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Autore: aphs91    27/02/2011    3 recensioni
La ricerca di un regalo a volte può essere più complicata del previsto. Soprattutto quando la persona interessata è Blair Waldorf. Riuscirà Dan, il Ragazzo Solitario, a far piacere i suoi gusti in fatto di regali a Queen B? A Natale, del resto, tutto può succedere.
Fanfiction vincitrice del #2 Ciclo Natalizio, Champagne supernova, Impacchettati nel Pacco, indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey | Coppie: Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fanfiction Contest ~ Collection of Starlight

Ding, dong, ding, dong
That is their song
With joyful ring
All caroling
One seems to hear
Words of good cheer
From ev'rywhere
Filling the air”

Brooklyn, tra lo smog, le decorazioni e le canzoni sembrava più magica di sempre. A Dan piaceva l'aria natalizia che respirava lì – ma anche in tutta New York.
Quello era il pomeriggio della vigilia di Natale e le strade che molti anni fa la maggior parte delle persone avrebbero evitato di praticare, adesso pullulavano di gente. Dan Humphrey, detto da Gossip Girl il Ragazzo Solitario, si ritrovava a vagare disperatamente per i negozi di Brooklyn alla ricerca del regalo perfetto.
Era riuscito, nell'arco delle due settimane precedenti al Natale, a comprare tutti i regali per i suoi amici (e nemici). Aveva comprato una sciarpa rossa e ricamata da un filo dorato per Serena; un pallone nuovo di cuoio pesante ed interamente lavorato a mano per Nate; ed un'agenda nera per Chuck. Sì, il Natale tirava fuori il meglio di lui.
Peccato che mancasse ancora una persona a cui fare un regalo... Blair Waldorf, meglio nota come Queen B. Lei era il suo vero dilemma, non avrebbe saputo mai cosa regalarle.
Nella sua concezione artistica-cinematografica, Dan non si sarebbe fatto scrupoli a delineare la ragazza come il Grinch della situazione. Pretenziosa, dalle grandi aspettative... Per Blair Waldorf non contava il pensiero, contava realmente il regalo. Tutto ciò aveva messo in serie difficoltà Dan. Tant'è che si era ritrovato a girovagare per i negozi di Brooklyn la vigilia.

Perchè mai devo fare un regalo a Blair?” si chiese mentalmente. Ma la sua coscienza gli suggerì una risposta alla quale non poteva sottrarsi: lo aveva aiutato, inconsapevolmente, un miliardo di volte. Era come se tra loro vi fosse una sorta di legame, di patto assoluto, che non potevano spezzare. Dan e Blair uniti nella lotta contro l'innocenza di Serena, sempre e comunque. Era questo il vero motivo che lo spingeva, in quel preciso momento, a non smettere di osservare le vetrine luccicanti dei negozi e non lo spingeva a ritornare nel suo loft a preparare un dolce – o comprarlo dal pasticciere sotto casa – per la cena.
Tra tutti i negozi che vide – e prontamente scartò per vari motivi – uno lo attirò in particolar modo. Forse fu l'insegna a forma di giradischi, forse il fatto che sembrava così retrò... Dan decise di entrare. Un negozio di dischi e cd. Si ritrovò, stupito, a pensare a quanto fosse crudele commercializzare in quel modo la musica, incatenandola in un cd o prima in un disco. Quando il calore del luogo lo investì, anche il suo cervello riprese a ragionare in maniera piuttosto logica e razionale.
Era lì per fare un regalo a Blair. “Ottimo inizio, Daniel, davvero. Non avrei saputo scegliere di meglio!” si congratulò il suo cervello, ma il ragazzo non gli diede ascolto ed iniziò a girovagare per il negozio, in cerca di 'ispirazione' quasi.
Una commessa gli si avvicinò, con il grembiule dello store e sorrise:
- Posso esserti d'aiuto? - chiese gentile. Dan smise di guardarsi intorno come se fosse smarrito in quel piccolo negozio.
- Ehm... Sì, dovrei fare un regalo. - rispose, con il suo solito tono incerto. La ragazza annuì ed attese che magari Dan gli indicasse il genere che cercava. Ma quello la guardò leggermente perplesso.
- Che genere di musica ascolta la persona a cui devi fare il regalo? - domandò qualche istante dopo la ragazza, intuendo che Dan non aveva afferrato quel silenzio d'attesa.
Il Ragazzo Solitario si portò l'indice sul mento e rifletté accuratamente. Non aveva idea di cosa potesse ascoltare Blair...
- Non lo so. E' una ragazza, dell'Upper East Side, se dovessi definirla... Una classicista, ecco! - cercò di descrivere per bene Queen B alla commessa, nella speranza che potesse aiutarlo. Era talmente disperato che si sarebbe affidato a chiunque, in quel momento. Forse avrebbe dovuto chiedere aiuto a Babbo Natale... Era lui l'esperto dei regali. Il cervello di Dan, a furia di pensare, stava letteralmente fondendo.
La commessa annuì e si precipitò nel retro del negozio. Qualche secondo dopo ne uscì con una scatola piena di vecchi dischi di musica classica. Certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? A Blair piaceva il classico, lo aveva detto lui stesso.
- Abbiamo un interessante Wagner, sono certa che chiunque ami la “Valchiria”. Soprattutto se la tua ragazza è un'amante del classico. - disse la ragazza tutta contenta di aver trovato una soluzione. Dan, invece si era soffermato all'ultima parte della frase di questa. La sua... Cosa? Oh no, no. Si era sbagliata, ed anche di grosso. Lui e Blair non sarebbero mai potuti essere niente di diverso che complici.
- Ma lei non è la mia ragazza! - si giustificò istantaneamente Dan. La commessa lo guardò accigliata. Forse aveva completamente sbagliato punto di partenza.
- Forse, un disco non è il regalo adatto... Grazie per il tuo aiuto. Buon Natale! - esordì qualche secondo dopo il ragazzo precipitandosi fuori dal negozio.
Trovare un regalo per Blair sarebbe stato... Letteralmente impossibile.

Due ore dopo, Dan Humphrey ha spulciato quasi tutti i negozi di Brooklyn a lui noti. Era stanco delle luci, delle vetrine, delle canzoni di Natale. Guardò l'orologio e scoprì, con suo grande rammarico che erano già le sei del pomeriggio. Aveva a stento un'ora per trovare il regalo perfetto per Blair. Missione che più passava il tempo, più reputava impossibile.
Un altro – dei mille – negozio attirò la sua attenzione. Un negozio di quadri. Forse una copia di qualche Botticelli non sarebbe stata tanto malvagia... Preso da questo nuovo coraggio, entrò nel negozio e si guardò intorno meravigliato. La galleria d'arte che suo padre aveva avuto per molti anni era in confronto un buco.
- Posso esserle utile, signore? - un uomo anziano gli si avvicinò, elegantemente abbigliato. Dan lo guardò e si sentì del tutto fuori luogo, in quel momento. Deglutì ed annuì.
- Avete qualche copia di opere classiche? Dovrei fare un regalo. - azzardò, evitando la solita tiritera su quanto Blair potesse essere esigente di fronte le cose. Quel pomeriggio aveva letteralmente stressato tutti i negozianti di Brooklyn; Dan temeva di vedere un cartello con la sua faccia sbarrata, ad indicare il divieto di accesso. Stava per diventare matto, se iniziava a pensare certe cose, non poteva esserci spiegazione diversa.
- Certo! Mi segua. - lo invitò gentilmente a fare l'uomo. Dan, disperato, lo seguì.
Raggiunta una stanza riguardante solo opere italiane del Rinascimento, il Ragazzo Solitario si guardò intorno, meravigliato. Quei quadri erano stupendi, se fosse stato un amante del classico.
- Di che dimensione le serve, il quadro? - chiese con un'insolita pacatezza il Virgilio di quella galleria d'arte.
- Medio, grazie. - rispose come un'automa Dan, perso nella contemplazione di una Nascita di Venere egregiamente dipinta. L'uomo sorrise e si allontanò dalla stanza lasciandolo solo.
Dan continuò a fissare il quadro, vedendo nel volto della Venere la sua Serena, quella ragazza che combinava mille guai in giro per il mondo e che prontamente lui – e Blair – dovevano risolvere, smascherando i veri colpevoli. Beh... Era un po' colpa sua, se adesso era costretto a trovare un regalo adatto a Blair.
Ad un tratto si rese conto che regalarle una copia – tra l'altro molto costosa – di un quadro di Botticelli sarebbe stato stupido. Era ricca, era una Waldorf. Cosa gli faceva credere che tutto questo poteva in qualche modo... appagarla?
Prima che l'uomo tornasse con la copia che gli aveva chiesto, Dan fece l'unica cosa che non aveva mai fatto in vita sua: si dileguò dalla galleria d'arte.
Se si fosse cacciato nei guai, almeno, avrebbe saputo a chi dare la colpa.
Una volta fuori, al freddo ed al gelo, con quelle 'orrende' – Dan non le avrebbe mai definite così – canzoni di Natale che risuonavano per le strade, decise di riprendere la sua ricerca.

Al limite della sua pazienza e delle idee che gli potevano venire in mente, decise che gli avrebbe comprato un biglietto di auguri e non gli importava nulla se le fosse piaciuto o meno.
Sulla via del ritorno, però, un negozietto che non aveva mai notato prima catturò la sua attenzione. Una libreria antica. Dan amava i libri, più di ogni altra cosa. Così, decise di entrare comunque tanto per regalarsi qualcosa, come premio di consolazione quasi.
Scostò la porta del negozietto ed i campanellini tintinnarono. Un ometto basso ed anziano alzò la testa rotonda sistemandosi meglio gli occhialini sul naso.
- Buonasera signore. - lo salutò cordialmente. Dan sorrise, ricambiando il saluto con un cenno del capo. Viveva a Brooklyn da una vita e non aveva mai notato quel negozio... Era davvero una cosa strana.
- Posso esserle utile? - domandò l'uomo tarchiato con la sua vocina melodica. Dan osservò gli scaffali, felice e sazio nel suo mondo, e si limitò a scuotere le spalle. No, non gli serviva nulla, non più almeno. Doveva rilassarsi un attimo.
- Siete sempre stati qua? - chiese dopo un po' il ragazzo, meravigliato. L'ometto annuì, tenendo le mani strette tra sé all'altezza del pezzo.
- Certamente, signore. - rispose cordialmente. Dan continuava a chiedersi come avesse fatto per tanti anni ad ignorare una meraviglia del genere.
Si avvicinò ad uno scaffale e scrutò i titoli con aria curiosa.
- Sono tutte prime edizioni. - gli comunicò quello che doveva essere il proprietario, a quel punto.
- Che prezzo hanno? - domandò, istintivamente, Dan. Una prima edizione sarebbe stata perfetta per sé, magari un bel Orwell, oppure... Era così indeciso!
- Sui cinquecento dollari, signori. Ma proprio ieri mi è arrivata una perla dal modico prezzo di trecento dollari... - asserì l'ometto, prima di sparire dietro una tenda. Dan lo osservò, con occhi brillanti. Trecento dollari non erano poi così tanto, se voleva farsi un regalo. Lui, almeno, li meritava.
L'uomo ritornò qualche secondo dopo tenendo tra le mani grassocce un volume dall'aspetto molto antico de Il giardino segreto. Dan si crucciò appena, non era il suo genere preferito.
- Questo è il regalo perfetto per una signorina da bene. - disse l'ometto, orgoglioso di quella copia.
Fu solo in quel preciso momento che Dan realizzò quale sarebbe stato il regalo perfetto per Blair. Quella bellissima e preziosissima copia de Il giardino segreto. Del resto, anche lei era una bambina viziata, no?
- La prendo. Può farmi una confezione regalo? - chiese Dan, rianimato da una nuova speranza. Probabilmente avrebbe trovato qualcosa da ridire anche su quel piccolo gioiello, Blair, ma oramai aveva deciso. Quello sarebbe stato il suo regalo di Natale.

Casa Humphrey nell'Upper East Side. La cena si era svolta con i soliti movimenti tipici di quel mondo. Gossip, segreti, trappole e quant'altro riguardasse quel mondo fatto di luci sfavillanti, come meteore che durano un solo istante e l'attimo dopo muoiono nel loro buio.
Alla mezzanotte ci fu il brindisi e si fecero gli auguri, come una vera famiglia, sebbene molto degli invitati si 'odiassero' tra loro.
Dan iniziò a distribuire i suoi regali, ricevendo comunque sempre un 'Grazie', compreso da un insolito Chuck piuttosto sobrio.
Arrivato davanti Blair, tese il pacco contenente il libro.
- Ho girato mezza Brooklyn per trovare qualcosa che potesse essere di tuo gradimento. Se non ti piace, te lo tieni lo stesso. - disse, mellifluo, Dan. La ragazza inarcò lievemente un sopracciglio e scartò il regalo, curiosa di sapere cosa vi fosse all'interno.
Il viso della ragazza ebbe due reazioni: una di totale meraviglia ed una di sufficienza. Le cambiò tanto repentinamente, che Dan non riuscì ad individuare quella reale.
- Uhm,
carino. - mormorò Blair studiando attentamente il libro. Il ragazzo, certo che quello fosse il massimo che poteva aspettarsi da lei, sorrise.
- Buon Natale, Blair. - si limitò a dire, senza smettere di sorridere. La ragazza alzò lo sguardo castano su di lui, conscia che quel regalo era di gran lunga la cosa migliore che potesse aspettarsi da un Humphrey.

- Buon Natale, Dan. -.




~ s lies and writes
Ammetto che è il primo contest a cui partecipavo e che, sebbene abbia vinto, non è poi stata questa brillante esecuzione del mio operato. Ho fatto decisamente di meglio, nella mia carriera da fan writer. Però, sono un tantino orgogliosa - credo sia normale - per questo risultato penosamente riportato. Spero che comunque la one-shot sia di vostro gradimento <3
xoxo, S.

   
 
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