Un’insegna pendolava sotto gli occhi del Cantastorie.
E citava: Pey Emporie.
Il nome era scritto in color oro e intorno alla scritta era tutto di ferro ormai arrugginito.
Ma egli entrò dalla porta malridotta.
Si guardò a destra e a sinistra e scorse i carrelli.
Ne afferrò uno e con passo veloce avanzò verso gli scaffali.
La mano afferra i prodotti e li getta nel carrello,
che cigola a qualunque movimento.
Afferra.
Butta.
Afferra.
Getta.
Quando il carrello è ormai colmo,
alla cassa va a pagare.
Paga 100 storie
e a casa va a pensare
alla migliore delle favole che si possa ma inventare.
Nella reggia del Cantastorie è tutta una favola,
le cose più belle da immaginare.
Mille? Duemila? O forse Trecento?
Quante sono le storie in questo regno?
Ah, se lo sapessi! Più dell’infinito!
Eccolo, lui, arrivare. Entra in casa e si va a riposare.
Ma prima di farlo, per allietare il sonno,
Un pentolone va ad afferrare.
Narrami, Cantami o magari Ballami.
Ma racconta la storia e descrivimi i personaggi
Che stanno ribollendo nel liquido all’interno del pentolone.
Ecco, me lo sussurri!
E io seguo con la penna, il Cantastorie mi dice di iniziare.
Ebbene, ora vi racconterò la storia che inizia con una sirena.
Dai, sedetevi e io comincerò a narrare.
Corner:
Spero vi piaccia!
E’ una serie di fiabe, alcune classiche modificate e spiritose, altre inventate da me.
Grazie per l’attenzione!
PS: ogni variazione di verbo è voluta :)