“Ding,
dong, ding, dong
That is their song
With joyful ring
All
caroling
One seems to hear
Words of good cheer
From
ev'rywhere
Filling the air”
Brooklyn,
tra lo smog, le decorazioni e le canzoni sembrava più magica
di
sempre. A Dan piaceva l'aria natalizia che respirava lì
– ma anche
in tutta New York.
Quello
era il pomeriggio della vigilia di Natale e le strade che molti anni
fa la maggior parte delle persone avrebbero evitato di praticare,
adesso pullulavano di gente. Dan Humphrey, detto da Gossip Girl il
Ragazzo Solitario, si ritrovava a vagare disperatamente per i negozi
di Brooklyn alla ricerca del regalo perfetto.
Era
riuscito, nell'arco delle due settimane precedenti al Natale, a
comprare tutti i regali per i suoi amici (e nemici). Aveva comprato
una sciarpa rossa e ricamata da un filo dorato per Serena; un pallone
nuovo di cuoio pesante ed interamente lavorato a mano per Nate; ed
un'agenda nera per Chuck. Sì, il Natale tirava fuori il
meglio di
lui.
Peccato
che mancasse ancora una persona a cui fare un regalo... Blair
Waldorf, meglio nota come Queen B. Lei era il suo vero dilemma, non
avrebbe saputo mai cosa regalarle.
Nella
sua concezione artistica-cinematografica, Dan non si sarebbe fatto
scrupoli a delineare la ragazza come il Grinch della situazione.
Pretenziosa, dalle grandi aspettative... Per Blair Waldorf non
contava il pensiero, contava realmente il regalo. Tutto ciò
aveva
messo in serie difficoltà Dan. Tant'è che si era
ritrovato a
girovagare per i negozi di Brooklyn la vigilia.
“Perchè
mai devo fare un regalo a Blair?” si chiese mentalmente. Ma
la sua
coscienza gli suggerì una risposta alla quale non poteva
sottrarsi:
lo aveva aiutato, inconsapevolmente, un miliardo di volte. Era come
se tra loro vi fosse una sorta di legame, di patto assoluto, che non
potevano spezzare. Dan e Blair uniti nella lotta contro l'innocenza
di Serena, sempre e comunque. Era questo il vero motivo che lo
spingeva, in quel preciso momento, a non smettere di osservare le
vetrine luccicanti dei negozi e non lo spingeva a ritornare nel suo
loft a preparare un dolce – o comprarlo dal pasticciere sotto
casa
– per la cena.
Tra
tutti i negozi che vide – e prontamente scartò per
vari motivi –
uno lo attirò in particolar modo. Forse fu l'insegna a forma
di
giradischi, forse il fatto che sembrava così
retrò... Dan decise di
entrare. Un negozio di dischi e cd. Si ritrovò, stupito, a
pensare a
quanto fosse crudele commercializzare in quel modo la musica,
incatenandola in un cd o prima in un disco. Quando il calore del
luogo lo investì, anche il suo cervello riprese a ragionare
in
maniera piuttosto logica e razionale.
Era
lì per fare un regalo a Blair. “Ottimo inizio,
Daniel, davvero.
Non avrei saputo scegliere di meglio!” si
congratulò il suo
cervello, ma il ragazzo non gli diede ascolto ed iniziò a
girovagare
per il negozio, in cerca di 'ispirazione' quasi.
Una
commessa gli si avvicinò, con il grembiule dello store e
sorrise:
-
Posso esserti d'aiuto? - chiese gentile. Dan smise di guardarsi
intorno come se fosse smarrito in quel piccolo negozio.
-
Ehm... Sì, dovrei fare un regalo. - rispose, con il suo
solito tono
incerto. La ragazza annuì ed attese che magari Dan gli
indicasse il
genere che cercava. Ma quello la guardò leggermente
perplesso.
-
Che genere di musica ascolta la persona a cui devi fare il regalo? -
domandò qualche istante dopo la ragazza, intuendo che Dan
non aveva
afferrato quel silenzio d'attesa.
Il
Ragazzo Solitario si portò l'indice sul mento e
rifletté
accuratamente. Non aveva idea di cosa potesse ascoltare Blair...
-
Non lo so. E' una ragazza, dell'Upper East Side, se dovessi
definirla... Una classicista, ecco! - cercò di descrivere
per bene
Queen B alla commessa, nella speranza che potesse aiutarlo. Era
talmente disperato che si sarebbe affidato a chiunque, in quel
momento. Forse avrebbe dovuto chiedere aiuto a Babbo Natale... Era
lui l'esperto dei regali. Il cervello di Dan, a furia di pensare,
stava letteralmente fondendo.
La
commessa annuì e si precipitò nel retro del
negozio. Qualche
secondo dopo ne uscì con una scatola piena di vecchi dischi
di
musica classica. Certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? A
Blair piaceva il classico, lo aveva detto lui stesso.
-
Abbiamo un interessante Wagner, sono certa che chiunque ami la
“Valchiria”. Soprattutto se la tua ragazza
è un'amante del
classico. - disse la ragazza tutta contenta di aver trovato una
soluzione. Dan, invece si era soffermato all'ultima parte della frase
di questa. La sua... Cosa? Oh no, no. Si era sbagliata, ed anche di
grosso. Lui e Blair non sarebbero mai potuti essere niente di diverso
che complici.
-
Ma lei non è la mia ragazza! - si giustificò
istantaneamente Dan.
La commessa lo guardò accigliata. Forse aveva completamente
sbagliato punto di partenza.
- Forse, un disco non è il regalo
adatto... Grazie per il tuo aiuto. Buon Natale! - esordì
qualche
secondo dopo il ragazzo precipitandosi fuori dal negozio.
Trovare
un regalo per Blair sarebbe stato... Letteralmente impossibile.
Due
ore dopo, Dan Humphrey ha spulciato quasi tutti i negozi di Brooklyn
a lui noti. Era stanco delle luci, delle vetrine, delle canzoni di
Natale. Guardò l'orologio e scoprì, con suo
grande rammarico che
erano già le sei del pomeriggio. Aveva a stento un'ora per
trovare
il regalo perfetto per Blair. Missione che più passava il
tempo, più
reputava impossibile.
Un altro – dei mille – negozio attirò
la sua attenzione. Un negozio di quadri. Forse una copia di qualche
Botticelli non sarebbe stata tanto malvagia... Preso da questo nuovo
coraggio, entrò nel negozio e si guardò intorno
meravigliato. La
galleria d'arte che suo padre aveva avuto per molti anni era in
confronto un buco.
-
Posso esserle utile, signore? - un uomo anziano gli si
avvicinò,
elegantemente abbigliato. Dan lo guardò e si
sentì del tutto fuori
luogo, in quel momento. Deglutì ed annuì.
- Avete qualche copia
di opere classiche? Dovrei fare un regalo. - azzardò,
evitando la
solita tiritera su quanto Blair potesse essere esigente di fronte le
cose. Quel pomeriggio aveva letteralmente stressato tutti i
negozianti di Brooklyn; Dan temeva di vedere un cartello con la sua
faccia sbarrata, ad indicare il divieto di accesso. Stava per
diventare matto, se iniziava a pensare certe cose, non poteva esserci
spiegazione diversa.
-
Certo! Mi segua. - lo invitò gentilmente a fare l'uomo. Dan,
disperato, lo seguì.
Raggiunta una stanza riguardante solo opere
italiane del Rinascimento, il Ragazzo Solitario si guardò
intorno,
meravigliato. Quei quadri erano stupendi, se fosse stato un amante
del classico.
- Di che dimensione le serve, il quadro? - chiese
con un'insolita pacatezza il Virgilio di quella galleria d'arte.
-
Medio, grazie. - rispose come un'automa Dan, perso nella
contemplazione di una Nascita di Venere egregiamente dipinta. L'uomo
sorrise e si allontanò dalla stanza lasciandolo solo.
Dan
continuò a fissare il quadro, vedendo nel volto della Venere
la sua
Serena, quella ragazza che combinava mille guai in giro per il mondo
e che prontamente lui – e Blair – dovevano
risolvere,
smascherando i veri colpevoli. Beh... Era un po' colpa sua, se adesso
era costretto a trovare un regalo adatto a Blair.
Ad
un tratto si rese conto che regalarle una copia – tra l'altro
molto
costosa – di un quadro di Botticelli sarebbe stato stupido.
Era
ricca, era una Waldorf. Cosa gli faceva credere che tutto questo
poteva in qualche modo... appagarla?
Prima che l'uomo tornasse
con la copia che gli aveva chiesto, Dan fece l'unica cosa che non
aveva mai fatto in vita sua: si dileguò dalla galleria
d'arte.
Se
si fosse cacciato nei guai, almeno, avrebbe saputo a chi dare la
colpa.
Una volta fuori, al freddo ed al gelo, con quelle 'orrende'
– Dan non le avrebbe mai definite così –
canzoni di Natale che
risuonavano per le strade, decise di riprendere la sua ricerca.
Al
limite della sua pazienza e delle idee che gli potevano venire in
mente, decise che gli avrebbe comprato un biglietto di auguri e non
gli importava nulla se le fosse piaciuto o meno.
Sulla via del
ritorno, però, un negozietto che non aveva mai notato prima
catturò
la sua attenzione. Una libreria antica. Dan amava i libri,
più di
ogni altra cosa. Così, decise di entrare comunque tanto per
regalarsi qualcosa, come premio di consolazione quasi.
Scostò la
porta del negozietto ed i campanellini tintinnarono. Un ometto basso
ed anziano alzò la testa rotonda sistemandosi meglio gli
occhialini
sul naso.
- Buonasera signore. - lo salutò cordialmente. Dan
sorrise, ricambiando il saluto con un cenno del capo. Viveva a
Brooklyn da una vita e non aveva mai notato quel negozio... Era
davvero una cosa strana.
- Posso esserle utile? - domandò l'uomo
tarchiato con la sua vocina melodica. Dan osservò gli
scaffali,
felice e sazio nel suo mondo, e si limitò a scuotere le
spalle. No,
non gli serviva nulla, non più almeno. Doveva rilassarsi un
attimo.
- Siete sempre stati qua? - chiese dopo un po' il ragazzo,
meravigliato. L'ometto annuì, tenendo le mani strette tra
sé
all'altezza del pezzo.
- Certamente, signore. - rispose
cordialmente. Dan continuava a chiedersi come avesse fatto per tanti
anni ad ignorare una meraviglia del genere.
Si avvicinò ad uno
scaffale e scrutò i titoli con aria curiosa.
- Sono tutte prime
edizioni. - gli comunicò quello che doveva essere il
proprietario, a
quel punto.
- Che prezzo hanno? - domandò, istintivamente, Dan.
Una prima edizione sarebbe stata perfetta per sé, magari un
bel
Orwell, oppure... Era così indeciso!
- Sui cinquecento dollari,
signori. Ma proprio ieri mi è arrivata una perla dal modico
prezzo
di trecento dollari... - asserì l'ometto, prima di sparire
dietro
una tenda. Dan lo osservò, con occhi brillanti. Trecento
dollari non
erano poi così tanto, se voleva farsi un regalo. Lui,
almeno, li
meritava.
L'uomo ritornò qualche secondo dopo tenendo tra le mani
grassocce un volume dall'aspetto molto antico de Il giardino segreto.
Dan si crucciò appena, non era il suo genere preferito.
- Questo
è il regalo perfetto per una signorina da bene. - disse
l'ometto,
orgoglioso di quella copia.
Fu solo in quel preciso momento che
Dan realizzò quale sarebbe stato il regalo perfetto per
Blair.
Quella bellissima e preziosissima copia de Il giardino segreto. Del
resto, anche lei era una bambina viziata, no?
- La prendo. Può
farmi una confezione regalo? - chiese Dan, rianimato da una nuova
speranza. Probabilmente avrebbe trovato qualcosa da ridire anche su
quel piccolo gioiello, Blair, ma oramai aveva deciso. Quello sarebbe
stato il suo regalo di Natale.
Casa Humphrey nell'Upper East
Side. La cena si era svolta con i soliti movimenti tipici di quel
mondo. Gossip, segreti, trappole e quant'altro riguardasse quel mondo
fatto di luci sfavillanti, come meteore che durano un solo istante e
l'attimo dopo muoiono nel loro buio.
Alla mezzanotte ci fu il
brindisi e si fecero gli auguri, come una vera famiglia, sebbene
molto degli invitati si 'odiassero' tra loro.
Dan
iniziò a distribuire i suoi regali, ricevendo comunque
sempre un
'Grazie', compreso da un insolito Chuck piuttosto sobrio.
Arrivato
davanti Blair, tese il pacco contenente il libro.
- Ho girato
mezza Brooklyn per trovare qualcosa che potesse essere di tuo
gradimento. Se non ti piace, te lo tieni lo stesso. - disse,
mellifluo, Dan. La ragazza inarcò lievemente un sopracciglio
e
scartò il regalo, curiosa di sapere cosa vi fosse
all'interno.
Il
viso della ragazza ebbe due reazioni: una di totale meraviglia ed una
di sufficienza. Le cambiò tanto repentinamente, che Dan non
riuscì
ad individuare quella reale.
- Uhm, carino.
- mormorò Blair studiando attentamente il libro. Il ragazzo,
certo
che quello fosse il massimo che poteva aspettarsi da lei, sorrise.
-
Buon Natale, Blair. - si limitò a dire, senza smettere di
sorridere.
La ragazza alzò lo sguardo castano su di lui, conscia che
quel
regalo era di gran lunga la cosa migliore che potesse aspettarsi da
un Humphrey.
-
Buon Natale, Dan. -.
~
s lies and writes
Ammetto che è il primo contest a cui partecipavo e che, sebbene abbia vinto, non è poi stata questa brillante esecuzione del mio operato. Ho fatto decisamente di meglio, nella mia carriera da fan writer. Però, sono un tantino orgogliosa - credo sia normale - per questo risultato penosamente riportato. Spero che comunque la one-shot sia di vostro gradimento <3
xoxo, S.