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5° capitolo –
“Perché ci sono cinque tacchini?”
Lily
stava svuotando le buste della spesa mentre Sirius era seduto sul bancone della cucina facendo
ondeggiare le sue gambe e mangiando una carota. Si era offerto di dare una
mano, ma metteva le cose nel posto sbagliato e così Lily glielo aveva vietato.
Lui scrollò le spalle, “Era un tre per due.”
“E allora perché non ne hai presi tre?”
“Non lo
so” disse Sirius scrollando le spalle, “Lì per lì
sembrava una buona idea.”
“Questi
cosi sono grandi quanto la mia testa!”
La voce
di Remus arrivò dal soggiorno,
“Potresti congelarli per Natale!”
Lily
aprì la bocca per rispondere, la richiuse, scrollò la
testa e ricominciò a svuotare le buste. Prese un’altra busta e ne tirò fuori
cinque buste di piselli congelati.
“Metà
prezzo.” Spiegò Sirius.
Poi
tirò fuori un pacco di duecento tappi di feltro.
“Costavano
solo 99p.”
Lo
svuotamento delle buste andò avanti così per un po’, finché le credenze della
cucina non sembrarono stessero per scoppiare e Lily
sembrasse altamente stressata. “Ho bisogno di sdraiarmi” mormorò, e si diresse
verso il soggiorno, seguita da Sirius.
Pochi
minuti dopo erano tutti seduti sui vari mobili male assortiti che decoravano il
soggiorno. Remus era seduto a gambe incrociate sulla grande poltrona con un libro sulle gambe. Aveva finito di
svuotare le buste borbottando qualcosa a proposito della luna e su una falsa
contrazione muscolare. Gli altri Marauders non
avevano idea di cosa una contrazione potesse avere a che fare con qualsiasi altra
cosa, ma questa li aveva tirati fuori da varie
punizioni quando erano a scuola e dalle faccende domestiche una volta
diplomati. Lily era sdraiata scompostamente sul divano, con i piedi e la testa
poggiati sui braccioli. Sembrava come se stesse per appisolarsi, ma poi si
risvegliava improvvisamente per dire a Sirius di
lasciare in pace il fuoco. Onestamente, per la maggior parte del tempo le
sembrava di dover tenere a bada due bambini invece che uno.
Presto James scese giù fragorosamente, dopo aver messo a dormire Harry. Quelle scale sarebbero crollate un giorno o l’altro
se lui avesse continuato a correrci su e giù, e avesse
continuato a scivolare giù col sedere con Harry
sul grembo.
Ci
avrebbe pensato dopo, mentre James le metteva un
cuscino sotto la testa e la baciava dolcemente sulla fronte.
Si sedette per terra, con la schiena contro il divano, e si unì a Sirius nel gettare pezzi di pergamena nel fuoco. I quattro adulti erano seduti in confortevole silenzio fino a quando un bussare alla porta non li risvegliò. Sirius si alzò per andare a rispondere mentre gli altri ascoltavano con interesse.
“Oh! Quale gioia! Possibile che…..? Penso proprio di sì! Peter Pettigrew!” Un rumore sordo fece capire agli altri che Sirius era caduto a terra, ovviamente fingendo si svenire per lo shock.
“Hey Sirius” Peter sembrava stremato, “Come vanno le cose?”
“Sono
andato al supermercato!”
Peter entrò nel soggiorno, salutato da vari mormorii come “Hey Wormtail!”. Lily aprì un
occhio verde smeraldo per scrutare Peter. Aveva un
aspetto terribile, i suoi piccoli occhi erano cerchiati di nero e la sua faccia
paffuta era quasi spettrale. Si mise velocemente seduta, colpendo accidentalmente
la testa di James e facendolo imprecare ad alta voce.
“Peter! Hai un aspetto terribile. Siediti.” Tirò a sé le
gambe, facendo spazio sul divano per permettere a Peter
di crollarci sopra, “Vuoi qualcosa da mangiare? Vuoi
un po’ di tacchino?”
Peter la guardò confusa, “Tacchino?”
Lily
prese una decisione, “Ne vado a scongelare uno.” Si
alzò e si diresse in cucina.
“Allora
cos’è successo Wormy?” Sirius
pese il posto vuoto di Lily e lo guardò attentamente.
“Stai di merda.”
“Grazie.
È solo….” Gli occhi di Peter saettarono nervosamente
da James a Remus e poi di
nuovo a Sirius. “Lavoro. È solo lavoro. Sto bene.”
James e Sirius sembrarono accettare questa
risposta e tornarono a discutere su come avrebbero potuto rendere il loro gioco
col fuoco più interessante, arrivando a menzionare della benzina. Remus, d’altra parte, diede un’occhiata
sospettoso a Peter. Era sempre stato molto vago circa
quello che faceva attualmente a lavoro. Non vago come
lo erano Sirius e James,
dato che non gli era permesso parlare di certi argomenti fuori
dall’ufficio degli Auror, ma come se stesse
nascondendo qualcosa. Le sue riflessioni si interruppero
quando Sirius si alzò in piedi e colpì forte James sulla schiena.
“Hey Prongs!”
“Ok, ahi! Cosa?”
“Sai
quella nuova pubblicità su quel nuovo parco?”
“Sì….”
“Che ne dici se ci portassi Harry?”
Remus ringhiò internamente. Ci risiamo….
“No”
“Cosa?”
“No”
“E dai…. Ti prego?”
- fine -
NdT: Chiedo scusa a tutti voi per l’immenso ritardo
ma purtroppo il mio computer ha pensato bene di rompersi proprio il
giorno di Natale e il negoziante me lo ha ridato solo oggi. Spero
che leggiate anche questo capitolo e scusatemi ancora. Stavolta però ho
una scusante più che buona: ero senza computer!” E ci sono rimasta per 1 mese…..
Essendo
questo l’ultimo capitolo non posso dirvi altro che
grazie mille a chi ha letto e a chi ha anche commentato. Vi ringrazio veramente
di cuore, non potete immaginare quanto mi faccia
felice ricevere i vostri commenti (e questo lo dico anche a nome dell’autrice).
Come
ultima cosa, tanto per non lasciarvi ancora altro tempo senza l’ultimo
capitolo, lo pubblico ma senza risposte ai commenti…
non avendo il computer non ho potuto contattare la scrittrice.
Per le
risposte ai commenti aggiungerò un capitolo appena mi arriveranno le risposte
dell’autrice.
Grazie
ancora e un bacione grandissimo a tutti!
Mi faccio un po’ di pubblicità: ci ritroviamo
tra non molto con un’altra fic scritta sempre dall’autrice
di E dai…ti prego?