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Autore: _Phazed71377    09/01/2006    6 recensioni
Oneshot. HHr. Fluffy, but read it anyway.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata tradotta da me, harasauror, ma appartiene a Phazed71377.


How it was meant to be.


Ogni occhiata che lei gli lanciava. Ogni cosa che gli diceva. Lui le ricordava tutte. Quello che provava per lei poteva essere descritto solo come amore. Niente di più ( se esiste un emozione più forte dell’amore ) e niente di meno. Trovava in continuazione cose che adorava nell’osservarla. Dal modo in cui camminava al modo in cui pronunciava il suo nome, amava tutto di lei. Se solo non fosse fidanzata col suo migliore amico.


‘ Harry, andiamo, ci sono gli allenamenti’, disse il suo migliore amico chiamandolo da sotto le scale del dormitorio. Si alzò e scese per vedere lei e Ron che si stavano baciando.


‘ Ragazzi, è osceno’ disse, facendosi largo fra i due.


‘ Stai zitto’ dissero Ron e Hermione nello stesso momento.


‘ Andiamo amico, come hai detto, allenamento’, gli ricordò Harry. Ron baciò Hermione ancora una volta e i due ragazzi attraversarono la sala comune. Si fecero strada per i terreni di Hogwarts fino al campo da Quidditch. Il resto della squadra era già lì.


‘ Scusate, siamo in ritardo. Ron era troppo occupato a pomiciare per arrivare in tempo’, disse Harry giocosamente.


‘ Si, perché stavo aspettando che tu finissi di agghindarti, fichetto’, rispose Ron. Harry roteò gli occhi e montò la sua nuova Thunderbolt. La Thunderbolt era un modello più avanzato della Firebolt, che usava prima. Il resto della squadra utilizzava Nimbus 2001 che al momento erano da considerarsi già vecchie. Harry era il capitano della squadra di Quiddità di Grifondoro e organizzava 5 allenamenti alla settimana, a volte 6 e altre addirittura 7. Non voleva perdere l’occasione di vincere la coppa quest’anno. Grifondoro l’aveva vinta fin dal primo anno che lui era lì. Non poteva rovinare il record.


Ron giocò benissimo, come tutti del resto, tranne Harry. Dean, Ginny e Seamus, i cacciatori, furono eccellenti. I fratelli Canon, Colin e Dannis, erano i nuovi battitori ed erano eccezionali dato che si trattava solo del loro primo anno e tutto. Harry, invece, non giocava bene. Rivedeva tutti i momenti in cui i suoi due migliori amici si baciavano, si abbracciavano e cose del genere. Queste immagini si succedevano nella sua mente come un film senza fine che non poteva fermare. Il Boccino gli era passato davanti alla faccia tantissime volte e non l’aveva mai preso. Alla fine lo catturò Ginny ed Harry disse a tutti che potevano andare.


Quella sera Harry sedette con Ginny per cena. Normalmente si sarebbe seduto con Ron e Hermione, ma loro avevano saltato il pasto e stavano nella sala comune. Harry si rifiuse di pensare a cosa sapeva stessero facendo. Oltretutto non gli era nuovo. Era a conoscenza del fatto che facevano sesso fin dalla prima volta che era successo. Ron era tornato nel dormitorio maschile con un ghigno che andava da un orecchio all’altro. Era il sesto anno. Una fitta di dolore colpiva il petto di Harry ogni volta che ci pensava.


Ron non poteva amarla, Harry sì. Harry amava Hermione con ogni singola molecola del suo essere e l’amava da quando aveva 12 anni. Hermione non poteva amare Ron, lei doveva amare Harry. Erano destinati a stare insieme. Era destino. Era sicuro quanto la profezia che diceva che o Harry o Voldemort sarebbe dovuto morire nella battaglia finale. E sarebbe diventato realtà, vero?


La battaglia finale aveva avuto luogo l’estate prima del loro settimo anno. Il Signore Oscuro aveva Mangiamorte, Inferi, Dissennatori e molte altre creature oscure. Harry aveva se stesso, Silente, I suoi migliori amici, molti membri dell’Ordine e Auror. Alla fine il Bambino-Che-Era-Sopravvissuto sconfisse Colui-Che-Non-Doveva-Essere-Nominato, ma non senza gravi perdite. Lucius Malfoy era stato uno dei primi a morire. Era fuggito da Azkaban e si era unito alla battaglia. La persona che più Harry voleva vedere morta (dopo Voldemort) era Bellatrix Lestrange, tra i primi Mangiamorte. Lei aveva ucciso Sirius, l’unico vero parente che Harry avesse mai veramente conosciuto. Cercò di ucciderla, ma lei scappò quando il ragazzo fu colpito alle spalle dalla Maledizione Cruciatus. Arthur Weasley, Tonks e Kingsley Shaklebolt erano tra quelli che erano caduti dalla parte di Harry. Il loro funerale venne celebrato pochi giorni dopo la battaglia, ad Hogwarts.


Hermione era sicura di non amare Ron. Doveva capire che era Harry il ragazzo con il quale sarebbe dovuta stare.


Questi pensieri furono spezzati dall’arrivo di Ron che si lanciò di fianco a Harry nella Sala Grande.


‘Che c’è che non va?’ chiese a Ron.


‘Non sono affaracci tuoi, Potter’ gridò arrabbiato Ron. L’intera Sala divenne silenziosa. Anche Silente si guardò attorno per vedere cosa era successo. Un momento dopo la professoressa McGranitt comparve dietro i due ragazzi.


‘ Potter, Weasley, a cosa è dovuto tutto questo?’ chiese duramente. Ron la ignorò e si alzò per andarsene. ‘ Signor Weasley, torni qui all’istante!’ lui non rispose e continuò a camminare. ‘Nel mio ufficio, Potter’ ordinò poi. Harry la seguì.


‘ Potrei sapere qual’era il motivo di un tale impeto?’ chiese, una volta che si furono seduti alla sua scrivania.


‘ Non lo so, professoressa’, rispose sinceramente Harry. Non ne aveva la più pallida idea.Forse lui e Hermione non hanno fatto sesso dopotutto.Pensò.


Dopo essere stato interrogato sul comportamento di Ron, Harry tornò alla Torre dei Grifondoro. Disse la parola d’ordine alla Signora Grassa ( ‘Che cosa vuoi?’ gracchiò ’ Svegliarmi a questo modo…’) e si diresse nella Sala Comune. Era quasi mezzanotte. La McGranitt lo aveva trattenuto a lungo. Trovò Hermione seduta su una delle poltrone di fianco al fuoco. Stava piangendo.


‘Mione?’ chiese gentilmente, inginocchiandosi vicino alla sua sedia. ‘Che c’è che non va?’ Lei piegò la testa e lo guardò. I suoi occhi erano iniettati di sangue e gonfi e le sue guance erano rosse, con le macchie lasciate dalle lacrime.


‘Oh, Harry…’ singhiozzò,’R-Ron e io abbiamo litigato…’


‘Perché?’ chiese, massaggiandole in modo assente la schiena in segno di conforto.


‘Bhè, siamo andati a letto insieme per un po’ e oggi lui lo voleva fare e io ho detto no e questo l’ha fatto arrabbiare. Così ho cominciato a g-gridare contro di lui e m-mi ha lasciata’, pianse. Adesso le lacrime scendevano più veloci.


‘Hermione’ disse, facendola alzare con se. ‘Mi dispiace’, la strinse in un abbraccio e lei continuò a piangere sulla sua maglietta. ‘Andrà tutto bene’ le sussurrò all’orecchio, ’tutto si sistemerà, fidati.’


Dio, è bellissima. Anche quando piange. Nemmeno le lacrime possono oscurare i suoi fantastici occhi marroni.Pensò Harry. La testa di lei era appoggiata sulla sua spalla e la mano si era posata sul suo petto. La strinse delicatamente e, lentamente, cominciò a sedersi sul divano. Lei gli restituì il favore, abbracciandolo. Il fuoco nel camino si stava spegnendo pian piano e Harry notò che Hermione aveva smesso di piangere. La guardò. Si era addormentata fra le sue braccia.


Per quanto tempo hai sperato che questo accadesse? Certo, lui era sinceramente dispiaciuto per la rottura della coppia, ma come poteva essere totalmente depresso per loro, se questo aveva fatto sì che lei si fosse addormentata su di lui?


Harry si svegliò presto la mattina dopo e inizialmente non realizzò dove si trovava. Poi ricordò.Hermione. Aprì gli occhi. Hermione era adagiata fra le sue braccia e lui era disteso sul divano. Il sole stava appena sorgendo ed era Sabato. Ciò significava che erano tutti a letto.


Sembra bellissima quando dorme. Proprio come un angelo. Pensò fra se. O forse stava parlando a se stesso.


‘ Cosa?’ chiese Hermione stordita.


‘ Cosa, cosa?’ rispose lui, chiedendosi cosa l’avesse svegliata.


‘Non hai detto niente?’chiese di nuovo Hermione, guardandolo.


‘Ah, non era niente’ rispose Harry. Improvvisamente la ragazza cominciò a ridere e si sedette.


‘Che c’è da ridere?’ disse l’altro, confuso.


‘ Prima ho pianto a causa di Ron e del fatto che ci siamo lasciati perché non ho voluto dormire con lui e poi ho dormito con te’, affermò, mentre cominciavano a scenderle lacrime per le risate. Harry non pensò fosse proprio divertente. Forse ironico? Sì. Le sorrise quando iniziò a calmarsi.


‘Perché stai sorridendo?’ gli chiese.


Perché sei così bella. Pensò. O lo aveva detto veramente? Non sapeva più cosa pensare.


‘Veramente, Harry?’. Sembrava l’avesse detto. Lei sorrise e non aspettò per la risposta. ‘ Sai, Ron mi diceva solo che ero ‘calda’ e ‘sexy’. Bella è molto meglio’, disse, assolutamente raggiante.


‘Ebbene sì, sei bellissima’


‘Anche tu, Harry Potter’


‘Sai, questo mi fa sentire come un gentile straniero’, disse lui. Hermione rise e si mosse verso di lui.


‘Bhè, lo sai cosa intendevo’ la sua voce quasi un sussurro. Harry era sul punto di rispondere, ma venne fermato. Hermione premette le labbra contro le sue. Lui la fece accomodare sul suo grembo. Le braccia attorno ai fianchi. Lei cominciò a far scorrere le mani nei suoi capelli a mano a mano che il bacio si approfondiva. Le labbra si aprirono e le loro lingue si incontrarono.


Ecco come sarebbe dovuto essere.Pensò Harry. E questa volta era sicuro di non averlo detto, dato che la sua bocca era già impegnata.


Fine



Lo so. Forse potrà sembrare una fanfiction un po’ banale, ma quello che mi ha colpito di più è stato il titolo. Azzeccatissimo. Stò preparando il terreno per una storia più seria da tradurre. In effetti setaccio parecchi siti preparando agguati agli autori. Bhè, buon-fine-vacanza-prima-del-ritorno-a-scuola e, se ancora non l’avete fatto, date un occhiata alla fic ‘A Single White Rose’ di Serenity Turner. Sono sicura che all’ autrice farebbe molto piacere ricevere altri commenti. Ciao a tutti, harasauror.

  
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