:
indovinate chi è tornato da voi?
Fece
per entrare e non vi trovò nessuno. Vide solo la porta della cella aperta con
le chiavi attaccate.
John(urlando):
i prigionieri sono fuggiti!!!!! E hanno preso un ostaggio!!!
Elisabeth
a bassa voce: presto presto, da questa parte! Su, entrate, sbrigatevi!
Tutti
entrarono frettolosamente in casa e si buttarono a terra per la stanchezza
Timmy:
non avevo mai corso così tanto in vita mia.. anf..anf..
Al:
… (non ce la fa a parlare)
Edward:
x_x (non si muove più)
Will:
state tutti bene? (accaldato)
Qualcuno
di loro, chissà chi: si..anf anf..
Elisabeth
si rialzò, andò verso una cassa di legno che c’era in quella stanza e dentro ci
trovò delle coperte ridotte un po’ male. C’era diciamo un letto, era semplice
fieno ammucchiato con un telo sopra, ci mise le coperte
Elisabeth:
potete dormire qui sopra. Il pavimento diventa duro dopo che ci dormi qualche
minuto
Will
aiutò Timmy e Al a rialzarsi, stanchissimi, e li mise sul letto. Dormivano
tutti. Elisabeth aiutò Edward dato che era il più piccino e il più leggero.
Will ed Elisabeth erano sveglissimi, ancora increduli per quello che era
successo
Elisabeth:
dobbiamo accendere il fuoco. Qui dentro di notte di gela
Will:
faccio io (sorride)
Will
trovò della legna sparsa a terra, vicino al camino, la raccolse e cercava di
metterla in modo per farla prendere fuoco, ma essendo un ragazzo del 21 secolo,
non era in grado. Elisabeth, ridendo, si chinò lei a terra, lui affianco,
sistemò la legna, ci mise qualche erba secca che c’era a terra e aspettò,
guardandosi intorno
Will:
non sai come accenderlo?
Elisabeth:
oh si che lo so (sorride)
Si
alzò, andò a prendere qualcosa sotto a uno straccio, poi tornò. Erano due sassi
Will:
che vuoi farci con quelli?
Elisabeth
avvicinò le mani con questi due sassi vicino all’erba secca nel camino, li
sfregò una volta sola con forza, provocando una scintilla. L’erba prese fuoco,
loro felicissimi, attenti a non farlo spegnere.
Dopo
qualche minuto il fuoco era già vivo e riscaldava l’ambiente. Loro erano seduti
a terra, rivolti verso fuoco.
Si
trovavano in una “casa” che più che casa poteva definirsi “catapecchia”. Un
monolocale, non c’era la cucina, non c’erano mobili. C’erano solo un tavolo
molto piccolo, 2 sgabelli bassi, il camino, una finestra e quella specie di
letto, tutto rigorosamente vecchio e impolverato.
Elisabeth:
scommetto che ti chiedi il perché vi ho fatti scappare (sorriso tanto dolce)
Will:
un po’.. si.. (attizzò il fuoco con un legnetto)
Elisabeth:
perché da quello che ho capito, anche voi siete finiti nel libro. Non è così?
Will:
cosa? Nel libro?
Elisabeth:
qual è l’ultima cosa che avete fatto nella biblioteca?
Will:
(ci pensa su) Timmy aveva trovato un giallo e aveva letto l’inizio.. noi ci
siamo avvicinati e dopo qualche secondo c’è stata una luce accecante
Elisabeth:
siete stati inghiottiti dal libro, quel dannatissimo libro che inghiottì anche
me quel giorno. Quanti anni sono passati?
Will:
noi eravamo nel 2008 qualche ora fa..
Elisabeth
rimase scioccata..
Elisabeth:
io ero nel 1892!!!! Sono passati.. quanti?? 116 anni????!?!?
Will:
ehm.. (doveva trovare un modo per calmarla) la cacca!!
Elisabeth
rimase in silenzio qualche secondo, poi scoppiò a ridere
Will:
xD i rimedi di Timmy funzionano sempre!
Ora però dimmi, dove ci troviamo?
Elisabeth:
devi sapere che quando il libro m’inghiottì, io mi ritrovai in questa storia,
sola, senza un posto dove andare, affamata, indifesa.. per i primi tempi vivevo
in una stradina malridotta nascosta in qualche buco. Poi col tempo ho trovato
questa casetta abbandonata in questo quartiere. Non sarà molto, ma a quei tempi
fu molto utile. Vivevo qui, da sola, accontentandomi di quello che avevo,
rubando per mangiare. Poi un giorno mi trovò John e mi prese con sé a casa sua.
secondo lui dobbiamo sposarci, ma il bello è che in questa storia il tempo non
passa mai. Ogni giorno è uguale, è un ripetersi continuo, sempre le stesse
cose, le stesse frasi. Anche se lui ha fissato la data, ma quella data non
arriverà mai perché il tempo non passerà mai. Anzi, c’è un solo modo per farlo
passare, ed è quello di risolvere la storia.
Will:
quindi mi stai dicendo che sono più di 100
anni che fai sempre le stesse cose e ti senti ripetere sempre le stesse
frasi?? E io che mi lamento con mia madre che mi ripete di riordinare la mia
camera… Quindi da qui come si esce? Cosa dobbiamo fare???
Elisabeth:
ci stavo arrivando (sorride) per uscire da questa storia, dobbiamo risolverla
Will:
e tu come lo sai? (sospettoso)
Elisabeth:
devi sapere che quella libreria è una maledizione che la mia famiglia
tramandava da generazioni. Mia madre mi aveva avvertita raccontandomi la sua leggenda, spiegandomi
cosa significava l’incisione sulla lastra di pietra. La tua anima non svegliare se dai libri vuoi scampare. Cioè non ti
far prendere troppo dalla storia con i sentimenti altrimenti il libro ti
prenderà con sé. Io, imprudente e ingenua com’ero, non le diedi ascolto. Aprì
questo maledetto libro, m’immersi troppo nella sua lettura e ne venni
inghiottita. Non so nemmeno che fine ha fatto la mia famiglia.. me lo chiedo da
sempre
Will:
la villa dopo quell’incidente venne abbandonata e non ci abitò più nessuno…..
mi dispiace…
Elisabeth:
ah.. (abbassò il capo)
Will:
su, ora non essere triste, ci siamo noi qui e ti salveremo! (felice di
sollevarle il morale)
Elisabeth:
grazie (alzò lo sguardo e sorrise)
Will:
ora, mi puoi spiegare cosa dobbiamo fare? Come la risolviamo? Cosa c’è da
risolvere?
Elisabeth:
da tempo in città ci sono sempre delle brutte notizie.. c’è un killer che
Will:
l’ho letto sul giornale del bell’imbusto.. c’è un killer che uccide le ragazze
Elisabeth:
esattamente. Uccide le ragazze, ma non quelle qualsiasi, uccide quelle più
carine, quelle che ti fanno restare incantato a fissarle
Proprio
in quel momento Will era rimasto incantato a fissarla mentre l’ascoltava. Si
resero conto tutti e due
Will:
>/////////> (attizzò ripetutamente
per evitare il suo sguardo)
Elisabeth: ù////ù ehm.. e.. insomma.. (si calmò) fino ad
ora ne sono state uccise nove, però sulla scena del delitto di quest ultima, la
polizia ha trovato un biglietto
Will:
che la decima sarà l’ultima… (mise altra legna)
Elisabeth:
quello che la polizia e nessun altro sa è che il killer quando verrà uccisa
l’ultima ragazza, esulterà e farà uno di quei monologhi da conquistatore del
mondo, dopo di che si costituirà
Will:
addirittura?
Elisabeth:
lui uccide queste ragazze in modo ben preciso. Le sceglie, studia le loro
abitudini da vicino e quando può, le uccide. Una sola pugnalata, al cuore.
Vengono sempre ritrovate morte in un lago di sangue. L’ultima vittima morirà a
Time Square, a mezzanotte, un giorno nuvolosissimo. Quando la pozza di sangue
si sarà allargata, mentre il killer esulterà, scoppierà a piovere. Il sangue
denso verrà mischiato alla pioggia e la pozza diventerà più grande. Sarà questa
la scena a concludere questo giallo (ora ha un viso perso nel vuoto, molto
triste, come se non sta dicendo tutto)
Will
non disse niente, sembrava una cosa più grande di lui.. sapeva le mosse del
killer, ma non sapeva cosa fare per aiutare questa ragazza che aveva bisogno di
quel senso di protezione che le mancava da più di cento anni. Tutti e due si
guardarono, si misero seduti uno di fronte all’altra. Lui mise la sua mano su quella
di Elisabeth e con tono molto dolce e rassicurante
Will:
ora ci siamo noi, non devi più avere più paura
Elisabeth
non sapeva se essere felice o piangere, sembrava che si sarebbe risolto tutto e
sarebbe uscita da questo inferno. Will per toglierle quest indecisione,
avvicinò lentamente il suo corpo in avanti e le diede un bacio di una dolcezza
infinita
Un
attimo dopo che lui allontanò le labbra, si guardarono negli occhi e sorrisero,
con quella loro innocenza tipica della loro età.
Will:
ah, comunque io sono William
Elisabeth
scoppiò a ridere, non aveva proprio pensato di chiedergli il nome!!
Elisabeth:
ahahah scusami!! (si ricompose) io sono (venne interrotta)
Will:
Elisabeth.. lo so.. (la guardò con un sorrisetto adorabile, quasi timido)
Rimasero
a parlare tutta la notte davanti al fuoco
La
mattina dopo, alla buon ora
Al:
AAAAAAAAAAAAAAh, che beila dormita.. ^^
Timmy:
dannato Potter! Hai dormito sul mio braccio tutta la notte!! Non me lo sento
più!!!
Edward:
tu mi hai rotto gli occhiali, quindi siamo pari (mostrando gli occhiali con una
lente crepata)
Al:
manca qualcuno.. ¿dónde está will?
I
ragazzi si guardarono intorno, ancora mezzi addormentati.. videro questo:
Elisabeth
ancora seduta a terra, sveglia, davanti al fuoco, che si stava spegnendo, Will
con la testa sulle sue gambe che dormiva profondamente.
Tutti O__O
Elisabeth ///////////
Al
si alzò di colpo e lo colpì ripetutamente con un harisen
Al:
ah birbante!!! Che hai combinato esta noche??? (ridendo)
Tutti
scoppiarono a ridere, tutti tranne Will che ovvio si svegliò traumatizzato
Will:
ti sembra il modo? =_=
Al:
certamiente xD
C’era
allegria ora in questa piccola casa. Silenzio tombale, poi un ruggito
Tutti
O__O
Timmy:
è il mio stomacoooo!!!! ç_____ç
In
effetti tutti erano a digiuno dal giorno prima..
Timmy:
dobbiamo cercare del cibo!! Oppure morirò qui! All’istante!! ç__ç
Will:
non possiamo darti torto. Abbiamo tutti fame. Ma come facciamo con la polizia?
Di sicuro ci stanno cercando..
Elisabeth:
dividiamoci, così daremo meno nell’occhio. Copritevi il capo con i cappucci e
parlate il meno possibile. La gente di qui ha paura di quello che è diverso.
Potrebbero farvi scoprire. Rubate i commercianti giovani, state alla larga da
quelli vecchi e dalle donne. Non parlate con nessuno, non aiutate nessuno.
Confondetevi fra la folla, non attirate l’attenzione. Prendete quello che
potete, ci rivediamo qui
Al:
cavvolo sembra una professionista!
In
effetti Elisabeth in 116 anni aveva accumulato abbastanza esperienza…
Timmy:
uno per tutti!!! (mise la mano al centro del gruppo)
I
ragazzi: tutti nella merda!!!
Si
divisero. Al, Timmy ed Ed. Will ed Elisabeth. C’erano tante di quelle nuvole
che era quasi buio, eppure era mattina
Edward
a bassa voce: cosa dovremmo fare di preciso?
Al:
tiene el becco chiusso harry, non dobbiamo combinare gguai!
Timmy:
ok, ho visto una bancarella apposta per noi. Tu Harry resta qui. Se nel caso ci
scoprono, noi non ti coinvolgeremo. Tu lentamente andrai a casa e chiederai
aiuto a Will. Capito?
Edward:
ok.. (un po’ preoccupato)
Al
e Timmy si avvicinarono alla bancarella, da due lati diversi. Come se niente
fosse Al prese una piccola pagnotta di pane. Timmy invece allungò la mano su
qualche mela. Erano tesi, ma cercavano di fare il loro meglio. Mentre
prendevano altra roba nel mercato, Al vide che Edward veniva infastidito da due
ragazzi
Al:
ehi Timmy, Potter è nei gguai
Timmy:
chi devo uccidere per primo? +_+
Al:
sollo noi abbiamo el dirritto de sffotterlo +_+
Andarono,
a passo lento, verso Edward
Al:
ehi vvoi! Perché non ve la prendete con nosotros??
Ragazzi:
eh? ?_?
Al
tirò un pugno a uno dei due, Timmy invece prese a calci l’altro. I ragazzi
scapparono appena poterono liberarsi, spaventatissimi
Edward:
grazie ragazzi ç_ç
Al:
nessunno può enfastidire el nostro Harry
U_U
Will
ed Elisabeth erano distanti da loro, dall’altro lato del mercato, appunto per
non dare nell’occhio. La polizia era dappertutto, stavano cercando i “rapitori”
Elisabeth:
La polizia ti sta cercando.. è pericoloso stare qui..
Will:
tranquilla, finiamo e andiamo via.. non succederà niente
Le
loro mani, come attratte da una calamita, si unirono. Non si capiva chi l’aveva
fatto per primo, ma di sicuro lo volevano entrambi. Poi arrivarono a delle
bancarelle. Will vide che lei, anche se era una ragazza così a modo, di nobili
origini, sapeva rubare benissimo e senza farsi mai scoprire. Elisabeth si
accorse che lui la guardava stupito di tanta bravura
Elisabeth:
tanti anni di esperienza e poi nessuno si ricorderà del furto domani (sorrise
in modo tanto dolce)
Elisabeth
raccolse parecchio cibo, si allontanarono di qualche isolato dal mercato e mise
tutto sotto il mantello di Will
Will:
finalmente. Ti giuro che non ce la facevo più.. avevo paura che ci scoprissero.
Silenzio.
Will sospirò. Si guardarono, sorrisero
Elisabeth:
torniamo a casa…
Will
le porse di nuovo la mano. Lei lo guardò negli occhi, quei suoi occhi verdi
così adorabili e innocenti, fece un bel sorriso e gli diede la mano.
Per
strada chi non li conosceva, poteva benissimo scambiarli per due fidanzatini.
Durante tutto questo lasso di tempo però, dimenticarono di indossare di nuovo i
cappucci. Avevano il volto scoperto e succese quello che era ovvio succedesse
John:
eccoli là!! Prendeteli!!! Salvate la ragazza!!!!
I
due si fermarono all’istante, si guardarono intorno per vedere da dove
arrivavano i poliziotti, spaventati
Elisabeth:
Scappa! A me non faranno niente. Invece se prendono anche te, ti uccideranno!
Will:
non ti lascio sola!
Elisabeth:
fa come ti dico! Io starò bene! (gli tirò il mantello con due mani,
avvicinandolo) Non voglio che ti uccidano..
I
poliziotti erano arrivati, stavano per acchiappare Will, non si curavano di
Elisabeth. Will riuscì a scappare, anche se si sentiva un codardo per averlo
fatto.
John:
vi ho trovato finalmente.. (l’abbracciò)
Elisabeth
si accorse che lui non era sinceramente interessato alla sua incolumità e si
mise a piangere per un motivo inspiegabile
Elisabeth:
Wiiiiiiiiilliaaaam!!!
Perché
Elisabeth pianse? Forse sapeva qualcosa che a Will non aveva rivelato?
Timmy:
ma quanto ci mettono ad arrivare quei dueeeee??????
Disse
Timmy steso a terra mentre si reggeva la pancia per la troppa fame. Al, Timmy
ed Edward erano arrivati a casa da qualche minuto. C’era tutto il cibo che
avevano raccolto loro appoggiato sul “letto”. Ovvio che non iniziarono a
mangiare, li stavano aspettando così da poter capire la razione che potevano
avere
Edward:
forse ne avranno ancora per molto ragazzi… (annuì con una faccia che diceva:
hanno da fare)
Al:
dai Timmy, non te preoccupe, stanno arrivando, non darre ascolto a Potter
(verso Edward) -_- (a Timmy) porque non dai un morso alla mella?
Timmy
aprì la bocca che sembrava un leone, era a un millimetro dall’affondare le
fauci
Will:
ragazzi!!!! È terribilee!!!!! (entrò
quasi sfondando la porta)
Timmy
bloccò le fauci
Tutti
O_O cosa?
Will:
John, quella guardia, ha preso Elisabeth!!! (si mise le mani nei capelli) io
sono scappato in tempo perché lei mi ha detto di farlo
Tutti:
O_O
Al
ed Edward andarono verso di lui e lo presero in modo da farlo sedere, calmare e
capirci meglio
Al:
non te desperar, riuscirremo a salvar la tua Elisabeth
Edward:
si, basta solo avere un buon piano e ci riusciremo (si alzò gli occhiali con un
sorrisetto sapientonico)
Timmy:
un buon piano non si può escogitare a pancia vuota ç_ç (con la bocca vicina
alla mela)
Will:
ah è vero.. (svuotò il mantello e ne uscirono le provviste per un esercito)
Timmy:
waaaaaaaaaaaaaaaaa **
Al:
Timmy ha rragione, mangiamo prima, poi pensamos (addenta un panino con le
lacrime agli occhi dalla felicità)
Si
misero tutti a mangiare
Durante
il pomeriggio Will restò in casa con gli altri, cercando di pensare ad ogni
minima parola che Elisabeth gli aveva detto durante la notte. Doveva trovare un
modo per salvarla e l’unico modo era ricordare il finale di questa storia
**
Will: l’ho letto sul giornale del bell’imbusto.. c’è un killer che uccide le
ragazze
Elisabeth:
esattamente. Uccide le ragazze, ma non quelle qualsiasi…**
**Elisabeth:
lui uccide queste ragazze in modo ben preciso. Le sceglie, studia le loro
abitudini da vicino e quando può, le uccide. Una sola pugnalata, al cuore.
Vengono sempre ritrovate morte in un lago di sangue. L’ultima vittima morirà a
Time Square, a mezzanotte, un giorno nuvolosissimo… (aveva un viso perso nel
vuoto, molto triste, come se non stava dicendo tutto)(e poi il bacio..)**
Will
ripensò alle parole di Elisabeth.. stava pensando ad ogni minimo particolare
lei gli avesse detto, perché lei sapeva tutta la storia, sapeva chi moriva, chi
era il killer, le sue mosse, solo che era ovvio che non l’aveva detto per non
farlo preoccupare. Pensò e ripensò a quelle parole senza darsi pace, di colpo
ebbe un’illuminazione
Will: O_O da
vicino
Gli
altri: ?_?
Al:
hai scoperto qualcossa? ?_?
Will:
ragazzi, a lavoro +_+
Era
sera, molto tardi, forse era quasi mezzanotte. Questo Elisabeth non lo sapeva.
Sapeva solo che John la stava portando in giro, a braccetto, cercando di
“tranquillizzarla dallo spavento del rapimento”. Elisabeth indossava un abito
molto più raffinato di quello di prima. È tutto blu, di seta, con una fascia di
raso in vita, il fiocco dietro, le maniche a sbuffo, un coprispalle di filo ecrù. Ovvio sopra aveva un mantello
nero perché la temperatura era più fredda di sera. Lei era molto spenta, non
era felice, non era triste, era come persa nel nulla. Sapeva bene quello che
stava per succedere.
John:
mi aspetti qui un attimo, vado a salutare quell’uomo. È un mio vecchio amico di
accademia
Elisabeth:
certo, faccia pure con calma John..
Elisabeth
rimase sola, sotto la debole luce del lampione. Nel suo cuore era come se
stesse gridando per essere salvata da William.
In
quel momento, da una stradina buia sulla sua sinistra apparve una sagoma nera,
una persona, bassa. Si avvicina molto a lei. Indossa un mantello nero e il
cappuccio. Questa persona sollevò leggermente il cappuccio e s’intravidero
degli occhiali. Era Edward. Le diede un biglietto in mano ed andò via, come
niente fosse. Elisabeth lo lesse, la sua espressione cambiò, diventò più serena
e fece di si con la testa.
Subito
dopo si avvicinò un’altra sagoma, sempre bassa, dalla direzione opposta, da
destra. Le mise qualcosa in tasca. Era Timmy.
A
terra, nascosto in mezzo a dei rifiuti come un barbone, c’era Al
Al
a bassa voce: che lo show abbia enizio!
Will
con tono arrabbiatissimo: Elisabeth!!!!! Allora è lui quello che vuoi???
Comparve
dal nulla Will. Stava gridando verso Elisabeth. Ovvio che attirò molta
attenzione. John stranamente non corse da lui per arrestarlo. Anzi, restò a
guardare. La gente si svegliò e si affacciò alle finestre, alcuni uscirono
fuori in vestaglia con le lampade ad olio
Elisabeth:
Will posso spiegarti.. è che lui
Will:
zitta! Zitta! Non voglio ascoltarti!! Dopo quello che è successo fra noi
credevo che io ero tutto per te, invece ti sei fatta portare via da lui senza
opporti! Da lui!! (indicò John con il dito, guardandolo con rabbia) Non te lo
perdonerò mai!! Ti detesto!!! E se non sarai mia, non sarai di nessun
altro!!!!!
Will
si avvicinò velocemente ad Elisabeth, cacciò un coltello e le trafisse il cuore.
Un colpo solo. Il Big Ben scandì la mezzanotte
Tutti
intorno si spaventarono, donne che urlavano, chi voleva avvicinarsi per
soccorrere la ragazza, ma c’era Will ancora lì con il coltello sporco di
sangue, davanti a lei, che la guardava morire. Elisabeth era ancora in piedi..
il respiro le veniva a mancare, gli occhi sgranati, con le mani sul petto che
reggeva la ferita. Il vestito si bagnò subito di sangue, sporcando le sue
delicate mani. Lui la guardava freddamente, con disprezzo. Lei cadde a terra. I
suoi occhi si chiusero, come anche quelli di Will, girando la testa tutti e due.
Il sangue si sparse a terra, creando una pozza grandissima rosso denso. Nessuno
intervenne, nemmeno John. Come mai?
Venne
a piovere, una pioggia fittissima e copiosa. Il sangue a terra si mischiò alla
pioggia, allargando la pozza. Tutti erano già bagnati fradici. Will si guardò
intorno, come se cercava qualcuno tra la folla
John:
(battendo le mani) ma bravo.. l’hai uccisa.. mi hai risparmiato un fastidio..
(risata diabolica)
Tutti
attorno a lui lo ascoltavano increduli. Che cosa stava dicendo?
Will:
come?!
John:
questa sera avevo portato qui questa ragazza per ucciderla, ma mi hai
anticipato. Bravissimo. Anche lei se lo meritava, non mi amava anche se io l’ho
raccolta per strada e accolta in casa. Le ragazze più sono amate e più sentono
il dovere di farti soffrire. Per questo le ho uccise, a una a una..
La
gente intorno cominciò a mormorare spaventata
Will:
non avete ancora capito?!?! Lui è l’assassino! Ha ucciso lui tutte quelle
ragazze!
Mormorarono
facendo ancora più baccano. Dopotutto John era un poliziotto, figlio del capo
della polizia, come avrebbe potuto fare una cosa del genere?
John:
ebbene si, lo ammetto, sono stato io. Finalmente tutte le ragazze che mi hanno
fatto soffrire sono state ripagate
“infatti
l’altra ragazza che è stata uccisa era una sua promessa sposa…” disse una donna
tra la folla
“è
vero..” disse un ricco signore
Tutti
si guardarono. Quella di John era una confessione bell e buona
Will iniziò a ridere
Will: ah.. sei proprio fesso.. secondo te io ho ucciso la
ragazza, aiutandoti? Tese la mano verso Elisabeth e buttò a terra il coltello
Will:
Elisabeth…
La
gente gridò dallo spavento, la ragazza si mosse, aprì gli occhi, prese la mano
del ragazzo e si rialzò!!!
Will:
è stata solo una bella recita, creata apposta per farlo uscire allo scoperto. Semplice
sciroppo di amarena…
Lei
cacciò qualcosa da sotto il vestito, era un palloncino squarciato, proprio quel
palloncino che aveva trovato Timmy in tasca, quand era in cella
Will:
Sapevo che lui avrebbe confessato tutto alla fine, quindi l’ho anticipato
facendo finta di uccidere la sua prossima vittima (mentre parlava, abbracciò di
lato Elisabeth)
Arrivò
la polizia, erano diretti ad acciuffare Will, ma la gente li fermò
“È
lui l’assassino!!”
“Si
arrestatelo!!”
La
folla si animò! Tutti che davano la colpa a John. John non scappò, rideva solo
come uno psicopatico, felice di queste accuse.
I
poliziotti: ?_? ok..
Lo
portarono via. Tutta la gente era ancora lì, intorno a Will ed Elisabeth. Loro
due erano abbracciati, si guardavano negli occhi, la pioggia che cadeva, tutti
bagnati fradici.
Al:
ok giente, lo spettacolo è terminado. Andate todos a cassa (agitando le braccia
per mandarli via)
Timmy:
a casa, a casa! Non c’è niente da vedere
Edward:
idem ù.ù (alzandosi gli occhiali tutti bagnati di pioggia)
Abbracciati
Elisabeth:
mi hai salvata
Will:
come potevo lasciarti..
Elisabeth:
Will..
Will:
shhh (mettendole un dito sulle labbra) non dire più niente
Si
guardarono qualche istante negli occhi,non c’era bisogno di parlare.
Avvicinarono i loro visi, insieme, chiusero gli occhi e si baciarono sotto la
pioggia, dolcemente
Al:
me sa che siamo de troppo..
Loro
3 erano lontani rispetto ai due che si baciavano, però si sentivano di troppo
lo stesso
Timmy:
ah.. il nostro Willy ha messo la testa a posto B)
Edward:
guarda che William è un ragazzo molto serio u.u Siete voi due che non avete la
testa a posto ù.ù
Timmy:
Potter vuoi morire rovinando questo bel finale? +_+
Al:
finale de cossa? Aqui non è finitto nada. Siamo ancorra in questo stramaledetto
libro!!!
Nemmeno
il tempo di finire la frase che apparve una luce dopo William ed Elisabeth. Si
avvicinarono a loro
Will:
ci fidiamo della luce questa volta? (sorridente)
Timmy:
io dico di si, non abbiamo niente da perdere xD
Al:
dico pure yo xD
Edward:
sono d’accordo anch’io u.u
Will:
Elisabeth tu cosa dici?
Elisabeth:
torniamo a casa (disse con un sorriso rassicurante)
Will,
da vero cavaliere, si mise di lato a lei e le porse il braccio. Lei appoggiò la
mano e si fece accompagnare, contentissima. Al prese Edward da un lato, Timmy
dall’altro
Al:
Vamos Potter!
Timmy:
chissà dove andremo con questo portale?
Ci
pensarono su 5 millesimi di secondo, poi ricominciarono a ridere come al solito
e a prendere in giro Edward xD
In
un istante, si ritrovarono tutti nella biblioteca, il tempo era come se si
fosse fermato, si stavano ancora coprendo gli occhi per il bagliore di prima. Edward
con la palla in mano. Timmy aveva ancora il libro fra le mani, aperto, con la
testa girata. Di colpo lo buttò a terra.
Timmy:
schifezz +_+
Al
raccolse il libro, lo chiuse e lo mise a posto, dando un respiro di sollievo.
Elisabeth era di fronte a William, aveva dei vestiti simili a quelli del libro,
di quella stessa epoca.
Elisabeth:
noi.. noi.. ce l’abbiamo fattaaaa!!!!!
Diede
un grande abbraccio a tutti, felicissima di essere finalmente tornata alla
realtà grazie a loro. Poi si staccò ed entusiasta come non mai, corse per casa
per vedere in che condizioni era
Elisabeth:
la mia casaaaaaaaaa!!! (al settimo cielo, correndo)
Andò
al piano di sopra correndo, gli altri le andarono dietro. Aprì una porta, era
la sua camera. Tutti, anche se sollevati di essere usciti da quel libro, erano
preoccupati per lei
Will:
Elisabeth, ascolta. Che ne sarà di te adesso?..
Elisabeth:
non lo so (troppo intenta a toccare le sue cose, i mobili, la finestra, come se
non le vedeva da 100 anni)
Will:
dove andrai a vivere?
Elisabeth:
ma qui, nella mia stupenda casa! (sorriso dolcissimo)
Al:
si ma come farai a viverre in questa cassa?
Timmy:
questa topaia va a pezzi (ruppe col piede il parquet ormai troppo vecchio)
Edward:
e poi una signorina a modo come te non può vivere da sola u.u (si tolse gli
occhiali e li pulì alla t-shirt)
Will:
hai bisogno di soldi! Come farai a mangiare? Qui non siamo nel libro, non puoi
rubare…
Elisabeth
si fermò un istante, li guardò tutti, poi fece una tipica espressione di chi ha
appena avuto un’idea, con un sorrisetto diabolico
Elisabeth:
mi aiuterete voi!
1
ANNO DOPO
La
casa finalmente è stata aggiustata, Elisabeth l’ha trasformata in museo.
Spaccia la ragazza scomparsa come sua bisnonna (data la somiglianza col
quadro). I ragazzi l’hanno aiutata in vari modi: aggiustando la casa,
sfamandola, dandole vestiti. L’aiutano anche con la gestione del museo. Il
padre di William è un imprenditore edile. Il padre di Edward si è preso la
responsabilità legale. Il padre di Timmy è un restauratore.. e il padre di Al?
Il padre di Al prova ad agganciare le ragazze al museo x°D