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Una giovane ragazzina dai corti
capelli castani e grandi occhi del medesimo colore era seduta sul pavimento
della sua stanza di fronte ad una grande porta finestra. Era lì, circondata dal
silenzio, e osservava la neve scendere e appoggiarsi delicatamente sui
grattacieli e sulle strade di Boston. Non aveva freddo, ma si strinse lo stesso
nella sua tuta, una di quelle grandi e morbide con il cappuccio e la tasca sul
davanti. Uno dei tanti regali ricevuti da quella pazza della madre degli “evil twins”,
come erano soprannominati quei due.
“Chissà se anche a casa ora sta
nevicando.”
Casa: quel piccolo appartamento
nella caotica Tokyo che divideva con suo padre. Suo padre che probabilmente ora
stava festeggiando assieme a Mei-chan e Misuzu-san. Era strano per lei non
essere lì con lui, ma per diventare un bravo avvocato come sua madre doveva
fare molte esperienze. Era per quello che ora si trovava in America. La porta,
socchiusa, scricchiolò un attimo per lasciare entrare la “piccola” Antoniette
che si accucciò vicino a lei. Continuando a guardare fuori con il sorriso sulle
labbra iniziò ad accarezzare la testa della cagna, stranamente più tranquilla
del solito. Non si era, però, accorta che due occhi azzurri la stavano
osservando pieni d’amore. La porta scricchiolò nuovamente e un giovane biondino
entrò nella camera.
- Ei, Haruhi. Tutto bene?-
chiese gentilmente avvicinandosi alla ragazza.
-Si. Stavo solo guardando la
neve.- gli rispose. Poi cadde il silenzio. Lui si sedette accanto a lei e
l’abbracciò dolcemente. Mentre lei si sistemava meglio le chiese:
-Mi sembri più pensieroso del
solito. Ti manca forse Ranka-san?-
-Tamaki, penso sia normale
avere nostalgia di casa quando sei via da mesi! Tu non ne hai?-
-Si, ogni tanto. Ma poi vedo i
ragazzi del club, vedo te e mi riempio di gioia. Perché in fondo casa non è un
appartamento o una villa gigantesca. Casa può essere qualsiasi luogo, basta
essere assieme alle persone a cui si vuole bene, assieme a coloro che si ama.
Per questo mi basta essere con te per sentirmi a casa-.
Disse tutto questo con un
sorriso, stupendola e facendola sorridere di rimando.
-Hai ragione. Anche a me basta
essere vicino a te per essere felice-.
Poi, in uno slancio di affetto, si baciarono. Non era uno di quei baci da film, ma un semplice sfiorarsi di labbra che però, per loro due, valeva più di mille baci romantici. Quando si staccarono tornarono a osservare la neve che scendeva, insieme.
Ciao!!
Ecco a voi la mia prima fanfic su Host Club!! Spero vi sia piaciuta. Mi è venuta
in mente poco prima delle vacanze di Natale e l’ho ambientata più o meno nello
stesso periodo dell’anno. Spero che sia venuta decentemente perché non sono un’ottima
scrittrice. Quindi non abbiate paura e commentare pure, anche negativamente! Anzi,
ringrazio già chiunque lo farà.
Un
bacione^^