Il rum in molti casi è stato il mio migliore amico, l’alcol annega i dubbi i pensieri e ti fa stare temporaneamente bene. Ma stasera nemmeno il rum mi aiuta ; ho pensieri troppo forti e troppo brutti per annegarli in esso. In testa ho un solo nome. Mihawk Drakul. Quel lurido bastardo della flotta del sette.
Mi ha fatto una cosa che non doveva fare, mi ha inflitto la sconfitta peggiore, portarmela via prima ancora che diventasse mia.
Ormai è una settimana che vado avanti cosi, tutte le sere vengo in questo piccolo bar vicino al porto e mi ubriaco. Siamo arrivati su quest’isola per prenderci una sosta e per i soliti mestieri che abbiamo da fare, come la provviste ect, ma stavolta qualcosa è cambiato. Questa isola mi ha rovinato.
- Barista!- chiamo la mora che da una settimana mi sta aiutando nella distruzione del mio fegato servendomi super alcolici.
-Un’altra.- La vedo sospirare, sono le due del mattino e io sono qui dalle 8. Ho bevuto circa tre litri di Rum e ora mi preparò a degustar il quarto.
- Senti, ma li hai i soldi per pagarmi tutto?- Ops, non avevo pensato che il mio baget era ormai finito.
-ehm, si forse non tutti ma un po’ di soldi li ho.- Cazzata, non ho nemmeno un berry , e a quanto pare la barista se ne è accorta.
- Ok! Squattrinato che non sei altro ti propongo un accordo.Se mi spieghi il motivo della tua depressione sano il tuo debito. – La curiosità è donna, e per questa volta grazie al cielo.
-Per una sconfitta.- In parte è vero, non me la sento ne di dirle la verità ne di mentirle de tutto.
-Quindi, per una donna è da una settimana che arrivi alla soglia del coma etilico.- Ma come ha fatto?
- Comunque non credo che tu debba reagire così, forse hai qualche speranza.- Ok. Mi ha sgamato. Mentirle sarebbe stupido e forse potrebbe darmi un buon consiglio, non mi sembra stupida.
 
 
** Una settima prima
Siamo sbarcati su un isoletta sperduta nel Grande blu, all’inizio tutto era regolare ma poi arrivò lui. Mihawk Drakul, lo spadaccino più forte del mondo.  Appena lo vidi sentii l’adrenalina scorrermi nelle vene, ero comodamente seduto sullo sgabello dello stesso bar dinanzi al porto ma appena lui entrò nel mio campo visivo mi alzai e portai le mani prontamente sulle katane.
Mi guardò come se fossi un piccolo agnellino e lui un grande leone cattivo. Illuso come se io Roronoa  Zoro mi facessi intimorire da uno sguardo. Questa volta non sarebbe andata come la precedente. Ora sono più forte.
-Zoro Roronoa ci rivediamo.- tranquillo e pacato come sempre , mi dava sui nervi!
- Drakul Mihawk come mai da queste parti?.- Vedo le sue labbra muoversi per rispondermi ma poi lo vedo fissare qualcosa dietro di me.
-Ehy Zoro!.- Merda è Nami.
-Che vuoi mocciosa?.- non tolgo mai gi occhi da lui e  noto con disgusto che sta bramando Nami. Nei suoi occhi da “falco” leggo il desiderio che prova verso la mia compagna.
- Sei sempre in giro  bere, dai muoviti devi aiutare Franki con la nave. -  Solo quando Nami mi affiancò si accorse dello sguardo su di lei da parte di Mihawk.
 - Buonasera signorina, piacere di conoscerla, io sono Mihawk.- Mi osservò stupita, Nami sa benissimo chi è l’uomo che ho davanti.
- Salve io sono Nami, un amica di Zoro.- Notai subito che Nami aveva quasi paura d lui, infatti si avvicinò a me per cercare riparo.
- Posso offrirle qualcosa da bere? Davanti a una simile bellezza non si può restare indifferenti.- Ero sicuro che Nami non avrebbe accettato e invece  annui felice al mio nemico e si avvicino a lui, che da galantuomo le porse il braccio mentre si allontanavano da me, che da perfetto idiota quale sono rimasi li a guardarli impassibili. Non so se Mihawk mi volesse fare un torto o se veramente voleva  Nami, fatto sta che io non feci nulla. Non dissi niente, almeno fino quando non tornai nella mia cabina, dove la rabbia finalmente mi raggiunse e colpi violentemente la parate con un pugno. Sfregiandomi la mano con piccole schegge di vetro. Questa era troppo.
Nervoso più che mai, saltai la cena e solo il giorno dopo decisi di raggiungere gli altri.
La cucina era molto affollata e tutti facevano il solito baccano. Lei era li e mi osservava, io cercavo di nascondere la mia mano ferita dalla sera prima e oltre a quella nascondevo il mio sguardo di rabbia .
- Nami stanotte non sei tornata, mi stavo preoccupando.- Robin era sempre cosi non le sfuggiva mai niente, ma questa volta avrei preferito non saperlo. Era stata con Mihawk tutta la notte mentre io ero in camera a star male come un idiota.
- Ieri sera ho passato una bella serata con Mihawk, e infatti stasera lo vedo ancora, non preoccupatevi se arrivo tardi.
Mihawk?.- Tutti urlarono scandalizzati fatta eccezione per me e Robin. Infatti l’archeologa mi fissava e non era l’unica anche Nami lo faceva.
-Si, lo spadaccino più forte del mondo, perché?- Elogialo pure davanti a me tranquilla, la cosa mi fa piacere. Mi alzai dal tavolo non toccai cibo, presi la mia parte di denaro per quell’isola e mi diressi al bar, in cerca d’alcool.
 
 
-Questo è tutto, il resto lo sai. – Avevo vuotato  il sacco e mi sentivo meglio.
- Sei un idiota.- La fulmino con lo sguardo ma prima ancora che possa iniziare a insultarla continuò a parlare.
- Che fai ancora qui? Va da lei.- Ritiro ciò che ho detto, è stupida!Ma non ha capito che Nami non prova nulla per me?
-Allora ti muovi? Vuoi che te la porta via?- Sono ancora seduto sullo sgabello a fissarla mentre risento il mio orgoglio smuoversi, forse ha ragione. Io devo almeno provarci.
- Alza il culo e non tornare senza la tua bella!.- Sbatto entrambi le mani sul tavolo per darmi forse coraggio e poi mi volto andando fuori dal bar non prima di bisbigliarle un grazie. Sono determinato, non me la farò portare via, non da lui, almeno non senza lottare.  Io sono Roronoa Zoro il futuro spadaccino migliore del mondo che ora si riprenderà la sua donna. Con passo da militare salgo sulla Sunny, non mi importa se ormai ho tirato le 3 del mattino io ora le parlo.
- Zoro!.- Non mi volto nemmeno, so che è Robin.
-Nami vuole lasciare la ciurma per andare con Mihawk .- le sue parole non mi sfiorano nemmeno, le farò cambiare idea.
-Tranquilla Robin, domani salperà con noi.- Riprendo la mia marcia verso la sua stanza nessuno mi può ostacolare.
Davanti alla sua porta nemmeno busso entro spavaldo e la trovo seduta sul letto intenta a fissare delle valige. Mi guarda stupita e forse arrabbiata per l’irruenza ma non importa.
- sai cos’è l’educazione ?.- Che caratterino , la navigatrice è nervosa
-Te ne vuoi andare con lui vero? Bene vai se è ciò che vuoi . –
- Oh mi commuovi Roronoa! Che bel discorso per dirmi addio.-
-taci, perché lo dirò solo una volta.- è incredibile come una barista stupida come quella possa avermi diffuso tanta sicurezza.
- Se vuoi passare la vita con un uomo che ama solo il tuo fisico fa pure, perché lui è pazzo del tuo CORPO lo vedo dal suo sguardo. Ma se vuoi un uomo che ti ama per quello che sei resta.-
-Perché con che sguardo un uomo ti fa capire che ti ama veramente?.-
-Guardami negli occhi , questo è lo sguardo di un uomo che ti ama.- sgrana gli occhi , ma non mi importa e visto che ormai sono in ballo mi avvicino a lei , con una mano le tengo il viso con l’altra la vita esile e poi sicuro la bacio teneramente con passione e lei risponde. Mi stacco da lei e faccio per ritornarmene in camera ma  mi blocca sul ciglio della porta afferrandomi il polso
-Cosa significa questo bacio?.-   
-Dipende dalla tua scelta, se te ne vai sarà un bacio d’addio se resti sarà il primo di una lunga serie.-
Mi abbraccia da dietro e vedo le sue mani unirsi intorno alla mia vita mentre io continuo a rimanere immobile e impassibile.
- Scelgo di passare il resto dei miei giorni con te .- Sorrido , questa è la vittoria più bella della mia vita